Ricette Vegetariane e Vegane

Zuppetta di Ceci a Castagne e Budino con L’alchechengi

Caro fico ti scrivo così mi distraggo un po’….

E’ stato Natale. Al ritmo di Funky Town sono stata il Babbo Natale meno panzuto che sia mai esistito.

Ho dato la mia personalissima interpretazione babbonatalesca con quel meraviglioso prolasso che si potrà apprezzare grazie all’ausilio visivo della diapositiva numero uno. Pur avendo a disposizione costumisti degni di kolossal come “Natale in Sud Africa” non si è riusciti a dare veridicità al personaggio nonostante ci  fossimo, io e la mia fida compagna, calate nella parte grazie al metodo Stanislavskij. Quest’ultimo consisteva per quanto mi riguarda in: raggiungi la conoscenza tramite una raccolta empirica gustativa mentre ingurgiti decine di fichi secchi fissando l’infinito e le decorazioni natalizie.

 

Perché  fino ad oggi mai avrei pensato di innamorarmi di un fico. E mi dava ragione anche una realtà oggettiva su cui basare la mia convinzione avendo accanto il Nippotorinese. La realtà è che “Quando cominciano a piacerti i fichi secchi e l’uva passa amore mio sei sul viale del tramonto” ho spiegato serafica (dopo il tredicesimo fico) a quella splendida sedicenne che è nel cuore la mia sorellina minore. Il fatto che lei abbia sorriso e da copione si sia sentita costretta a dire “ma che dici?! sei giovanissima!” mi ha consegnato l’alibi per procedere al quattordicesimo fico come non ci fosse un domani. Perché grazie a Chiari e alla sua crema al mascarpone continuo a ripetere questa massima che fa ormai parte di me.”Come non ci fosse un domani”. Facciamoci di fichi.

Nessun mezzo tecnologico a nostra disposizione per comunicare con l’esterno ma una fiammante xbox kinect munita per bruciare calorie con giochi sadici capaci di far divertire gli alimenti ingeriti con delle giostre esofagee. Immaginavo i miei fichi disposti a coppia sulle montagne russe tenersi ben saldi al manico mentre urlavano come mattischizzando semini appiccicosicci ai malcapitati compagni d’avventura. Uno splatter fichesco degno di Romero.  Immaginavo questo mentre mi agitavo ballando scoordinata Funky Town e santo cielo Lady Gaga. Perché è arrivato anche quel momento. Non contenti della vigilia anni settanta, di cui le diapositive rimangono riservate dopo aver solennemente giurato di non procedere alla divulgazione (ok contattatemi in privato), si è proseguiti con un Natale danzereccio fino al mattino inoltrato del ventisei. In un tragico no stop corredato da tutti i giochi da tavolo possibili e immaginabili e videogiochi messi gentilmente a disposizione dalla NippoSiculTorinesecorporescion che è apparsa ancor più nerdgeek del solito.

 

 

 

 

Mi ritrovo con una sbronza di fichi ancora da smaltire nonostante gli infusi di fragola e mango, ennesima passione passeggera, decine di libri di cucina e fotografia sul tavolo e innumerevoli ricette arretrate da pubblicare/sistemare/insiemeallefotodinatale. Stanca. Sono terribilmente stanca. Con qualche linea di febbre, giusto per gradire. E sempre giusto:  Giusto ieri la domanda che sapevo avrebbe turbato le mie notti è arrivata per nulla inaspettata: “e a Capodanno? Cosa cucini?”. L’idea di trascorrere la notte del 31 Dicembre in un locale da brava misantropina chehagiàdatoinpassato proprio non mi sconfinfera. Vedersi servire roba preparata giorni prima da catering improbabili in ville spaziali per ammirare trenini di donzelle boafucsiamunite non fa proprio al caso mio. Contando poi che al contrario del Natale a me il Capodanno non piace per nulla. Piuttosto mi getta in uno stato d’ansia misto a depressione mica da ridere. Dove domande/considerazioni esistenziali del tipo “e anche quest’anno non mi ha sposato. e perchè non ho ancora un bambino al quale rovinare la vita. e perché il solitario di 987 carati non è ancora mio” sono i reali protagonisti. Lo trascorrerò senza alcun ragionevole dubbio in casa con pochissimi amici e questa ebbene sì: Sarà la settimana della prova/idee/menù/capodanno. Fuggite (novipregorestateconmeamangiarefichi).

