Ricette Vegetariane e Vegane

12 Cose da fare a Palermo: le altre sei (seconda parte)

(le prime sei cose da fare a Palermo le trovi cliccando qui >>>)

L’itinerario Serpottiano non lo inserisco neanche nelle dodici cose da fare a Palermo perchè talmente lapassiano che il sol farlo potrebbe risultare ai limiti dell’offensivo. Perchè Palermo in questa incredibile baraonda visiva di vicoli dove vecchio e nuovo si mischiano in un pericoloso capogiro di magnificenza, trasborda di prodigiosi stucchi del Serpotta. L’itinerario quindi comprende oltre agli oratori del Rosario di Santa Cita, di San Lorenzo e del Rosario di San Domenico anche le chiese di Sant’Agostino e San Francesco d’Assisi. La grandezza ineguagliabile del grande scultore Giacomo Serpotta fu proprio quella di rifuggire dal materiale allora adoperato dai più autorevoli artisti. Serpotta difatti per modellare statue e decorazioni si affidava allo stucco e non preferiva il marmo di certo più resistente. Quel soffice impasto con il genio e l’abilità veniva trasformato in un sorprendente decoro ramificato di unica beltà. Purtroppo il tempo e le conservazioni poco adatte hanno rovinato memorie passate ma bisogna assolutamente gustarne la delicatezza quando si è Palermo. Angeli, Putti e la sua firma: una lucertolina che in dialetto siciliano diventa “sirpuzza” in ricordo del cognome di questo grandissimo artista

Questo per dire insomma che oltre queste dodici cose da fare in tutta fretta se si è a Palermo pochi giorni come è accaduto a me, ci sarebbe da sottolineare una moltitudine di roba trabordante da sacchi dove c’è scritto “bellezze palermitane”. Perchè credo sia anche questo Palermo, oltre una sorprendente trasformista che è prima araba, poi normanna, poi sicula, poi spagnola, poi modernissima, poi antichissima, poi verdissima, poi nerissima. Credo sia davvero un sacco di iuta enorme dove Mary Poppins ci abbia messo lo zampino. Si possono estrarre ricordi, passati, futuri, presenti, stucchi, putti, spazzatura, bancarelle, lusso sfrenato.

Cominciamo con le ultime sei cose da fare a Palermo? (e se domani trasformassi questo post e lo intitolassi le 18 Cose da fare a Palermo e poi le 24 fino a un numero periodico a caso?)

1: Il Monte Pellegrino

Se a Catania c’è il Vulcano Etna a proteggere visivamente gli abitanti terrorizzandoli al tempo stesso, a Palermo c’è il Monte Pellegrino. Johann Wolfgang Von Goethe lo definì il “più bel promontorio del mondo” e chi siamo noi comuni mortali per dar torto a Goethe? Sul Monte Pellegrino, esattamente a 429 metri di altezza sul livello del mare, si trova il santuario di Santa Rosalia, la patrona di Palermo che riuscì con un miracolo a debellare un’ondata di peste nel 1624. Come accade per Sant’Alfio nella provincia di Catania, tradizione vuole che la notte tra il 3 e il 4 settembre molti fedeli devoti a Santa Rosalia percorrano questo tragitto fin sopra il Monte Pellegrino. Anticamente scalzi e persino trascinandosi solo sulle ginocchia.

Come accennavo anche qui nella Sicilia orientale la tradizione voleva che durante il pellegrinaggio per chiedere qualche grazia a Sant’Alfio si andasse scalzi. Anticamente la navata addirittura dove essere percorsa strisciando con la lingua. Abominio culturale fortunatamente ora vietato. Ho visto diversi pellegrinaggi a Sant’Alfio e nella zona del Siracusano, Avola e Noto. Non ho mai visto questo di Santa Rosalia nonostante un allarme sul calendario dell’ipad l’abbia appena inserito. Mi piacerebbe moltissimo vedere nuovamente il Monte Pellegrino illuminato e il contorno chiaramente mistico dell’eventuale “arrampicata” gli conferirebbe di certo una visione spettacolare. Salire sul Monte Pellegrino per godersi la città è un must di una mini guida turistica senza pretese come questa.

 

2 Prendere la Lambretta

Prendere la Lambretta! Sì!! Assolutamente sì! E ancora sì! Palermo è piena di carrozze con cavalli e le cifre non sono vergognose come ci si aspetterebbe; ma il cavallo proprio no, mi spiace. Sono assolutamente contraria. I cavalli devono far altro, non trascinare turisti sotto il sole cocente. E non vado avanti altrimenti divento polemica e mi innervosisco pure un bel po’.

Ai quattro canti (altro luogo incantevole da vedere e proprio al centro di Palermo dove si diramano le varie vie principali. Sì signore mie esattamente dove trascinare per i capelli i vostri uomini. Borse. Ok ci siamo capite) ce ne sono tantissime di carrozze. Il punto di ritrovo è proprio lì e troviamo conferma nelle parole di Santo, simpatico cavaliere che con una modica cifra ci avrebbe portato trotterelando anche a Favignana. Pare che il cavallo fosse in grado anche di fare le traversate (macchesimpaticaburlonasono?). Mi rifiuto categoricamente di fare il giro in carrozza a meno che non sia io a portare il cavallo in giro perchè no. Affaticare un cavallo per portare in giro le mie chiappe stanche proprio no. Glielo spiego a Santo, anche se non esattamente così. Non volendomi rendere complice dell’affaticamento cavallesco da animalista convinta mi sono fiondata in una corsa senza precedenti all’inseguimento di quello che sembrava essere il “lambrettaro” più trendy e fascinoso che ci fosse in giro. E non mi sbagliavo di certo !

Girolamo nel cuore per sempre

L’occhiale fucsia la diceva lunga sulla sua estrosa personalità e difatti Girolamo era perfetto. Un ragazzo simpaticissimo, spigliato, colto e con tantissime cose da dire. Certo è che Girolamo ci dava sotto con l’acceleratore e svicolava donandomi una visione tipica del videogioco più assurdo alla playstation. Ben salda alla comodissima seduta allestita per l’occasione con un telo mare con cartina della sicilia e su scritto “i love sicily”, ho girato in lungo e in largo tutte le vie che avevamo evitato perchè più difficili da raggiungere. E con Girolamo non ci siamo persi, anzi! Abbiamo trovato degli angoli superbamente siciliani-stratosfericamenti bellissimi e indimenticabili. Il quartiere spagnolo, la Kalsa con tutti i chioschetti e baretti e pure un matrimonio con tanto di abbigliamento sconvolgentemente paillettato. C’erano più paillettes che nuvole. Un tripudio meraviglioso e sbirluccicoso che mi ha a dir poco estasiato.  Essendo in un mood di compatibilità caratteriale e innegabile affinità, Girolamo ha accostato e mi ha fatto godere di questa strepitosa vista cerimonia sotto una capotte di Lambretta (un sogno inaspettato realizzato). Palloncini al vento, colombe e poco distante i pranzetti volanti di Palermo. Girolamo, se non fosse stato per il Nippotorinese e se non fosse stato che tu eri sposato da tempo, forse a Palermo sarebbe nata la storia d’amore più incredibile di tutti i tempi. Anche un amore platonico sarebbe andato bene. Avrei vissuto con te aspettandoti alla Kalsa. E tu saresti tornato ogni sera raccontandomi dei turisti sulla lambretta. Ma non voglio divagare perché forse, e ripeto FORSE scritto maiuscolo, forse lo sto già facendo.

Con banconi allestiti dove si preparavano cozze e limone alle quattro del pomeriggio e tanti calamaretti tagliuzzati. Panelle, cazzilli, sfinciuni! Friggitorie che non smettono mai e quintali di panini con fritture di pesce, melanzane,  e infarinati. E le stigghiole? involtini di budella di agnello cotti alla brace su carrettini ambulanti? tutto! c’era tutto! Girolamo voleva farci assaggiare di tutto e di più ma quando gli ho spiegato della mia intolleranza al latte (ahem voleva offrirmi un cannolo) e del mio vegetarianesimo (ahem voleva offrirmi due calamari e un pochetto di pane ca meusa) ho pregato Santa Rosalia affinchè non dovessi inventare nulla sui carboidrati perchè dallo specchietto mi guardava malissimo quasi a compatirmi (ho capito lì che non potevano esserci speranze di trascorrere il resto della nostra vita insieme).

E in effetti mi sono compatita da sola perchè se c’è una cosa che Girolamo è riuscito a fare è stata proprio far nascere la voglia di lanciarmi addosso al primo pane con carne e farla finita! Addentarlo e godermi una giornata senza pensare agli animali, calorie e solo il cielo sa cosa. Volevo dimostrargli tutta la mia stima e il mio affetto sincero.

Non è accaduto perché grazie al cielo non ho perso completamente la testa.

