Ricette Vegetariane e Vegane

La Fumettoricetta della Pasta al caviale

Lo Storione ha tante Storione da Raccontare


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La Ricetta

Ingredienti  per 4 persone: 350 gr di spaghetti,  40 gr di caviale,  50 gr di burro, 4 cucchiai di panna liquida, 1 cucchiaino di succo di limone, Pepe macinato grosso, Sale, Erba cipollina tagliata finemente.

Dopo aver portato ad ebollizione dell’acqua salata in una pentola versare la pasta e lasciare cuocere per il tempo indicato. E’ preferibile non salare moltissimo l’acqua perché il caviale che avrete scelto a secondo della qualità avrà una salatura abbastanza presente di per sè. Far sciogliere il burro a fuoco molto basso e aggiungere la panna liquida con un pizzico di sale (io ho usato quello nero delle Hawaii). Aggiungere quindi il caviale amalgamando tutto e tenerne da parte un po’ per la presentazione del piatto. Scolare gli spaghetti al dente e versarli con pochissima acqua di cottura nella padella dove è stato sciolto il burro. Far saltare gli spaghetti per pochissimi secondi finchè non si saranno insaporiti e spruzzarli con pochissimo succo di limone. Servire il tutto ancora fumante e caldo.

C’è un albero con delle mollette a forma di fiore dove puoi stendere sogni appena lavati. Sogni sgualciti e che con il tempo si sono anche un po’ ristretti.
Si trovava esattamente in quel bosco di te stessa dove ti eri persa e bastava solo cercare meglio e non perder tempo a chiederti se : E’  ancora l’ora del the?
Il Bianconiglio, quello vero, è arrivato e finalmente ti ha detto che no.
Non è tardi affatto.
E’ proprio adesso che comincia tutto.
Il Sogno.
La cosa buffa è che hai smesso di ringraziare tutti, ormai. Devi solo concentrarti e farlo con quella che è venuta sempre ultima.

Te Stessa.
Grazie Iaia, allora.

 

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63 COMMENTS

    • *Ritocca di qualche centesimo il record della pista e passa sotto il traguardo su una ruota*

      Oggi ci tenevo proprio. Perché dopo la notizia di ieri mi sembrava giusto. Anzi. Mi sarebbe sembrato oltraggioso non arrivare prima. Sono felice per te.

      E quando torna lo sai che sono pronto per la sceneggiata matrimoniosa in bianco. Lui ti accompagna e io tengo a bada Stipe con la llllllluparetta.

      Devo lasciarti ora, ci sono dei signori in camice bianco che mi dicono “sì, sì, lei ha perfettamente ragione, ora però venga con noi”. C’è anche un’ambulanza sotto. Mah…

  1. uè!
    c’ stò purì!
    Iamm’ bell!
    Si, oggi sono docente di napoletano!
    Iesc’alloc!
    Iesc’arint!
    Più che docente sono pazza ma ormai lo sanno tutti e non me ne vergogno più! Poi ti leggo con calma…adesso “aggi’a ra na capatammocc a sta scem ca canta o pian’e copp!”

  2. Buongiorno GII!!
    Ti aspettavo sai?
    (ma pochi giorni VERO? POCHI GIORNIIIIIIIIIIII VEROOOOOOOOOOOOOO?)

    belle notizie? tu non puoi che meritarti belle notizie sempre

  3. Ieri si parlava di te. Dovresti condurre un programma o qualcosa 🙂
    Sei tropppppo un mito Gi !
    (se non aggiorni però mi/ci mancherai . Torna presto !)
    Tanti baci

    • Marco purtroppo si parla sempre di brevissimi lassi di tempo.
      Lunedì credo proprio di essere già qui.
      Un bacione e grazie sempre ( santo cielo un programma con i conigli in effetti manca nel palinsesto dell’orrore)