 

Zuppetta di ceci e Castagne

La prima ricetta che lascio oggi è una semplicissima Zuppettina di Ceci e Castagne presa dalla cucina Naturale di Aubert, leggermente modificata. Fatta un po’ di tempo fa e apprezzata proprio per la sua semplicità.

Ingredienti per 4 persone : 300 grammi di ceci, 30 castagne circa, 3 foglie di alloro,  rametti di timo fresco, sale, pepe nero.

Mettere  a bagno i ceci in acqua fredda con qualche foglia di alloro e timo per tutta la notte. Sciacquarli dopo circa 12 ore con abbondante acqua fredda. Fare cuocere a fuoco moderato per almeno due ore con il mazzetto di aromi. Cucinare le castagne come si preferisce: lessandole o riponendole al forno sopra un po’ di carta da forno e sgusciarle quando ancora calde. Quando i ceci saranno cotti unirli alle castagne ed emulsionare con il frullatore ad immersione. E’ preferibile che non sia una zuppa eccessivamente liquida ma abbastanza compatta. Dipende chiaramente dai gusti. Servire ben calda con qualche cece magari intero messo precedentemente da parte e una spolverata di pepe nero con  un filo d’olio extra vergine d’oliva  a crudo. Per l’occasione ho inaugurato il sale nero delle Hawaii che esteticamente è una delle robe che ultimamente mi ha appassionato di più.

 La seconda ricetta che lascio, per smaltire un po’ tutti gli arretrati (noncelafaromai) è il

Budino con l’ Alchechengi

Ingredienti per 6 persone: 10 grammi di gelatina in fogli, 2.5 dl di Latte intero, 1 bacca di vaniglia, 4 tuorli, 120 grammi di zucchero semolato, 1 dl di Passito di Pantelleria, 4 dl di Panna Fresca. Per decorare alchechengi, cioccolato fondente e gianduia piemontese.

Procedimento: Immergere la gelatina in acqua ghiacciata per almeno dieci minuti fin quando non si ammorbidisce. Fare bollire il latte con la polpa di vaniglia raschiata dalla bacca incisa longitudinalmente. Togliere dal fuoco e lasciare in infusione. Sbattere in una casseruola i tuorli con lo zucchero, unire il latte tiepido e il Passito, Immergere la casseruola in un bagnomaria e sbattendo energicamente fare addensare la crema. Togliere dal fuoco e unire la gelatina precedentemente ammollata fin quando non si scioglie. Lasciare raffreddare sempre mescolando e incorporare la panna fresca montata alla crema. Pian pianino con movimenti lenti e decisi. Versare il composto nello stampo prescelto (io ho usato una forma in silicone) e fare rassodare per almeno 3 ore in frigo. Aprire le foglie degli alchechengi (che santo cielo non sono commestibili. Sputatele subito!) e tenerle da parte per le decorazioni finali. Le mie non mi convincevano per nulla e non le ho usate. Fare fondere il cioccolato fondente e intingere gli Alchechengi che si sposano alla perfezione. Procedere poi alla decorazione come il gusto più aggrada dopo aver sformato il budino. Il vino consigliato manco a dirlo è un buon passito di Pantelleria e questo budino è una facilissima e veloce soluzione per qualcosa di esotico in questo periodo che non guasta affatto.

Ed adesso la domanda è: come si esce dal tunnel dei fichi? Aiutatemi.

 

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51 COMMENTS

      • buongiorno 🙂 natale tranquillo in compagnia dei miei fratelli, la serata del 25 con gli amici a giocare a trivial pursuit e ieri tutto il giorno a casa per probabile virus intestinale 😛 non mi faccio mancare nulla 😀

  1. Ah ecco 🙂 *ridacchio
    Credo sia normale adesso avere qualche acciacchiettinoinoino. Per quanto mi riguarda etciù come se piovessero e stanchezza. Tanta stanchezza.
    E fichi tanti tanti fichi (morirò mangiando fichi)
    Il trivial pursuit non ce lo siamo fatti mancare nemmeno qui in casa.
    L’edizione genius è oggettivamente il male. Ne avessi beccata una!
    Il nippotorinese manco a dirlo has chiacciato tutti.
    Con le sue 91830183012 laureeee.
    maledetto.
    E insomma Ib anche questo natale è superato miracolosamente.
    Ci attende il capodanno e poi l’epifania e poi pasqua.
    e poi.
    la prova costume.
    noncelapossiamofare.
    *l’abbraccia forte forte

  2. dal tunnel dei fichi si esce proprio con la prova costume. Ma non credo che con te funzioni. Quindi c’è un’unica soluzione: accendere i fari. Mai entrare in un tunnel con i fanali spenti.