Ma Girolamo sappi che ti ritroverò e mangeremo carne come non ci fosse un domani! (sono promesse da marinaio e mento, ma l’affetto per Girolamo è grande comprendimi ti prego)

In compenso il Nippotorinese è stato catapultato in un carinissimo panificio all’interno di Ballarò (che è bello e ancor di più se a svicolare c’è Girolamo mentre taglia piedi a passanti, suona il clacson e tutti lo salutano mentre affettano pesce e tolgono rami dai finocchi) dove appositamente come tradizione impone gli è stato riempito un cannolo dalle proporzioni Bibliche. Con cioccolato e canditi! Mentre la gentilissima signora si preoccupava per me e per la mia intolleranza al latte e mi raccontava di star attentissima al gelato alla fragola perchè qualche volta il latte lo mettono, il tizio pelato ha fatto fuori anche due biscottini all’anice. Due chili, intendo.Abbiamo riempito le borse con buccellati e prodotti di panificio e via verso nuove strabilianti avventure. Due ore spaccate. Arriviamo allo Spasimo. Stava per chiudere ma Gerolamo con il suo savoir faire ha cercato di convincere il guardiano e abbiamo goduto, grazie a questo grande uomo con gli occhiali fucsia, di una visione di strabiliante bellezza. Girolamo ti dobbiamo tutto. TUTTO.

Come sempre grazie a lui abbiamo potuto vedere la “parte della Cattedrale che nessuno conosce.  La più bella”. Come il castello della Zisa di cui “conti i diavoli e non riesci mai a tenere il conto”. E’ stato sorprendente. Come in due ore si possa raccontare una vita, una città, un modo di vivere. Non mi sono preoccupata neanche di non avere più in borsa la protezione cinquanta perchè sotto il sole del pomeriggio con la capotte scoperta. E’ stato bellissimo. Il giro in lambretta si deve assolutamente fare e se beccate Girolamo mi sa che è meglio! Individuarlo non credo sia così difficile. Occhiale fucsia con capacità di ribaltare qualsiasi segnaletica stradale. Io posso dire onestamente una cosa: Girolamo non ti scorderò mai e ogni volta che verrò a Palermo la ricorderò raccontata da te e con la speranza un giorno di ritrovarti.

3. Pranzetti volanti take away/Street food?

Approfondiamo l’argomento velocemente perché ci ritorneremo con calma, soprattutto perché prepareremo tanti piatti tipici e tradizionali insieme.  In Sicilia, come anche nella mia città, si ha proprio una fissa. Una mania. Una cultura alle volte che fa sentire quasi in difficoltà (senza quasi) chi viene ospitato. Se c’è una cosa che diventa ai limiti del fastidioso è l’insistenza innegabile che abbiamo noi siciliani nell’offrire continuamente cibo. Certo ci si può trincerare dietro il fatto che l’ospitalità corrisponda a una continua premura per l’ospite ma è pur vero che mettere in difficoltà dopo aver servito ottomila portate è. È ai limiti della maleducazione; e mi dispiace un po’ sottolinearlo perché so per certo che con la maleducazione effettiva poco c’entra.

 Sta di fatto però che una grande verità esiste da sempre e per sempre: in Sicilia qualsiasi orario sia e qualsiasi cosa tu abbia voglia c’è. Perché “l’insistenza” esiste anche negli esercizi commerciali e non solo a casa. Trovi tutto sempre a tua disposizione -quando si tratta di cibo e dintorni- senza particolari ricerche ed è a disposizione di tutti. A cifre ragionevoli e in quantità sconvolgentemente esorbitanti. Una monoporzione qui non esiste. Una monoporzione standard corrisponde a un piatto dove mediamente tre persone mangiano e pure bene (a noi ci piace esagerare, oh! Almeno questo, sì. Passiamola ti prego). E quindi a Palermo cosa si trova? Santo cielo si ha difficoltà solo a ricordare. Orbene. Abbiamo accennato già al Pane ca Meusa schetta e maritata nei sei precedenti punti (Focacceria San Francesco in pole position ma si trova ovunque), pane e panelle (le panelle sono fatte con farina di ceci).

Il Nippotorinese associa molto questa pietanza alla classica farinata ligure e così è in effetti). Le quaglie che sono melanzane aperte a fiore e fritte, broccoletti infarinati e fritti, fritture di pesce di tutte le qualità, i cazzilli ovvero polpettine di patate fritte che somigliano alle classiche crocchette ma non certo nel sapore. Insomma se c’è una cosa che in Sicilia non manca di certo è lo street food. Sempre più fiorente e sempre più gourmet perché se prima era cibo da strada visto “male”. Adesso è una vera e propria imperdibile avventura culinaria da fare. È nella pole position delle cose da fare, a dirla tutta.

Arancine come se piovessero con ripieno di  pomodoro, carne tritata e piselli e anche in bianco con burro e formaggio. Ecco a differenza di Catania che ne fa una quantità vergognosa e tutti gusti (salmone, norma, pistacchio, broccoli, spinaci, con prosciutto e formaggio, con salame, al forno, prima nel forno e poi alla brace e tutte le cotture possibili e immaginabili, con cotechino, con passanti e amici etc) ho visto soltanto le due versioni classicissime e tradizionali degli arancini (oh io continuo ad avere difficoltà a chiamarle arancine ma è giusto così!). Ma mica c’è solo il fritto eh. Come a Catania si possono trovare moltitudini di fornetti dove si trova verdura arrostita (ma con tanto tanto olio e nessuno si lamenti. Io per prima!) come peperoni e carciofi (gnam!). Polpi bolliti con un po’ di limone, ricci di mare, cozze, vongole! I babbaluci! Cosa sono? Le lumache! Lumache condite con tantissimo prezzemolo ed aglio e addirittura hanno proprio una zona indicata su tutte le guide come la zona dei babbaluci (Corso dei Mille). Di tutto. C’è davvero di tutto.

Dal primo al secondo al dolce. Vere e proprie bancarelle enorme con moltitudine di frutta. Fichidindia sbucciati (oh! un segreto. Un vero siciliano non mangia mai un fichidindia sbucciato ma lo fa lui sul momento. E’ come la storia del cannolo. Mai comprare un cannolo gia’ con la ricotta. Si deve comprare solo se hanno la cialda e lo imbottiscono sul momento!), melone (il mellone con due elle non è un’errore di battitura ma l’anguria, occhio!), ananas, anguria. Anguria come se piovesse. E da bere? niente paura perchè i chioschi sono così tanti che ci inciampi. Aranciate, limonate o acqua rinforzata con zammù che è l’anice. Mentre a Catania con l’anice facciamo una bibita che prende il nome di Completo: composta da Anice e Orzata. Per dire insomma che se si è a dieta venire a Palermo sarà un po’ come solcare l’inferno ed essere dei piromani in terapia. O una cosa leggermente peggiore,  mi sa. Perché poi è tutto stratosfericamente BUONISSIMO! Avrai solo che l’imbarazzo della scelta. E anche io che non mangio determinati alimenti non ho fatto assolutamente fatica a trovare qualcosa di buono e gustoso.

4. Castellammare del Golfo

Senza indugio. Dirigersi a Castellammare del Golfo per poi andare a Scopello e insomma No! Giammai rinunciare a percorrere questo tratto di autostrada e al fermarsi al belvedere.Roba che ti viene voglia di urlare per quanto è bello il parola.

Dove un Signore anziano che è talmente bello ed adorabile che ti vien voglia di infilarlo nel portabagagli, vende rosmarino freschissimo ai bordi di una delle viste più sconvolgenti che abbiano visto i miei occhi. Sì l’ho già detto ma posso ribadirlo un altro milione di volte e poi la finisco?

Roba che non si racconta ma si guarda. Purtroppo soltanto in foto in questo umile resoconto e con un obiettivo anche poco adatto. Se tanto mi dà tanto: basta solo immaginare quanto le tue pupille ti ringrazieranno semmai dovessi portarle a passeggio lì.

