Ricette Vegetariane e Vegane

Quattro primi e un funerale del neurone

Un po’ come la storia dei fichi però credo che questa texture emani fascino con il passare dell’età. Da cariatide quale sono quindi mi ritrovo ad apprezzarla ed addirittura a renderla protagonista della mise en place (così giusto perché Csaba sia orgogliosa di me) di questi ultimi giorni dell’anno ancora impregnati del sapore natalizio (Sono un mostro . In realtà non vedo l’ora di buttare nelle scatole tutto questo ciarpame rosso/dorato e cominciare ad organizzarmi per la Pasqua tra colombine, uova colorate e colori pastelli. Solo il cielo sa quanto detesti il giallo canarino e il verde mela tenue)

La piega sulla  tovaglia mi fa supporre che davvero io sia stanca e che a pranzo non fossi propriamente in me. Mi sono ritrovata più volte a stirare la tovaglia sul tavolo come galateo impone sotto lo sguardo sbigottito di mamma che battendo la mano sulla fronte non smette di ripetere “santo cielo ho creato un mostro”. E’ che mi piace, santa pazienza. Non è un dovere ma un piacere. Questa sindrome da Bree Van De Kamp pervade il mio essere e non viene particolarmente apprezzata qui in casa. Se prima me ne sarei fatta un problema adesso continuo ad affermare che no. Non apparecchierò mai più senza il sottopiatto nel 2011. E’ uno dei miei nuovi propositi. Credevo fosse una roba troppo leziosa e che non collimasse con il quotidiano ed invece mi ritrovo puntualmente a smentire queste assurde convinzioni. Il sottopiatto mi permette di spargere pepe ovunque senza sporcare la tovaglia e di per sè già basta. Pepe? Ebbene sì. Pepe. Fino a pochissimi giorni fa ce la ridevamo di gusto  prendendo in giro la nonna calabrese che a braccetto con la fiera dei luoghi comuni lanciava peperoncino anche nel the e mamma, degna figlia, che con il Pepe ci si fa pure lo scrub. .

 Se la prima volta avevo osato una tirchissima spolverata di pepe nero mi sono ritrovata a dover  macinarlo instancabilmente sfidando i miei tricipiti stanchi. E se mamma è preoccupata perché stiro le tovaglie sulla tavola prima di apparecchiare e allineo i sottopiatti in maniera maniacale lo è ancor di più perché “sai che devo chiedere a Max dove ha preso la pennina per portar sempre con sè il peperoncino?” è il tormentone natalizio 2010. Immagino una piccola dupont rosa colma di pepe da portare nel portafogli.

Sempre in vena di recuperare il tempo perduto mi ritrovo oggi a postare quattro ricette. Esattamente quattro primi piatti fatti pochi giorni prima della Vigilia che ho propinato al Nippotorinese in preda alla spasmodica voglia di fare la pasta fatta in casa. Mi rilassa e ci si impiega sorprentemente pochissimo tempo. Potrebbero essere quattro idee veloci per il cenone di Capodanno a dirla tutta. Tutte le ricette sono indicative per quattro persone. Per la pasta all’uovo fatta in casa, esclusa quella delle tagliatelle al nero di seppia, ho usato la classica ricetta che prevede per ogni 100 grammi di farina un uovo e due cucchiai colmi di olio extra vergine d’oliva circa. Calcolando che indicativamente 100 grammi di farina equivalgono ad una porzione abbondante.

Si vede che sono di fretta eh? Nessun Nano o coniglio o visione onirica preoccupante. Solo un freddissimo diario di bordo (posso stirare pure quello ?) ma fremo dalla voglia di Scalare la montagna di The Matcha che mi hanno regalato a Natale e quello che rimane dei miei neuroni riesce ad elaborare solo pensieri sconnessi del tipo: No prima i muffin al the matcha. No prima la pasta. No prima i cupcake. No prima la crema al burro da servire con i frollini. No. Prima. AIUTO. Ma sono gli gnocchi al the Matcha che hanno qualche chance in più rispetto al resto. Non escludo che abbinerò il lo gnocco matchoso al pepe nero. Così giusto per rendermi ancor più ridicola nella bizzarria d’accoppiamento.

