Ricette Vegetariane e Vegane

Le rassicuranti polpette con una destabilizzante sorpresa dentro: Polpette con i Datteri

Meno Diciassette giorni al Natale. Dire che l’ansia aumenta esponenzialmente è un eufemismo. La roba da fare si accumula e l’unica certezza che mi rende felice è non avere una lista da regali, come gli scorsi anni, da fare. Perchè a parte le persone a me vicinissime (grazie al cielo davvero poche)  lancerò sotto l’albero  sacchettini con biscottini e roba salata;  i cosiddetti pensierini non andranno a parenti serpenti, falsi amici e frizzi e lazzi bensì solo ed esclusivamente a organizzazioni o enti. Si è già perso troppo tempo sinora con nullità ( un animo da Grinch mi pervade e voglio tenerlo ben stretto al mio cuore).

E insomma anche oggi di corsa. Giorno Nefasto, indicato dal diciassette giustappunto, proprio perchè Cey andrà via.

Un’idea velocissima ma issima issima? Sfiziosa e anche un po’ stuzzicante? La polpetta con il dattero! Ebbene sì. Perchè insomma non sto a ribadirlo per la centesima volta ( anzi sì ) ma la carne con la frutta si sposa davvero benissimo. E detto da una che non ne mangia è meravigliosamente nonsense come piace  a me.

Blablablabla qui si è preparato pollo alla ciliegia ( pollo all’ananas e maionese, polpette svedesi con i mirtilli , pollo con salsa di avocado, polpettone con salsa di mele, maiale con fichi secchi e mele, insalata di Musciame Tonno e Arancia, Insalata di avocado e granchio, Maiale con Albicocche e Datteri, e un intero menù e vabbè l’indice è invaso e blablabla.

E visto che siccome il maiale con l’albicocca fa emettere gridolini di gioia perchè non provare la prugna secca?

La prugna secca fa sempre parte di quel pacchetto ” non l’assaggio neanche morta” e poi ti ritrovi a intervallarla con i fichi secchi sbalordendoti e dicendo a nonna “oh ma guarda che la prugna secca mica è così cattiva, eh?” per poi ricevere un ceffone con una fetta di pandoro incorporata in mano al grido ” eccheiononloso??”

E allora nasce l’idea di un’idea veloce e un po’ sfiziosa per il periodo Natalizio  che potrebbe essere anche una robina finger food se in versione mignon fatta proprio per un brunch o un pranzo veloce o che ne so infilata a caso per un’occasione, insomma.

A me piaceva e non poco l’idea che la prugna si affacciasse un po’ dalla polpettina e dicesse ” ehi sono qui ! ci sono anche io in questa carne tritata eh?! “ Giusto per non incorrere in spiacevoli sorprese del tipo ” addenti la polpetta e sputi in faccia all’amico commensale vicino un pezzo di prugna ” spatacchiando carne tritata mentre cerchi di emettere ” macherrobbbaèè?!”

Perchè a Natale diciamolo. C’è sempre quel cugino che segue la corrente emo o tamarra, senza distinzione, con il sogno nel cassetto di andare nella casa del Grande Fratello per fare quattro serate in discoteca insieme ad Angela la meravigliosa cubista.

Lo stesso poi che mangia solo le robe da mammina o il paninozzo improvvisato in qualsivoglia locale o catena. Insomma sì, è quello che potrebbe sputazzarti il datterino sul vestitino nuovo lindo che con fatica hai scelto durante lo shopping natalizio per fare bella figura con la tua cugina di terzo grado che hai confuso con quella vecchia zia venutadacchissàdove che sta nell’angolo a mangiare noccioline.

(sto delirando?)

Queste polpettine non è che abbiano una ricetta con chissà quali ingredienti e proporzioni perchè insomma sono delle classiche polpettine. Le mie sono leggermente bruciate si nota? Però specifico volutamente perchè le avrebbe ingerite mamma. E mamma se la carne non la cuoce per tre ore almeno non è mica contenta. Non è che ci sia questa grande cultura della carne nella mia famiglia, insomma.

Il Nippotorinese  con il suo roastbeef insanguinato e la voglia di bistecca alta 34 centimetri grondante di rosso vivo nel piatto manda letteralmente ai matti la mia mamma che no. Proprio non ce la fa. E visto che siccome qui quello che si cucina in qualche modo (qualsiasi) deve essere mangiato e la cavia odierna era (come sempre) la mamma si sono servite queste deliziose polpettine con la prugna dentro. Sottotitolo: leggermente bruciate-tostate.


L’intenzione, lo confesso, era quella di fotografarle a metà cottura, basandoci sugli standard mammeschi e fotografarli per poi ultimare la bruciatura e via. Solo che poi io mi sono messa a mangiare prugne secche e mamma buttava olio dicendo ” ancora ancora ancora un altro pochino “ e me ne sono completamente dimenticata.

La polpetta in questione non contiene molti ingredienti ma solo un po’ di parmigiano grattugiato, sale e pepe ma si può pure pensare di fare la classica polpetta con l’uovo giusto per renderla un bel po’ più saporita ( e pesantuccia). L’idea invece della sola carne ne fa quasi un hamburgerino in formato mignon con sorpresa particolare.

Basterà avvolgere il dattero nella carne e lasciarlo un po’ fuori o se si preferisce nascosto e friggere per poi adagiare su carta assorbente prima di servire. L’accostamento con una marmellatina di prugne secche realizzata semplicemente facendole sobbollire con un po’ di acqua e poi passate nel mixer direi che si può prendere in considerazione. Anche speziandole un po’ per contrastarne la leziosità.

Del resto gli svedesi hanno conquistato il mondo con le polpette in salsa di mirtilli; che ci avranno mai questi poveri datteri per non fare lo stesso?

(la ricetta delle polpette con i mirtilli la trovi cliccando qui >>>)

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10 COMMENTS

  1. vuoi dire che in trinacria avete l’abitudine di schiaffeggiarvi con le fette di pandoro? Vi prendete a pandorate? Uhm…interessante…

  2. brava che non fai regali!!!!!!!! per me è il secondo Natale senza pensierini e minchiatine: quest’anno dolcetti fatti da me e regali “immateriali” 🙂

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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