Ricette Vegetariane e Vegane

E da domani prima della lettura del post registriamo il tasso alcolemico, occhei?

 

Non mi preoccupo affatto di essere ripetitiva anche perchè se lo risultassi basterebbe non seguirmi barra leggermi. Non sopporto il masochismo altrui. Non infliggetevi tutto questo e affidatevi ciecamente al pulsantino X in alto alla vostra destra. Per dire prima di tutto grazie. Grazie per avermi sopportato con questo spam selvaggio del numero della Croce Rossa nei diversi canali e per rassicurarvi che no. Non è finita. Anche stasera/stanotte ( “lei non dorme mai”)  avrò modo di farvi impazzire ripetento quattro. cinque. cinque. zero . zero. Dona due  euro alla Croce Rossa per il Giappone. Semplicemente rinunciando ad un caffè e un cornetto potrai cambiare qualcosa. Lascia credere il contrario agli stolti che purtroppono respirano grandi boccate di inutilità su questa pianeta. Due euro vale un ricordo?   ed anche se non lo valesse come ha detto Max si può sempre rinunciare ad un po’ di caffeina e un bel carboidrato. Che diciamocelo fa pure bene in termini di salute, santa Brigida. Ah no.

San Patrizio.

Urge premessa. Non occorrerebbe in effetti ma è bello cantarsela e suonarsela altrimenti perchè avrei fatto dodici anni di pianoforte? Che poi sia stonata in maniera imbarazzante è un altro discorso. Pochi hanno avuto il piacere di trovare conferma a queste parole in seguito alla terrificante visione della suddetta durante la performance canora di Luna; divulgata dal Nippotorinese su Facebook  per un’iniziativa Svizzera-Sicilia-Restodelmondopigrecoemme. Gli amici sono pregati di scrivere nei commenti ” ma no Iaia. Andavi benissimo”. Copiosi bonifici partiranno dalla Trinacria.

Queste tedianti introduzioni per dire che non esattamente in questo ordine: detesto il verde da sempre e ne ho paura. Non ho mai bevuto un alcolico in vita mia come ho avuto modo di ribadire tre volte al giorno per dieci anni sul web. Mai. Non conosco il sapore della birra, vino, alcool in generale. E no. Non sono affatto curiosa di sapere se bla bla bla. Vade retro. Riesco a percepire la presenza di alcool in un gelato o un dolce solo dall’odore. Detesto nel qual caso essere contraddetta. Mi informo preventivamente se ci sia presenza di alcool in una ricetta prima di infilare a pezzi nel portabagagli lo sventurato che ha osato propinarmela. Lo stesso che dopo avermi detto “no no” confessa che sì. “Forse nella bagna c’era qualcosina”.

(ma non è che mi raccontate voi il vostro rapporto con l’alcool? giusto per capire quanti bicchierini vi fate prima di leggermi)

Non sono mai stata in Irlanda e se non fossi fidanzata con un Nippotorinese che ama la Guinnes spillata doppio malto scura  ochediavoloneso con molta probabilità penserei fosse una catena internazionale che vende libri sui record del tipo ” il nano da giardino più alto del mondo misura 3 metri e quattro centimetri rientrando perfettamente nella categoria dei giganti più bassi del mondo”. Infine quando spuntano i primi trifogli sono felice. Molto felice, sì.  Perchè manca davvero pochissimo per trascorrere meravigliose giornate tra  parietaria, erba di vento e polline. Quell’agognato periodo di etciù atteso con veemenza,  naso rosso screpolato e irritato, pallore inaudito, labbro superiore e inferiore spaccato e areosol con moccio colante. Sì. Vorrei fosse sempre così, lo ammetto.

Fatte queste brevi premesse la domanda: e quindi che te ne importa di San Patrizio? Nulla. Con tutto il rispetto che si confà all’occasione, si intende. Ma la leggenda del pozzo, del trifoglio e dei serpenti mi è stata utile per dei collegamenti e aneddoti che ho intenzione di scribacchiare sul libro e quindi.

E quindi c’era l’occasione di fare una cosa priva di senso e me la lascio scappare? giammai. Un cupcake velocissimo da fare, tra l’altro.   Basterà poi un po’ di pasta di zucchero e panna fresca da montare per servirlo   in maniera sanpatriziesca. O sanpatriziana come si preferisce perchè sono errati in entrambi a ben guardare.

