Ricette Vegetariane e Vegane

I biscotti hanno una finestra di caramella dove guardare l’infinito

 Meno sedici giorni a Natale e se apparentemente l’alter ego fumettoso sembra gridare di felicità in questo angosciante calendario dell’avvento,  la realtà è tutt’altra. Ho un problema che reputo irrisolvibile con l’albero di Natale, poco tempo, tante cose da fare e nani da giardino da coordinare per le ultime organizzazioni di fine anno. Non in ultimo il dodici dodici alle dodici è vicino ed io proprio di vedere quel numero ho davvero poca voglia.

Ci aggiungiamo poi , come ciliegina sulla torta,  il fatto che Cey è andata via ieri gettandomi nella depressione cosmica, e vien fuori un quadro tutto fuorchè incoraggiante.  Certo potrei strafogarmi  di Gelato al cioccolato con Latte di riso e nessun derivato animale buono da pazzi che fanno da Babbi, nella città del gusto al porto di Catania, presidio slow food con collaborazioni del Gambero Rosso e così farò. Mi getterò su un molo a caso per strafogarmici riflettendo sul da farsi.

Definirei la giornata che mi attende “piena come un uovo” e specificherei pure che non trattasi di uovo di pennuto comune bensì di Tirannosauro Rex Gigante, ergo mi riservo di scribacchiare la mia intensa cronofotostoria con Cey quando avrò il tempo che merita.

Lascio quindi velocissimamente qualche considerazione e appunto in cucina fatto giorni fa.

Quando l’anno scorso ho realizzato la mia prima casetta di Pan di Zenzero con su scritto “Cey e Gi” speravo che almeno il Natale successivo avrebbe visto il nostro abbraccio; ergo uno dei miei desideri più grandi è stato realizzato (per la ricetta, anche quella dei biscotti cioccolatosi e alberellosi con gelato al pistacchio dentro clicca qui >>>che c’è anche il videopost di Cey e non si può mica perdere).

I Gingerbreads li farò e rifarò nonostante qui al Gikitchen siano stati sfornati svariate volte e in tutte le glasse; come farò e rifarò la casetta pur avendo acquistato l’incredibile soluzione ikeana di “monta la casetta di Pan di Zenzero” perchè ebbene sì non solo puoi tornare a casa con il mobiletto del bagno da montare ma anche con la Gingerbreads Home !

Io amo l’Ikea per questo. In sostanza in un pacchetto iperprotetto ci sono le basi biscottose per la creazione. Chi ha poco tempo, o voglia, di realizzare quindi questa meraviglia può rimboccarsi le maniche e preparare solo la glassa che servirà da collante e decoro.

Ma perchè farfuglio di casette zenzerose se dobbiamo davvero parlar d’altro? Non lo so nemmeno io. Ahh sì.

Perchè l’anno scorso in un blog americano strabellissimo, che ovviamente non riesco a trovare, un genio del uisconsin (avevo sempre sognato di scrivere uisconsin così e quale migliore occasione? e poi mica so se era del uisconsin ma california non sortisce di certo lo stesso effetto) aveva realizzato le finestre della casa utilizzando questa tecnica delle caramelle.

Non posso neanche descrivere il mio sguardo. Sono rimasta allibita e con sguardo vitreo ad ammirare quella meraviglia per non so quanto. Ho ripetuto ” ancheioancheioancheioancheio” puntando con il ditino indice il monitor per un pomeriggio intero.

Poi alla fine non sono arrivata a fare le finestrine alla casetta (questo mi fa supporre che io sia sempre di fretta). Primo perchè dopo aver avuto un esaurimento nervoso in seguito alla rottura del tetto e aver dovuto ripreparare l’impasto proprio voglia di fare anche le finestre no grazie. Secondo perchè mi terrorizzava un po’ (tanto ) l’idea di assemblare con la glassa e l’incubo delle finestre rotte giocava con disequilibri psicofisici troppo devastanti.