5. Fare uno “sforzo” e spingersi più in là

Lo so lo so . Sentenziavo che c’è troppo da vedere e usciamo da Palermo? Beh sì. Si deve assolutamente fare se si vuole rimanere abbagliati dalla bellezza di San Vito Lo Capo. Confesso che eravamo un po’ titubanti inizialmente. Le location fashion vip, il Nippotorinese le aborre tanto quanto la mia mania per le borse ed io ne rimango abbagliata giusto un attimo il tempo di guardare qualche vetrina, comprare e portare a casa molto velocemente. Perchè non voglio nascondermi dietro una panella (che cade pure ad hoc) è innegabile che cacchio un po’ di shopping si deve pur fare in vacanza! (al rientro.dopo la vacanza. durante il rientro e insomma 24 ore su 24 è la giusta via di mezzo)

San Vito Lo Capo? Imperdibile

Il Fatto è che San Vito Lo Capo, luogo dove ritorneremo assolutamente per più giorni, lo abbiamo visitato purtroppo solo per mezza giornata ma merita. Merita spudoratamente qualche giorno in più. Quando siamo arrivati dopo aver attraversato Scopello e l’inizio della Riserva dello Zingaro (e qui si potrebbero aprire altre 123091823 parentesi sulla strabiliante bellezza naturale del luogo. I faraglioni e solo il cielo sa cosa) mi è sembrato quasi di arrivare a Portopalo. Avendo dormicchiato in macchina giusto un po’ (sorprendentemente perchè non riesco mai a dormire in generale men che meno in movimento. Il relax assoluto dei giorni deve aver influito positivamente non vi è altra spiegazione) quando le palpebre hanno sollevato le tendine la prima cosa che ho detto assonata è stata

“Portopalo?”

Ho trascorso l’infanzia e la vita a Portopalo. Per me il mare è solo ed esclusivamente Portopalo e non vedo l’ora di sproloquiare su questo paesino che racconta di me, papà e mamma. Di come sia incommensurabilmente bello e selvaggio. San Vito Lo Capo è Portopalo in versione Palermitana ed è incommensurabilmente bella e non selvaggia. E non in miniatura. Strade più larghe, più curate e case oggettivamente tenute meglio rispetto alle casette dei pescatori di Portopalo che si confanno ad uno standard sociale nettamente più elevato.

Non si tratta certo di case di pescatori, dicevo. Un altro livello ma non per questo da discriminare. Riadattate ormai al fascino innegabile di una località turistica dove già da come sono abbigliate le signore sulla via del passeggio si intuisce su che target si aggiri il tutto. Certo è che se ce la volessimo finire con i cappellini di gucci in monogramma GG con banda verde rossa, sarebbe proprio il caso. E’ tamarro, facciamocene una ragione suvvia. Lo vedi che si impossessa di me questa fashion reporter? È dalla prima puntata che non perdermi in queste inutili digressioni (ma saranno davvero inutili? Ai posteri l’ardua sentenza. O a te che mi leggi. Perché altrimenti chiudo tutto e mi do solo a questo, eh! Fammi sapere cosa ne pensi).

Perdono il monogramma monocolore in nero di pelle della Gucci ma quello in tessuto è un insulto. Soprattutto a San Vito Lo Capo che non lo merita. Una Portopalo però mischiata a Sidi Bou Said. E qui volevo arrivare. Perchè nonostante i colori siano quelli, c’è un tripudio di azzurrino (proprio come a Mondello e proprio come nella Cattedrale. Ci deve essere un’allegra perversione per questo colore.). Bianco e Azzurro e tutto molto tunisino, chiaramente. L’immane fortuna di aver trovato la Preview del famoso Cous Cous Fest ci ha fatto gridare al miracolo!

Preview Cous cous Fest!

Sì, esiste un’anticipazione. E chi lo sapeva? Chi poteva immaginarlo? Estasiati a dir poco. Perchè è da una vita che diciamo di dover andare al Cous Cous Fest senza mai riuscirci. Con dieci euro negli stand puoi accaparrarti un piattone di Cous Cous gigante scegliendo due gusti tra quattro, una mini cassatella che nonostante fosse leggermente industriale non promette male per nulla e un bel bicchierozzo di vino.

Il cous cous strepitoso che non ho potuto purtroppo assaggiare perchè solo ed esclusivamente con pesce (in nessuna versione era prevista quella veg) era irrorato di salsette e preparato in dei meravigliosi Tajine dove la cultura marocchina e tunisina si univano alla siciliana di Caltagirone. Meravigliose ceramiche di Caltagirone facevano da contorno a linee arabe. Allestiti poco distanti dei tendoni con dentro tappeti persiani, salottini, puff, tavolini, lampade. Tutto in stile marocchino. Arrivi lì. Ti siedi insieme agli altri e si mangia insieme. Bellissimo. Un’esperienza bellissima senza null’altro da aggiungere. La convivialità di questa multietnicità sotto le tende (vi era un gruppetto di Parma, tedeschi, marocchini, nippotorinesi, siciliane, ed anche una bimba di sangue misto con un papà biondissimo e altissimo e una mamma bassissima scurissima bellissima. Il risultato era una puffetta che definire strepitosamentebella era un’offesa).

Insomma Il Cous Cous Fest in cima alla classifica della To Do List in quel di settembre ma semmai ti capitasse di goderti la Preview senza indugio attraversa le stradine di San Vito Lo Capo. Scoprirai che esiste anche il Chocolate Kebab, gelaterie Slow Food (che mi riservo per dopo con post specifico) e una moltitudine di gentilezza che ti fa sentire a casa.

No. San Vito Lo Capo non ce lo possiamo perdere. Scrivilo che è importante, te lo assicuro.

6. Dattilo

Devi andare a Dattilo assolutamente se vuoi mangiare il miglior Cannolo della parte occidentale siciliana (ma forse pure della Sicilia tutta). Perchè questo è un tasto dolente, lo confesso. Il cannolo qui in sicilia ce lo contendiamo tutti. Io ne ho parlato e sproloquiato nel periodo pasquale proprio qui. Sta di fatto che ognuno lo fa un po’ come vuole e ognuno è convinto del fatto che il proprio sia migliore dell’altro. Fermo restando che anche io sono convinta che il sapore del cannolo sia assolutamente soggettivo perché legato al ricordo e questo cambia sempre le carte in tavola, rimane comunque una grande verità sulla diversità. Pochi chilometri di distanza in Sicilia ma mondi completamente diversi.

Mentre nella parte orientale il cannolo è ormai un prodotto di pasticceria a tutti gli effetti e non troverà di certo palati ostici, quello occidentale è di tutt’altra natura.  È più selvaggio. Più antico.

Cerco di essere più comprensibile (o almeno ci provo, santo cielo). Nella parte occidentale della Sicilia il Cannolo è rimasto il Vecchio Cannolo della tradizione Siciliana. La ricotta di pecora non è eccessivamente lavorata con lo zucchero e non contiene una moltitudine di canditi, pistacchi, mandorle e solo il cielo sa cosa. La cialda è dura, compatta, sa di vino e cannella e si sente moltissimo la fierezza e consistenza pronta ad accogliere la morbidezza. E’ fritto e si sente. E’ pesante e si avverte. E’ di carattere ed è innegabile.

Nella parte orientale della Sicilia invece il Cannolo è una versione moderna che non si confà assolutamente alla tradizione siciliana. La ricotta di pecora è lavoratissima con lo zucchero e resa crema. Non ve ne è solo una tipologia ma con canditi – senza canditi- con cioccolato- senza cioccolato- con pistacchio- con mandorle- con pezzi di cioccolato- con frutta candita laterale- etcetcetc. Si ha quasi difficoltà a capire che sia ricotta. Ricordo perfettamente che una mia amica torinese due anni fa fuggiva a gambe levate dal cannolo proprio per una forma di idiosincrasia nei confronti della ricotta ma si è resa presto conto che il Cannolo nella provincia di Catania tutto è tranne che selvaggio e tradizionale. Non contenti qui nella sicilia orientale si fa con cioccolato, pistacchio, crema e visto che siamo i soliti pazzi creativi esagerati anche con la chantilly, il gelato e vergognosamente altro. Un po’ come gli arancini ho notato questa tradizione maniacale a Palermo nell’usare gli ingredienti nativi dei prodotti e questa bizzarra fantasia del Catanese di infilare roba a caso in qualsiasi situazione. Sembra una banalità quella che Sto dicendo ma è una grande verità. Me lo dico da sola, dirai. Ma è vero. È un concetto tanto semplice quanto vero. E si può applicare a diversi discorsi e contesti. Credo faccia parte di una megalomania catanese congenita.

Il cannolo di Dattilo

in alcune guide particolarmente di nicchia viene indicato come Il cannolo per eccellenza. Dopo aver visitato Trapani (santo cielo la Granita di Gelsomino? Ne dobbiamo parlare, sì)  ci siamo diretti in questo paesino talmente piccolo da essere segnalato a stento dal navigatore. Diverse guide e altri appunti di viaggio sulla rete lo indicavano, vuoi per leggenda popolare o meno, come una fondamentale tappa gastronomica. In realtà è un baretto piccolissimo e alle 4.25 ci sono già tantissime persone che attendono fuori. Chi seduto nelle sedie di plastica lasciate fuori, chi in piedi, chi dentro la macchina. Quando passiamo e tutti sanno che siamo “forestieri” non occorre neanche dire ” a che ora apre?” perchè ci guardano e dicono “alle cqqqquattro e menza rapemu!”. Sorridiamo, posteggiamo e ci becchiamo tutti gli sguardi di un pomeriggio assolatissimo mentre due cagnetti fanno da guardia all’Euro Bar di Dattilo. Il Nippotorinese consuma velocemente questo cannolo perchè strada e impegni ci attendono. Io cerco di mettere a fuoco con la macchina due signore vestite di nero che tanto ricordano la mia terra fingendo di fotografare un cannolo. Roba assurdamente assurda. Come la forma. Perchè. La forma è assurdamente armoniosa e difficilissima da emulare. Somiglia ad una farfalla, poi ad un papillon e poi ad un fiore che racchiude segreti. E’ selvaggio questo cannolo, proprio come avevamo immaginato. E’ diverso. E’ vero, sincero. Senza tanti fronzoli. Ti viene servito su un vassoio alla meno peggio, in un locale con un’insegna vergognosamente anni ottanta. Non hanno un logo, non hanno una segnalazione Michelin, non è slow food, non è nulla. Ma è un cannolo, cacchio. Un cannolo che non si dimentica, dice il Nippotorinese con le pupille fuori dalle orbite.