  4. Ahahahaahah con la faccia dello storione son rotolata giù dalla sedia.
    Provaci G. provaci Sempre.
    Lovvvve

    • Amoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee *occhi a cuoricino*
      Sai che anche io mi sono affezionata allo storione?
      Non so come fare . Non so come fare davvero perchè vorrei proprio dedicargli un angolo giornaliero.
      Ci sono pochissime ricette con lo storione.
      Sarò costretta ad inventarne almeno 120938123810923812038120381023812 cose pur di metterlo ovunque.
      One lo Storione è amico nostro*disse abbracciandola forte
      ( Grazie. Grazie davvero. ti scriverei tivvibi se non ti amassi perdutamente)
      :*

    • Questo è un complimento mica da ridere-.
      Sul serio.
      Grazie.
      (possiamo baciarci per l’occasione? perfavore. ne sento necessità)
      (menta. MENTA!)
      ( perchè ti do del lei? perchè quando mi emoziono do del lei?)
      (ma cosa sto dicendo?)
      (gomma galleggiante è in polposiscion. sia chiaro)
      e su polposiscion ci faccio un fumetto di 320’921319 vignette , sì)

  5. qualunque cosa tu farai, vincerai di sicuro. e anche quando non farai nulla, e starai con noi a blaterare del nulla, avrai vinto lo stesso.

  6. GIULIAAAAAAAAAAAA FOR PRESIDENTTTTTTTTTTTTTTTTTTT

    ( riderò tutto il giorno per la faccia dello Storione.Grazie ahahahah)

  7. non stare via troppo a lungo però, ok?
    E le piante le innaffio io mentre non ci sei 🙂
    Continua così Gi, che sei forte 🙂
    La ninna nanna allo storione non fa ridere. Di più 😀

  8. Bibi, non potevi dire una cosa più VERA.
    Detto questo: io sono qui che ti aspetto, tesoromio :)))
    E l’immagine di te che racconti le favole allo storione mi terrà compagnia, facendomi sorridere per tutta la giornata. E anche di più. Ti voglio bene, patatalessamia :***

    • ti voglio bene e tanto.
      e patatalessa mi fa morire.
      Mi piace da impazzire *_*
      Se mettiamo la cannella facciamo pure gli gnocchi alla cannella in salsa di prosciutto di praga. Che fara’ rabbrividre Max ma sono un must have di stagione.
      Dimmi che vuoi saperne di piu’.
      mentimi.

  9. Avendo assolto al mio dovere di primopostatoremattocomeuncavallodacorsa, posso mettere un commento vero (si fa per dire, perché io sono VERAMENTE fuori come un’unità esterna di condizionatore).

    Rimango sempre a bocca aperta (con relativa mascella pendula) quando vedo all’opera la fantasia e la creatività. La frase che hai scritto sulla quinta dimensione (per la quale potrò vantarmi sino alla fine dei miei giorni di averti ispirato) è poesia pura. E dimostra, quand’anche ce ne fosse bisogno, che matematica e fisica possono essere interpretate come filosofia, e come poesia, e come letteratura.

    E quindi, ho deciso di lanciarmi e postare in questo blog la dimostrazione che gli opposti si uniscono quando si aumentano le dimensioni.

    Partirò dal mondo unidimensionale dove esistono solo punti su una linea, passando per quello bidimensionale da immaginare come un foglio di carta senza altezza, per arrivare al tridimensionale che ben conosciamo, e finire con una (spero) apertura su mondi sconosciuti.

    Partiamo dal mondo unidimensionale, immagina di trovarti in un mondo in cui l’unica cosa che esiste è una linea. L’unica dimensione esistente è la lunghezza, niente larghezza, niente altezza. Un’unica linea, infinitamente lunga. Che inizia oltre il punto dove sorge il sole e finisce oltre il punto dove il sole tramonta, perdendosi, da una parte e dall’altra, negli infiniti spazi interstellari.

    Ora considera due punti su questa infinita linea, due punti vicini ma non tanto da toccarsi. Questi due punti sono, evidentemente, separati. Non potranno mai conoscersi, non potranno mai familiarizzare, al massimo potranno guardarsi da lontano, e soprattutto NON POTRANNO MAI TOCCARSI.