    • Ho il cerchietto della renna luminoso. Si accendono le foglie e le corna. Indosserò quello prima di mangiare l’ennesimo fico. E’ la cosa più sensata da fare e tu come sempre Pani sei indispensabile nel risolvere i miei drammi esistenziali.
      Ma sono davvero così ipercaloricilipidiciquestifichi?
      No.
      non rispondermi.
      Ti vedo già tristemente annuire mentre mi dai copiose pacche sulla spalla con sguardo melanconico.
      Bene.
      Smetterò di mangiar fichi. L’idea della prova costume mi ha ufficialmente traumatizzato da qui al ferragosto del 2034.

      E i datteri? credi che se mi lanciassi sui datteri? no.
      Devo smetterla.

      Non ho provato ma qualora dovesse piacermi anche l’uva passa sono sul serio invecchiata, nevvero?
      Abbracciamocifortetiprego.
      Abbracciamociforte.

  3. 🙂 Finalmente sei tornata!

    Ho fatto vedere il tuo sito a tutte le mie colleghe . Si sono tutte innamorate di te sono gelosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

  4. I fichi fanno ingrassare ma tu puoi permettertelo! mangiane tantissimi ahahhaaha
    🙂
    Felice di rileggerti Gi!
    Sei sempre bravissima (oltre che bella da far paura)

    • Carla insomma . Posso permetterlo relativamente te lo assicuro.
      La fotogenia è una gran bella cosa 😛
      Grazie davvero.
      E’ un piacere per me averti qui.
      Un bacio grandissimo

  5. “Come se non ci fosse un domani” è diventato anche il mio motto…panpepato e tronchetto di Natale come se non ci fosse un domani… 😀
    ma i fichi secchi “nudi” o con la cioccolata fondente intorno?? e magari con una noce dentro…mmmmmmmmm fichi secchi….mmmmmmmm….(urge bavaglino raccogli bavetta…)….si capisce che sono drogata di cioccolata…? no?? fichi e cioccolata è l’accoppiata perfetta…e poi la frutta secca fa bene no? vero…? convinciamocene (che pare la Marchesini che fa la cameriera secca dei Signori Montagné…si accomodivicisivino).

    lovviu! Paola

    ps: anche a te sta antipatico il Capodanno?? ma allora sei proprio la mia anima gemella…

    • Santo cielo Paolamia cos’è sta roba della noce dentro? NOOOOOOOOOOO. Nonnesoniente *_*
      anche se le noci non mi piacciono. Ma dopo i fichi santo cielo domani potrei pure dirti che mi sono mangiata un panino con la salsiccia*sirotolaperterraridendo.
      Ma ridendo mica tanto perchè sul serio l’idea dei fichi fino a pochissimi giorni fa era lontana da me . ma lontantalontanalontana.
      quindi anche con il cioccofondentebavaallaboccaiuto.

      I frutti secchi ci faranno superare l’angoscia del capodanno. Ci risveglieremo sotto delle copertine in plaid caldecalde con le nostre calzette pelose di lana e sarà già il2011.
      Niente bottispariauguriefiumidisciampagn.
      niente festeggiamenti spernacchiate e trombettine.
      niente trenino.
      solo fichi secchi, copertina e abbracci.
      magari un bel cartone e via.
      dimmichepossiamofarlotiprego
      (oh. eccertochesolatuanimagemella. bisogna solo capire come organizzarsi e andare a vivere insiemechesodieciannichelodicooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo)
      ailoviusomacccc.
      (fichi secchi e cioccolato.santocielomistosentendomale)

  6. Si, mi prendo in spalla il volere di tutti gli utenti che commentano questapaginadelwebgestitadate e invoco a gran voce un videopost dove ci insegni una ricetta con i fichi featuring uvetta passa. Io attendo eh… 😉

    • ahahahahah ti adoro !TI ADORO !
      in effetti urge un videopost ficoseccoso *_*
      potrei preparare quella roba tradizionale regionale dicuinonricordoilnome (la vecchiaia e la febbre. ottimo alibi) e .
      eh sì.
      potrei giusto fare quella.
      e mi maledico perchè quest’estate non ho voluto asssaggiare il gelato ai fichi.
      ti prego:
      schiaffeggggggiammmi!!!!