Ravioloni fatti in casa con l’Astice

Ingredienti: 350 grammi di pasta all’uovo fatta in casa, 2 astici (circa 700 grammi ciascuno), trito aromatico (prezzemolo, timo, salvia e rosmarino), 40 grammi di burro, 2 cucchiai di panna, 1 scalogno, 3 litri circa di Court-Bouillon, 400 grammi circa di pesto di broccoletti.

Court-Bouillon (preparato liquido per lessare crostacei e pesce). Si prepara aromatizzando dell’acqua con sedano, carota e cipolla. Si può aromatizzare aggiungendo anche del timo e alloro filtrando a fine cottura tutto.

Pesto di Broccoletti: 500 grammi Broccoli, 1 Cucchiaio Pinoli, 1/2 Spicchio Aglio, 4 Cucchiai Formaggio Pecorino Grattugiato,  Olio D’oliva Extra-vergine, Sale. Preparazione: Lessare al dente i broccoli. Mettere i broccoli lessi nel mixer con aglio, pinoli, pecorino e frullare facendo scendere l’olio a filo fino ad ottenere una crema.

Procedimento Ravioli: Preparare il ripieno innanzi tutto lavando gli astici e lessandoli per massimo 15 minuti nel court bouillon bollente. Lasciarli raffreddare, estrarne la polpa e tagliarla a pezzettini piccolissimi. Sbucciare lo scalogno e farlo appassire con 20 grammi di burro. Aggiungere quindi i pezzettini di astice e bagnare con 2 cucchiai di vino bianco. Quando sarà evaporato, fare addensare il sugo con la panna. Insaporire con un pizzico di sale e una macinata di pepe, spolverizzare con il trito aromatico e quando risulterà tutto ben amalgamato fare raffreddare e procedere alla realizzazione della pasta. Stendere la pasta in una sfoglia sottile, distribuire il ripieno e procedere all’intaglio con la formina prescelta. Fare cuocere i ravioli in acqua bollente per pochissimo tempo, scolarli al dente e innaffiarli con il pesto ai broccoletti mischiato all’acqua di cottura.

Ravioli fatti in casa ai Broccoli con Pesto Fresco

La Farcia di broccoletti è quella di Ducasse: 400 grammi di broccoli, sale grosso marino, 20 grammi di burro, 20 grammi di parmigiano grattugiato,  uovo. Scartare i grossi gambi dei broccoletti e conservare solo le cime. Portare ad ebollizione una casseruola di acqua con abbondante sale grosso marino. Tuffare i broccoletti e cuocerli finché non saranno tenerissimi. Prelevarli con l’aiuto di una schiumarola e raffreddarli immediatamente e strizzarli con forza per estrarre il massimo dell’acqua. Frullare. Far fondere il burro e cuocerlo fino a colorarlo quasi di una nuance nocciola. Versare in un recipiente e fare raffreddare. Trasferire in una ciotola la purea di broccoletti, aggiungere il parmigiano grattugiato, l’uovo e il burro freddo. Mescolare con un cucchiaio di legno e aggiustare eventualmente con pochissimo pepe.

Montaggio Ravioli: Stendere la pasta il più finemente possibile e ritagliare le stelline ( o dischetti se si vuol fare il classico raviolo). Mettere la farcia al centro lasciando libero un po’ il laterale per la corretta chiusura dei ravioli che andrà fatta pressando leggermente ma con decisione i bordi.

Ravioloni alla Salsiccia

Ingredienti: 350 grammi di pasta all’uovo fatta in casa, 2 salsicce da 150 grammi circa, 80 grammi di parmigiano grattugiato, 1 dl di latte, 40 grammi di burro, 40 grammi di mollica di pane, panna da cucina quanto basta.

Procedimento: Preparare il ripieno. Mettere la mollica di pane in una terrina, coprirla con un poco di latte e lasciarla a bagno fino a quando ne sarà ben imbevuta. Privare le salsicce del budello, sbriciolarle con una forchetta e raccoglierle in una terrina. Unire 50 grammi di parmigiano grattugiato, il latte e la mollica di pane strizzata. Mescolare con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto dalla consistenza omogenea. Stendere la pasta in una sfoglia molto sottile e distribuire sopra a intervalli regolari il ripieno formando i ravioli o usando la forma che più vi aggrada. Portare a ebollizione una pentola con abbondante acqua, salare e fare cuocere per pochissimi minuti i ravioli. Scolarli al dente e trasferirli in un piatto da portata. Condirli con il burro fuso fatto fondere in un tegamino a parte con il parmigiano rimasto e qualche cucchiaiata generosa di panna aromatizzata precedentemente con poca noce moscata.