Un cannolo enorme non quanto quello di Piana degli Albanesi ma enorme per gli standard ufficiali. Che ti colpisce per l’assurdità geometrica e architettonica e per la freschezza del prodotto. Che è fragile come stucco Serpottiano ma che resiste e persiste nella memoria e nel tempo. Raccontandoti. Facendoti sentire turista e appartenenente alla terra fossi pure Slovacco.

Non è zuccherato. Non è lezioso. E’ spartano. Greco e Siculo. Lo descrive così il Nippotorinese e io lo amo perché è perfetto per descrivermi i sapori che non posso e voglio più mangiare.

E di tutti questo cannolo. Racconta la multietnicità della Sicilia passata e moderna.

E’ di tutti. Come la Sicilia. Perchè la Sicilia è di tutti. E’ stata casa di tutti e per tutti. Ed è per questo che nel Dna vi è accoglienza e porta aperta. Quando arriva il lato oscuro non bisogna dimenticare mai che solo questo non è.

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66 COMMENTS

    • ahaha Buongiorno meraviglia ! (appena spedito pacco Iaia. lo so. con ritardo di circa un mese macelhofattaaaaaaaaaaaaaa. Ho fatto intasare pure le poste apppposta. ghghhghg.posteapposta. ok.sonocompletamentepazzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa)

      • sei semplicemente adorabilmente picchiatella, né più né meno come il sottoscritto… finisco di leggere e poi commento, intanto una prima cosa
        perché il prossimo post non lo chiami “altre 12 cose da fare a palermo: il ritorno”

      • La mia esperienza personale con la sicilia sudorientale è stata, come più volte ribadito in modo multicanale, splendida al punto da farmi venire voglia di trasferirmi armi e bagagli in un futuro forse neanche troppo lontano.
        Sull’ospitalità ho già sproloquiato molto, ma mi ha molto colpito la tua frase “Una cultura bastarda alle volte che fa sentire quasi in difficoltà (senza quasi) chi viene ospitato. Se c’è una cosa che diventa ai limiti del fastidioso è l’insistenza innegabile che abbiamo noi siciliani nell’offrire continuamente cibo.”
        Ecco. Sarà che io ho un rapporto con il cibo molto stretto, ma io non mi sono mai sentito infastidito o in difficoltà. Né mi sono mai sentito in obbligo di accettare alcunché. Ho solo enormemente apprezzato la delicatezza e la gentilezza con la quale venivano effettuate le profferte di cibo. Questo concetto di ospitalità mi ricorda una Roma della mia giovinezza e anche anteriore, che oramai non esiste più. Ci sono molti punti di contatto anche culinari, ad esempio nel fritto misto vegetale (detto alla giudìa perché originario della cultura del ghetto ebraico), sempre croccante e saporito.
        Ecco, mentre scrivevo hai postato il video. Non mi vergogno a dire che mi sono venuti i brividi. Non grazie Palermo, grazie a te per avercela raccontata così vividamente!

      • Ecco ora mi confondo con le regole e con i punti .
        1) mi piace da morire picchiatella. è un termine che non uso mai ma da oggi ufficialmente mi riprometto di farlo
        2) ma il nome del post del ritorno l’hai scritto prima che lo scrivessi io? è amore. e c’erano dubbi?
        3) Sono sicura che se non la vivessi da turista cimanderestiafancolosseo (mi piace fancolosseo appena coniato) dopo 3 nanidagiardinosecondi
        4) Quando sarai riverso nel salotto di nonna che dopo averti ingozzato come un tacchino ti fa spaghettiajoojopeperoncinoallacalabrese ne riparliamo *_* occhei?
        5)maquantomimancanolenostretelefonate? tu che ridi perchè non capisci nulla. e io che non capisco nulla e basta?! ghhghghgh

      • Pacco Iaia arrivatooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
        Che meravigliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
        Stasera pistacchi al pesto di pistacchio conditi con pistacchi tritati per antipasto.
        Se guardi su tuitter hai un tot di mentions con foto…
        Mamma mia!!!!
        L’ho scritto anche su tuitter, la cosa più preziosa è il biglietto 🙂
        Non è ancora detto, ma se Carla ti scriverà un’email dovremo segnarci la data a imperitura memoria. E lo ha proposto lei… Cmq aspettiamo, è come il #quorum… 😉

    • Sax ciao ! Piacere io sono Giulia.
      Grazie prima di tutto per essere passato qui.
      Sei di Palermo? INVIDIA PURA *_* ormai sono una fan sfegatata della tua città. La amo. Spudoratamente.
      Un bacio e grazie per il complimentone

  1. Allora Pier che sorride toglie tutta l’atmosfera e la tensione narrativa del post. Ho dovuto aspettare prima di ricominciare a leggere perchè mi venova da ridere =D La grafica è fichissima, anche se mi aspettavo il culetto di maghetta che ride, e il post è splendido. Se non facessi già millemila cose dovresti anche portare la gente ad amare, non visitare ma amare, i luoghi.

    • Quell’uomo senza dignità sta cedendo alla convivialità. Perchè? Fab sorride. Lui sorride. Cosa sta succedendo? Non credono forse più che le olimpiadi dell’antipatia sono vicine?
      eh?
      cos’è ? la fine del mondo? !
      (il culetto di mag che ride dovrà comparire ufficialmente, hai ragione. E’ stato offuscato da titubanze che non dovrebbero tormentarmi. Va assolutamente mostrato)
      (iotiportoatteebasta.ecco)

  2. il fatto che abbia una voglia esagerata di andare a palermo è dimostrazione della mia teoria che tu possa fare anche questo. scrivere la guida intendo. e vedrai che lo farai. inesauribile giulia. e smetterò di indossare cose gialle quando lo farai (si ok, solo per qualche giorno, mh?)
    andrò a palermo, ma prima a catania. e devi assolutamente venire a roma.

    • Confessa che anche tu sei rimasta folgorata dall’occhiale fescion del nostro eroe in lambretta.
      Confessa!
      Ma stai lontano da lui ! E’ MIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO (e sono sicura che ne avrà anche un paio di giallo. quindi è NOSTROOOOOOOOOOOOOOOOOOO. statelontanedalui. E’ chiaro che sia cominciato il vaneggiamento privo di senso adesso. Come è chiaro che la smetto subito perchè non ho tempo da perdere e devo riempirti di bacetti. Come è chiaro insomma che: )
      due punti parentesi è una scelta grammaticale che mi si confàconlaccentosullaa moltomoltomoltobene.
      1) vengo a roma sicuro ad agosto . così parlomagghettustra
      2) quando vengo a roma partirà un aiscrimtur e ci ritroveremo tutti a magnare a piazza di spagna (perchè è vicino ai negozichemifregadipiazzadispagna. ovviamente non sono io.è la personalità fescion che odio )
      3) arriverò con un camion di roba gialla soloppettè e uno striscione con eliailoviù.
      4) ho finito di dire idiozie, sì.
      5) ma potrei continuare.

  3. Così però mi fai venire voglia di fare un bel viaggetto con voi due meravigliosi creaturi! Come sipuoffare!? Come!?!? °_°

    Ah per inciso: io ho problemi anche con la ricotta, quindi se mai un domani volessi cercare un mezzo comodo, indolore (per te) e pulito per mandarmi all’altro mondo, puoi farmi mangiare quel cannolo! xD

    Uno smack grosso così e un tuppete colì!