    Questi due punti potrebbero essere il bianco e il nero, il nord e il sud, il diavolo e l’acqua santa, il caldo e il freddo, la timidezza e la spavalderia, la luce e l’ombra, la materia e il vuoto, l’amore e l’odio. Due opposti. Opposti che non potranno mai avere nulla in comune, e non potranno mai toccarsi, mai mai mai. Separati per sempre, nel loro mondo unidimensionale di un’unica infinita linea, da una distanza finita. Piccola, qualche centimetro, ma finita e separante come una barriera impenetrabile. E un puntino che si trovi in mezzo a questi due, li vedrà opposti e separati, e vedrà due entità che non hanno nulla in comune e che non potranno mai essere unite.

    Ma. Ma. Ma questo è il mondo dei due punti sulla linea, un mondo ad un’unica dimensione.
    Immagina che arrivi un Superpunto, che mostri al puntino che in realtà esiste un mondo con una dimensione in più, quella della larghezza, e gli disveli il meraviglioso mondo bidimensionale. Il nostro punto improvvisamente vedrà allargarsi i propri orizzonti, entrando in un mondo totalmente sconosciuto, il mondo bidimensionale, quello con una lunghezza e una larghezza. Ancora niente altezza, ma cerca di avere pazienza.

    In questo mondo, sconosciuto al nostro puntino, non c’è più soltanto una linea retta, ma ce ne sono infinite, con infinite orientazioni. In poche parole, è come avere un grande foglio da disegno, i cui lati si estendono in un verso da oriente a occidente come per la linea che abbiamo descritto nel suo mondo unidimensionale, e nell’altro verso da nord a sud, sempre perdendosi negli spazi interstellari. Un piano, infinitamente vasto, che contiene la linea di cui abbiamo parlato prima, insieme a infinite sorelle di questa linea. E di più, questo piano bidimensionale contiene anche infinite curve, di tutte le fogge e tutte le forme, alcune finite, altre infinite. Tra quelle finite, una particolarmente interessante è la circonferenza. Una linea continua che non ha inizio e non ha fine, con tutti i punti che la compongono equidistanti da un unico punto molto importante, il Centro.

    Bene, torniamo per un momento al nostro mondo unidimensionale, ricordi i due punti distinti e separati? Acqua e fuoco, bianco e nero, luce e ombra, diavolo e acqua santa? Questi punti non si sarebbero MAI toccati, o uniti, o legati, nel nostro universo monodimensionale.

    Ma. Si diceva sopra. Ma. Ma se noi aumentiamo una dimensione e arriviamo al piano infinito, basta disegnare una circonferenza che ha per diametro la distanza tra quei due punti, ed ecco che i due punti, che erano distinti, separati, impossibilitati a toccarsi, per sempre distanti, ecco che i due punti improvvisamente si trovano ad essere parte di un tutto unico. Un tutto più “grande”, nel senso che è un tutto inconcepibile nell’universo monodimensionale, ma ha perfettamente senso nel nuovo universo bidimensionale che abbiamo appena raggiunto. E c’è di più. Se abbandoniamo per un attimo la visione completamente statica che abbiamo considerato sinora, e ragioniamo in termini dinamici, otterremo che muovendoci lungo la circonferenza che abbiamo appena tracciato unendo i due punti che erano separati, ci muoveremo con continuità da uno dei due punti verso l’altro, e poi ritorneremo sul primo, e poi nuovamente sul secondo. In altre parole, il primo punto si “trasforma” nel suo opposto, e viceversa. In buona sostanza, gli opposti si toccano, ma non solo. Gli opposti sono non soltanto complementari, ma sono uno parte dell’altro. Uno non può esistere se non esiste l’altro. Uno serve a definire l’altro, senza l’uno l’altro non può essere immaginato.

    Ok fino a qui? Pronta per un altro salto?

    Allora, partiamo dal cerchio appena tracciato, e disegnamo un altro cerchio a distanza di qualche centimetro. Per semplicità, disegnamo un cerchio di uguale diametro, come detto a poca distanza dall’esistente.