Ed allora mi ero ripromessa di tentare la prima volta con la realizzazione di semplicissimi biscotti  e non finestre di complicate casette di pan di zenzero (il sogno era anche quello di appenderli all’albero ma pianopianoandiamopianopiano. Un sogno per volta).

Timorosa e anche un po’ terrorizzata mi sono affidata alle parole e ai consigli della SantaCognatadaTorino. La Socia infatti li aveva realizzati già e il suo infondermi sicurezza mi aveva fatto supporre che ero addirittura pronta per appendere biscotticasettaconfinestrecaramelle su tutto l’albero. Nessun tetto sarebbe crollato, avrei trovato un albero alto 349 metri pronto a stazionare in casa mia che non ha un tetto di neanche due metri e.

E poi mi sono data un ceffone in faccia e sono rinsavita (chiaramente si fa per dire).

Il risultato è sorprendentemente bello. E quella lastra di caramella dove puoi guardare attraverso (perchè sono stata lì ad infilare la pupilla per molto tempo, lo confesso. Bramando anche un paio di occhiali stellosi con vetri di caramella da sfoggiare per le grandi occasioni) è talmente dolce da farti collassare all’istante. Ti vien voglia anche di cantare come Mariah Carey in All I want for Christmas is you. Abbracciare uno sconosciuto al supermercato e fare passare quello che viene dopo di te alla posta. Ti vien voglia di cedere parcheggi e lanciare margheritine saltellando mentre i gomiti vanno avanti e indietro. Un albero pieno di stelline con finestre di caramelle. Questo uno dei miei sogni che infilo in un cassetto (un po’ a forza perchè santapizzettaquantisono!) sperando si realizzi.

Non mi piacciono molto i miei biscotti lo confesso; soprattutto perchè non possiedo formine di stelline a cinque punte ma solo a sei (il che fa di me chiaramente una fallita e non una fudddblogghè professionista) 

E pur essendo sei la metà di dodici e prediligendo ovviamente i multipli di tre, nel caso della stella (e solo in quello) tra il sei e il cinque avrei indiscutibilmente scelto il cinque. Ricoveratemi, è grave.

Papà ne ha mangiati solo sei chili dicendo che la finestra è adorabilmente buona e che dobbiamo provare “con tutte le caramelle del mondo” e la base biscottosa si presta davvero benissimo perchè è una semplicissima frolla un po’ aromatizzata. Dalle foto si percepisce sempre la mia smania di biscottare altoaltoalto perchè a me quei biscottini bassi e piccoli e fragili mettono un po’ tristezza.

Li voglio belli corposi, duri e aitanti. Dei biscotti vigorosi, eccheccacchio. Crepi l’avarizia! E’ Natale.

Sono perfetti per la colazione ma anche per essere serviti dopo il pranzo insieme a un buon caffè (quindi non devo prepararlo io). La caramella che si sceglierà ne decreterà il sapore; si può pensare di farli multigusto, infilarli in un sacchetto con un bel nastrino e via. Idea regalo.

Con un buchino (aiutandosi con uno stuzzicadenti prima della cottura) saranno perfetti per l’albero (ma mi chiedo se la finestrella con il tempo non si rovini e si appiccichisquagli sull’abete. Insomma, ecco non ci giurerei su quest’ultima ipotesi)

( e basta con queste parentesi, santo cielo!)

Ingredienti per tanti (ma proprio tanti tantissimi) biscotti. I miei sono di proporzioni esageratissime (uno potrebbe bastare per la colazione di due persone) e ne sono venuti fuori circa 24. Nella norma anche una mezza dose potrebbe lasciar contenti tutti ma essendo nel periodo natalizio i biscottini tornano sempre utili e quindi:

560 grammi di farina OO, 400 grammi di burro leggermente salato, 200 grammi di zucchero a velo, 4 tuorli, 1/2 stecca di vaniglia.

