Ricette Vegetariane e Vegane

Non abbandonare il Nano da Giardino in Autogrill quest’estate!

Una  perizia psichiatrica nanosa era già stata eseguita qui, derivata dalla preparazione dei Garden Gnome Cupcake ( I Cupcake del Nano da Giardino li trovi cliccando qui).

Si è discusso poi ampiamente dell’applicazione iphone che ti permette di piazzare un nano 3D ovunque tu voglia (a seguire professionali diapositive della sottoscritta in dolce compagnia barbosa)

Non si è tralasciata neanche la divulgazione delle lenzuola Bassetti Nano Version “Love Therapy” come l’acquisto di Attila, il nano di Kartell al secolo conosciuto come il Nano Reggifichidindia. Una divulgazione nanosa importante, serrata e attenta. Per questo motivo da settembre mi dedicherò anima e corpo al Progetto del Nano da Giardino: www.gardengnome.it, come anche nanodagiardino.net ma anche nanodagiardinomania.com, come anche vabbè. Come anche un’altra ventina di domini già di mia proprietà da un po’.

Il Progetto Nano da Giardino potrebbe all’apparenza destare giusto qualche perplessità; difatti è riservato a pochi. A quell’elite che riesce a cogliere l’essenza dell’inutilità utile con un bagaglio di sarcasmo alto almeno quanto dodicimila cappelli di nano.

L’anno trascorso avrebbe dovuto dar lustro ai nostri eroi con la presenza cinematografica di Gnomeo e Juliet. Sogno infrantosi per la pochezza della storia e l’insulsaggine dei disegni, non si demorde sperando in uno sfavillante 2012.

Almeno prima di concludere che ” avevano ragione i Maya”.

In rete ho avuto modo di “reclutare” diversi adepti nanosi che diventeranno capisaldi di questo grande progetto internazionanale.

Oggi però sono qui in veste ufficiale nel pieno possesso delle mie facoltà mentalidiote per una campagna di sensibilizzazione promossa dalla Gikitchen corporation No Clever Entertainment.

Essendo ormai l’estate vicina come ogni anno ci si pone davanti all’annoso dilemma: A chi lo lascio il mio Nano da Giardino?

Non abbandonate il vostro Nano da Giardino in autogrill! (certo è che nel mio caso Kobito in autogrill è proprio diventato una star tanti anni fa! Finendo sul sito dell’Autogrill: diapositiva numero 1. E no. Con questo non sto certo confermando che trattavasi di abbandono. O forse sì?) 

Certo è che esistono ormai  strutture specializzate capaci di venire incontro alle esigenze dei propri clienti; giusto per non scontentarci, riescono a soddisfare qualsivoglia richiesta.

Avere sul balcone della camera giusto un quadrato 30 centimetri per 30 in erba sintetica. Nelle junior suite si può anche sperare in una riproduzione in miniatura del giardino personale così da non turbare la psiche del nano e nei fortunati casi con la prenotazione di suite addirittura una vera e propria replica in scala 1:1 del proprio giardino così da rendere indimenticabile il soggiorno per il nostro amico che merita quanto noi il dovuto riposo.

Purtroppo però le statistiche parlano chiaro e non è sempre così. Non sempre un nano riceve affetto e riposo come merita. Pare che un’esorbitante quantità venga abbandonata tra edera e sole a picchio senza nessun tipo di beveraggio. Scene raccapriccianti si susseguono anche su Google Maps dove con il satellite è possibile osservare il comportamento di questi sfortunati amici durante l’assenza di chi per tutto l’anno ha saputo mentire facendo loro credere di essere graditi ospiti.

(vi facevano comodo quando toglievano le erbacce, vero?! vergogna!)

Fedele, stoico e resistente alle intemperie il Nano da Giardino patisce il caldo e non è certamente difficile intuirlo pur non avendo nozioni fisiologiche nanesche. Provenendo da lande fredde dove la barba e l’albinismo sono connotazioni fisiognomiche (gnomiche per l’appunto) ben precise non è difficile intuire quanto sia difficile fronteggiare le temperature mediterraneee e in particolar modo quelle italiane; senza differenza alcuna tra nord e sud si viaggia sempre intorno ai 30 gradi centigradi.

E’ ora di meditare e unirci affinchè questa vergogna dell’abbandono Nano da Giardino abbia finalmente una fine! E’ importante quindi segnalare l’abbandono di Nani da Giardino alle autorità competenti
(qualora vi stiate chiedendo chi siano le autorità competenti detto fatto: io), che si occuperanno di opportuna segnalazione all’ente primario per la salvaguardia del nano da giardino (qualora vi stiate chiedendo chi sia l’ente primario per la salvaguardia del nano da giardino, detto fatto: io) per poi passare tramite la magistatura nanosa incompetente (qualora vi stiate. oh vabbè sempre io).

Insieme possiamo sconfiggere questa piaga! Insieme possiamo salvare tanti Nani da Giardino! Tutti ! Un giorno: Tutti ! (commozione copiosa)

A tal proposito, visto l’entusiasmo generale che avverto in ogni poro dell’epidermide è ora di stapparci una bella birra nanosa!

