Ricette Vegetariane e Vegane

Torta Slava – Polish Plesniak

La Torta Slava con la mia Cri.

*ogni riferimento a Conigli in formato tazzina è puramente voluto.

Prima che cucinasse il mio coniglietto Neve con olive e limone e poi si pentisse pubblicamente con il muscolo di grano, io e Cri vivevamo in un idillio di sensi; amichesorelle ormai da dieci anni ma pur sempre venticinquenni. Grandi successi alle spalle del tipo Miss Strabismo 2012 e Miss Strabismo 2013 (questa la capiamo solo noi due, ma è bello proprio per questo) ci hanno portate qui. Qui a erudire il mondo circa la Torta Slava (vaneggio, sì). Perché pare che di questa torta slava ci sia un gran parlare ma in definitiva proprio tanta confusione.

Ma andiamo con ordine (risate registrate). La fantomatica Torta Slava altri non è che  la Torta Plesniak (inglesizzata pare essere la Moldy Cake). Moldy sta per “muffa” – ammuffito. Molti forum e siti inglesi ci invitano a non allarmarci nonostante il Titolo di Torta Ammuffita certo non sia dei più allettanti. Plesniak  (pare che lo stesso suffisso plesn significhi muffa nonostante il translate di google non confermi; e io avrò modo di confermare questa cosa chiedendo al più presto a una mia carissima amica polacca che al momento non è reperibile) è una gustosissima preparazione composta da frolla, marmellata e meringa.

Perché diciamocelo sono tre elementi che uniti insieme fanno sì che si le pupille gustative comincino a sentire un leggero friccicorio danzereccio.

Io le immagino tutte ferme e tranquille quando da un megafono parte il suono “Frolla, Marmellata e Meringa” e. E cominciano ad agitarsi tutte eccitate dandosi magari spintoni ed emettendo suoni onomatopeici del tipo “gnammy, slurpy, yummy”.

Quando Cri mi ha fatto vedere che aveva preparato la torta con la meringa l’ho pregata di passarmi la ricetta costringendola letteralmente a posticipare la sua pubblicazione perché. Perché volevo prepararla con lei e si sa che questo è l’unico modo al momento.

Della Plesniak, in Italia ormai stra-conosciuta con il termine Torta Slava, ci sono infinite variazioni. Ho passato una buona mezzoretta in food blog polacchi giusto perché non sono curiosa nella vita ma di sapere sì e con l’ausilio del Google Traduci sono venuta a conoscenza di molte chicche.

Una delle tante è che la  Plesniak in famiglia viene servita nelle occasioni speciali (e Pasqua lo è) ma è anche  “una preparazione casalinga senza pretese”. E’ paragonabile un po’ a una pie come può essere la torta di mele per noi, senza andare troppo lontano. La marmellata nella stragrande maggioranza dei casi è di ciliegia o ribes nero o perlomeno si prediligono queste due ma la prugna rimane in alcune zone tra le più popolari e in voga. Anche la mela e io confesso di averne immaginata una versione rivisitata con mela e cannella magari con una composta elaborata in casa (sicula inside, ho pure pensato alla ricotta e cioccolato ma andiamo veramente con calma, ecco). Se è per questo ho cominciato a vaneggiare proprio ieri sera per farne una versione salata con tanto di frolla Montersiniana, chutney fruttato speziato e una sorta di meringa salata che non so manco se esiste ma che importa? L’idea di trasformare in salato quello che è dolce e viceversa mi accade solo quando mi entusiasmo. E non poco.

Andiamo con calma perché della Plesniak c’è anche una goduriosissima versione cioccolatosa (Criiiiiiiiii preparati ho una ricetta originale polaccaaaaaaaaaa) fatta in maniera più articolata, ovvero: uno strato di frolla bianca, uno strato di frolla al cioccolato, crema di cioccolato al posto della marmellata e meringa sopra. Poi sopra la meringa io ci vedrei bene un topping di cioccolato e un trito di noci o nocciole o mandorle addirittura, perché no? Sono visioni che compaiono e che poi vanno elaborate.

E’ di facilissima realizzazione tra l’altro ed è proprio questo che mi piace. Sembra essere complicatissima, ricercatissima, stragoduriosissima ed è tutte e tre cose ma quello che fondamentalmente è: semplice. Casalinga. E appariscente. E’ come un tubino nero con tanti accessori, trasformista e intramontabile.

