Un Fast Post velocissimo giusto per tediare giornalmente. So che non ce ne sarebbe bisogno e che ventiquattro ore di  riposo sarebbe il massimo ma sono spietata, crudele e anche un po’ egocentrica.
I “vrocculi affucati” è un contorno tipico siciliano anche se spopola in realtà nel catanese. La Sicilia è ricca di tradizioni culinarie rivolte alle verdure ed ortaggi. Nel periodo della quaresima infatti, quando era proibito mangiare la carne (anche tutti i venerdì dell’anno se per questo, per i credenti “un po’ all’antica” vedi: nonnadimaghettastreghetta e mammadimaghettastreghetta) ci si “accontentava” di questi piatti che generalmente svolgono per tradizione la funzione di contorno. Sarà per questo che sono leggermente pesantucci, talvolta? (eufemismo mixato ad ironia selvaggia)
Forse sì ma è innegabile che gli asparagi con l’arancia, i carciofi al limone, i caccocciuli arrustuti (ricordate? qui la ricetta), i carciofi alla villana, il cipollaccio e altre svariate ricette rimangono non solo dei cosiddetti “contorni” intriganti e dal sapore intramontabile ma possono diventare all’occorrenza dei veri e propri secondi piatti. Se interviene mia nonna nella preparazione anche piatto unico pronto a coprire il fabbisogno settimanale di un adulto.Â
Quando Max , il fascinoso ingegnere, è venuto in Sicilia la cosa che mi ha colpito di più è stato il fatto che abbia notato un cavolfiore dal colore violacee accessissimo. Avevo rimosso che anche il Nippotorinese era rimasto allibito nei primi periodi di convivenza qui in Trinacria proprio dalla grandezza dei limoni e dal colore. Dal sapore delle arance e dalla moltitudine diversa di carciofi e verdure.
Ironizziamo sempre su tutto il trambusto e la disorganizzazione della mia terra ma non riusciamo a dire che in qualche altro posto si mangi la verdura e la frutta più buona di qui. Chi mi conosce e ha la (s)fortuna si seguirmi sa che tutto sono fuorchè campanilista ma quando l’evidenza è lampante c’è davvero poco da fare.
Max in quell’occasione, dopo aver fatto un giro al mercato di Catania dove vi è una zona completamente dedicata al settore alimentare, mi narrava di quanto avrebbe voluto poter portare con sè qualcosa. Uno su tutti questo cavolfiore (potrebbe essere anche una varietà di broccolo, in effetti) dalle nuance ai limiti del fosforescente che tanto aveva catturato la sua vista. Io avendo una borsa della stessa tonalità avrei voluto essere lì per dar sfoggio di un pendant sublime. Amo comprare la verdura in abbinamento a borse e scarpe ma non è questo il punto.
Mi sono resa conto di sentirne (non del pendant. Anche. Ma il soggetto in questo caso è frutta e verdura)  la mancanza quando in viaggio quest’anno ho capito la reale differenza tra un limone di località x e uno della mia terra. Stesso discorso per le verdure. Mangiandone quantità industriali per via del mio vegetarianesimo, se c’è una cosa che noto immediatamente è il cambio di sapore delle suddette.
Preferirei attraversare il deserto con un pacco di patatine salatissime all’aceto ( che mi piacciono da morire, inciso) piuttosto che rimangiare l’insalata a Marsiglia, giusto per cominciare. Nonostante il mango della boqueria mi sia rimasto nel cuore (unica località dove non ho rimpianto per nulla la frutta e verdura). Diamo a Mango quel che è di Mango (bella d’estateeeeee?!?!?)
Si potrebbe continuare ma non credo sia questo il punto. Troppi punti non sono (s)punti,
Il punto è che i broccoli affogati, perchè questo significa, rimane uno dei miei piatti preferiti e che anche quando ero piccola mangiavo molto più che volentieri. Senza le olive, giusto perchè il mio ruolo di rompiscatole stava facendosi largo. Immaginavo broccoli strozzati da altri broccoli. Serial killer broccolosi che affogavano in piscine di olio ignari broccoli vittime. E roba di routine così.
I vrocculi affucati altro non sono che dei broccoli saltati in padella con le olive nere e la cipolletta e irrorrati di pecorino siciliano. Fatti saltare e serviti così. In versione fredda sono altrettanto buoni. C’è chi aggiunge anche tocchetti di acciughe per rendere il tutto più corposo e saporito, ma in casa e per tradizione catanese la variante con il pesce non è assolutamente quella primaria.
Dopo aver tritato finemente la cipolla e lasciata soffriggere in abbondante olio extra vergine di oliva, basterà saltare i broccoli lavati e tagliati accuratamente. Aggiustare quindi di sale e pepare ma solo leggermente e mettere le olive intere (per tradizione vanno quelle con il nocciolo, ebbene sì!), una pioggia di pecorino grattugiato (come non ci fosse un domani) e coprire. Lasciare andare fino a quando tutti gli ingredienti si siano perfettamente sposati con gusto e sapore. Assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale o aggiungere perchè no il pecorino perchè più ce ne è e meglio è, direbbe una qualsiasi massaia sicula e pure io va.
Pare che in molti facciano anche sfumare con un po’ di vino rosso quando la cipolla sta soffriggendo in attesa dei broccoli. Nella mia famiglia e dalle mie ricerche personali pare essere un’aggiunta per nulla “antica” e quindi direi che no. Semplicemente soffriggere e via.
—————-
Al momento sono impegnatissima con i Ditini di Iaia e il cartello Please Do not disturbe glitterato fucsia è stato appeso alla porta di ingresso. Mica si gioca dalla mattina alla sera qui!
Inoltre ricevo quotidianamente notizie che vanno dallo ” sconvolgente andante ” al “maddainoncicredononèpossibile”. Per dire insomma che ci sono tante novità in arrivo ma non ho ben capito da dove io debba cominciare. Nel dubbio procrastino e gioco con i ditini. Mi pare l’unica cosa sensata da fare.
Aggiornamento Disegni su Ipad:
Ho ricevuto in email  foto di realizzazioni culinarie per la notte di Halloween, fatte da chi impavido e senza ragione continua a seguirmi. La cosa non mi ha fatto piacere. Mi ha letteralmente fatto impazzire di gioia.
Se anche tu fai parte dell’allegro gruppetto di psicolabili amici del Gikitchen la mia mail è maghetta_streghetta@yahoo.it .
Rispondo sorprendentemente in anticipo rispetto ai dodici mesi previsti per contratto e tradizione. Talvolta sono bastate 12 ore. Roba da non credersci. E’ la vecchiaia, mi sa.
Su www.gardengnome.it proseguono gli studi di Nanologia.