    • Ma tanto prima o poi capiterai a Roma… AH!
      E lì non potrai scappare… AH!
      Ti farò da Cicerone in giro per i vicoli… e mi farò anche pagare, pretenderò la paghetta streghetta… interamente in mirtilli… AH!
      Ok la smetto… subito…

      • take your ticket and get in line, man!
        uè ragassi, siam mica qui a smacchiare i zaguari!
        organizziamo un bel gruppo “vacanze romane” e ci muoviamo in drappello!!! 😉

    • Come sippuofare? che se riusciamo a sentirci (anche con Vale santocielo ) ci mettiamo daccoddoefacciamotursiculo *_*
      e io faccio Cicerona yeah!!! Nel senso che mi vesto da grande Cece Cecio (in sicilia i cice -cici- sono i ceci-ok basta la smetto) e cado a Fagiuolo. E .basta.
      Insomma dicevo. Si fa che si fa. SI fa che se qualcuno non mi aiuta nonostante io sia la regina della (dis) organizzazioni rimandiamo e ci ritroveremo a ottanta a nni in quel di dattilo a magnare cannoli con le nostre badanti.
      Dobbiamo agire immediatamente mirtillino mio !
      Immediatamente!!!
      (ecco. la ricotta. ridocomeunamatta. quindi ricotta e cannella giammai. segno sull’agendina. ora dimmi se hai qualche problema con le mandorle perchè. altrimenti devo ribaltare qualsiasi tradizione sicula millenaria! 😀 )

      (inciso: sai che anche io detesto i formaggi-intolleranza a parte- e anche la ricotta? mai mangiata. Ma nel cannolo Sempre *_* qui a Catania ̬ talmente lavorata la ricotta nel cannolo che nessuno capisce sia ricotta. A differenza appunto della parte occidentale che mette ricotta e basta. Sono strasicura che se provassi diresti- ma ̬ chantilly ! Рe insomma. dobbiamo provare. Stoici *_* stramazzeremo al suolo )
      (io scrivo ma ho solo un unico pensiero in mente. Un fumetto di te con gli occhiali ad elicottero rosa e un mantello a forma di mirtillo. IONONCIDORMOLANOTTE)
      e 23042048204283 4baci e tuppete cotì pomì coli’

      Come dicevo ad Elisa lassù possiamo mica ritrovarci tutti a Roma e far partire un ais crim tur pazzescooooooooooooooooooooooooooooooooooooo?!?!?
      (con Soniamia poi partirà il bagtour ma è un altro discorso*fischietta)

      • Come sippuofare? che se riusciamo a sentirci (anche con Vale santocielo ) ci mettiamo daccoddoefacciamotursiculo *_*
        e io faccio Cicerona yeah!!! Nel senso che mi vesto da grande Cece Cecio (in sicilia i cice -cici- sono i ceci-ok basta la smetto) e cado a Fagiuolo. E .basta.
        Insomma dicevo. Si fa che si fa. SI fa che se qualcuno non mi aiuta nonostante io sia la regina della (dis) organizzazioni rimandiamo e ci ritroveremo a ottanta a nni in quel di dattilo a magnare cannoli con le nostre badanti.
        Dobbiamo agire immediatamente mirtillino mio !
        Immediatamente!!!
        (ecco. la ricotta. ridocomeunamatta. quindi ricotta e cannella giammai. segno sull’agendina. ora dimmi se hai qualche problema con le mandorle perchè. altrimenti devo ribaltare qualsiasi tradizione sicula millenaria! 😀 )

        (inciso: sai che anche io detesto i formaggi-intolleranza a parte- e anche la ricotta? mai mangiata. Ma nel cannolo Sempre *_* qui a Catania ̬ talmente lavorata la ricotta nel cannolo che nessuno capisce sia ricotta. A differenza appunto della parte occidentale che mette ricotta e basta. Sono strasicura che se provassi diresti- ma ̬ chantilly ! Рe insomma. dobbiamo provare. Stoici *_* stramazzeremo al suolo )
        (io scrivo ma ho solo un unico pensiero in mente. Un fumetto di te con gli occhiali ad elicottero rosa e un mantello a forma di mirtillo. IONONCIDORMOLANOTTE)
        e 23042048204283 4baci e tuppete cotì pomì coli’

        Come dicevo ad Elisa lassù possiamo mica ritrovarci tutti a Roma e far partire un ais crim tur pazzescooooooooooooooooooooooooooooooooooooo?!?!?
        (con Soniamia poi partirà il bagtour ma è un altro discorso*fischietta)

        ( leggo dopo del commento dove tucifaraida Cece Cecio. Anche tu sei un Cece ceciooooooooooooo come meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.fermatemi)

  4. maledizione!!! vado a fare una domanda di ferie di due giorni e torno a leggerti ok???

    mi mandi il riassunto via mail???? ehehhehe!!! sono in ufficio…..non posso leggerlo tutto, sto romanzo!!! uff!!!! e poi a quest’ora, non posso manco guardare tutte ste foto di cannoli e blablabla vari!!!! e nemmeno pier a dire la verità che sennò mi passa la fame ahuhuauahuahuuhahahua

    • Te lo faccio io il riassunto.
      Palermo è una meraviglia.
      Bisogna andarla a visitare.
      Bisogna stampare i due ultimi post prima di andare.
      Bisogna programmare almeno un weekend lungo.
      🙂

      • Max caro…..ma io ho lavorato 4 anni a palermo! la conosco bene…..e le cose che dice Giulia le ho già vissute! certo, non come lei….le mie esperienze sono state molteplici e diverse e soprattutto ho vissuto la città, sia lavorativamente che affettivamente in maniera di versa, che andare in vacanza! Ad esempio, io Roma la conosco come tu potresti conoscere Palermo 🙂

      • posso dire che mi commuove davvero vedervi comunicare? Max non so se ti ho presentato Salvo ufficialmente e non so Salvo se ti ho presentato Max ufficialmente ma sta di fatto.
        Che sì.
        Mi commuove vedervi comunicare perchè è sempre bello (ed innegabile) che due miei amici di tal portata si conoscano. E insomma. Mentre che ci sono (rido come una matta. ma io sono matta) farei una dichiarazione cumulativa (santo cielo sono vergognosa) Ho spedito il pacco di Max (FINALMENTE) e ho ancora quello di Salvo qui (DA DUE MILA ANNI !) .
        Max la cosa divertente è che Salvo è siculo.
        Lo conosco da quasi dieci anni ormai.
        E .
        ahahaha Salvo vuoi raccontargli tu la storia del centro commerciale che io rido troppo?

        Dovrei farci un post santo cielo.
        quantoviadoro.
        (ho però una scusa . CELHO!!! nel pacco di MAx c’er anche roba da mangiare e non poteva aspettare ulteriormente. In quella di Salvo spedirgli pastedimandorla sarebbe stato al limite dell’offensivo. Com’è come scusa? eh? è consentito il ritardo per roba non edibilegiusto? ok vado a nascondermi)

    • Salvù (da oggi chiamo così’ pecchè è dolce e patatoso e tu mi odierai ancora id più) ma santo cielo sono la tua buona abitudine alle lunghe letture intrise di idiozie, vuoi forse perderla?
      😀
      (quanto mi piace. si lamenta per qualsiasi cosa. quasi riesce a battermi. QUASI)

      • Sel *_* NOOOOOOOOOO !!! ALbo nO! Santo cielo vero *_*
        sparami.adesso.sparami.

        SArò felice di scorazzarti in tutta la Sicilia*disse indossando il suo mantello fucsia con su scritto Sel Ailoviu!
        (anche da te Mellllone ?!?! *_* )
        Bacissimi!

  5. Bello bello bello. Mi hai fatto venire voglia di mettere via i soldi per fare un tour siciliano con te e Pier :***

    Ah, hai incontrato Albo per caso in ‘sti giorni? E’ di Mondello 😛

    Il template è carino. Mò però fermati.

    (e mellone per dire anguria lo si dice anche dalle mie parti in puglia 😀 mi ha fatto tanto sorridere)

  6. Ciao Giulia,
    ti seguo spesso, il tuo è un bellissimo blog e pari meravigliosa. L’unico dubbio che mi sorge spontaneo è: ma OGNI TANTO mangi anche tu? Cucini solo per gli altri o ti nutri ugualmente?
    Baci

    • Ciao Pì,
      piacere sono Giulia. Perdonami la presentazione che non vuole essere convenevole e abitudine ma piacere davvero puro.
      Detto questo.
      Grazie prima di tutto per essere qui (soprattutto al tuo masochismo 😛 ) e grazie per esserti palesato/a (mi perdonerai ma nonostante Pì sia un suono familiare, perchè chiamo così il nippotorinese, non posso risalire ad una tua esatta identità).

      Confesso che mi fa sempre piacere scambiare due parole con chi ha la (cattiva) abitudine di leggermi. E’ un po’ andare oltre lo specchio. Attraversarlo.