  7. Ho già noleggiato un tir per trasportare in Trinacria 16 quintali di fichi. Come se non ci fosse un domani. E chiederò a Elena di disegnarlo sulle unghie. Sempre come se non ci fosse un domani. Come se non ci fosse un domani è un tormentone molto simile al mio “è finita senza un vero perché”, che ab origine si applicava alle relazioni sentimentali, ma in realtà è assai più divertente se applicato ad altre sensazioni. “L’accordo con il cliente è finito senza un vero perché”. “Il mio capo mi ha licenziato senza un vero perché”.
    La perfida genitrice è riuscita a non intossicarci la sera del 24, in compenso ha provveduto con gli interessi nella giornata del 25. Per fortuna io ero lontano e me la sono cavata con una telefonata.
    Che è finita senza un vero perché, come se non ci fosse un domani.
    Per aggiungere un tocco di masochismo ti suggerisco di provare i fichi ricoperti di cioccolata. Sono una libidine appetto della quale il fico semplice è dilettantesco. Ma debbo dire che tutta la frutta secca gode della mia imperitura stima.
    Altra cosa per la quale potrei uccidere sono le buccette d’arancia candite ricoperte di cioccolata.
    Oltre che il panettone, del quale ogni anno rischio l’indigestione.
    Nel complesso un Natale superiore alle aspettative.
    Attendo angosciato Capodanno. Lo detesto come il Carnevale. Sarei in difficoltà nel decidere cosa detesto di più. Gli idioti, che già rappresentano una larga maggioranza in questo paese, fanno di tutto per dimostrare che lo sono. I programmi demenziali diventano se possibile ancora più trash del solito. Se tenti di uscire e farti un giro per la città rischi la pelle (almeno a Roma). Tra cocci di bottiglia, risse sporadiche, roba che piove dai balconi, fuochi più o meno equivalenti a bombe, e traffico che trasforma le principali arterie in giganteschi parcheggi, se riesci a ritornare a casa senza passare dal pronto soccorso è un successone.
    Credo che scapperò dalla città per rifugiarmi a Spoleto da un’amica. Farotti sapere.
    Baci sparsi.

    • Farotti è una romanlessonumber 120319 o sbaglio? e se sbaglio ti prego non dirmelo perchè etciù misachecihodinuovolafebbre.
      Sarà che ho ballato davanti alla xbox e il kinect comesenoncifosseundomani senzaunveroperchè.
      Cielo.
      Senzaunveroperchè è una droga tanto quanto il pepe. l’insalata di finocchi e arance. e quella di lattuga e mele.
      e avverto che anche il fico con la cioccolata avrà motivo per .
      insomma.
      grazie a te/voi sto scoprendo della roba impensabile.
      Sono convinta che mangerò anche il guanciale di norcia a questo punto mandando al diavolo il mio vegetarianesimo.
      Manca davvero poco.
      Mi farò poi bionda rasta e partirò per il kazakistanincercadifortuna.

      Con tanto tanto tanto pepe e peperoncino in borsa.
      Il quadro del capodanno è deprimente. E tu sei riuscito perfettamente nell’intento di sintetizzare tutti quei punti che mi fanno star male.
      Pensa che se a Roma si sparano 192038138123 botti.
      Qui siamo a quota 1039281903810328123813810381328103281038103138.
      c’è addirittura il dievito di affacciarsi sul balcone. e santa pazienza non sto scherzando.
      Sick è ogni anno più traumatizzato. Pensa che l’anno scorso serafico mi ha pure chiesto verso la mezzanotte “devo infilarmi in un armadio o posso restare qui sul divano per schivare le pallottole ? ” .
      E’ un tipo simpatico in fondo (nonèveromadobbiamostareattentiforsecilegge. ma tra parentesi no. non può leggerci. usiamo quelle al massimo per comunicazioni private)
      Ora però io devo sapere cosa la perfidegenitrice ha cucinato per la vigilia ( mi si consenta di chiamarla affettuosamente così anche a me. cheilcielomiperdoni!) e cosa hai sagacemente saltato il giorno dopo.
      *_*
      (mamma ha fatto qualcosa come 12930193 chili di scacciata. e sulla scacciata c’è un capitolo a parte. potrei tediarti con la scacciata per 1231 mesi)
      e l’idea del fico sull’unghia mi fa rotolare.
      e.
      parlereiconteescrivereifinoallafinedeimieigiorni.
      comenoncifosseundomani.
      senzaunperchè.

      spoleto ? santo cielo. bella spoleto *_*
      a spoleto a mangiar fichi con cioccolato?
      Portiamo Ale con noi e scappiamo?
      *_*
      e anche Vee.
      dimmi che possiamo farlo.
      fammi sognare inquestofineannoimminentetiprego.