    Sembra la situazione dei due punti sulla linea, giusto? Questi due cerchi, nel nostro mondo bidimensionale, non si toccheranno mai, e siamo di nuovo alle similitudini con gli opposti di tutti i giorni, fuoco/acqua, luce/ombra, bianco/nero, buoni/cattivi. E questi due poli, ancora più forti e consistenti, ora che abbiamo aumentato una dimensione, di nuovo saranno separati per sempre, destinati a non toccarsi mai, a non essere mai uno parte dell’altro, a restare per sempre antagonisti. Perché più forti e consistenti? Ma perché adesso che siamo in un meraviglioso mondo bidimensionale, abbiamo una cosa che non esisteva nel nostro universo monodimensionale, abbiamo l’AREA!!! Questi cerchi sono tangibili, sono grandi un tot, sono misurabili. Non sono un punto che per definizione è infinitamente piccolo e non misurabile. Son belli cicciottelli, si può quasi immaginare di toccarli…
    E pertanto, si diceva, questi due cerchi, nel nostro meraviglioso universo bidimensionale, sono destinati a non toccarsi mai.

    Ma. Mannaggia a questo maledetto ma, proprio quando uno ha raggiunto un minimo di certezza, di pragmatismo, di determinismo comediocomanda, arriva questa maledetta congiunzione e rovina tutto, due lettere che sono in grado di demolire le certezze più granitiche.

    Ma, si diceva. Ma siamo in un mondo bidimensionale. Ricordi? Il piano infinitamente esteso, con le dimensioni della larghezza e della lunghezza, ma senza altezza (o profondità, come preferisci). Facciamo un altro piccolo sforzo di immaginazione e aggiungiamo una dimensione ancora, quell’altezza che manca.

    Eccoci! Siamo arrivati nel nostro mondo di tutti i giorni. Quello dove un comodino (a parte il fatto che potrebbe rompersi visto che ci salti sopra a ogni pié sospinto) ha una larghezza, una lunghezza e un’altezza. Dove le cose sono cose che possiamo toccare, che ci sono familiari. Ora che sei tranquilla nel mondo che conosci, ricordati che siamo arrivati qui partendo da un universo bidimensionale, e avevamo lasciato i nostri due cerchi per sempre separati, senza nessuna possibilità di unirsi.

    Ma ora, ora che abbiamo aggiunto una dimensione, pensa ad una cosa familiare. Una cosa con la quale tutti abbiamo a che fare prima o poi, pensa a una ciambella (matematicamente si chiama solido toroidale, ma noi la chiameremo ciambella perché in fondo tutti noi adoriamo Homer Simpson). Pensa ad una ciambella che sia larga come quei due cerchi, che passi per quei due cerchi, e che rinnovi la “magia” che il cerchio ha creato passando dal mondo unidimensionale a quello bidimensionale.

    Ecco, la magia si è compiuta nuovamente. Gli opposti sono stati uniti, ora sono uno parte dell’altro, sono un tutto unico e indivisibile, indistinguibile. Non c’è più il bianco e il nero, c’è qualcosa di più “grande” che unisce il bianco e nero bidimensionali, integrandoli in un qualcosa che nell’universo bidimensionale non ha alcun senso, e, sempre nell’universo bidimensionale, non è descrivibile con parole.

    Sono certo che a questo punto ti starai domandando qual è il passo successivo.

    Per il passo successivo purtroppo io non ho gli strumenti che mi consentono di esprimermi con una metafora analoga a quelle usate sinora.

    Posso tentare di dirti che la dimensione successiva è il tempo, e che questa dimensione noi riusciamo ad intuirla appena, in quanto guardiamo al tempo come qualcosa che scorre in una sola direzione, da un “prima” verso un “dopo”, proseguendo sempre diritto.