Tagliatelle al Nero di Seppia al sapore di Lime  e Arancia

La preparazione delle tagliatelle al nero di seppia sembra complicata ma santa pazienza non lo è affatto. Il gusto (mi dicono eh. Perché anche quando non ero vegetariana non ho avuto modo di assaggiarle) è nettamente superiore e non faccio fatica a crederlo. Del resto come potrebbe essere il contrario usando prodotti freschi di prima scelta? L’unico dubbio potrebbe essere giustamente “perché li hai preparati tu Gi” ed io convengo con voi. Chiaramente però si parlava in generale*disse fischiettando.

La ricetta base è sempre la stessa. Per ogni 100 grammi di farina un uovo circa (l’importante che non sia di microscopiche dimensioni) e due cucchiai di olio extra vergine d’oliva. Nulla di più facile poi per ottenere le nostre tagliatelle che ovviamente inserire durante l’impasto del nero di seppia. In questo caso basterà il nero di due seppie di media grandezza che potrete facilmente reperire dal vostro pescivendolo di fiducia. Se il nero di seppia dovesse essere eccessivamente denso basterà diluirlo con un po’ di olio di oliva. Dopo aver impastato come da copione la farina insieme all’uovo inserire senza paura il nero di seppia e continuare ad impastare aggiungendo poi anche l’olio fino ad ottenere una palla. Palla che andrà coperta con un canovaccio e lasciata riposare per almeno un’ora.

Dopo aver proceduto alla stesura della pasta e alla realizzazione delle tagliatelle si potrà preparare l’acqua di cottura dove all’interno saranno state spremute due arance molto grosso e due lime. Le tagliatelle difatti cuoceranno proprio in questa “spremuta” per pochissimi minuti e andranno scolate al dente. Una crema di lime e arancia condirà le tagliatelle insieme a una pioggia di scorzette di buccia e qualche decorazione.

(per la crema di lime e arancia basterà cuocere in una pentolina piccola a parte un po’ di succo di arancia e lime addensato pochissimo con qualche cucchiaino scarso di farina)

Ecco. Dopo i fichi queste ultime diapositive sono la mia ultima fissa alimentare. Dovessero dirmi che al mondo sono rimasti solo: finocchi, arance, mele, iceberg, pepe e fichi secchi sarei la persona più felice del mondo. E broccoli. Santo cielo i broccoli. Chiedo solo questo per il 2011.

E che la regione Piemonte si riprenda il pelato ripagando il disturbo con una montagna di Cri Cri e gianduia di Gobino, grazie.

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50 COMMENTS

  1. prima prima primaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
    yeeeeeeeee anche i gatti stanno festeggiando!

    dunque cosa mi poace di questo post? il fumetto dell’ananas, lo avevo letto ieri sera via flickr e lo ritrovo stamattina:molto ma molto bene!
    i ravioli…e le tagliatelle nere, io amo le tagliatelle nere…ma perchè le cose che mi piacciono in questa casa le mangio solo io!?!?! vedi i ceci!

    • Gaia *ridacchia* Buongiorno ( a “festeggiano anche i gatti” mi sono buttata per terra.tiadoro)

      Non conosco il sapore delle tagliatelle nere perchè anche quando mangiavo il pesce mai provate. E’ assurdo cucinare alcune cose e non sapere neanche che sapore abbiano. Però mi piacciono le discussioni che si sviluppano in casa e come gli altri raccontano la sensazione, il gusto. Ci si conosce di più anche attraverso questo modo di sentire, suppongo.

