Ricette Vegetariane e Vegane

Michael Myers spalma piselli e avocado come non ci fosse un domani, oggi.

Prima di cominciare per chi si fosse perso il video, ieri,  lo metto in evidenza. Momenti di autocelebrazione immotivati, sì.

 Il mio sogno è fare del food porn, lo confesso. Mi concentro pure eh. Cerco di buttare cucchiaiate di salsa di qua e di là e quando rigiro la pasta mi sforzo per ottenere qualcosa di terribile come è accaduto durante l’arriminamento dell’Arriminata day se non si ricorda il vergognoso momento poco esteticamente valido, qui il video della nonna).

Guardo Nigella e ammirata mi volto verso il sabaudo confessandogli il mio desiderio più profondo “anche io. anche io voglio pasticciare così”.

Quel “rassegnati” è un invito a nozze e potrei riscattarmi preparando una doppia cotica saltata con strutto e panzerotti al cioccolato. Potrei poi leccarmi il dito con fare voglioso e dire “ancora duecentochilidigrassooccorrono”. E invece sto lì a dire che la tovaglia però potevano pure stirarla. Che non si cucina il ragù con il giubbotto di jeans perchè non è igienico dopo che sei stata in metropolitana e cado per terra con le convulsioni quando vedo tonnellate di pesce surgelato; specie le cozze di messina che a Londra mi sembrano adatte, eccome.

Stilisticamente poco vicina al food porn mi riprometto tutte le sante volte di abbandonare il minimalismo e so per certo che riuscirò nell’intento. Nonostante il giubbotto di jeans e delle assurdità cosmiche, io amo Nigella. Provare ogni sua ricetta e portare sempre a casa un successo non è da tutti, giusto per cominciare, e poi ti fa davvero venire voglia di trasgredire. A patto di metter su i chili esattamente negli stessi identici suoi luoghi corporei e non sulla panciotta.

Perdonandole di aver chiamato Mimma sua figlia, che di certo avrà problemi di socializzazione in quel di Trafalgar Square, non si può non emettere gridolini e dire almeno di una ricetta di Nigella Feast o Nigella Express ” equestamelasegno”.

La sua insalata con polpa di granchio e salsa giapponese (mirin e aceto di riso) è sempre stata un successo e ho raccolto plausi immeritati tanto quanto la sua Victoria Sponge che non ricordo neanche se ho uplodato o meno.

L’entusiasmo di questa purea di piselli e avocado con lime si è avvertito immediatamente tanto che il Nippotorinese ha chiesto in simultanea “ma ti prego non mettere tutto quell’olio tu”. E così è stato. Crostini caldi un po’ riscaldati in piastra con pochissimo olio extra vergine di oliva dove poter spalmare questa cremina deliziosa.

Per 300 grammi di piselli lessati in acqua bollente salata basterà un avocado di media grandezza. Frullare il tutto con olio extra vergine di oliva, salare e aggiungere il succo di un lime, che viene tradotto per qualche inspiegabile motivo con “limetta”, e via. Pronta per essere accolta sia sui crostini caldi che su un carboidrato caldo da primo piatto. Mamma, avendone fatto un vasetto anche per lei, lo ha provato con del riso. L’ha infornato con una generosa spolverata di parmigiano grattugiato e ha detto: bbbbono, con almeno quattro b.

Si conserva in frigo per una settimana altrimenti si può pensare di congelarlo senza problema alcuno.

Ale – Miluuvet mi ha scritto una cosa. Perchè lo fa sempre. E in diversi contesti, che poi sono tutti, mi salva. Sempre.

Accadeva in passato. Oggi ho smesso di cercare risposte alla domanda “perchè è mia sorella?”. Quando t’ho vista rientrare in casa dal cinema e lanciare la borsa sul divano (e non riporla per gradazione grandezza colore in mezzo alle altre) per correre alla scrivania e metterti a disegnare, senza nemmeno vedermi lì, sul divano rosso a leggere, ho capito che la domanda che mi ponevo era del tutto errata. “come potrebbe non essere mia sorella?”…questo avrei dovuto chiedermi. Guardando danzare la mano sul foglio e, sorridendoti in silenzio, compiacermi del tuo genio e del tuo entusiasmo…è così che sei sempre stata amoremio!

Per questo so che un giorno cucinerò con lei indossando un giubbotto di jeans. E faremo food porn lanciando macchie di sugo pure sui muri (occorre del lexotan per questo,  però).

Master Chef Italia mi attende con Ipad sintonizzato su Ibis Paint per finire delle illustrazioni dedicate al mio migliore amico: Michael Myers che oggi compie gli anni nella sua clinica psichiatrica.
Fortuna che uscirà a breve perchè il 31 Ottobre è vicino.