      • Farotti è un neologismo che mi deriva dalla mia antica passione per i cartoni Disney. Quando Cenerentola fugge, ed il re (padre del principe) sta già baloccandosi con l’idea dei nipotini che la giuovine coppia gli darà, entra il gran ciambellano che non sapendo come dare la notizia gli dice: “Sire, la ragazza…”. E il re “Sì, sì, è bellissima, e allora?”. “Sire…. dileguossi” (Si dileguò, arcaico modo di porre la pronomicella alla fine del verbo (cfr Montesano per la pronomicella)). Di qui “farotti”.

        Spoleto con Ale, vee, Hendrix, il nippogiappo, e tutti coloro che vogliono unirsi. Faremo un gigantesco rave party.

        Per il racconto relativo alla pg (perfida genitrice) ti rimando ad altra nota, sono ancora al lavoro e ne avrò ancora per un bel po’, quindi attendo di tornare a casa)

      • La perfida genitrice (la puoi senz’altro chiamare così, la chiamo così oramai con tutti, colleghi compresi, i quali all’ora di pranzo mi chiamano e mi dicono “scendi con noi o ti tocca la perfida genitrice?”) non cucina più. Troppo acciaccata, ed è un peccato perché cucinava realmente alla grande. Una piccola parte di talento penso di averla ereditata io, e comunque il 24 sera ho preparato la pasta al salmone (non alla crema di salmone, al salmone punto) (e senza panna o altre diavolerie) (e anche per questa “ce vengono dai paesi”), mia moglie il pesce finto (impasto praticamente acalorico costituito da patate, tonno, maionese rigorosamente fatta in casa, sottaceti e ricoperto ulteriormente di maionese), e mia sorella ha preparato un timballo di funghi e delle spigole con patate. Antipastini sparsi con mousse di alici, mousse di tonno fatte in casa e varie golisità prese da Castroni. Panettone, spumantino e via. Il 25 è stata un’ordalia di antipasti: salamini, salsiccia da spalmare, nduja, crema di ceci con peperoni da accompagnare con cicoria, cime di rapa con peperoni, caciocavallo in tre stagionature differenti, sottoli vari, il tutto accompagnato da una schiacciata di farina di mais. Per secondo un megapolpettone di maiale con patate e funghi e anche qui il pesce finto che riscuote un certo successo. Dolci a strafottere, tra cui per l’appunto i fichi al cioccolato e le buccette d’arancia candite ricoperte di cioccolata, dei cioccolatini fondenti da resuscitare i morti, torroncini bianchi, ricoperti di cioccolato e al limone, panettone artigianale da kg 10, e mi sto sicuramente dimenticando qualcosa.
        Insomma una robina leggera. E siccome il 25 si è svolto a Pescara siamo rimasti lì a dormire, da mia cognata. La sera, bontà nostra, ci siamo limitati ad una minestrina (peraltro con formaggino, giro d’olio a crudo e una montagna di parmigiano, se no è troppo sana…), mentre la mattina dopo una quintalata di panettone per colazione, e a pranzo siamo stati “costretti” a finire gli avanzi del giorno prima. Dopodiché l’ennesima tombolata (ho deciso di fondare un’associazione per l’abolizione della tombola) ed il ritorno alla casetta natia. Verso le otto la moglie e la figlia maggiore hanno comunicato che non avrebbero mangiato. Io sono andato da Elena e le ho detto “ci facciamo una pizza?” e lei “sììììììì”. “Magari una in due, che dici?” “Scordatelo!” E così ci siamo ingurgitati una pizzasofficini a testa.
        E meno male che oggi si lavorava se no l’abbuffata continuava!