      Sta di fatto che adoro ascoltare chi racconta il piatto.Le tagliatelle nere esteticamente mi piacciono davvero tantissimo. Non escludo che colorerò di nero qualsiasi cosa da oggi in poi.
      Per quanto riguarda i ceci …
      Cielo *_*
      ma come non possono piacere?
      Sono (insieme ai broccoli e lenticchie) talmente buoni che il solo pensiero mi fa star male.
      Morirei ingozzandomi di ceci.
      Adesso poi che ho queta passione per il pepe devo assolutamente provarli con.
      E pure le lenticchie.
      Insomma senza legumi ( vegetarianesimo o no) la vita è davvero più triste.
      *l’abbraccia fortissimo

      • hai ragione!anche io sono assolutamente prolegumi, fondiamo un twitclub dei legumi:ora,adesso,prima di subito.
        io nn sono vegetariana ma amo tutti i legumi oltremodo!
        allora devi provare questa:http://www.shakeandbake.it/?p=291
        è con le lenticchie rosse, io l’ho imparata quando facevo la spola tra milano-il cairo!
        è da sballo se ti piace anche il cumino!

  2. Questo blog mi crea problemi di sbavamento…si un mento che sbava, ok??? *___*
    I ravioloni….i ravioloniiiiiiii <3 non potrò più vivere senza. Un po' come non potrò più vivere senza pescespadaagliagrumi santo cielo! e ancora non l'ho mangiato O.o''

    Bree Van De Kamp ahahahah ti adoro. Sallo.

    • Starettinamiadorabile. Il pesce spada con gli agrumi !
      Te ne preparerò quintali. Quintali e quintali. Non basteranno gli agrumi di sicila per irrorare la quantità esorbitante che ti preparerò.
      Oggi sono davanti la porta e aspetto il tuo pacchetto. Se non dovesse arrivare ovviamente farò una strage. Un bagno di sangue.
      Posso pure fare signorichenonconsegnanolapostastarettosa in salsa di agrumi eh?
      Che te ne pare.
      (l’adorazione è assolutamente reciproca)
      amiamoci.

  3. ..bello avere qualcosa di divertente e piacevole da leggere mentre alle mie spalle mi smantellano l’ufficio :'( 🙂 almeno ci sei tu <3
    ..e vorrei tenere uno dei miei preziosissimi tè profumati in bustina di seta a forma piramidale regalatomi dal mio ometto per condividerlo con te.. mentre mangiamo biscotti artusiani.. e.. crema al burro?!?! vogliosubitosaperecos'èèèèèèèèèèèè!!!! hehe <3

  4. Separata alla nascita…abbiamo le stesse posate auree di Zara Home.
    E alla diapositiva sull’ananas ho avuto un attacco di risate che Paola, che ancora non mi conosce bene, ha chiamato la neuro per il ricovero coatto immediato e senza un domani!
    Perchè, da sempre, ho creduto che fosse un’assurdità l’ananas in testa delle ballerien Brasiliane (con tutta la frutta piccola e comoda da portare propio l’ananas? dico…due ciliege, una paio di mandarini….certo non sarebbe tanto esotico ma vuoi mettere la praticità!! E poi, diciamolo, non è dall’ananas che capiamo la vera ballerina brasiliana! Di solito si evince la provenienza valutandone il posizionamento del Jlo che madrenatura ha deciso, nel loro caso, essere esattamente a due centrimeti dalla nuca). E noi, e me ormai esiliata ad un ruolo insulso di donninasenzachiappeetetteconcostumeadicembre che vive, ormai ibernata, su un motoscafo dei Playmobil, dicevo noi mediterranee le chiappe le abbiamo anche noi a due centimetri ma dalle caviglie!
    Perchè? Dico perchè con dei jlo così sentono la necessità del cappello all’ananas (sguaiato della serie…”ehi!?! arriva la brasiliana col culo come fermacapelli!!!”). Gli uomini l’ananas non lo guardano di certo e forse per noi Mediterranee è un monito (della serie “io brasiliana col culo a zainetto ti rammento che per evitare che le tua chiappe diventino degli scalramuscoli alla Flashdance ti suggerisco di nutrirti d’ananas per il resto dei tuoi giorni per contrastare l’inesorabile incalzare della forza di gravità”). Dobbiamo della gratitudine alle brasiliane con l’ananas in testa! In fondo lo fanno per il nostro bene!
    E io ti amo, si tu che pasticci con la pasta fatta in casa, ti adoro e basta!