    Ebbene, non è esattamente così. Non lo è se andiamo nell’infinitamente piccolo, nel mondo delle particelle subatomiche. Come saprai, gli antichi greci pensavano che esistesse una particella elementare infinitamente piccola, con la quale tutta la materia visibile era “costruita”. Questa particella era l’atomo, che è stato oggetto di studi ed è stato considerato indivisibile per moltissimo tempo. La generazione di fisici dell’epoca di Einstein è invece arrivata a delle conclusioni (parliamo dell’inizio del ‘900) che sono per la maggior parte valide ancora oggi.

    Le conclusioni principali sono che materia ed energia sono intercambiabili, e che a livello subatomico non è possibile parlare di “presenza” di una certa particella in un certo punto dello spazio in un certo momento avendo precisione assoluta su tempo e spazio nello stesso momento. Tanto più sono preciso nella determinazione spaziale, tanto più sacrificherò precisione della dimensione temporale, e viceversa, tanto più posso essere preciso sul “quando” una particella sarà da qualche parte, tanto meno sarò preciso nello stabilire “dove” esattamente sarà quella particella. Pertanto, si potrà soltanto parlare in termini probabilistici, cioè misurare la probabilità che una particella si trovi in una certa posizione ad un certo tempo.

    Come dico, non ho strumenti linguistici né competenze fisiche quantistiche sufficienti per rappresentare tutto questo in una metafora che abbia una sua rappresentazione efficace.

    Però quel che posso darti come spunto di riflessione è che sono CERTO che esista un livello di coscienza superiore che ci faccia capire come gli opposti siano uniti in qualcosa di più grande. Proprio come il cerchio unisce i due punti, e la ciambella unisce i due cerchi, “qualcosa” unisce ciò che noi vediamo nel nostro limitato microcosmo come opposti che non si toccano. E questa è l’essenza del taoismo, il principio cardine. Che, con mia somma sorpresa, trova un riscontro nella fisica quantistica. Peccato che i mistici orientali siano arrivati, usando strade totalmente diverse da quelle della “modellazione” usata dagli occidentali, a queste conclusioni quasi tre millenni prima dei nostri fisici quantistici.

    Ed è questo che al momento mi affascina della cultura orientale, in particolare di quella cinese. Come, usando tecniche di sviluppo interiore, si possa arrivare ad uno stato di coscienza superiore che ci fa “vedere” l’unità dell’universo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.

    C’è una cosa scritta nel Tao Te Ching, che recita più o meno “Chi sa non parla, chi parla non sa”.

    Immagina il Superpunto che cerca di spiegare al punto che esiste una cosa chiamata cerchio, ed esiste una dimensione chiamata larghezza, e che i due punti che lui vede come separati in realtà sono parte di un tutto. Il Superpunto “sa”, ma non riesce a parlare. Non riesce a spiegare. Non può fare partecipe il punto del suo sapere. Può però condurre il punto ad uno stato di coscienza superiore dove anche il punto riesca a vedere ciò che vede il Superpunto.

    Questo è ciò che vorrei fare nei prossimi anni. O almeno vorrei provarci.

    • Io ho letto.
      E apprezzato.
      E ringraziato il cielo che esiste.
      Ma mi occorre davvero più tempo per dirti solo 2398103810923810238102381208 cose.
      E lo farò.
      Ma nel frattempo:
      grazie.
      E lo sai ma.
      Grazie infinitamente.
      per esserci.

  10. ogni tanto ricompaio. sì, ok sono tornata lunedì mattina a casa, però mi devo sempre riprendere quando torno. stare 4 giorni dall’ominpatato mi rende talmente contenta che quando torno a casa mia cado nella depressione @_@ è che a casa sua mi trattano come una principessa, servita e riverita. e qua invece sono una cenerentola moderna U_U uffa.
    oh ma questa cosa delle vignette-ricette è troppo ganza! ti adoro tata iaia 😀 <3<4<5<6
    ti mando 2118678454521451ectect baci :*

