Ricette Vegetariane e Vegane

Il Pane (un po’) brioche alla mela

Quando l’ho visto sfornato ho urlato al miracolo. Quando ho visto il sorriso del Nippotorinese e udito il suo “buonissimo” per poco non ho pianto. Non mi era mai venuto un panotto così. Un panbriochione, che vorrei scrivere panbrioscione come se avesse più senso ma non lo ha, davvero pazzesco. Non credevo che fossi riuscita a impastare e sfornare una tale meraviglia e la mollica non fosse appiccicosa ma perfetta. La tagliavi e la fetta era assolutamente integra senza crepe e. E un miracolo davvero. Un miracolo direttamente dal forno. Un entusiasmo assurdo perché visivamente era davvero impensabile. La conferma che il sapore non deludeva le aspettative visive il colpo di grazia. Buffo perché durante la preparazione ho fatto un pasticcio e saltato un passaggio e infilato dentro il succo di mela che in realtà nell’impasto originario non andava affatto. Per sicurezza però lascio la ricetta originale. Purtroppo non ho preso alcun tipo di appunto e quello sbaglio rivelatosi poi vitale e fondamentale per l’ottima riuscita rimarrà sempre un segreto anche per me. L’avessi scritto per tempo non l’avrei dimenticato ma ahimè ricordarmi pure di scrivere un errore, quando giornalmente devo appuntarmi anche “ricordati di bere un bicchiere di acqua”, sarebbe stato chiedermi l’impossibile dell’impossibile.

Questo pane alla mela l’ho scovato in un vecchio numero del mensile che amo: Alice. Tra l’altro su Ipad adesso regalano i vecchi numeri e trovo che sia interessantissimo poter avere gratuitamente una rivista del calibro di Alice senza sborsare un euro sempre a portata di mano. Perché in effetti la rivista di cucina non è che debba essere necessariamente l’ultima uscita. Senza contare poi che Aprile 2004 sarà attuale anche nel 2019 perché tanto sempre di fave, agnello e insalatine di stagione si parlerà. Certamente non ci si troverà la zucca di Halloween o il panettone. Per dire insomma che questo pane rientrava nelle ricettine da asporto. Quelle da portare nel cestino pasquale. A fare compagnia a questa meraviglia una serie di tipologie panose sfiziosissime. Consigliavano di accoppiare questo pane con dei formaggi stagionati molto salati e così il Nippotorinese ha fatto. A dirla tutta ha osato con un salame particolare; non di quelli industriali ma piemontese doc direttamente da Luiset, azienda che lui adora e su cui ho blaterato già all’interno del Gikitchen.

 Ho servito questo paonazzo adorato, che avrei voluto non finisse mai o perlomeno che mi fosse dato in dono da tenere come trofeo sulla scrivania, anche con generose fettine di mela verde e formaggi cremosi dolci. E santapizzetta ho ricevuto davvero tanti complimenti. Non smetterò mai di dire che fotograficamente non corrisponde sempre al sapore. Non mi piace vaneggiare circa una fantomatica bravura che non ho. Al contrario è giusto ribadire quando fotograficamente vi è un riscontro reale o l’esatto contrario. Secondo sondaggi accurati mi è stato detto che questo pane era talmente buono che fotograficamente non poteva essere immortalato. Insomma un successone che mi ha fatto davvero molto felice. Lascio ancor più volentieri quindi la ricetta, felicissima di poter condividere questa meraviglia. E picchiandomi giusto un po’ per non aver appuntato la variazione involontaria che ho fatto durante la preparazione sbagliando clamorosamente.

La Ricetta

 Pan Brioche alle mele (per 4-6 persone circa): 1 chilo di farina, 200 grammi di centrifugato di mela, 8 uova, 100 grammi di burro, 40 grammi di lievito di birra, 1/2 bicchiere di panna liquida, pizzico di sale, 2-3 cucchiai di miele.

In un recipiente versa il miele con la farina e mescola per bene. Unisci il lievito e il centrifugato di mela leggermente tiepido (circa 35 gradi). Inizia ad incorporare le uova una alla volta. Versa il sale, il burro e amalgama fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lascia lievitare 30 minuti (io per problemi vari ricordo di averlo fatto lievitare almeno per il doppio del tempo). Imburra quindi lo stampo da pan brioche e disponi il pane. Spennellalo con un composto fatto di tuorlo e panna liquida e inforna a 170. Fai cuocere 30-40 minuti (il mio per circa 50) e sforna. Fai raffreddare e servi tiepido oppure freddo. In qualsiasi occasione è sempre perfetto.

Ho usato un classico stampo da plumcake in silicone per quanto mi riguarda.

Un’altra versione di questo panbrioche panoso è prevista per le ore 21:21.

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34 COMMENTS

  1. Giulia, secondo te questa cosa meravigliosa non rende in fotografia?! Io morderei il monitor del pc se solo avessi la garanzia di gustare quella meraviglia… sembra di sentire il profumo, la consistenza perfetta dell’interno e la croccantezza della crosticina… Tu sei proprio una MaghettaStreghettatuttoattaccato, della cucina e della fotografia. Ed io e Frugolino adesso ti sommergiamo di bacini….