    • Alessandra (consentimi per una volta di chiamarti con il tuo intero, bellissimo, nobile nome, anziché storpiarlo con il solito ale (e lo scrivo minuscolo apposta) ma d’altra parte io chiamo la moglie Cà, la figlia maggiore Giù e la figlia minore Ele (ho molto pensato se usare l’apostrofo o l’accento, essendo un purista della lingua, e alla fine ho deciso per l’accento in quanto il nomignolo non è più una contrazione ma assume carattere di vocabolo proprio) oddio non so quante parentesi devo chiudere fammi rileggere… ok una sola).
      Bello fare una frase con un nome, un numero incalcolabile di parentesi e un punto.
      Quasi dannunziano.
      La pioggia nel pineto.
      Le tamerici salmastre ed arse (sfido CHIUNQUE a descrivermi (senza andare su Internet) una tamerice).
      I nostri volti silvani.
      Ok.
      Come ho già detto altrove sono completamente pazzo.
      Dove eravamo?
      Ad Alessandra. Giusto.
      Mi hai fatto morire. Jlo evoca ricordi passati, e domande alle quali non hai risposto esplicitamente (e non mi accontento della tua miserrima descrizione “donninasenzachiappeetetteconcostumeadicembre” (e continuo a supporre che il tuo jlo sia assolutamente degno di nota).
      E il “culo a zainetto” ha stimolato una serie di sguardi alla Rino Gaetano in “Nuntareggaepiù”, di personeperbene che nonpossonosopprotarecheinunopenspacesiridasguaiatamente.
      Se non fosse facilmente fraintendibile ti dichiarerei il mio amore assoluto, ma purtroppo non sono femminuccia! Pertanto rinnovo il ringraziamento all’Altissimo per averti consentito di venire al mondo, e soprattutto per aver consentito a me di incontrarti, ancorché virtualmente.
      Grazie di esistere.

  5. il tuo nano da giardino immaginario rivela buon gusto. Le fogge scozzesi sono sempre di moda, forse è l’unico capo che non conosce crisi.

  6. Cara maghen,
    sono un lettore affezionato del tuo blog.
    Se pensi di trasformare questo blog, che sino ad oggi è stato un coacervo di emozioni, fantasie, voli imprevedibili ed ascese velocissime, traiettorie impercettibili, codici di geometria esistenziale (se ti va cerca il riferimento), in un mero blog di ricette alla Csaba, dillo subito.
    Disdico la mia iscrizione a WordPress e mi ritiro nel mio buchetto virtuale.
    Se voglio delle ricette credo che l’infinito mondo cartaceo, e l’ancor più infinito (hai mai immaginato un otto sdraiato che dorme con un otto più piccolo in alto a destra? Infinito elevato ad infinito… una specie di paradosso ma purtuttavia sensato in termini squisitamente matematici) dicevo, l’ancor più infinito mondo virtuale, possano essere dei serbatoi sufficienti a soddisfare qualunque voglia/passione/mira culinaria.
    Quello che IO (uso il maiuscolo perché parlo RIGOROSAMENTE a titolo personale) cerco in questo blog non sono le ricette, sono le emozioni. Sono quelle immagini meravigliose che i tuoi racconti sono in grado di evocare. E non soltanto strappare una risata. Risvegliare sentimenti sopiti, rammentare sensazioni antiche, magari vissute nell’infanzia, questo è ciò che cerco e ho trovato sinora nel tuo blog.
    Non sentirti obbligata a scrivere. Chiunque ha i suoi giorni “no”, e ci stanno tutti. Ma ti prego, TI PREGO, non chiuderti come un’ostrica. Quello che A ME piace è quando l’ostrica si apre e si vede la perla, nella sua infinita brillantezza. E questo è quel che sei, una perla rara da ammirare nel suo splendore. Non negarmi il piacere di ammirarlo.
    TVB (come direbbero le figlie)(lo sai che sul telefonino hanno un certo numero di contatti memorizzati con TVB alla fine? tipo Andrea TVB, Flaminia TVB, eccetera…)
    Insomma TVB, anzi TVTTTTTTTTTTTTTTTB

    • io leggo adesso. e sono francamente sconvolta. in che senso?
      cioè un attimo.
      mi sono persa qualcosa.
      dove è che mi sono chiusa?
      santocielocosastatedicendo?
      giornata infernale oggi . rileggo.
      forse non ho capito assolutamente nulla.
      inspiro espiro.