 Prima di dileguarmi nel nulla dove mi attende non Falcor e Atreiu bensì una miriade di scadenze (sono stata all’ikea e devo montare milioni di nani da giardino e conigli in ceramica)  vi ricordo che l’operazione Italia Tricolore , ovvero la raccolta immagini o ricette in formato verde-bianco-rosso, procede benissimo. E c’è del pericoloso sarcasmo dietro questa affermazione. Nel senso che non ho avuto neanche un attimo per vedere il materiale e con molta probabilità non dormirò per sistemare tutto. Insomma è tutto come sempre: lineare, preciso e logico. Non chiedetemi quindi se siete fuori tempo massimo per l’invio ve ne  prego;  l’unica fuori tempo qui sono io (faccia basita) . Adesso l’ultima domanda è:  potete stressare perfavore chi vi è accanto ripetendo : quattro. cinque. cinque. zero. zero. Al supermercato. Per strada. Picchiando selvaggiamente il vostro commercialista (?) Sono sicura che potete farlo, eccome.

Dalla prossima settimana le ricette verranno trascritte esclusivamente sulla versione polideliriaca del Gikitchen. Ovvero sul Gikitchen Light al fine di alleggerire (risate registrate) un po’ l’ingente mole di parole e immagini. Spesso ho delle paralisi da scroll sulla barra laterale. La vetrina con le foto e le consuetudini giornaliere tra illustrazioni e progetti saranno ticchettate qui ma i 300 grammi di farina e come setacciare il lievito  (ammesso che qualcuno lo faccia davvero) andranno dritte dritte dillà. Non che interessi a qualcuno ma ai miei nani da giardino (smontati)  piace pensarlo qualche volta.

Ingredienti per 12 tortine circa. Io ho usato delle formine in silicone a forma di vasetto molto più grandi dei pirottini per cupcake e ne sono venuti chiaramente meno. Mi affido quindi ciecamente al contaggio di Csaba perchè la ricetta sì. E’ la sua.: 165 grammi di farina autolievitante, 30 grammi di cacao amaro il polvere, 220 grammi di zucchero semolato finissimo, 2 uova leggermente sbattutte, 170 ml di latte, 125 grammi di burro fuso.

Riscaldare il forno a 180 gradi e rivestire la teglia con gli stampini o qualsivoglia stampino si è deciso di usare. Setacciare la farina e il cacao in una ciotola capiente ( io ho fatto come si evince dalle immagini una versione bigusto perchè mi piace pasticciare senza motivo alcuno. E per ottenere un effetto terra che mi è servito per altro*ghigno malefico) e unire lo zucchero. Unire le uova, il latte, il burro fuso ed eventualmente un aroma se si è scelto (la ricetta originale prevede anche la scorza di arancia che a me comincia a dare la nausea. Infiliamoci al mandarino e chi si è visto si è visto).  Sbattere il tutto con le fruste elettriche per almeno due minuti buoni a velocità piuttosto sostenuta fino ad ottenere un composto omogeneo. Distribuire quindi l’impasto nei pirottini e infornare per 18-20 minuti. Premurandosi come sempre di controllare con uno stuzzichino di legno. Quando risulterà ben asciutto sarà il momento di tirar fuori e lasciare raffreddare.

La pasta di zucchero è chiaramente quella senza glucosio. Ricetta della formidabile Lisa mentre per i coloranti alimentari ci ha pensato come sempre Decora e i suoi imbattibili prodotti in gel. Non ho sponsor è risaputo e quindi consigliarveli è mero scambio di utilità. Amen.

 Inciso: Nelle prossime ore ci saranno dei cambiamenti e qualcosa potrebbe non funzionare. Sempre cervello a parte, intendo.

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19 COMMENTS

    • Siamo fuori orario ultimamente. E’ colpa mia che arrivo in autogrill con un fuso orario completamente diverso.
      Passata questa settimana sempre il solito ( che poi non lo potro’ mai dire ” il solito”. O sì? )
      ( Il solito succo di frutta, grazie. suona bene ?)

