Ricette Vegetariane e Vegane

Le melanzane ripiene di mamma e pianeti dispersi dove si servono

 

No. Non ci ho messo mamma dentro, giusto per cominciare.

Queste melanzane sono la prima cosa in assoluto comparsa in rete che non è stata cucinata da me. Tolta la pasta arriminata della nonna (cliccando qui la ricetta e l’articolo con il video) per l’evento speciale dell’arriminata Day il primo giorno di Luglio, questa ricetta è stata confezionata da quella che ormai a tutti gli effetti è protagonista indiscussa del Gikitchen.

Io e mamma siamo ormai, come nei fumetti, rappresentanti delle figure stereotipate dell’eroe e dell’antieroe. La prima, vogliosa di colesterolo che fa scarpette in succosissimi ragù per poi affondare i canini in croccanti cialde di cannoli che trovano la morbidezza della ricotta e cannella e la seconda, cattiva antagonista pronta a rubarle il cibo dalle mani al grido di “no al colesterolo” mentre agita i valori delle analisi e cuoce zucchine bollite dicendo “straslurp ! yummy !”.

La nostra impavida Fernanda, Nanda per gli amici, che dopo un bel piatto ricco di pasta alla carbonara abbina uno stinco di prosciutto di maiale con due patatine saltate con tanto olio e rosmarino fresco. La stessa che per apri pasto ha scelto un tagliere di salumi e formaggi assortiti e che un secondo deve assolutamente accoppiarlo. Perchè si sa lo stinco in fin dei conti non è mica così grasso.

E allora vai di polpette che senza un po’ di parmigiano, due uova e trecento grammi di mollica non sono poi così appetitose come ci si aspetta.

Mamma quando pranzo con carote e senape mi guarda sbuffando e scuotando la testa mentre i quattro denti delle forchette riescono a stento a tenere quei sei maccheroni con il ragù. Durante i miei giorni di “solo frutta”, infastidita soffia sul suo piatto. Non per raffreddare una pietanza ma suppongo per emulare un cinghiale imbufalito. Come riesca poi il cinghiale a imbufalirsi e non a cinghialarsi è un discorso che vorrei approfondire in separata sede.

Vivo senza olio di oliva da due anni e più. Fatemi alzare dalla sedia come in terapia e dire “Ciao sono Iaia e sono sopravvissuta all’assenza di olio d’oliva per due anni” – In sottofondo il coro “ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh”.

Questa è la cosa che turba più Nanda. Non riesce a capacitarsi di come un essere umano possa rifiutarsi di ingerire l’olio extra vergine d’oliva ma soprattutto: sopravvivere.

Nonostante io le abbia spiegato che in Oriente da millenni sopravvivono a questa carenza lei continua a pensare che a breve avverrà la mia dipartita. Quando ho mal di testa non vi è una volta che non mi dica “amore stasera ti prendi un cucchiaino di olio d’oliva?”. Se non è per la carne è per il pesce e se non è per il pesce è per le uova ma sempre e comunque in una fantomatica classifica l’olio d’oliva incide in misura maggiore. Ho mal di testa? “Prendi un cucchiaio di olio di oliva”. Ho mal di denti “Strofiniamo l’olio d’oliva sulle gengive?”. Ho mal di gomito “Prendiamo un cucchiaione di olio d’oliva, amore?”. Mi ricorda la mitica Signora Maria, bidella del Liceo Scienifico Ettore Majorana, specializzata in acqua bollita con alloro. Cadeva qualcuno e si fratturava la tibia? Acqua bollita. Conati di vomito e febbre altissima? Acqua bollita. Incidente in palestra e frattura del metatarso? Acqua bollita.


Quando le ho fatto provare l’olio di riso sull’insalata Nanda ha posato la forchetta dopo la prima foglia di iceberg. Mi ha guardato e fissandomi negli occhi ha asserito che “dobbiamo smetterla d’accordo? butta via questa schifezza e prenditi un cucchiaino di olio d’oliva che sei troppo pallida, intesi?!”.

Mamma ha una passione per le melanzane ed è riuscita a trasmetterla. Se c’è una verdura che mi manda in estasi è proprio la melanzana. Certo è che tra broccolo e melanzana è arduo scegliere ma.

A me la melanzana piace solo ed esclusivamente in un modo. Al vapore.

Un tempo mi rimpinzavo di melanzane alla norma; sì le classiche melanzane fritte in abbondante olio extra vergine di oliva con tanta salsa e ricotta salata. La mia intolleranza al latte e avversione per i grassi ha fatto sì che queste melanzane si trasformassero in una Norma rivisitata salutare che viene continuamente derisa qui in casa.

La mia ricetta è semplicissima: melanzane al vapore. Salsetta fatta in casa da me con i datterini e un pizzico di sale con tanto basilico fresco tritato raccolto sul terrazzo. La ricotta salata me la sogno. Chiudo gli occhi e via. A questo serve anche moltissimo l’immaginazione, no?