  8. sei un babbo natale bellizzimoooooooooo!
    senti maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa questa zuppetta di ceci e castagne mi sconfifera proprio tanto tanto, mi sa bene che me la preparo in solitaria e difendo la ciotola come fosse l’ultima cena!
    tuppete-tuppeti-taaaaaa

    • Gaiaaaaaaaaaa! *segue pioggia di baci.
      Io amo i ceci, santa pazienza.
      Li amo spudoratamente. Anche se nel mio cuore c’è poco spazio per altro visto che è occupato dai broccoli bolliti.
      Ma i ceci sì hanno davvero un cantuccio particolare nel mio cuoricino.
      Pur non amando al contrario le castagne ho trovato questa zuppetta buona assai.
      E le castagne sembrano assumere un sapore quasi gradevole (le detesto ok. le detesto)
      In solitaria questa ciotolina in effetti rappresenta un sogno.
      Sotto le copertine davanti ad un vecchio film.
      Santo cielo un sogno *_*

      *l’abbraccia forte fortissimo

      • oh yes mia cara! in solitaria, perchè qui le zuppette me le mangio solo io, l’altro commensale me le snobba per un piatto di pasta.che uomo medio!

        w i ceci!

  9. Mi dispiace dovertelo dire ma dal tunnel dei fichi non si esce! Al massimo puoi passare da quello dei fichi a quello delle “nocelle infornate” che pure non si scherza.
    A Max, come sempre, va tutta la mia stima e apprezzamento per la passione smodata per la frutta secca con la quale, durante il natale, farei anche impacchi per sgonfiare le occhiaie. Inutile dire che non la posso mangiare (come la maggior parte delle cose buone e belle della vita) ma, per santificare le feste, ho aggiunto al cassetto delle cose proibite anche una manciata di noci, nocciole e PISTACCHI (perchè? Vogliamo parlare della “rota” da pistacchi? No perchè i pistacchi sono peggio dei fichi se pensi che per mangiarli devi comunque rimetterci un paio di unghie e, sicuramente la manicure in genere).
    Credo, a peso netto ricavato, di essere una delle poche al mondo ad aver perso 400 grammi durante le feste e quindi, se mi presenti il costumista per la panza finta, sarò ben contenta di pagarlo lautamente per regalare anche a me l’illusione di essermi abboffata come da tradizione.
    Per quanto riguarda, invece, capitolo regali, io e hendrix ci abbiamo chiesto a Babbo Natale una comunità di Playmobil (e dico abbiamo perchè sto giocando a pupini dal 24 quasi ininterrottamente). Abbiamo montato treno e città dei Lego, l’ospedale dei Playmobil nonchè la casa al mare, quella in città, la barca, il circo, il teatrino, l’elicottero e la stazione dei vigili del fuoco. Avremmo potuto scegliere di chiedere anche l’isola di pirati ma ci siamo astenuti vista la propensione di hendrix per l’immobiliarismo sfrenato. Abbiamo eletto un playmobil a padrone della città nonchè primario dell’ospedale (in tutte le branche), propietario anche dei vigili del fuoco e delle varie unità mobili. E ovviamente lui gioca solo con il “pupino milionario” che chiama Papoli (sarebbe Papà). Ho adesso la certezza delle disparità dei ruoli che ci ha affidato. Io sono una misera playmobil in costume che passa la sua giornata sulla barca mentre Papoli gestisce l’universo playmobillesco (a questo punto la befana provvederà a correggere il tiro con giochi che puntino alla parità dei ruoli tipo Il pupino casalingo, quello cuoco, la pupina propietaria di azienda con relativi pupini sottoposti tutti somiglianti al suo Papoli…no perchè la cosa mi ferisce molto. Fossero le Barbie ambirei almeno ad una pelliccetta similtopo zebrato…ma i playmobil non hanno abiti nè borse (è propio questo che mi urta. m’avessero dotato almeno di una miserrima Prada di plastica mi sarei anche rimasta in barca in costume co sto freddo…ma la mia dotazione comprende un paio di ciabatte di silicone a canestrino, un salvagente – perchè ovviamente la mia pupina misera non sa nuotare – e, per tote bag, una ghiacciaia da asporto con una mela e un’aranciata). Il pupino Papoli ha l’elicottero, un camice da megasuperprimario con tanto di stetoscopio e una valigetta 24 ore. Ho detto tutto!
    E la befana porterà cucinelle e miniaspirapolverini a profusione.
    Tutto questo per dire che se avessi mangiato e avessi la curva glicemica alta come il Kilimangiaro probabilemnte avrei scritto solo un misero “finalmente sei tornata” ma poichè ciò non è accaduto ti sei beccata il solito PipponeMediatico che Max, in confronto, potrebbe passare per un Grafostitico.
    Comunque ti voglio bene ecchesisappia!