  2. Scusa una piccola curiosità: il mio povero piccolo forno è statico, dici che va bene lo stesso o deve essere ventilato? Inforni a forno già caldo o a freddo?
    Complimenti per il tuo blog, è bellissimo, e sembri pazza quanto me! 🙂

    • Franci Buongiorno e grazie infinite per essere qui. Sarà mia premura venirti a trovare con vero piacere che le pazzenonbastanomai 😀 evviva!
      e tanti baci, ecco.
      Uhm. Allora io fatto con “funzione pane” che è ventilato in effetti . Ma.
      Io proverei.
      Ho sbagliato milioni di volte con statico e ventilato e alla fine seppur non perfettamenteperfetto vengon fuori meraviglie uguale ( o è importante convincersene)

      Non so davvero *_* PICCHIAMI !

  3. il mio problema sono sempre stati i centrifugati. si fa in caso di centrifugati senza centrifuga? posso usare il succo di frutta acquistato al supermercato?
    questo pane lo devo provare assolutamente

    • Deva buongiorno! Umamma sai che non ho provato con il succo di frutta acquistato al supermercato? mi spiace 🙁
      Uff proprio non saprei.
      Però ti dico che mia mamma ( che non ha la centrifuga) lo ha fatto giusto l’altro giorno usando semplicissima polpa di mela. Il gusto era leggermente diverso ma.
      *_*
      santocielo.
      proviamo con il succo di frutta?
      esperimentooooooooooo

      • la polpa ho paura sia troppo consistente e “asciutta”
        proverò col succo e ti faccio sapere.
        in ogni caso non aspettare di saperlo prestissimo 😉 non prima di un paio di weekend

  4. io direi che questo panozzo è FA-VO-LO-SO!
    Le soluzioni sono due: o lo mangi tutto, evitando così forme di idolatrazione o lo dai ai nani da terrazzo, che ne sono sicuro, lo metteranno su un tabernacolo e ci diranno le preghiere ogni giorno.

    • L’altro giorno dicevo.
      io oltre ai biscotti di note per Pani voglio proprio farci un panozzo.
      Perchè me lo ricordo sai?!
      Che ti era piaciuto quello di cioccolato pasquale .
      e ora me ne dai conferma con questo.
      e.
      devo trovare solo l’ingrediente principe. Escludendo la cannella che dovrà essere onnnnnipresente.
      tappa e rella dentro? no.
      uhm.
      devo riflettere.
      arriverò alla soluzione.
      Il PanPani.
      già mi commuovo solo a pensarci.

      • tappa e rella dentro il panozzo. uhm…potresti anche riuscirci ma meglio di no. Facciamo un pane vegetariano e quindi senza pro-sciut-to.
        Ma credo che con qualsiasi cosa sarebbe bellissimo nonchè (non mi piace ma lo scrivo lo stesso: nonchè) buonissimo

          • mah…da nordico mi riesce difficile pensare ad un pane con la carne dentro. O meglio, qui si prendono i panini e si imbottiscono con mortadella, salamelle, prosciutto, formaggio…ma un panozzo, un ‘opera d’arte come le tue, credo che non vada contaminata. Il contenuto deve essere miscelato, combinato, armonicamente sciolto nel contenitore.
            uhm…chissà se riesci a fare un panozzo con dentro tante righe di qualcosa (marmellata?), tante righe che simulano le corde di un piano.

  5. leggendo il tuo entusiasmo mi è tornata in mente la mia euforia la prima volta che ho fatto il sushi che era perfetto e meraviglioso 🙂 non potevo crederci! io non posso fare questo panetto, perché dipendo dai carboidrati e finirei per papparmelo tutto io e lievitare, lievitare e lievitare…però sbavo davanti alle foto :p

    • Chemi accarezzare lo schermo. Ecco. Lo faccio pure io e quando vedo roba cioccolatosa lo bacio pure e piango *_*
      l’importante in un modo o nell’altro è saziarsi. Seppur visivamente.
      Detto questo:
      sushiiiiiiiiiiiii ! è difficilissimo santo cielo quindi bravabravabrava!

      Hai mai provato il sushi di frutta? Lo trovo sfiziosissimo *_*

  6. Sembra buonissimo! Hai potuto assistere alla nascita di una ricetta per sbaglio, ma almeno hai assistito a questa nascita! Mi sono sempre chiesta come facessero le persone a inventare questo e quello, per esempio il soufflé con le sue dosi perfette oppure il pane lievitato e la risposta l’ho capita solo oggi. Nasce tutto per sbaglio. Gli sbagli sono importantissimi dunque!

    • Apityyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
      20342’492’9429342’03492’04920’3492’4920’349 bacio.

      E sì. Sulla filosofia degli sbagli mi trovi assolutamente d’accordo.

  7. […] L’ho visto preparare a Laura Ravaioli al Gambero Rosso mesi fa e istintivamente ho preso ipad  (che sta un po’ ormai per carta e penna) e ne ho appuntato i vari passaggi. Il risultato è davvero sorprendente tanto da farmi pensare seriamente che non so ancora cucinare bene nulla ma con i lievitati per chissà quale assurdo motivo ho una confidenza inaspettata. Come non ricordare il pan brioche con la mela? ( clicca qui per la ricetta) […]

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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