    • Max io ti ho riletto. Ho riletto CHiara (scribacchiando) e continuo a non capire. sicuramente ci sarà qualche passaggio che mi sono persa.
      o qualcuno davvero mi ha infilato rum nel the ed io sono qui.
      a fissare l’infinito.
      non capendo dove cosa quando sia successo.
      Fermo restando che questo non è e non sarà chiaramente mai un food blogger.
      fermo restando che io ho sempre fatto e continuerò a fare fumetti ma per via di un progetto a me carissimo ho trasformato i fumetti in etti di fumo e insomma.
      giuro che cado dal pero.
      dalle nuvole.
      e mi sento triste.

      davvero triste.
      come mai.
      il fatto di non capire mi getta ancor di più nello sconforto.
      ho riletto anche il post per capire dovecosaioabbiadetto di diverso.
      di sbagliato.
      di giusto.
      e niente.
      assolutamente niente.
      Pier raramente “si intromette” nelle mie questioni bloggereccie e raramente legge commenti ( i post se non è oberato dal lavoro sì ma talvolta inr itardo) però per avere un giudizio obiettivo vista la tristezza infinita e l’attuale paranoia.
      insomma.
      anche lui non riesce a capire.
      a questo punto getto la spugna e mi ritiro.
      sono francamente sconvolta.

      • Non sai quanto mi spiace. Mi rendo conto che senza la giusta chiave di lettura (che voleva essere quella dello scherzo, della boutade, del commento sul fatto che avevi iniziato dicendo che c’era solo una ricetta) tu ti sia potuta sentire ferita. E questo non me lo perdono. Ti chiedo pubblicamente e umilmente scusa, e spero nel tuo perdono e nella tua comprensione. Non sono affatto d’accordo con quanto scrive chiara e ti faccio umilmente notare che ho scritto due post, che dovevano essere nella mia testa bacata la logica prosecuzione uno dell’altro. Il mio post voleva essere solo un richiamo scherzoso, null’altro. Ed un complimento a quello che scrivi, a come è impostato questo blog. Ho riletto anch’io e forse con questa chiave capirai.
        Spero di non aver rotto nulla.

        Oggi è proprio una giornata del bip. Tornando a casa ho fatto un incidente con la macchina e mi sono beccato 39 di febbre.
        Ti prego di credere alla mia onestà intellettuale.

      • Cancella la parte da “non sentirti obbligata a scrivere”. Non ho diritto di esprimere opinioni di questo tipo in questa sede.
        Io ti voglio VERAMENTE bene, Giulia.

  7. ohhh santa verdiana. quante cosine buone *_*! diamine, rimango sempre indietro con i post ._. uffa.
    quella di stirare la tovaglia direttamente sul tavolo – per me – non è una novità 😀 lo faceva anche mia madre, quando lavorava come cameriera..e lo ha insegnato anche a me…sisi ^^ è l’unico modo per averla lissssia senza pieghe XD
    insomma via…queste feste procedono bene…dai che ora tocca all’ultimo dell’anno, poi al primo..e befana e poi è finito. ora mi “lagno”, ma quando sarà finito tutto mi lagnerò di più XDD è tipico u.u
    èèèèèèèèèèèèèèèèèèètcciùùùùùù v_v uff mi sono beccata il raffreddore. l’unica cosa che mi manca è la febbre venerdì u.u nònòòòò
    ti saluto ziettabella ♥ bacissimiiii :******

    • Cucciola devo smetterla di scrivere per un po’ mi sa. Vado troppo veloce 🙂
      Ma soprattutto promettimi che non ti leggi gli arretrati.
      Zia Iaia è bene prendela a piccole dosi. Eccessive sono nocive per la salute.
      Idee per il capodanno? cosa farai? fuoriamicicasa? *_*
      (anche a te piace lagnarti? santocielosonounacampionessa! vieni qui a lagnarti con me ti prego ! )
      1398182381092381283 baci
      ma anche di più

  8. Posso dirlo? Sono d’accordo con Max e lo quoto al mille per mille. Rivoglio indietro la vera Iaia, quella che disegnava ed era capace di incantare come poche al mondo. In più…ecco…non so da dove iniziare…proverò a dirti quello che penso da tempo e che già ti avevo accennato in parte. Se te lo dico qui è perché tengo davvero a te, spero che tu ne abbia coscienza, ché ti voglio bene come una sorella. Questo perpetuo cucinare, sfornare e postare, mi sembra stia assumendo sempre più un carattere pericolosamente malsano…qualcosa per nascondersi e non svelare quello che davvero ti passa per la testa. E sono convinta che il cucinare ( e non mangiare quasi nulla di quello che cucini) stia diventando un circolo vizioso che potrà aiutarti fino ad un certo punto. Ti prego: ritorna ad aprirti, telefonami! Le amiche sono fatte per ascoltare. Penso tu abbia bisogno non solo di persone che ti approvino a spada tratta, facendoti credere che vada tutto bene. Non avere paura di esporti. Qui siamo tutti dalla tua parte, ficcatelo in testa. Un grande grande abbraccio.