 

Ma non è solo il compleanno di Michael, oggi. Un’altra amica del e nel cuore insieme a Picio ed esserinopuffolosodellaziamag compie gli anni. E qui si attende il giorno di potersi fare un bel panino  e salame insieme. Che poi possa essere salame di tofu, poco importa.

Auguri Meravigliosa Chiari.

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30 COMMENTS

  1. Nel senso che suono il clacccheson per arrivare prima. E ora leggo mentre pandamangio *_* si. E poi ricommento. Ecco.

  2. se non fosse l’odio che ho verso i piselli e verso l’avocado lo proverei 😛 Rinnovo anche io qui gli auguri a Chiara, bella panciottinomunita ora 30enne stupenda <3

    • Confesso di non amare particolarmente l’avocado neppureioamoremio.
      I piselli un po’ sì ma santocielo non è che ne vada matta. Però l’idea del lime con i piselli mi intriga.
      L’avocado sarebbe anche buono se non avesse quella consistenza mollicccia.
      Ecco io odio le cose muolliccccie ( anhce tu? )

      Pier però sostiene con veeeeemenza che è buono assai .
      *_*

      • la consistenza, per fortuna, non è un problema per me. Ho assaggiato molte cose assurde (per esempio, amo i popcorn quando diventano gommosini e la focaccia mi piace quando è duretta e salatissima) però mi ricordo quando me l’ha fatta assaggiare la mia amica l’avocado… MAI PIU’. E’ già tanto che lo mangio col sushi, ma lì è la salsa di soia che aiuta (oltre al pesce 😉 )

        E io odio tutte le verdure dolcissime (tipo zucca e carota). Se mi vuoi male fammi trovare la zucca cotta e di contorno carote a julienne. Ti segnerò tra quelli a cui tirare le coperte quando muoio 😛

      • uffffffffffffffffffffffff
        pure io voglio il food porn (che non so cos’è ma da come lo descrivi mi sembra sufficientemente bisunto da essere appetibile). ‘Sta Nigella non sapevo neanche chi fosse e me la sono cercata su Internet, dubito che avrò il tempo di vederla in tv ma almeno mi sono tolto lo sfizio di vedere che faccia ha.
        L’avocado per me è un po’ come il pan d’epice… to’o magni te e quelli da’a palazzina tua!
        Diciamocelo: a me delle ricette in generale nun me ne po’ frega’ de meno… non è neanche esattamente così, ma quando io vengo qui non vengo per leggere come si prepara questo o quello… quando ho visto quel vasetto con la crema verde, dopo aver escluso che si trattasse di pesto alla genovese in quanto non navigava nell’olio, ho subito sospettato qualcosa di losco (e anfatti era l’avocado….).
        E però alla fine mi leggo pure l’avocado, perché lo stile è talmente trascinante che sembra di stare lì davanti mentre dici a Pier “anch’io”.
        Il simpatico visitatore che ha coniato il termine Meringopoli (che se non fosse – come gradimento – appena sotto lacuocamatta sarebbe da acquistare all’istante e mettere come dominio) non ha colto questo tratto fondamentale del tuo blog. Parlo per me, ma penso di poter parlare a nome di un certo numero di altri frequentatori. Qui si verrebbe a leggere anche se parlassi della pizza di fango del Camerun, lo scopo del gioco non è la cucina, ma è il racconto. E tutti noi, come il Constant Reader di tusaichi, veniamo qui, ci mettiamo seduti a terra, e aspettiamo che ci racconti una Storia. E puntualmente tu ci prendi e ci porti in giro regalandoci emozioni. Quindi a Meringopoli non si parla di cronaca, non si parla di politica, non si parla di ideologia. Si parla di emozioni. E le emozioni bisogna saperle raccontare, per poterle trasmettere. E se le si raccontano come fai tu, passano anche per avocado e piselli.

  3. L’avocado fa veramente schifissimo. Però in un ristorante radicalchicmafammiilpiacere ho mangiato delle penne con avocado, tonno crudo, limone e, boh, costina di brontosauro. Beh, buono. Parecchio anche. Ho fatto il bis, tre, quater, quinquies (com’è poi?).
    Quindi proverò avocado piselli e lime. Confermo.
    Ma la ricetta della paniscia? Non mi consideri su IG ma io mica m’arrendo, eh? Ah no.
    Che sonno.
    9 baci a Iaia.