    • Cucciola della zia io ti sto trascurando e non me lo perdono. Il fatto è che sono giorni davvero assurdi ma abbiamo tempo e quindi.
      Sono felice che siano stati giorni bellissimi. Meglio per l’ominpatato. La zia non vorrebbe mica vederlo rinchiuso in una cantina insieme al suo nano da giardino costretto ai lavori forzati,
      Ma andiamo con ordine:
      papa’ e mamma me li saluti vero? daibacinodapartemiavero? ( assecondami ti prego)
      Depressione giammai.
      Del resto sarai gia’ con lui ( e se non lo sei ancora arrivera’ presto. iopensopositivoperchesonovivoperchesonovivo come vedi. PEGGIORO GIORNALMENTE)
      e cantare jovanotti ( che mi fa simpatia quanto un coniglio in agrodolce. anzi no. mi fa simpatia sì’ ma non quando canta ecco) è il primo sintomo che no.
      io non ce la faccio la settimana prossima.
      Insomma per dire che.
      Ti piacciono davvero le fumetto ricette?
      Il tuo giudizio conta e tanto.
      Attendo quindi critiche a go a go (che sono importnatissime quellem ecco)
      ti mando qualcosa come 10938131829381092381029381902381029381209310381203918301283 miliardi di baci e ti stringo fortissimo

  11. Io vi leggo eh. Vi leggo sempre da questo stramaledetto aifon ma con il touch e le unghie lunghe è impossibile rispondere poi singolarmente. Quando avrò un picci sottomanoprometto.
    Ora per dire:
    è giusto che una giuovine blogger debba decidere se è meglio una manicure perfetta o una socializzazione immediata?
    Dal blackberry di digita meglio ma non ci sono i pixel meravigliosi dell’aifon.
    Dall’aifon non si digita meglio ma ci sono i pixel meravigliosa (cosastodicendo?)
    per dire che.
    COSA DEVO FARE?
    perchè davanti a me si pongono quesiti talmente esistenziali da far apparire la quinta dimensione una barzelletta?
    (Max io ti amo. segnare sul taccuino)

    Grazie sempre e scribacchio singolarmente da picci promesso)
    (iononpossoviveresenzadivoi. E neanche il coniglio. Voi potreste lo so ma non finirà così. ANDRA’ SEMPRE PEGGIO*risata satanica*)

    santo cielo. qualcuno mi fermi. forse siamo ancora in tempo

    ( e perchè dall’ipad-maconchistoparlando?-la replica non è ammessa? perchè ho tutti i mezzi tecnologici complicatissimi a disposizione e non ne so usare correttamente neanche uno? alla fine della fiera devo sempre tornare al fisso per avere tutttttte le cose disponibili)
    (MACOSADIAVOLOSTODICENDO? qualcuno mi spari)

    *bang*

    maschezzavoio.schezzavo!

  12. Purtroppo ti leggo da pochissimo ma sto recuperando.
    Sei la forza della natura.
    No una forza ma LA forza.
    Complimenti Iaia ( posso chiamarti anche io così? )

  13. Il bello di te è che non finisce mai il bello.
    Sei insuperabile e sono sicuro che andrai MOLTOOOOOOOOOOOOO lontano.
    E potrò finalmente godere perchè sei un talento. Vero e puro.

    • Ok vado a vergognarmi rossarossapeperone. Perchè è il tipico caso che no.
      Non si può davvero rispondere in nessun modo.
      Se dico che mi imbarazzo passo per.
      Se dico grazie passo per.
      Se non dico niente passo per.
      Se passo per.
      e insomma per dire che io davvero non so mai cosa dire.
      Se non grazie.
      ( e seriamente . non per falsa modestia. mi preoccupo giusto un po’ , Ma mi sento meno sola va detto. Gente ancor più bizzarra di me alberga in questo strambo mondo e ne sono francamente FELICE)
      Detto questo.
      Un bacio e.
      grazie davvero.
      tutto immeritato ma è indubbio che.