      Nell’incresciosa autobiografia e ormai outing disseminati nella rete su diversi post più volte senza vergognarmene (adesso) ho risposto a domande analoghe. E non mi spavento nè mi tedio a rifarlo ancora perchè capisco assolutamente il tuo dubbio.
      Sarebbe sorto in maniera prepotente anche a me.
      Ho dei problemi innegabili con il cibo. Ho dei disturbi alimentari da tempo. Suppongo sia meglio dire: da tutta la vita.
      Vegetarianesimo (con orientamenti vegani. Non mangio uova) a parte e intolleranza al latte da poco diagnosticata rimane davvero poco: frutta e verdura, sì. Strascichi di dieta e fissazioni troppo lunghe da spiegare mi tengono lontana da carboidrati e zuccheri raffinati.
      Mi nutro. Male ma mi nutro (sono seguita però *_* non vi libererete di me e delle mie idiozie *risata satanica*). E’ possibile che io nella giornata mangi solo sorbetti come solo frutta. Come solo verdura. Lessa. Sto lontana da qualsiasi forma di grasso.

      Cucino per gli altri. Credo di farlo per dimostrare amore. Lo stesso amore che non riesco al momento a regalare a me stessa (passione a parte. perchè la passione per la fotografia del cibo credo sia a prescindere)

      Forse troppo vera e cruda come una zucchina a julienne 😀 ma non mi piace nascondere cose che lapalissiane sono.
      Detto questo.
      Un bacio grande. E grazie.
      Quando hai tempo e voglia è sempre un piacere.

  7. ok, ho deciso!!! stasera non ceno e mi metto comodo comodo e mi leggo tutta sta bibbia (ma solo perchè ho visto che hai postato sul multiblog senza che io ti dicessi niente, ciò denota bontà di spirito e d’intenti)

    ti farò un elenco, man mano che mi interessa qualcosa, non che non m’interessi, ma solo perchè alla fine risulterà il commento biblico, lungo quanto tutto il post! (Max mettiti comodo pure tu, perchè alla fine ti racconterò una storia che fa ridere solo questa bastarda) …..

    Bene ora che mi sono messo comodo pure io, e sperando che le pile della tastiera wi-fi non mi lascino sul più bello inizio io:

    1. arancini (oh io continuo ad avere difficoltà a chiamarle arancine!) —> ohhhh finalmente santapolpetta! e diciamoglielo a questi palermitani che noi, in Sicilia orientale li chiamiamo arancinI con la “I” di (vabbè oltre imola non mi viene niente quindi con la I e basta)

    2. Fichidindia sbucciati (Un vero siciliano non mangia mai un fichidindia sbucciato ma lo fa lui sul momento) aggiungerei che un vero “figlio di siciliano” (che non è una parolaccia) non sbuccia mai lui un fichidindia (o ficodindia?!? dubbio amletico malediizione), ma lo fa sbucciare a suo padre che ha le mani coi calli e le spine così se le becca lui (perchè siamo altruisti no???)

    3. melone, a Palermo il melone giallo (o melone latino) lo chiamano cantaluppo!

    4. Portopalo (a te da piccola, a portopalo, ti hanno fatto ubriacare di vino bianco mi sa tanto)

    MI MERITO UNA PAUSA ADESSO! (troopo lungo, potevi fare anche la terza e laquarta puntata uffa)

    5. Insomma Il Cous Cous Fest in cima alla classifica della To Do List in quel di settembre ( e magari con l’amato Fastidio e consorte, sarebbe un sogno) – un sogno per te mia cara…per me (o per noi?!?) sarebbe un incubo!!! Non mangi pesce, non mangi carne, non bevi e se parli come scrivi è la fine! [*] post-it per Max (Max se sei arrivato fino a questo punto, ricordami che ti devo ancora dire quella storia della premessa su questo punto qui)

    6. Cannolo – lo hai quasi venerato come se fosse un Dio! Dopo Zeus e Apollo viene il Dio Cannolo!!! Sei micidiale….e comunque a me con la crema piace moltissimo! E’ vero a Palermo hanno il loro modo di lavorare in pasticceria, però la SETTEVELI di Cappello è una bontà indescrivibile che solo a pensarla mi sto sbavando ……

    7. Qualora sorprendentemente qualche impavida creatura fosse giunta qui neuronalmente provata, potrei azzardare di chiedere un commento/considerazione sulla nuova testata/grafica estiva? ERGO, ma perchè, hai cambiato qualcosa???? ahuuhauhahhauhauauhuahuauahuauhhuahuuha!!!!

    • eccheddiamine però! lo capisco che rispetto ai post striminziti che metti di solito hai praticamente scritto la divina commedia, però quellacosachefarideresololei allafine non me l’hai più raccontata!!!!!

      • non per tirarmela Max……ma ieri sera ero crollato dopo questo commento (per me biblico)!! Leggere e commentare Giulia è diventato massacrante….saranno gli anni (i suoi) saranno gli anni (i miei) sarà che la ODIO….boh???

        il post-it è sempre li! Prometto di continuare il commento appena torno a casa…. 🙂

      • Ma la racconto io va.
        Immaginami mentre ti spintono e dico levativa.
        ok.

        Non vado mai all’ora di pranzo al centro commerciale.
        Non vado mai la domenica all’ora di pranzo al centro commerciale.
        Non vado mai la domenica al centro commerciale neanche di pomeriggio o sera.
        Non vado mai al centro commerciale con i miei genitori la domenica a pranzo ma neanche di sera o pomeriggio perchè i miei genitori non vanno mai al centro commerciale (soprattutto Don Turi) e perchè sono semrpe nella casa a mare dove non vado mai.
        Ora.
        Io non vado mai. è chiaro.
        Neanche dallo psichiatra e dovrei .
        ed è chiaro pure questo.
        per qualche oscura ragione una domenica mi sono ritrovata con mio padre, madre e pseudofidanzato in un centro commerciale . il più grandegrossodellasicilia appena aperto.
        dopo aver fatto due metri don turi aveva salutato gia’ la flora e la fauna sicula perchè coosceva pure le palme trapiantante nel parcheggio.
        era fastidioso .
        TUTTI c’erano TUTTI . tutta catania era lì.
        io che sono gioviale e amo condividere la mia vita privata con questo “tutti” ho messo gli occhiali da sole (quel giorno per ironia della sorte indossavo anche un meraviglioso giubbbottttino mimetico. e solo il cielo sa che non sto scherzando mica) e via.
        Mi sono eclissata.
        Non vi era posto per pranzare.
        Per me , intendo.
        Siamo finiti in un locale chenonricordoilnome. Dove si mangia carne e patatine fritte. Il buon vechcioamico Salvù mi aiuterà a ricordare il nome. basti sapere che è una roba oscenamente western dove si possono mangiare noccioline e buttare gli scarti per terra (e solo il cielo sa quanto io apprezzi questo genere di locale. c’è dell’ironia sì)
        Insomma per farla breve (risate)
        Mi siedo incacchiata come una iena (tolgo gli occhiali perchè io non riesco a tenere gli occhiali da sole per due minuti filati. li compro come accessorio perchè cacchio servono davvero? micacivedoio)
        e osservo la fila in entrata.
        Un uomo alto.
        bello.
        e non sono ironica.
        Alto e bello e somigliante al mio Fastidio è accompagnato da una donna bella.
        E dico bella bellissima che somiglia alla sua Vale.
        Mentre papa’ dice che la bistecca fa schifo, Pier dice che le patatine sono salate , mamma dice cacchioIaiaperòtelapoteviprenderelinsalata ed io fisso la fila perchè mi ero rifiutata di nutrirmi in quel luogo:
        dico.
        Secondo me quello è Fastidio.
        Pier mi guarda e dice: amore è un calo di zuccheri e tu non sei fisionimista.
        Che poi è una leggenda metropolitana perchè io lo sono. Dimentico i volti che non mi piacciono automaticamente. Il che è diverso.
        Insomma.
        Lo dico per ben quattro volte secondomeèfastidio.
        Vengo derisa.
        Addirittura mi appostocomelispettoregadget per osservarlo meglio mentre mi dirigo nel bagno.
        Non dovevo mica andare in bagno ma erano partite le mie ricerche visive.
        Confermo.
        dico è fastidionesonosicura.
        Papà sagacemente dice ” vai lì e glielo chiedi , no? ”
        mamma sagacemente dice ” se va lì e glielo chiede e non è lui ? che figura fa? ”
        Pi poco sagacemente dice ” ma è chiaro che non può essere lui perchè lei fisionomista non è e a stento devo dirgli chi sono io ogni sera ”
        e insomma.

        Quando l’indomani mando sms e gli chiedi se fosse in tal posto a tal orario in tal luogo in tal tal.
        Mi conferma.
        che ERA LUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

        ora dico.
        Io riconosco una persona a me carissima che non ho mai visto.
        Io vedo lui.
        Lui non vede me ( fortunatamente perchè con quel giubbbottttino mimetico ero oggettivamente oscena) .
        è o no una cosa romanticissima? !
        *_*

    • 1) mi hai chiamato bastarda ! ti invito dalla prossima volta a chiamarmi Cavolfioreviola! che è più fescion *si rotola per terra dalle risate (ma anche a messina si dice bastardo il cavolfiore?)