Mamma alla vista della mia norma che disonora anni e generazioni ha un po’ lo sguardo di una che vorrebbe prendermi a schiaffi. Intravedo delle scene di violenza domestica nei suoi occhi. La immagino con una tuta gialla Kill Bill Style difendere l’onore delle melanzane e dell’unto.

Per questo quando seria in volto mi ha detto “ma tu sul blog hai parlato delle melanzane ripiene, vero?” ho glissato timidamente con “qualche cenno ma non ho mai cucinato le tue..ahem ..le melanzane tue e di nonna”.

Sacrilegio e disonore!

L’indomani ha trascorso il pomeriggio con me e quando davanti la porta mi ha allungato un piattino e un foglietto dicendomi “Ecco le melanzane e la ricetta. Adesso rifalle tu”, l’ho abbracciata fortissimo e ho detto che no. Non avrei pubblicato la mia versione ma la sua. Non avrei rifatto delle melanzane perfettamente tagliate per foto scenografiche ma semplicemente fotografato le sue. Ed anche se era già pomeriggio e la luce giusta era andata via sarebbe stato uguale. Questo è il risultato. Affettivamente importante per me.

Come il fogliettino che accompagnava il tutto:

Ingredienti:

3 melanzane, 2 uova, mollica quanto basta, 150 grammi di parmigiano grattugiato o pecorino. Basilico e aglio a piacere, 200 grammi di tritato di primissima scelta.

Dividere le melanzane a metà per la lunghezza. In una terrina mettere la polpa delle melanzane tenendo da parte la buccia. Aggiungere il basilico, la mollica, le uova, il parmigiano e il tritato. Impastare bene il tutto. Riempire la buccia della melanzane privata dalla polpa con l’impasto preparato e friggere in abbondante olio extra vergine di oliva bollente. Ultimare l’impasto nel forno a 200 gradi circa per 20 minuti.

Ad attendermi una giornata all’insegna dell’isolamento mentale. Dovrò viaggiare tra pianeti inesistenti in cerca di una storia. Che conosco ma non ricordo bene.

Quando tornerò per una “pausa infuso” , ormai preoccupante droga giornaliera , mi sa che si materializzerà il secondo post  (forse terzo? )giornaliero qui sul Blog. Tediare questo pianeta è la cosa che mi riesce meglio in fondo.

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24 COMMENTS

  1. due anni senza olio di oliva????? Da non credere. E’ da tempi biblici che l’olivo è ritenuto la pianta più importante e di conseguenza l’olio, usato per condire, lenire le ferite e poi sì, per l’estrema unzione.
    Uhm…niente olio d’oliva? Sicura? Neanche un cucchiaino? Uhm…cosa ti hanno fatto le olive? Sei caduta da piccola dai rami frondosi di un olivo centenario? Uhm…

    • Giuro che l’olivo e le olive e l’ulivo e i ramoscellidiulivo non mi hanno fatto nulla.
      O almeno credo.
      DOvrei ricorrere al trannnnning autogeno con ispirazione ed espirazione e meditazione ( sai che una volta l’ho fatto? me ne vergogno abbastanza e non lo dico mai a nessuno ma siamo in confidenza e facciamo eperpepeppre nelle rotonde quindi. Insomma)

      Solo che prima abusavo.
      E poi sono passata da un eccesso all’altro.
      Prima panini grondanti di olio e ora niente carboidrati e grassi.
      Prima fettone di mortadella e ora seitan.
      A volte mi guardo allo specchio e mi dico macomecacchiociseidiventatacosì?!
      L’autocoscienza improvvisa.
      Poi.
      ricomincio inconsapevolmente a mangiare seitan e sogno a volte la mortadella.
      Norman Bates era una persona equilibrata-
      Lo dico sempre , io
      ( neancheuncucchiaino.logiurosulnanodagiardino)

  2. amore, tu lo sai vero che quando mi stabilirò da te andrò a mangiare da tua mamma si vero?
    se vogliamo che il nostro amore duri per sempre, fidati, dovremo fare così.

    Nandaaaaaaaaa

  3. Ciao!!! Mi dispiace se hai passato un periodo “un po’ così”, io davanti a “quelle cose lì” mi immobilizzo. Sia fisicamente che mentalmente.
    Comunque. Lo sai vero che ti hanno “nominato” su CasaFacile di Novembre vero??????? Sei un amore!!!!
    Ti ricordi ancora di me vero???? =)

    • Mi ricordo di te?
      no dico.
      ma vuoi che ti bruci la macchina?!
      MA COME TI PERMETTI!?
      santapizzetta Francy.
      Ma vabbè che so vecchia e rincretinita ma non sei mai stata un nick.
      Ma la mia Francy.
      E se non ti ho scritto e detto di Fredricksen e frizzi e lazzi è solo perchè è stato un periodo davvero infelice.
      detto questo.
      parliamo della nuova borsa chanel perfavore?
      e tu .
      sei un amore.
      e ahem sì. Mi hanno detto di Casa Facile all’uscita e mi sono catapultata. Incredula e sbigottita ho fissato il vuoto per settimane.
      *_*
      Ancora a dirla tutta non mi sono ripresa
      Ora perfavore puoi darmi un bacio prima che ti incendi la macchina?!