    • Chiara io non ho ben capito (arrivo adesso e leggo adesso e non ho capito francamente una cippalippa. quindi ora rileggo e insomma speriamo di capire) .
      cioè .
      nel senso.
      e quando dico cioè è perchè sono confusa a dir poco.
      contando poi che vado sempre di fretta ultimamente tra mamma papà e roba varia di certo non aiuta .
      insomma.
      La vera Iaia in che senso?

      Più volte mi sono sentita chiedere di ” ritornare ad essere Iaia” “Dov’è la mia Iaia?” e roba del genere.

      conscia del fatto di soffrire con molte probabilità di disturbi bipolari e possessioni di personalità a me estranee mi riesce ugualmente difficile capire cosa ci sia dietro questa “aspettativa”.
      E mi tormento sul perchè alla fine non sono mai quella che gli altri si aspettano io sia.
      Fermo restando che manco io so chi sia,inciso.
      Tu puoi dirmi quello che vuoi qui , al telefono ,per email , dal vivo, indifferita , da una cam, da una webcam o sopra un tavolino quindi nessun problema.
      Al contrario però concedimi che no.
      Io lo farei da un’altra parte un discorso del genere.

      Mi trovo però ” costretta” visto che siamo inballoquiedobbiamoballare a rassicurarti in questo editor commenti squallidissimo.
      Non è un pepertuo cucinare il mio.
      E’ un progetto che sto portando avanti. Non ero mai riuscita a cominciare e perseverare e per una volta in vita mia che riesco e con fatica credo in me, trovarmi a leggere che.
      c’è addirittura una preoccupazione e un risvolto psicologico preoccupante in questo sfornar ebeh.
      mi getta nella depressione più assoluta.
      Nascondersi poi da cosa?
      svelare cosa mi passa per la testa quando?
      vaneggio continuamente su quello che mi passa per la mente. Oggi ticchetto velocemente 4 tipi di pasta senza parlare di nani da giardino e ?
      e si tirano le somme di che?
      E giuro non capisco.
      Non capisco davvero il filo del discorso.
      Il tuo e quello di Max.
      Ma Max mi riservo di rileggerlo perchè francamente forse non ho capito.
      mi avranno infilato del rum nel the e io non sono in me.
      non c’è altra spiegazione
      Io sono felice che tutti siano dalla mia parte anche se non capisco il senso.
      Paura di espormi non credo poi di averla mai avuto. Santo cielo ho messo in piazza di tutto e di più.
      E insomma.
      no.
      sul serio.
      non sto capendo nulla.
      è uno scherzo?

  9. Devo prima di tutto chiederti scusa. Presa da un attacco di impulsività ho scritto qui cose che avrebbero dovuto essere dette in privato. Sono una merda. Te le avrei comunicate da tempo se ci fossimo sentite per telefono. Tu mi avresti spiegato le tue ragioni e probabilmente tutto si sarebbe risolto in una grande risata. Ripeto…vorrei davvero parlarti ché questo continuo comunicare solo per scritto, via web e per sms mi sta snervando. Non voglio che tu sia triste. Chiamami e parliamone, ok? Sarò felice di convincermi che i miei non sono altro che vaneggiamenti.

    • quella fastidiosa parentesi dove scrivi che non mangio nulla di quello che preparo potevi francamente tenertela per te.
      l’ho trovata offensiva. fuori luogo e subdola.
      I miei problemi alimentari non stavano di certo aspettando te per essere sbattuti in piazza ed esaminati in una terapia di gruppo non richiesta.
      Non pretendo scuse ma rispetto.
      Non avendolo avuto chiedo da parte tua un doveroso silenzio.
      Perchè da parte mia avrei solo questo.
      Ciao Chiara.