Bevessi birra giuro che consumerei solo questa. Mi aggiravo alla Metro spingendo quel maledetto carrello con la ruota posteriore sinistra non girevole. Mi crogiolavo in questi tre dilemmi :

1) Quando vengo alla Metro lo sanno e mi consegnano appositamente questo stramaledetto carrello con la ruota posteriore sinistra non girevole, per ridere di me guardandomi con le telecamere

2) Il fato fa sì che tra 13123123 carrelli io prenda lo stesso e se sì, cosa ho mai fatto al fato di così tanto assurdo da meritarmi derisioni continue?! Tipo un ottantenne che mi sorride e dice “Vuole una mano a tirare il carrello, signorina?”

 3) Il Nippotorinese ha fatto un segno riconoscitivo sul carrello e lo sceglie appositamente perchè è d’accordo con l’ottantenne e tutto l’ufficio della Metro. Quando  dice di andare a  giocare a calcetto in realtà si incontra con questi loschi individui dell’ufficio Metro  per guardare i video registrati;  di me che tiro, sbuffo, metto sotto la ruota il piede, grido, impreco, lancio cose in aria.

?! (via al televoto!)

Tutto questo per dire?

Ah sì.

Che mentre tiravo il carrello, o perlomeno cercavo invano di riuscirci, mi si para davanti agli occhi siffatta visione: la birra del Nano da Giardino. Tutto scomparso: la ruota maledetta del carrello, l’ufficio amministrazione della Metro d’accordo con il Nippotorinese e l’ottantenne (e se fosse il Nippotorinese travestito?), l’abbandono dei Nani da giardino.

Tutto scomparso. La pace dei sensi. La folgorazione visiva. Se a questo aggiungiamo il fatto che io abbia trovato poco distante il cibo degli Gnomi beh.

Giornate fruttuose e indimenticabili. Dunque ricapitoliamo:

(perchè starei ore a perdere tempo sul blog e vaneggiare ma. Ma devo vaneggiare da un’altra parte, uff)

1) Portare in vacanza il proprio nano da giardino ; io chiaramente lo farò a costo di divorziare definitivamente. Considerato che non mi abbia neanche  sposato perdiamo pure meno tempo (e comunque i conigli e i nani da giardino sono miei, tiè. Tieniti la macchina, brutta bertuccia!)

(ho sempre sognato di chiamarlo brutta bertuccia. Oggi al rientro dal lavoro appena lo vedo lo faccio)

2) Andare alla Metro. Non prendere il mio carrello difettoso e agguantare velocissimamente la birra del Nano da Giardino da consumare con la pappa degli gnomi

3) Non privarsi mai delle gioie stupide e prive di senso che la vita ci offre.

Mai. Perchè vivere. ridere. vivere. ridere. vivere. ridere. Su qualsiasi cosa e di qualsiasi cosa. E con un Nano da Giardino accanto che mai tradisce e tiene sempre compagnia è tutto davvero più semplice.

Un Nano da giardino è un bimbo vecchio che conosce il mondo ma non ne ha dimenticato il senso. E’ abbigliato in maniera pericolosamente buffa ma questo non riesce ad intaccare la sua innegabile stoicità nel saper indossare un cappello lunghissimo a punta. Non certo per sembrare più alto, però. Lui è basso. E vuole esserlo. Deve avere solo spazio per contenere tutte le idee. Idee salde in quella superficie cappellosa affinchè non vadano perse nel cielo. Basso sì, ma al cielo arriva. Un nano da giardino è mitologia e filosofia. E’ fantasia.

Per questo in pochi capiscono. E gli altri. Beh.

E gli altri stanno a guardare  divertiti non sapendo che sono proprio loro l’oggetto di scherno. E non certo il contrario.

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15 COMMENTS

    • Io ho fatto prima. Sapendo che non ho spazio per poter tenere e mantenere un nano da giardino aspetto di avere un giardino mio dove poter creare un posticino tutto speciale (all’ombra con sdraio e bibite sempre fresche) al mio futuro nano da giardino.

  1. Bellissimo post. Sai che Fabri non mi vuole far adottare un nano da giardino? lo odio anche per quello. E tu non mi vuoi più bene perchè sono pelata come Pier lo so

  2. “Mai. Perchè vivere. ridere. vivere. ridere. vivere. ridere. Su qualsiasi cosa e di qualsiasi cosa. ” questa frase la stampo e me la incollo in fronte

  3. la chouffe è stata ovviamente la mia prima birra artigianale bevuta, poi ho proseguito con la due gnomi,
    mi chiedo l’altro bottiglia cosa sia, visto che io non la posseggo e qui potrei spaccare tutto!!!!!!!!

    facciamo una renunio dei nostri nani e moriamo soffocate da tutto il loro affetto, ora che ho ricominciato a guadagnare ne posseggo all’incirta 80..ho forse esagerato?