    • Pipponemediatico? io sono coricata sulla scrivania. e giuro che fino a tre minuti fa ero incacchiata come una iena.
      Diciamo che non è giornata.
      E’ bastato leggere di Hendrix, borsapradaplastica e paoli che.
      santo cielo.
      ridocomeuninvasata.
      *_*
      enon dire che sono invasata a prescindere perchè è il momento del delirio e potrei pure fare un fumettodovesonoinvasataaformadificodentrounvasoplaymobil.
      per dire che.
      rido.la pelliccia.barbieNO. noncelapossofare.
      io ti amo.
      altrochètuttattaccato.
      che si sappia e che sappiano tuttE che santocielo.
      sonounadongiovannideluebbe lo ammetto.
      e mieto vittime e fanciulle.
      ma tu stai seriamente compromettendo il mio ruolo.

      per qualche oscuro motivo voglio essere per la prima volta fedele e amare solo te.

      nonhomaidettonientedisimilemai.

      *_*
      ma io ti amo.
      (e devo ancora raccontarti della pastiera. e rido.santocieloridononlasmetto)
      (sai che zia Iaia ha tanti playmobil e li fotografa pure mio amato Hendrix? ecco. mi è venuta voglia di fotografarli adesso)
      (devosolosmetterediridere)

    • Mi hai fatto venire in mente la barzellettina del papà che a tarda sera si rammenta del compleanno della sua bimba e, tornando a casa dall’ufficio, si ferma in un negozio di giocattoli. Entra e chiede ad una commessa se hanno delle Barbie. La commessa gli dice “Certo signore, siamo specializzati in Barbie. Abbiamo Barbie maestra a €19,99, Barbie sciatrice a €19,99, Barbie infermiera a €19,99, Barbie parrucchiera a €19,99, Barbie manager a €19,99, Barbie cuoca (che ha la faccia di maghetta ndr) a €19,99, Barbie indossatrice a €19,99. Ah, e poi abbiamo anche Barbie divorziata a 199,99”
      L’acquirente, sommerso da tanta informazione, nota solo la differenza di prezzo tra Barbie divorziata e le altre, e ne chiede conto alla commessa.
      “Oh, beh…. sa, nella confezione di Barbie divorziata c’è anche la casa di Ken, la macchina di Ken, la roulotte di Ken…”

  10. E comunque il costumista doveva provvedere anche a farti delle gambette paffutelle….così sembri più un Babbo Natale, in origine magro, che ha qualche problema con le birre.
    Ma non ti si può guardare…”che tajo”! (eh Max? come me la cavo???)

    • che tajo *_* lesson number 3 .
      E mi immagino come fossi un playmobil con panza gonfia, prolasso e gambe secche vicino a te con le ciabatte di silicone a canestrino (nosulseriobasta.devosmetterladiridere)in versione playmobil.
      è questa l’immagine che voglio portare nel cuore di noi due.

      • e appropositodirota, l’hai usato a proposito dei pistacchi che sono una mia INSANA passione… siccome è ben noto che a me piacciuono i bocconciuini picciuini picciuini picciuò (rigorosamente detto con bocca a culo di gallina) la mia modalità di mangiarli è la seguente: mi attrezzo con tre ciotoline. Una contiene i pistacchi “nature”, una destinata alle bucce, la terza destinata a contenere i saporosi frutti nettati dell’orrenda scorza. Quando l’ultima ciotolina è colma, prendo una manciata da 10-20 pistacchi e me ne riempio la cavità orale mandando gridolini di piacere….

  11. Ale portiamo Hendrix con tuttiisuoiplayombil e la chitarra.
    *_*
    Ci faremo di fichi nel tragitto e intingeremo cioccolata come se non ci fosse un domani senza un vero perchè.
    (ci faremo di fichi nel tragitto è una frase che potrebbe celare risvolti assurdi. devo vergognarmi)
    che poi i viaggi in macchina sono sempre i più belli.
    potrei andare in autogrill con Hendrix e comprare file chilometriche di ciucci caramellosi essendo AUTORIZZATA ad esagerare(senza un vero perchè direbbe Max)
    Avendo un piccolonipotinodacustodire sarei autorizzata anche a comprare i giocattolinischifezzecaramellosecocacolacomesepiovesse.
    E quella confezione racchettepallinetennis che in autogrill si trova estateprimaverautunnoinverno.

