Ricette Vegetariane e Vegane

Tagli una fetta di Plumcake e trovi una carota? Sì.

Il primo esperimento con questo “metodo” risale al San Valentino appena trascorso quando io e Totoro tra le macerie della mia cucina senza parquet mostravamo tronfi il risultato dell’impasto al cioccolato con cuore rosa dentro (che sei hai perso trovi cliccando qui); in quella occasione ho anche fotografato attraverso una sequenza di polaroid tutto lo step by step per dimostrare che realmente è tutto semplicissimo. Molto più di quanto si pensi e che le parole non rendono minimamente l’idea (soprattutto le mie). Il secondo esperimento, meglio riuscito tra l’altro, è stato quello del plumcake/ciambella con il cuore rosso dentro (che se hai perso trovi cliccando qui). In quell’occasione sono rimasta sbalordita perché davvero in tantissimi hanno pacioccato ottenendo risultati strepitosamente belli. Proprio in quest’ultima occasione, vedendo il cuore perfettamente rosso e le fette integre, mi è venuto in mente che non potevo esimermi dal fare un impasto in versione Pasquale. A dirla tutta la mia idea era quella di adoperare una formina da coniglio proprio perché possedendone diverse avrei potuto valutare quale meglio si adattasse come larghezza-lunghezza all’impasto plumcake-ciambella che da lì sarei andata a fare. Complice (maledetto!) il trasloco però le formine dei biscotti saranno finite sicuramente dentro degli scatoloni non identificati (a tutt’oggi per altro) ergo ho dovuto cedere e farmi la formina da me. Sempre con l’infallibile tecnica di disegnarla su un cartoncino. Ritagliarla e adoperarla come guida per il coltello.

Il coniglio si sarebbe anche potuto fare col suddetto invincibile metodo ma confesso che il nervosismo di avere tutto negli scatoloni e la non troppo latente paura di fare un disastro mi hanno portato a decidere che:

Carota is the best way.

E così è stato (qualcuno mi dia un ceffone per aver scritto Carota is the best way). Il risultato inaspettatamente è stato sorprendente. Non mi aspettavo che potesse venire così bene. Volutamente ho adoperato una goccina (ma proprio ina-ina-ina) di colorante in gel liquido verde perché mi piaceva l’effetto dell’arancione molto forte in una sorta di “prato”. Ed è stato un bene perché poi a prodotto sfornato il bianco sarebbe stato troppo “accecante” non riuscendo a dar risalto all’unica protagonista di ogni fetta: la carota. In entrambi i post (ciambella al cioccolato con cuore rosa e plumcake alla vaniglia con cuore rosso) ho spiegato come fare. Lo rifarò molto più che volentieri sperando di essere chiara anche perché capisco che chi finisce su questo post non deve essere necessariamente costretto a infliggersi la pena di leggermi ancora e ancora nei precedenti deliri.

E’ vero però che per chi fosse realmente interessato all’esecuzione di questo ciambellotto molto scenografico e facilissimo da realizzare, è un bene leggere i ticchettii precedenti proprio per il fatto che l’entusiasmo mi aveva fatto sproloquiare su considerazioni più o meno importanti che potrebbero tornare utili (soprattutto a chiamare le autorità di igiene mentale e farmi ricoverare in maniera coatta) . Per quanto riguarda l’impasto della ciambella-torta-plumcake  è importante soltanto scegliere un dolce abbastanza compatto e non eccessivamente sbricioloso. A fondo del post lascio qualche ricetta ma quella classica della ciambellotta che fate da anni andrà sicuramente bene. Per il sapore? Lo stesso. Qualsiasi cosa sia di vostro gusto. L’esterno (la parte verdolina) non deve necessariamente essere uguale all’impasto del decoro (la parte arancione). Si può trovare un contrasto. Come nel caso della mia versione al cioccolato che si contrapponeva all’acqua di rose, per dire. Allo stesso modo si può pensare di fare la parte arancione proprio con un’aroma o con l’impasto stesso di carota. Che la contenga realmente o “utopicamente” intendo (ammesso che esista un’aroma di carota. Perché io vaneggio d’accordo ma poi realmente non so mica quello che dico. Nel caso non ci fosse: brevettiamola. Il mondo ne ha bisogno. E’ una grande scoperta).