      vado a pavoneggiarmi spernacchiando conigli a caso.
      è deciso
      :*

    • Eli cucciolamia in sei anni di blog sono scomparsa anche per otto mesi.
      Due giorni sono davvero pochissimi per i miei standard generali .
      In effetti però passare dal giornaliero a due giorni di astinenza è stato difficile ( non è vero. vaneggio. sono già passati due giorniiiiiiiiiiiiiii?!?!?! anzi no. tre. mi sa che siamo a tre. e sabato e domenica. CINQUE)
      cosa sto dicendo?
      sappi che oggi quando ho mangiato il sorbetto al the matcha ho detto:
      veroooooooooooooooo
      devo dire ad Eli come è finita con ilthematcha.
      per dire che sì.
      sei qui con me *_*
      abbracciamociforte.
      e che un’onda di the ci travolga.
      (ma come è finita con il the? )
      (sono un’impicciona vecchia. sono diventataun’impiccionavecchia)
      sempre meglio di picciona vecchia.
      che non fa manco buon brodo.
      lo vedi?
      devo riposare

  14. Giulia due giorni senza te NOOOOOOOOOOOOOO!
    E non scriverai neanche nel week end ! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    • Flatland è un libro scritto da Abbott, edito in italia da Adelphi, in cui viene fatta una descrizione esilarante di mondi monodimensionali, bidimensionali, tridimensionali eccc… un must da matematici geometrici 😛 te lo consiglio
      flatbaci 😀

      • Iber rido come una pazza.
        Ma seriamente ( tu mi conosci ormai) tu pensi che io potrei mai ridere o capire una roba del genere?
        Una delle mie migliori amiche ( chenonsonopiumiglioriamiche) laureata in fisica e geniale come pochi individui raccontava barzellette sul pigreco e 3, 14 e solo il cielo sa cosa.
        Si sgnasciava dalle risate cercando di spiegarmi questa roba qui senza alcun risultato.
        Blaterava farfugliando di roba incomprensibile.
        Ricordo con terrore anche una battuta sul moto rettilineo.
        Parlare con me di matematica.
        geometria.
        fisica.
        e anche 2+2=4 significa VOLERMI MALE.
        Ho sempre sperato che qualcuno mi spiegasse le funzioni.
        ( oh le derivate le ho capite non so mica perchè) mentre mi chiedevo perchè fossi finita allo scientifico ho sperato davvero che quella parabola venisse fuori dal grafico per dirmi:
        ciao.
        sono una parabola.
        e servo a questo *_*
        ma non è mai successo.
        quando glielo ho chiesta a quella sul tetto di casa mia mi ha detto che no.
        non era la stessa.
        era sua cugina.
        ma tu capisci bene che io potrei davvero uscire fuori di senno anche leggendo UNA riga. DICO UNA RIGA.
        di un libro co mondi monodimensionali con applicazioni matematiche e .
        insomma
        tu e Max insieme .
        volete farmi diventare matta *_*
        e io vi amo per questo.

        so già che con voi forse un giorno la parabola mi risponderà.
        vero?

        vero che mi risponderà?
        qualcunomidicadisì.
        adesso.

      • Buonasera Giulia, sono una parabola. Un amico, Max, mi ha detto che volevi conoscermi. E che magari volevi anche sapere a cosa posso servire. Bene, innanzitutto mi presento. Mi chiamo ipsilon uguale aicsalquadrato più biics più ci. Sono di origini nobili come puoi vedere. La mia rappresentazione su un asse cartesiano è una curva che viene dall’alto, scende fino al vertice e risale simmetricamente così come era scesa.
        C’è un’importante applicazione pratica per me. Le antenne satellitari.
        Grazie alla mia forma si dimostra che un fascio di rette orientate verso il vertice, tutte parallele, rimbalzano sulla mia superficie e si concentrano tutte in uno stesso punto detto “fuoco”. In quel punto c’è il ricettore del segnale che ti consente di vedere Sky.
        E’ stato un piacere conoscerti, spero di esserti un po’ più simpatica ora che sai un po’ più di me.

  15. ma è un raccontino divertente, nn è matematica, lo puoi leggere tranquillamente 😀
    ma tu lo guardi “The big bang theory”? 😀

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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