  4. vivere. ridere. si vede che sei una persona che lo mette in pratica… e grazie per la grossa mano che dai a me a farlo con questi post divertentosissimii

  5. quando ho scelto la casa in cui mi sono trasferita ho guardato l’ambiente e ho pensato: questo è l’ambiente giusto per un nano da giardino. Sto preparando le pratiche di adozione di uno o più nani da giardino. Non ho mai avuto la passione, fino al giorno in cui i miei genitori hanno portato a casa quel dolce nanetto con lampioncino che cambia colore 🙂
    Per il televoto io ho una spiegazione logica: il nippotorinese è Norman Bates e si traveste da vecchietta. Giusto? 🙂

  6. Mi accorgo da questo elettrodomestico assimilabile ad una caffettiera, il computer della cippalippa che ho qui a casa al mare/collina/campagna/laghi che:
    (e so che ti piace quando faccio la tipina ordinata che elenca le cose)
    1. Ho un tumulo di post da leggere…era il mio desiderio principale ma qui, in inculoailupi, la connessione è quella che è. Della serie “ti piace fare l’eremita ergo subisci e passa l’estate a desiderare di stare in uno dei più infimi Starbacoffi , con l’aria condizionata, fuori 500 gradi, e tu sudata che ti muovi poco perchè hai paura di odorare di topo morto”
    2. Tu sai cosa ho passato con Hendrix. Della serie “ti piace fare la figa al mare, ouiessss, e beccati la creatura con broncospasmo che mentre lui va di aerosole a te verrà voglia di fartelo con la canna del gas”.
    3. Mi si scatena l’inferno contro…percarità, tutto bellissimofantasticheopportunitàricchipremiecotiglion(che lo so che lo sai che so che non si scrive così ma cotiglion mi fa più ridere )…ma bastano due giorni di fancazzismo che hai la casella di posta elettronica otturata. Ho sperati che fossero le notifiche di Pinterest, Twitter,Feisbuc frizzielazzi ma no…io le notifiche le ho tutte disinnescate. Ho capito di essere tua sorella quando RANDOM le cestinavo…bellissima sensazione!
    4. Non parliamo di IG…lasciamo stare…come della creatura. Aspetta che do una randellata al brasiliano che si sente più ironico del normale “scrivi a giulia??? ” gnegnegnegne…gli ho risposto “no…prendo accordi per un reivparti a base di drogasessovideotape attorniata da 35415151984 ballerini di samba veri che coltivano tartarughe sui loro addomi”. Ok. Sistemato.
    5. Io non ho un nanodagiardino…lo confesso! Però provvederò! Il primo nano abbandonato che trovo per strada lo adotto…semmai vado al NANILE e ne scelgo uno un pò bastardello che, con la barba verde semmai giusto per detestarlo di più, mi implora di portarlo a casa…per farti capire la cura che provo per gli esseri umani che mi circondano…io sono qui, hendrix è qui, il brasiliano, mio malgrado, pure, e i pesci????? Chi scuoterà i pesci??? La risposta è non lo so….iamaproblemsolver!
    6. Il punto 6 è per Max….Giovanni Mosca is alive….e benedetto sia l’uomo stupendo che è!
    7. Metro….parliamo della Metro….del carrellobastardodella Metro..secondo me lo fanno di proposito, hai ragione, perchè bisogna che qualcuno si immoli alla causa “signorina la posso aiutare??” detto da ultranovantenne che pesa la tua esatta metà…serviamo a far sentire più buoni e generosi i clienti Metro…che un anno fa mi hanno anche clonato la carta (ho scoperto una notte di aver speso 2.500 euro a Chicago).
    8.9.10.11.12…qui faccio un salto che e’ arrivato l’esorcista per lindableir…che comunque sta meglio!
    Adesso amiamoci incommensurabilmente.

  7. stavo meditando l’acquisto di attila ed ho deciso di chiedere ad un esperta: versione oro (ma mi parrebbe di averlo soffiato a goldfinger) versione nera (stile nano recuperato dopo un tuffo in cisterna di petroliera) o natural che si va sempre sul sicuro?

    ciao stellina 😉

  8. “Non privarsi mai delle gioie stupide e prive di senso che la vita ci offre”

    Basta questa frase per capire il tuo posto nell’universo e lo scopo della tua esistenza.

    Grazie Iaia

  9. Vabbè, tu sei un genio e io un amante dei nani e della birra La Chouffe ( a proposito, è evidente che in ogni sede della Metro c’è il carrello malefico, io lo becco sempre qui a Napoli…forse sono riservati a noi amanti dei nani..da qui si potrebbe giungere alla conclusione che Metro discrimina i nani da giardino!)
    Ma l’applicazione?? perchè io non ne so nulla??
    GRANDE Giu, sempre!

  10. …hola GiuliAlice…arrivo un pò lunga nello scrivere ma perchè non divulghiamo la petizione??? tutti uniti per salvare i nani da giardino!!
    Che ne dici???
    Io sono carichissima!!!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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