    Potrei erudirlo su tutti i panini rustichellamuffingommosiecapri.
    Santo cielo il capri con la mozzarella e il pomodoro .
    Lui sarebbe autorizzato poi a riportarmi in macchina dicendo “la zia mi ha fatto vergognare tanto in autogrill”
    insomma
    per dire che io amo andare in autogrill. adoro comprare tutte le cose inutili e la borracciadellacocacola che puntualmente butto.
    le caramelleciuccio e quelle orsettose. e anche le miniature della cugina di barbie con i pettinini colorati e le mollettine. pure le imitazioni dei minipony in versione multicolor.
    Non parliamo poi del dentifricio tascabiledaviaggioinversionemignon.
    Se non lo prendo non vado a casa.

    (sono una zia Matura io vero? )
    (qualcuno annuisca o piango )
    (etciù.semivienedinuovolafebbregiurochepiangofinoalseigennaio)

    • si. viaggio in macchina con zecchino a palla e te che tenti di educare hendrix alla buona musica per sentirti rispondere..”no. boglio tolelocamomilio”.
      E l’autogril…ecco, semparate alla nascita!
      Potremmo sommergerlo di stecche di toblerone (che poi perchè lo vendono quasi solo in autogrill?), il pacco fornitura ospedaliera di m&m’s, le QUality Street (anche quelle solo in autogril), e a te offrirei un Capri, ovviamente sintetico e vegetariano, e io azzarderei una Rustichella ai polifenoli!
      Tutto sarebbe perfetto. Si, le mollettine le compreremo e le indosseremo anche ed Hendrix penserà di voler scendere e fare l’autostop per tornare a casa e non stare con due pazze. Ma tu ci pensi che io mi sono anche riprodotta??? Nel senso…matta come so di essere avrei dovuto astenermi!
      Evviva l’incoscenza che ci porterà a spoleto…con le nostre mollettine comprate appena prima del reparto Salume Speziato con pepe in vista e caciotta a 150 Euro al kg!
      Si. Dobbiamo propio andare a spoleto. Io in costume e pantofole di silicone a canestrino senza pradadiplastica e tu, babba natale con la panza a tamburo, tutto playmobilizzato, tutto perfetto! Con il pupino Papoli nel portabagagli incaprettato!
      C’è troppo amore per te…che si sappia sempre! Tatuatelo cos “nun’t’o scuord”!

    • Ha! Autogrill… maghen ti ricordi quando sei andata a caccia di Camogli e della noce di prosciutto al pepe?
      Che spettacolo, ancora rido….

      Per il toblerone, lo vendono in autogrill e negli aeroporti. Che ne pensate di quello nero? Io lo ADORO, semplicemente.

      Io in autogrill ho la rota degli alimentari, sottaceti, salumi, tutto ciò che è edibile.

      • eh maccheccavolo, se venite a Spoleto ESIGO essere contattata! sto qui vicino io!!!!!! mica mi vorrete far perdere la scena di voi che scendete dalla macchina con le mani appiccicosette di fichi e cioccolata e brandendo stecche di ciucci gommosi vero??!! siate buoni…è appena passato Natale e sta per arrivare l’orrido Capodanno… 😀
        Paola

  12. ehi pulcetta donzellosa (o donzella pulcettosa??)sei proprio una bella babba natale!! (un pò secca di gambe come già ti hanno fdatto notare..però bella)
    ormai ho appassionato anche il mio informatico-fidanzato al tuo blog ti legge assiduamente e ride come un folle!!! ti abbraccio forte forte forte e questo budino di alchechengi mi attizza proprio!!!! 😛

  13. Ma perchè io non c’ero? il prossimo anno chiedo a Kiki di recapitarmi lì da te perchè a vedere le foto, soprattutto quelle su facebook in cui ridi, sembravano proprio delle serate speciali =) ma con te è ovvio, ho sempre pensato che fossi una padrona di casa spettacolare, di quelle che ti coccolano e fanno stare bene =) sei meravigliosa ma lo sai già. Ed è ARRIVATO tiè corriere tiè. E ho la macchina!

  14. Approvo approvo.

    Io invece stavo sfogliano il mio Heaven to Hell di La Chapelle così O.o vorrei avercele io certe idee.

    Saluti e fichi
    Chiari

  15. Che invidia!!! Mai provato gli alchechenghi con cioccolato fondente? Sono buonissimi! Dal tunnel dei fichi io sono uscita entrando in quella delle frolle alla cannella… Ma non so se (caloricamente parlando) sia un vantaggio…

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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