  1. Mi spiace non aver partecipato al photo tricolore…il mio fare foto è a periodi. E se non ho ispirazione non mi viene (maledetta mente quadrata da ragioniera, vorrei poter avere tanta fantasia quanto amo i numeri). Mi vuoi bene lo stesso? T___T

    • Cucciola ma figurati. Se non ti andava perchè mai avresti dovuto? :*
      ma io ti adoro scemottabellissima!
      Non dirlo neanche per scherzo.
      Ora però fila ad allineare verdura tricolore. FALLO PER LA NAZIONE!
      ok la smetto.

      • Un conto è dire “no, non volevo” un conto è dire “cazzo figata voglio farlo sì…sì…sì…come lo faccio?” e non avere la minima idea di cosa allineare in modo tricolore. ç__ç

        Sono una bestia senza fantasia *sniff*

  2. “l’ingente mole di parole e immagini” è ciò che attendo con ansia ogni giorno, che mi fa sorridere e mi tiene appiccicata al monitor manco ci fosse la colla.
    Io ho avuto un brutto rapporto con l’alcool e ammetto che. ho smesso. Ho smesso. Sono chiaramente cresciuta. Chiaro che ogni tanto un po’ di vino buono o birra, ma sempre usando la testa. Ecco. (“ciao sono Giulia e sono stata un’alcolista. Salutiamo tutti insieme Giulia. CIAAAAAO GIUUULIAAAA” Giulia io eh, mica tu XD)
    Detto questo. San Patrick e l’Irlanda. Mh. L’Irlanda mi affascina parecchio, con quelle distese infinite e quei castelli. Ma c’è da dire che pure io odio il verde. Ecco.
    OOOOOOOOOOH io l’ho mandata la foto ehhhhh <3
    Non vedo l'ora di vederle tutte 🙂 è l'unico senso della festa di domani 😛
    E in quel video di Luna andavi benissimooooo! fantastico! anzi lo vado a risentire XD

    <3

    • ma ecco io lo sai che. insomma. odio chiedere cosnigli. ahem. e non gli chiedo mai. perchèf accio di testa mia. ma cacchio . tu. mente matematica. affascinante. insomma no.
      però prometti che. insomma io chiedo. perchè davvero non so.
      ma credi sia la scelta giusta mettere le ricette in un altro luogo? se un giorno dovessi migrare tutto nonsodove potrei avere problemi?
      e insomam cosadiavolostodicendo?

      oppure faccio delle ricette in un foglio html esterno pero’ sempre sul host maghetta.it cosi’ se dovessi mai migrare faredirecippalippa non ci sarebbe il problema che le ricette sono ospitate.
      OHHHHHHHHHHHHHH insomma.
      mi hai capito veroamoredellazia.
      detto questo.
      e ripeto detto questo.
      ho riso a salutiamoinsiemegiulia.
      e parecchio pure ma non voglio tornarci più su questo discorso. TIIMPEDISCODIBEREDAQUIAL2098.
      solo fino al 2098.
      ecchessaràmai.
      Ora dici LO GIURO *puntandole una pistola alla tempia.
      *aspetto GIu.
      sto aspettando il tuo logiuro.
      ( vista foto e gia’ sistemata. è bellissimaaaaaaaaaaaaaa ahahahha )
      ( anzi no ghghghg )
      dillo.
      lo giuro.
      o ti sottopongo alla terapia ludovico di Luna.

      • Su Terapia Ludovico di Luna mi sono cappottata dalla sedia. XD LO GIUROOOOOO anche se per la terapia mi sa che mica giuro 😀
        Detto questo…non ho capito una cippalippa del problema che mi hai esposto. GiKitchen Light è un altro host? fatti dei backup così se devi trasferire poi ti aiuto io okkkkey? poi magari ne parliamo meglio 🙂 tranquilla che ovunquemetti noi potremmo trasferire anche sulla luna. ECCO.
        E adesso abbbbracciami subito!

    • Ah ecco *gghghhg* ( mi piace da morire ticchettare ghghghg)
      Io vorrei andare per fotografarla fino a che le dita sanguinino ( lui per bere . bere. bere. bere. bere. bere. Perchè l’ha già fotografata abbastanza)
      Quindi a conti fatti.
      Io potrei rapirti.
      Cucinare i tuoi buonissimi biscottini trifoglio ( ho visto dal cellulare ma non ho letto. provvedo immediatamente) e fotografarefotografarefotografare.
      Caricarlo in macchina ubriaco e abbandonarlo in un bosco?
      bene.
      quando?
      😀

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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