In realtà la vera Plesniak è composta come ha fatto Cri (io ho visto già le foto e voi no, gne gne gne gne) e non come la mia. Lo so. E’ una fissa. E ho un problema con l’estetica tanto da non riuscire a pensare di sbattere l’albume sopra senza l’ausilio della sac-a-poche quindi non è assolutamente richiesta la composizione “a punta meringosa”. Anzi: proprio no. In alcuni blog polacchi invitavano caldamente al raffreddamento e a non esagerare con la cottura della meringa che non deve affatto risultare dura da far cadere i canini, anzi. Piuttosto morbida (e lo è perché vi è lo zucchero) e “pannosa”. Come una nuvola.

Ecco. Come una nuvola su un prato di frolla dove sono cresciute ciliegie. Sì. E’ questa la Plesniak. Il gioco della meringa con la sac-a-poche permette di mostrare la marmellata dall’alto e di realizzare un intrigante contrasto quando la torta verrà tagliata.

Immaginarla con due strati di frolla bianca e al cioccolato fotograficamente parlando mi entusiasma e non poco. Ho in programma ahimè 230942340234 elaborazioni culinarie e dubito fortemente di poterla servire per Pasqua ma non so perché sento che potrebbe piacere moltissimo alla mia Socia Piola. Indagherò e nel caso farò VideoRicetta perché stavamo giusto discutendo su quale registreremo a breve (evvivaaaaaaaaaaa!).

Quale migliore occasione? Fare una ricetta consigliata da Cri, trasformarla e farla con Piola. Un giro d’amore sincero e vero che mi scalda il cuore. Certo poi poterla mangiare tutte insieme con Ale sarebbe davvero un idillio ma. Il tempo per non ammuffire tra i sogni ce lo abbiamo. Soprattutto per realizzarli tutti.

Appena sfornata la volete vedere?


Leggi il Post di Cristiana. Clicca qui subitissssssssimo!

La Ricetta della Torta Plesniak – La Torta Slava

ingredienti per la pasta

  • 300 gr farina bianca
  • 3 tuorli d’uovo
  • 90 gr zucchero
  • 100 gr burro sciolto
  • 1 cucchiaino lievito

ingredienti per la farcitura:

  • marmellata di ciliegie, ribes nero, frutti di bosco, mela, prugne (io ho adoperato quella di ciliegie)
  • 3 albumi
  • 100 gr zucchero

Mescola la farina setacciata, lo zucchero, il lievito , i tuorli e il burro sciolto non troppo caldo. Impasta e stendi in una teglia rettangolare (30×40 circa) coperta di carta da forno. Con pazienza senza premere troppo. Copri con la marmellata.

Monta a neve sodissima gli albumi e aggiungi poco alla volta lo zucchero. Versa sopra la marmellata e metti in forno già caldo a 200 per 20 minuti.

Fai raffreddare e cospargi di zucchero a velo. Non maneggiarla molto quando è calda perché la frolla si sfalda mentre fredda sarà perfetta per tagliarla a rettangoli

Con due uovette di cioccolato sopra considerato il periodo è deliziosa.

Che ti amo Cri lo sai ma.

Ti amo. E pure immensamente.

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12 COMMENTS

    • Elenuccia <3 ma noooooo figurati ! anche io non è che la conoscessi da tempo eh.
      Provala assolutamente perché è buona assai.
      Detta da una che non l'ha mangiata suona anche discretamente folle ma mi baso su un campione in media di 10 persone e 10 hanno apprezzato *_*
      direi che è andata.
      Un bacione e grazie sempre !

  1. ohporcapaletta…la tua è splendida…quella di Cri che ho appena visto pure…aehm…tu però sei più vicina e posso venire a mangiarmene una fetta *_*

  2. Quando hai detto quella cosa del tubino nero mi sono immaginata la torta abbigliata come Audrey in “Colazione da Tiffany” … Eh si, non sto ancora molto bene! 😉 Come dicevo da CRI (come si può non amare questa donna, come?!?!) non posso astenermi dal preparare una torta che si chiama Muffosa, l’Inge l’adorerà! Bacetti

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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