      2) Ordunque. TUtta la Sicilia (mi sono documentata) orientale li chiama Arancini.
      Tutta la Sicilia Occidentale ( ma a Enna a quanto pare no. e infatti è al centro. ok la smetto) le chiama Arancine.
      Chi avrà ragione?
      io.
      e quindi: arancin senza vocale finale.
      da oggi e per sempre.
      3) rido come una matta perchè hai ragione. E’ vero. Il fichidindia non va mai ” autosbucciato” ma sbucciato da mammà . Sul momento. E prima di mangiarlo pure un bacio con lo “scruscio” (rumore) sulla guancia
      4) Non ho mai bevuto un alcolico. santo cielo fattene una ragioneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

      5) Io al cous cous fest mi sfondo di gelati da minaudo. mapecchemihaipreso?!
      E Max può confermare che sono MOLTO peggio di come scrivo.

      6) Ecco. LA setteveli di cappello è stata provata dal nippotorinese che ha sentenziato: buona ma credevo meglio.
      abbiamo un livello di scassappalllaggine assurdo noi due *_*

      7) ma come ti sei stancato che è tutto un copia incolla?

      Sei pazzo
      pazzissimoooooooooooooooooooooo
      (ma che poi alla fine non hai raccontato la storia o sono fusa io? )

      • se volevi detto che NO non sei fusa tu…..te lo scordi!!!!! la storia c’è….basta che accarezzi col ditino il mouse per arrivare più giù la trovi 😛

  8. Allora! Ultima e mi sono persa due o tre post! facciamo tre che lo preferiamo come numero!
    Ecco. Se già avevo voglia di catapultarmi in sicilia per un buon motivo adesso mi hai fatto venire ancora di più la voglia di prendere, fare la valigia e correre tra le tue bracciamoremio!
    Mi farò perdonare per questa mia strana ed assurda assenza che ha un motivo ben preciso che è uno dei motivi per i quali TI DEVO SENTIRE o altrimenti strangolo uno a caso! Indovina chi?
    Ma questo commento serve principalmente a dirti che tu con le calze 8 den nere e 40 gradi all’ombra sei ufficialmente una divinità sacra da venerare!
    Intanto mi scopro una perfetta problem solver…e ho capito che se “m’en fous” i problemi li risolvo ancora meglio. Perciò Irina tre problema risolto in quanto non sarà un problema mio e piede….oggi ho sfidato di nuovo l’asfalto con veri tacchi 100! Sono l’eroina di me stessa!
    E domani pomeriggio ti chiamo…che domattina ho una seduta di Shopping compulsivo da toyscenter!!!
    E ti amo!

    • 1) devo saperne di più su Irina 3
      2) dobbiamo parlare di scarpe
      3) devo spiegarti programma vacanze ufficiale perchè io tappadoveseitu ovunquetusia devo farla. o al massimo tu devi fare tappadovesono tappadoveseitu tappadovetappamatappatughedar. Insomma per farla breve: o tu da me. o tu da me . o tu da me. come vedi hai tanta scelta
      3) dobbiamo parlare di scarpe e di tacchi 100 e dei tuoi bellissimi piedi che ieri ho idolatrato insieme a scarpeborsesmalto e solo il cielo sa cosa.
      Non che ci fossero dubbi ma siamo sorelle fescionenellanima.
      4) devo saperne di più sulla shopping sempre e comunque e dobbiamo parlare soprattutto se ciabbiamonellarmadio il capo a righe o no. perchè senonciabbiamoilcapoarighe siamo delle nullità, ricordalo amore. RICORDALO !
      5) ti amo visceralmente.

      • io il capoarrighe celllò! e ti amo tanto e…se facessi tappa io da te? potrebbe essere un’alternativa?!?!?! domani ti chiamo! ebbasta!

  9. Leggo e sorrido perchè davvero non si può non amare qualcosa raccontato da te. E poi va bè quegli occhiali effettivamente sono estremamente fescion, come si può vivere senza? E ok, segna sul taccuino che devi pure portarmi a mangiare quel cannolo x_x ma non prima di aver mangiato il tuo pescespadaagliagrumi servito dal nanodaterrazzo che regge fichi d’india, naturalmente mentre io chiacchero con Etto. Che si sa che io in Sicilia ci vengo per Etto. Inutile negarlo. 🙂
    E ti adoro. E vieni a Roma che c’è un esercito pronto ad aspettarti (vero Max, Elllisa, Darsch e compagnia bbbbella? 😀 )

      • Starettinamiapatatosagiuliesca gli occhiali da sole non li uso ma li possiedo. Detesto stare con gli occhiali da sole ma devo averne tanti. Inq uantità vergognose ed inutili.
        Devo abituarmi al fatto che senza trucco è l’unica soluzione ma soprattutto al fatto che sparo idiozie a velocità della luce.
        Ho il programma vacanze definitivo e io e te e MAx e tutti e santo cielo.
        dobbiamo fare mega raduno romano.
        siamo in tantiiii celafaremoooooooooooooooooooooooooooooooooooo
        ditemi che non è un sogno *_*

  10. oh cacchio quasi dimenticavo del template. Già da ieri volevo dirti che era bellizzzzzimo (maghetta sotto l’ombrellone mi fa impazzire XD ) Ci piace. Ci piace la macchinina che sembra quella di Harold&Maude, ci piace la pubblicità spropositata a stivgiobs, ci piace il giorno / notte, luna / sole, bianco / nero. Insomma mi piace :)))

    • Grazie amore mio. Ecco. Sai che a me non piace per nulla?
      Sono felicechetipiaccia (stivgiobs mi ha rimproverato per aver reso la mela un cuore) ma c’èqualcosadiorrendo.
      e lo trovrò.
      lo scoverò.
      le gambe di mag sotto l’ombrellone sembrano due fettuccine o sbaglio?
      e la macchina è Nana *_* è la mia nana.
      Ma se mi dici che somiglia a quella di Harold & Maude. quellalasciamo.
      ecco.

  11. ok ci siamo!!!

    aspetta, mi stappo una birra, e comincio la tiritera! Innanzitutto ci tengo a precisare che non sono tornato adesso dall’ufficio, che santonigiri mica sono un giapponese! Non mi sono dimenticato no! Una volta ero preciso, puntuale e sicuramente non tiravo “pacchi” ma tant’è che chi cammina con lo zoppo (zoppa in questo caso) all’anno zoppica!
    Bene vuoi (o volete) sapere cos’è successo?? Mettetevi comodi…non c’è fretta! Se avete fretta cliccate sul tasto (r) del telecomando di sky e cominciate a registrare!
    “Conosco Giulia” dal 2004, ovvero da quando io lavoravo a Palermo e in un momento di delirio ho aperto un blog! Non so il motivo, non so manco com’è stato, che alla fine ci siamo ritrovati (forse perchè i simili si trovano sempre??) Ok, do per buono che io sono pazzo come lei e tu pure, quindi siamo un bel trio (Pier non ti sentire escluso tu sei l’assist-man perfetto). Dicevamo (il plurale maestatis è d’obbligo quando si raccontano cose bibliche) era il 2004, ma non voglio tediare nessuno con 7 anni di vita, racconti epiteti e bla bla bla…altrimenti significherebbe dare ragione a Giulia ed essere prolissicamente paranoico come lei! Ti riporto ai giorni nostri…sono passatii anni, io intanto sono stato trasferito a Messina e lei nel frattempo è diventata famosa! Ha pubblicato cose, fa foto, scrive libri, firma autografi, insomma una specie di Alba Parietti sicula (le labbrona sono uguali) hahaahahha….scusa (rido perchè so che s’incazzerà appena arriverà a questo punto) 🙂
    Siciliani in Sicilia…la cosa più semplice e normale penserebbe una persona normale..invece no! Giulia non lo è e probabilmente neanche io (e rispettivi compagni) .

