Ricette Vegetariane e Vegane

Diecimila leghe sotto e sopra il mare

Instagram, l’applicazione fotografica più cool dell’Apple Store.

Non è falsa modestia omettere “mancano tre ai cento followers”, o “evviva duecento followers”, “uh che bello tutte le mie foto vanno in popular”. E’ solo che non importa la quantità ma la qualità. Non è la fiera del luogo comune, ma sintetizzare un concetto.

Se poi la quantità è qualitativamente alta si raggiunge quello  a cui aspiro maggiormente.

E dei diecimila, da ieri, su Instagram posso asserire che la quantità corrisponde in percentuale maggiore alla qualità. Ci sono dentro amici datati e amici  “in progress”. Ci sono dentro conoscenze dall’altra parte dell’emisfero mentre mi barcameno con non poche difficoltà ticchettando sul traduttore internazionale dell’iphone.

Ringraziare il mio amico di Tokyo adoperando ideogrammi e facendo strafalcioni come ritrovarmi a cercare caratteri hindi e cirillici è diventato il mio buongiorno. Essere amorevolmente rimproverata dal mio amico arabo perchè non scrivo correttamente “Buongiorno” nella sulla lingua è diventata la mia buonanotte. Insegnarli la canzone “ciuri ciuri ciuriddi tuttu l’annu” , da annoverare tra le cose più assurdamente non sense ma al tempo stesso meravigliose.

L’amica bielorussa che comunica con me solo attraverso gli smile è diventata musa per l’invenzione di una nuova lingua ” la smilanguange”; siamo partite con la comunissima faccina del sorriso sino ad arrivare ad interminabili e complesse discussioni solo con l’uso delle emoji, che sono poi le classiche emoticon da chat e annessi. Ci siamo capite in situazione assurde e sorprendentemente lei è riuscita a cogliere da tre disegni messi in fila un mio diverso stato d’animo rispetto al comune. Preoccupandosi pure. Mi ha coccolato con tre faccine. L’ho abbracciata con altrettante.

Quando ero piccola, l’ho già raccontato qui da qualche parte, durante un capodanno a Palma di Maiorca ho voluto un quaderno dove conservare le firme di tutti i presenti. Del signore scozzese, della bimba giapponese e del bambino licantropo. Come in un circo della vita, e avevo otto anni, chiesi a mamma un quaderno e una penna per poter fermare il tempo in quelle diversità. Collezionando parti di loro in lettere. Inconsciamente credo, sapessi  già che sarebbe diventata una ragione di vita:  quella di essere assetata di vita. E vite.

Oggi mi ritrovo a scrivere e parlare senza suono attraverso immagini e firme dei ricordi che non dimenticherò mai come quella notte di Capodanno. Chiedendomi se nei “followers-following” ci sia la mia amica Yukiko che ho lasciato nell’albergo Guadalupe ormai più di venti anni fa o il figlio del Signore Scozzese.  E se magari il bimbo è guarito. Non è più un lupo e cammina.

Instagram è questo per me. Quella notte di Capodanno. Un quaderno aperto sul mondo dove mostrare i miei pasticci e ammirare quelli degli altri. Dove suonare la trombetta a mezzanotte e fare un trenino. Senza distinzione di ceto sociale, razza, colore e religione.

In quel thanks a lot. In quei complimenti talvolta immeritati e talvolta no nei miei confronti. Leggere la mia amica cinese commuoversi perchè sono sul giornale e dispiacersi che a Hong Kong non c’è CasaFacile. Mi fa capire quanto questo mondo nasconda sì nefandezze , dove la gente invidiosa pullula e vede marcio ovunque, ma è altrettanto vero che.

E’ meraviglioso. 

Quindi perchè perdere tempo con il nulla?

( Non che interessi eh….ma la ricetta del giorno sta arrivando. E’ che mi piace perdermi in chiacchiere) 

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20 COMMENTS

  1. Riesci sempre ad infondermi tanta allegria e poi…ma te lo bisbiglio sottovoce…dopo un periodaccio pessimo ho incontrato il tuo blog fumettoso e mi sono tornate la mia fisiologica voglia di follia e la mia naturale creatività!!! Sei stata terapeutica…tenchiuverimac!!!!! Baci al cubo!!!

    • Alla Feltrinelli *_*
      c’è Picasso, Dalì e Van Gogh .
      Vivo con questi quattro pupazzetti da tre giorni portandomeli in giro.
      E ho dormito pure con Pablo stanotte.
      Perchè poi mi fisso e li porto pure sul comodino *_*

      sono bellissimi.
      ti prego infilati in macchina e prendili anche tu.

  2. WOW!
    congratulazionissime!!!
    ti seguo da poco ma mi ritengo fortunata ad averti incontrata nell’etere!
    Anche perché mi fai venire voglia di coltivare un nuovo modo di disegnare e fare fotografie.
    Prometto che se mai produrrò qualcosa che vagamente potrà dirsi ispirato a queste bellissime vignette 3D che crei, ti citerò come mia somma musa ispiratrice.
    Complimenti davvero!

    • Grazie infinite Cle. Sei sempre gentilissima con me e la fortuna è assolutamente reciproca. Io purtroppo ho davvero sempre pochissimo tempo ma spero di poter leggere il tuo blog al più presto per conoscerti di più.
      Mi lusinga essere di ispirazione per nuovi operati e soprattutto mi piace l’evolversi di quello che da un altro occhio può nascere.
      Non sono belle le cose uguali ma le cose che nascono ispirandosi ad altre.
      Non vedo l’ora di vederle.
      Un bacio grande

  3. quando rispondo ai commentiiiiiiiiii e suona il citofono mi arrabbiocomeunamattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

    e nessuno dica che io già sia matta.
    NESSUNO *_*

  4. arriverà il giorno che instagram approderà su android. e potrò seguirti anche lì. l’iphone Peace (si Piece Piece lo so) non me lo regala, e allora…

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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