 

Rievochiamo prima di tutto: la sempre intramontabile Torta-Ciambella-Plumcake adatta a qualsivoglia occasione adoperando come unità di misura i bicchieri di plastica di cui abbiamo purtroppo per l’umanità anche la videoricetta (a fine post la inserisco). E’ perfetta, sì. Altrimenti quella dei sette vasetti di Giulia Amaradolcezza. Due basi eccezionali, facili e veloci che si possono aromatizzare e arricchire come si preferisce.

Prima cosa da fare: l’impasto arancione-carotoso. Si fa una ciambella-torta-plumcake rettangolare-quadrata o rotonda, poco importa. E’ chiaro che ne rimarrà. Cosa ci fai con la torta-ciambella-plumcake rimasta? Tante cose ma ne parliamo dopo che già sono confusa.

Seconda cosa da fare: una volta ottenuta la ciambella-torta-plumcake arancione tagliala a fette e ritaglia pian piano con l’aiuto di un coltello la forma (che ti piace di più) della carota. Più tondetta. Più lunga. Più cicciottosa. Più bassetta.

Terza cosa da fare: prepara l’impasto “involucro” (quello verde) che dovrà contenere il tutto. Aggiungi il colorante alimentare se hai deciso di adoperarlo.

Quarta cosa da fare: La più importante e ti segnalo per questo nuovamente il post dove mostro step by step come ho inserito il cuore nella Torta al cioccolato di San Valentino (non chiedermi perché non ho fotografato i passaggi di questa torta. Potrei piangere. L’ho fatto ma non li trovo, amen. Sono anziana. Non è una colpa). Delicatamente e con tanta pazienza posiziona una dietro l’altra le carote che hai ottenuto dalle fette della prima torta arancione. Poi versa l’impasto “involucro” e inforna come da procedura. Il gioco è fatto.

Riassunto: in pratica fai una torta. la tagli come vuoi. la infili dentro un’altra. ciao

(ma quindi posso farla a tre strati? cioè posso fare una torta e tagliarla a forma di carota e farne un’altra a forma di cuore e infilarla dentro la carota e poi infilare un coniglio dentro il cuore che ha la carota? CHIAMATE IL 118!)

No. L’impasto arancione della prima torta non si brucerà perché verrà “protetto” da quello “involucro”. Potrebbe però accadere scegliendo un impasto non troppo compatto (con quella dei bicchieri di plastica e dei vasetti vai sul sicuro. Per questo insisto *disse fischiettando). Adesso scusate ma devo smetterla di scrivere perché davvero voglio provare a fare la versione a tre. Prima Torta. Primo Involucro. Secondo Involucro. Ho in mente grandi cose.

E sono tutte cretine. Non è meraviglioso?

Ricetta per la torta-ciambella-plumcake base dei bicchieri di plastica: 3 bicchieri di farina, 3 uova, 2 bicchieri di zucchero, 1 bicchiere di latte o yogurt, 1/2 bicchiere di olio (o burro fuso ma non l’ho detto io), 1 bustina di lievito per dolci, vaniglia o aromi-essenze-spezie che preferisci. Tutto insieme senza un ordine preciso e il gioco è fatto (Montersino tappati gli occhi e perdonami. Non so quel che dico).

 

 

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11 COMMENTS

  1. Iaia tantissimi auguri di buona Pasqua all’insegna della serenità a te a alla tua famiglia.
    Carota is the best way, potrei morire soffocata dalle risate!
    Io sto facendo un enorme crostata per il ristorante dove lavoro, sono agitatissima, è la prima volta che inforno su commissione ?

  2. Sono in palla. Ho passato queste festività a pulire e spadellare, sono distrutta… Mi sono persa un sacco di post, il mio forno è ancora impazzito… Ma questo è un esperimento che devo fare assolutamente. Ne ho viste parecchie di queste torte, ma quella al cioccolato con quel cuore rosso rosso mi è rimasta davvero impressa. Prima o poi ci provo! Poi farò il coniglio e un pesciolino per Ferragosto… 🙂 :***

  3. Ma che belle… Questa me la gioco subito. Ero proprio a caccia di idee originali, e il titolo del vostro blog mi ha acceso una lampadina: finalmente un blog un po’ fuori dagli schemi.
    Se vi va, passate a trovarci su http://www.thefoodstock.it
    Ora che vi abbiamo scoperte, considerateci followers affezionati 😉

    • Ciao wife! Perdonami se ti rispondo solo adesso.
      Grazie infinite per esserti imposta questa tortura di leggermi 😀 !
      Sarà un piacere venirti a visitare.
      Un abbraccio !
      Spero a presto !

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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