    • Iaia non sapere nulla di paniscia ma promettere ( ho deciso di pallare così) che fa studi accurati. Detto questo noi due la prima volta mangeremo avocado. Lo dobbiamo fare per la gloria e per dimostrare che niente può spaventarci ! niente !
      pure la pasta con l’avocado con contorno di avocado in salamonia in frappè di avocato con cotica di avocado e listarelle lardose di avocato fritte impanate.
      ci mangiamo.
      quantèverochefaschifolavocado noi lo sconfiggeremo !
      E Iaia annianniannifa (non è vero l’anno scorso) ha fatto pure fumettoricetta con un avocado avvocato (santocielo)
      e.
      insomma per dire che Iaia vuole bene.
      ecco.
      12 .
      io dico 12.
      baci.

  4. Piselliavocadoelime?? troppo verde per i miei gusti…ma è buono davvero?? per non sbagliare oggi a pranzo mi faccio il pollo fritto nello strutto che poi se no alle tre ho già fame se mangio solo vegetali!!
    Sono passata per lasciarti un abbraccio 🙂

  5. Ecco, tutti a prendersela con la consistenza del povero avocado!
    Poi tutti ad ingozzarsi di svariati composti burrosi come creme, semifreddi etc.
    Io personalmente trovo che l’avocado sia ottimo, ma che vada sempre abbinato ad ingredienti che ne smorziono l’untuosità intrinseca. Ottimo il lime, ma anche la cipolla cruda o qualcosa di piccante.
    Bisognerebbe invece approfondire il Durian o (durion) sempre che si riesca ad apprezzarne la fragranza.

    • Fortuna che sono coerente e non mangio creme, burro e semifreddi *fiuuuuuuuuuuuu
      Detto questo. Il duriandurion non l’ho mai provato ma mi ricorda vagamente i lycheeslitchi che pur avendo una consistenza vergognosamente muolliccia mi piacciono come poche cose al mondo. Per il resto se la frutta non è dura come un tavolino neanche ci provo.

  6. Giubbotto di jeans dici???????
    Mhmhmhm dovrei avere qualcosa del genere nei 5000 metrilinearidiarmadioperpoimetteresemprelestessecose.Non ne sono sicura. Dovró chiamare una squadra specializzata in ricerca di reperti postbellici composta da tre dei sette nani mentre gli altri tre restano fuori in caso di smottamenti di cappotticappelliborse e valanghe di abitinitroppoleggeriperessereindossatienonesserescambiataper…..(cucciolo è piccolo e sono contro il lavoro minorile).
    Tutto questo “sintetico” preambolo per dire che. Secondo me. Noi possiamo fare di meglio.
    Che Nigella spatasci il suo sugo random. Che tenga la sua dispensa in quel magnifico caos. Che sia detentrice del congelatore più orrido del pianeta ( ma ti rendi conto che non usa sacchetti monouso sterilizzati con doppia chiusura ermetica e allarme anti battereo della decomposizione slimentare?….ma dico….che schifo). E questo lo so fare pure io che uso il forno per tenerci le padelle ( nuove è chiaro)! E vogliamo parlare delle porcate che cucina. Il nostro ” polpo al mars” la piglia a paccheri ( per gli utenti residenti al di sopra della linea Maginot segnata dal Garigliano il “pacchero” non e altro che uno schiaffo. Ma pacchero ci piace di piú perchè ha significato rispetto all’onomatopeico schiaffo di origine teutonica).
    Per quanto riguarda l’aspetto fisico…..a tette vinciamo noi….a belle mani vinciamo noi…ad altezza vinciamo noi….a cofana di capelli vinciamo noi….a labbra vinci tu…avfigli con nomi strani vinco io….insomma….ce la vedo tranquillamente a spicciarci casa.
    Quello che potremmo fare è evolvere il concetto di foodporn. Regolare lo schizzo di sugo a parete in modo che non sia cosí casuale. Pareti della cucina a pois di ragú?
    Equidistanti?
    Ti piace l’ idea?
    Ci mettiamo l’ingegnerenfascinosoromano a produrre un algoritmo sinusoidale per studiare la giusta angolatura della cucchiarella rispetto alla mano perchè il risultato sia impeccabile.
    La dispensa, semmai, una riordinatina?!? Non dico proprio passarla di amuchina…giusto togliere i topi mummificati dal tempo ancora intenti ad aprire il barattolo di Senape di Digione del 1912.
    Il congelatore no.
    Quello anche per una come me è troppo. Una che congela le banane nunsepóguardà….avrà anche dei bei fianchi a cui indirizzare quotidiane maledizioni ma no. La banana nel freezer con la sua buccina marroncina e fialla che pullula di amebe. No. ( la filippica sul freezer è poco credibilie…io ho congelato un libro una volta).
    E quindi preparati. Algoritmo alla mano. Noi si farà del food porn. E lo mangiamo sul divano. Lasciando cadere macchie d’olio in grandezza crescente. E mi pulisco le mani sul giubbotto jeans.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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