  4. Come Bibi anch’io andrò a mangiare da tua mamma, facendola gioire non poco mi sa. Da brava puggghiese XD

    Però mangerei anche la tua Norma salutistica.

    Lo sai che da me, le melanzane ripiene, sono ripiene della melanzana stessa? Niente trita.

    • Amoreeeeeeeeee sìììììììì
      Anche mia mamma ne fa una versione con melanzane dentro e mollica con tanto parmigiano o pecorino e sonoilcielosacosa.
      Devo farmi dare la ricetta.
      Stai a vedere che è las tessa ? *_*
      ecco.
      però anche se mangiamo da mamma mi voleteammmèvero?!?! <3

      • voglio te, Pier, tua mamma, tuo papà e farmi adottare e vivere tutti assieme appassionatamente <3 Appena sento mamma, mi faccio passare la ricetta 😉

  5. Anch’io sono “allergica” a grassi e olii… tu fai la norma “corretta”, io la parmigiana: melanzane grigliate, sughetto fatto con pomodori freschi e tonnellate di basilico, spolveratina di parmigiano, origano, pepe. Forno.
    Mmmmh.
    Comunque, melanzana addicted anch’io. Il tuo blog mi piace da pazzi. 🙂

    Agnese

    • Agnese prima di tutto permettimi di abbracciarti e stritolarti e ringraziarti e baciarti ( sono un tipo piuttosto freddo e distaccato, sì)
      La parmigianalighttttttttttttt
      pure io *_*
      senza parmigiano ma tonnellate di basilico sììììììììììììììììììììììì
      TI AMO
      lo so già,
      Strafoghiamoci insieme e via ! <3

  6. O mamma che meraviglia! Stamattina al mercatino abbiamo preso una melanzana, adesso devo comprare tua madre. 😀

    Un bacissimo bacio

  7. Solo una cosa: si, credo sia necessario l’approfondimento del tema “il bufalo si imbufalisce ma il cinghiale non si incinghialisce (o non cinghialisce)”. Ne sento la necessità, molto più della necessità di melanzane (che non mangio perchè,,,no, questo meglio se non lo spiego)!!!

    • Ti prego DIMMI PERCHE’ NON LE MANGI o io stasera giurochepiantouncasinoassurdooooooooooooooooooo

      ( e il cinghiale va approfondito eccome. Grazie al cielo ci sei tu che hai notato la parte fondamentale del discorso)
      amiamoci.

      • Evabbene si, proprio perchè sei tu, acconsentirò a mettermi in tremendo imbarazzo di fronte a questo folto pubblico (Senonfossealtro per il delizioso sollucchero in cui mi ha immersa il tuo notare il mio sottolineamento della questione cinghiale): le melanzane mi smuovono.
        (Rossore)
        Tremendamente
        (Rossore diffuso a chiazze verticali)
        Roba da stare piegata in due “Inuncertoposticino” per due giorni.
        (Ecco, ora raggiungo tutte le gradazioni della melanzana)
        E con questo, da domani non sentirete più parlare di me perchè mi sarò nascosta in un campo astigiano a coltivare cardi gobbi.

  8. Nanda ti prego fuggiamo insieme! Io ti rimpinzo di amatriciana, carbonara, cacio e pepe, e tu mi sfinisci di melanzane e di altre delizie colesterolose siciliane… A Turi lasciamo la bionda in regalo… 😉

  9. certo che sognare a volte la mortadella, è un brutto affare. E poi, i ramoscelli d’ulivo fanno male, altroché. Prova tu a salire su un ulivo per raccogliere i frutti e vedrai: devi munirti di occhiali perché le foglie sono così appuntite che ti punzecchiano gli occhi. E allora, là sopra, a cavalcioni di un ramo, con gli occhi accecati, ti innolivi, capisci? Altro che bufalo e cinghiale… ti innolivi di brutto!

  10. Vorrei essere un pulcino superstite e starmene sul marmo della cucina ad osservar te e tua madre… Questo legame a me sconosciuto.

    Comunque ti confido una cosa io amo la melanzana, ma penso che il Giammy ci può battere entrambi.
    Quando è nervoso mangia melanzana. Quando è triste mangia melanzana ed ormai un giorno di luglio prima delle ferie estive facciamo il parmigiano day dive poi alla fine di parmigiano vi è solo il nome!
    Un giorno ha abbandonato tutto e tutto per scappare al mercato e comprare tutto per farsi la parmigiana!! Si è fatto una tegli intera e poi ha mandato le foto ai suoi collaboratori a mo’ di giustificazione per essere stato non reperibile!
    E avrei altre storielle su il Giammy e la melanzana, ma mi fermo!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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