    Una domenica di novembre o dicembre (se non ricordo male) decidiamo (io ed alcuni amici) di andare a Catania in uno dei famigerati mega centri commerciali! A Catania ce ne sono 7 se non sbaglio e da poco hanno aperto anche l’Ikea, insomma posti dove passare l’intera giornata ce ne sono parecchi! Noi partiamo da Barcellona (che si trova in provincia di Messina) alla volta di Catania per andare al centro commerciale “Le Porte di Catania” che si trova vicino l’aeroporto! Dopo quasi due ore di strada siamo li, ed essendo partiti dopo le 11 del mattino si è fatta – per me – la sacra ora del pranzo!!! Le donne volevano andare a fare shopping…una donna, l’appetito, lo placa entrando in un negozio d’abbigliamento! Io no! La fame la placo solo con qualcosa di commestibile! Faccio un giro di orientamento e mi involo vero l’area ristorazione! Adocchio subito un localino simpatico, tipo “far west” con tanto di riproduzione delle vecchie carrozze dei ricercatori di oro. Il mio oro era in un boccale e trasbordava schiuma bianca da tutti i lati 🙂
    All’ingresso c’erano due botti e varcando si entrava proprio in un posto che si estraniava dal centro commerciale dove stavamo (o forse era la fame che mi faceva stravedere). Trovavamo una “carrozza” stile Klondike ed a turno andavamo a riempire i bicchieri con arachidi in attesa del pranzo vero e proprio! Non ho mai mangiato nella mia vita tante noccioline come in quel caso, infatti ho ingurgitato une spine bionde di birra (una solo per gli arachidi). Fine di tutto….pranziamo, giriamo fino alle19 (se la memoria non m’inganna) dopodichè ci rimettiamo in macchina e ce ne torniamo a casa! Il bello arriva adesso.
    Il giorno dopo, mentre ero sul pullman, mando un sms a Giulia e le dico:” ieri sono stato nella tua catania!Carino il nuovo centro commerciale Le porte di Catania”. Risposta (che già è tanto che risponde agli sms) Anch’io ero ieri ero in quel centro commerciale! °__°
    Panico, sudorazione fredda e aria pesante! Mando un altro sms! “ma veramente?Io ho mangiato in quel locale che sembra il far west”. Risposta (già due risposte è proprio festa) “anche io”. Il gelo ormai è calato!!!! Altro sms (non mi ricordo bene di cosa, probabilmente per capire a che ora ecc) La sua risposta:” ma allora eri tu! Io ti ho visto che mangiavi noccioline, ho detto a Pier, ma quello non è Salvo? E lui:”macchè…”

    Capito Max??? Eravamo li a 5 metri… CINQUE! Lei (la stonata) mi riconosce e non mi manda manco un sms per dire…ma sei tu quello che sgranocchia noccioline come superpippo? Lui (il fisionomista) macchè non è lui!!! Bella coppia che fanno…proprio bella!!!!! Ma gli voglio bene lo stesso nonostante tutto…

    Ora non so se a te sta cosa ti ha fatto o ti farà ridere….a me no! Ma la volevo scrivere e scusa se ci sono punti sconnessi, ma ho dovuto combattere con un paio di zanzare e quindi ho perso il filo del discorso almeno una decina di volte 🙂

    • Sì mi ha fatto ridere, specialmente la parte di Alba Parietti… 😉
      Beh una cosa così con Giulia è piuttosto normale, direi… quando ero io in Sicilia le ho dovuto mandare qualcosa come 500 sms per convincerla che sì, effettivamente ero io, che no, non era uno scherzo, e che sì, sabato sarei arrivato e ripartito la domenica mattina, e sì, avrei molto apprezzato avere indicazioni su un albergo…. 😀 😀 😀
      Quindi perché stupirsi del mancato sms al quasiriconoscimento… azzardo una spiegazione del Iaia-Giulia-pensiero.
      Iaia:”Ma quello è Salvo”
      Giulia:”Cazzo dici, figurati se è possibile”
      I:”Cazzo dici tu, ti dico che è Salvo”
      G:”Allora sei proprio scema, chiedi a P”
      I:”P, ma secondo te è Salvo quello con le noccioline?”
      Pier non riconosce Salvo e dice che no, figurati se è lui
      G:”Visto, cretina?”
      I:”Secondo me è lui”
      G:”Ma allora sei di coccio, sei veramente stupida!!!”
      I:”Io non sono per niente stupida, ora gli mando un sms”
      G:”Non ci pensare nemmeno”
      I:”Ci penso eccome, ora glielo mando”
      G:”Guarda se lo fai mi incazzo davvero: sicuramente non è lui”
      I:”E’ lui ti dico”
      G:”Salvo a quest’ora sta facendo la sacrosanta pennica”
      I:”Scema, è luuuuuuuuuuuuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”
      G:”Basta ora ti spengo come il cell. Non è lui e non voglio disturbarlo mentre dorme”
      Clic.

      • ahuahuauahauhua…..si pressappoco credo sia andata così ahuauhhuaauuha!!

        Giulia cara……come vedi ti abbiamo scritto la storia noi due…..tu adesso ci puoi fare la vignetta prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr………………..

      • Ti vorrei abbracciare.
        Ho appena scritto come è successo e non avevo letto questo tuo.
        Per prima cosa grazie perchè mi piace. Tanto e lo prendo come un regalo prezioso da conservare.

        Seconda cosa.
        Sai che non mi ricordo bene degli sms? non mi ricordo se prima lo hai detto tu o io o insomma.
        Sta di fatto che ricordo sempre questo primo incontro non incontro come una delle cose più assurde che mi sia capitata in vita.
        Adesso per par condicio tu dovresti riconoscermi ed non dirmelo.
        Epoi abbracciarci un giorno *_*

        Credo e non sono mai stata così seria cottè mio bellamico, che tra noi ci sia sempre stato un profondo rispetto.
        Come credo altresì che il tutto sia stato permeato sin dall’inizio da un infinito bene. Senza ragione inizialmente. Diventato poi.
        Quel giorno ero sicurissima che fossi tu. Nonostante non ti avessi visto mai benissimo in volto. Per me eri tu.
        Avrei scommesso conigli. Certo è che mi sarebbe risultato a prescindere difficile perchè so che tu sai.
        Tu sai molto più di quello che trapela qui .
        Sai che sono fondamentalmente una persona timidissima e insicura. Non so quindi se sarei venuta da te per abbracciarti fortissimo.
        ma so che lo farò e tanto mi basta.

        perchè non posso replicare due volteeeeeeee?!?!?

        MAx il fatto che tu conosca psychoiaia meglio di me mi fa gridare come nel colossal filmico (?) mammamamminaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
        Immaginami come norman seduto sulla dondola.
        e tu sei.
        la mia MAMMINA.
        santocielo NOI DUE SIAMO DUE PSICOPATICI VERI *_*
        quantotiamo!

    • Ti vorrei abbracciare.
      Ho appena scritto come è successo e non avevo letto questo tuo.
      Per prima cosa grazie perchè mi piace. Tanto e lo prendo come un regalo prezioso da conservare.

      Seconda cosa.
      Sai che non mi ricordo bene degli sms? non mi ricordo se prima lo hai detto tu o io o insomma.
      Sta di fatto che ricordo sempre questo primo incontro non incontro come una delle cose più assurde che mi sia capitata in vita.
      Adesso per par condicio tu dovresti riconoscermi ed non dirmelo.
      Epoi abbracciarci un giorno *_*

      Credo e non sono mai stata così seria cottè mio bellamico, che tra noi ci sia sempre stato un profondo rispetto.
      Come credo altresì che il tutto sia stato permeato sin dall’inizio da un infinito bene. Senza ragione inizialmente. Diventato poi.
      Quel giorno ero sicurissima che fossi tu. Nonostante non ti avessi visto mai benissimo in volto. Per me eri tu.
      Avrei scommesso conigli. Certo è che mi sarebbe risultato a prescindere difficile perchè so che tu sai.
      Tu sai molto più di quello che trapela qui .
      Sai che sono fondamentalmente una persona timidissima e insicura. Non so quindi se sarei venuta da te per abbracciarti fortissimo.
      ma so che lo farò e tanto mi basta.

      • quello che non sai è che io MAI e ripeto MAI avrei lasciato la mia birra ed il mio trofeo di arachidi per abbracciare te!!! auhahuhuauahuhauhuahuhauh

  12. Fermi tutti.
    Ehi tu.
    Max.
    Ehi tu .
    Salvù.
    io l’ho letta quella cosa su Alba PArietti ma fingo indifferenza.
    E’ scientificamente dimostrato che dal vivo le mie labbre siano scarne e molto molto sottili.
    E’ un effetto fotosciuoopppè 😛

  13. […] Dell’Hafa Cafè avevo parlato qui; ovvero quando il 14 Maggio molto timidamente e senza fare troppo rumore in rete (non scrivendolo su twitter – non scrivendolo su instagram – non scrivendolo su Google Plus e lasciandolo cadere molto in sordina su Facebook) avevo annunciato che sarei stata presente all’Hafa Domenica 19 Maggio per la presentazione del Libro senza Libro e che avrei avuto l’immenso piacere di poter condividere la chiusura dell’esperienza Salone del Libro senza Libro stando lì inebetita buttata su un cuscino marocchino ad assaggiare  il Cous Cous alla Norma insieme a chi. A chi voleva (leggi:volevo).  Quello stesso Cous Cous alla Norma che mi ero inventata di sana pianta sproloquiandone qui in formato timballo; reminiscenza di quel Cous Cous Festival a San Vito Lo Capo di qualche anno fa. […]

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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