      • Offensiva, fuori luogo e subdola…vuol dire che mi conosci proprio poco. La mia era semplicemente preoccupazione, forse mal espressa, ma semplice preoccupazione. Per il resto, rimango in silenzio, dispiaciuta del fatto che non si possa dialogare a voce, come due persone civili. Ciao Iaia.

  10. Non vorrei intromettermi ma non ce la faccio a stare zitta: mi stupisco di chi si dichiara grande amante e sostenitore di ciò che Maghetta Streghetta (o Iaia, o tutte le sue “personalità”) scrive e poi ci sputa sopra appena questa cosa “li annoia”. Metto fra virgolette perchè è la prima immagine che mi è venuta in mente leggendo i vostri commenti: stupida noia. Perchè se vi annoia e non vi trasmette emozioni allora non penso che abbiate capito più di tanto del modo di comunicare o di ciò che comunica con ricette, post, fumetti, fotografie e filmati. Le persone si evolvono, entrano in contatto con fattori che fanno portare avanti progetti, scrivere di ingredienti e anche di come una “piega sulla tovaglia” (Cit.)riesca a riassumere in poche parole le frenesie e le corse. Il tempo che SI dedica e CI dedica in questo spazio è prezioso e voi cosa fate? Voi ci sputate sopra? – Sì, mi ripeto.
    Ci mette la faccia, ci mette le risate, ci mette le lacrime, scrive della sua vita, della persona che ama, di quello che le si ribella dentro il petto ma non lo fa in maniera convenzionale.
    Io penso sinceramente che non abbiate capito niente.
    Non mi ergo a psicologa, forse sono solo anticonvenzionale e vedo tutto da un punto di vista completamente diverso ma lasciatevelo dire: prima di dare preziosi consigli su cosa o come scrivere, pensateci ben più di due volte, che qua il punto centrale l’avete proprio perso per strada.

    Chiedo nuovamente scusa per questa intromissione ma quanno ce vò ce vò.

    Flo.

    • Non è l’angolo del vittimismo, lo giuro. Ma credo seriamente che io sbagli qualcosa senza capire cosa.
      La mia discrezione maniacale è continuamente ricambiata con questi teatrini dell’orrore. Non me ne importasse nulla sarei pure una persona intelligente. Non essendolo trascorrerò la notte così. Con la tachicardia.

      Flo non ho parole per ringraziarti. E non perchè infantilmente tiseischieratadaquestaparte ma.
      Perchè ci sei.
      Con la tua discrezione e signorilità.
      E non è il luogo adatto a comunicazione sentimentali ma sì. Rinnovo nuovamente la mia profonda e assoluta stima unita ad amore incondizionato nei tuoi confronti. Grazie.

    • Sottoscrivo pienamente quello che ha scritto Flo. Ecco. Non poteva essere scritto meglio!
      E sottolineo anche che se non piace un blog si può semplicemente non leggerlo invece di dire cose che possono ferire chi lo scrive. Perchè io qui ci vedo solo un’ “evoluzione”. Non un drastico cambiamento. Una fusione di quello che Giulia è. Di quello che Giulia ci racconta. Della sua fantasia e della sua realtà. Delle sue matite e delle sue forchette.
      Se ha dei problemi non è affare del mondo ed è giusto che lei nel suo blog ci faccia quel che crede.
      Per quanto la conosco io (che santo cielo sarà anche poco, ma.)è una persona splendida, che ha sempre una parola per tutti, un pensiero anche se va di fretta. Io della BLOGSTAR che non ti caga ci vedo ben poco, Giulia è vera.
      E a me piace e non la difendo “perchè quì c’è solo gente che la difende”, ma perchè mi sembra di conoscerla da 20anni e ciò significa che si espone e anche parecchio.
      Ecco,
      tutto qui.

      Giulia.

  11. burro nuance mi piace tantissimo 😀
    e leggerti mi raddrizza le giornate storte, continua sempre così 😉
    baciottoni grandi
    ps
    pacchetto in arrivo…

  12. La gente è pazza mia cara Gi. Pazza.
    Lascia perdere 😉
    Continua così che sei splendida !
    Sintetica non sintetica pazza seria . SPLENDIDA e basta

  13. Commento di rado ma cazzo lasciatevelo dire: State male.
    State maleeeeeeeeeeeeeee!

    Gi ridi di loro 😉

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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