Per la finestra: caramelle dure. Quelle che quando le mangi con voracità e nervosismo ti fanno saltare i canini, per intenderci. Io ho usato delle normalissime caramelle alla fragola.

Amalgamare bene tutti gli ingredienti pizzicando un po’ il burro a temperatura ambiente con la farina setacciata insieme allo zucchero a velo e alla vaniglia e i quattro tuorli sino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico. Non essendoci l’esatto peso dei tuorli ( ho dimenticato a pesare, mannaggia, pardon) nel caso servisse un po’ di farina perchè il composto risulta un po’ molliccio non esitare ad aggiungere. Del resto sono dei semplicissimi biscotti da forno frollosi che vanno poi a 180 preriscaldato per 20-25 minuti ma dipende sempre dall’altezza e grandezza. Basterà controllare visivamente .

Per quanto riguarda l’adorabile finestrella? Ecco come fare.

Dopo aver steso la pasta su un piano infarinato e dopo aver smattarellato per bene e scelto le due formine stellose che ci occorreranno, ritagliare tante stelle abbastanza grandi da contenere all’intero una formina stellosa più piccoletta (e le stelline che rimangono? le impappettiamo per bene di nuovo e riformiamo stelle su stelle. Così giusto per dire un’ovvietà).

A metà cottura ( quindi intorno ai 12 minuti di cottura) tirare fuori i biscotti dal forno e riempire la parte vuota stellosa con la polvere di caramelle.

Che cos’è la polvere di caramelle? E qua ti volevo! La polvere di caramelle si ottiene infilando le caramelle in un sacchetto e distruggendole con colpi inauditi di mattarello. Semplice no? Rabbia repressa? Polvere di caramella! Il vicino parcheggia l’auto nel tuo posto? Polvere di caramella! Per qualsiasi antistress affidati alla Polvere di Caramella. Funziona, davvero.

E insomma. Dopo aver riempito con la Polvere di caramella l’interno del biscotto infornare nuovamente e finire la cottura.

PER NESSUN MOTIVO quando sfornerai le stelline dovrai provare a staccarle dalla carta da forno perchè comprometterai il tutto. Le caramelle in quel momento seppur sciolte saranno ancora allo stato liquido. Raffreddandosi formeranno questa graziosissima lastra e tu potrai goderne appieno. Aspetta quindi prima di toglierle dalla teglia altrimenti  la finestra potrebbe frantumarsi in polvere di caramella (oh mi piace troppo scrivere polvere di caramella).

(sì. Sono esaurita)

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34 COMMENTS

    • Sì Max è arrivato! Buongiorno e pioggia di baci.
      TI avrei scritto adesso. Sonopienafinoalcollo e ho 23048209482094820348203482048204 scadenze che non riuscirò mai e dico mai a realizzare.
      E non so se buttarmi in un angolo e piangere fortissimo o rialzarmi e.
      nel dubbio mi puoi abbracciare un attimo?
      Sei un gentiluomo.
      Ti voglio bene tantissimo ( ti scrivo in privato)

      • Ma di abbracci te ne mando 23048209482094820348203482048204, uno per scadenza, più altri 23048209482094820348203482048204 di consolazione, così facciamo due per scadenza. Anzi ne aggiungo altri 23048209482094820348203482048204 ché il 3 mi piace di più.
        Resisti, e se vuoi una spalla su cui piangere io sono qui 🙂

  1. polvere di caramella. polvere di caramella. effettivamente suona bene. in ogni caso a me le stelle a sei punte mi piacciono molto più tanto assai.
    oggi anche a casa ellli si fanno i biscottini, buona giornata Gi.

  2. io adoro le finiestrelle di caramelle <3 Grazie GIULYYYYYYYY mi sa che opterò per finistre così quando troveremo la casa dei nostri sogni realizzata!!! =P <3

  3. A causa di ristrette tempistiche leggo il post solo ora.
    E. E mi è venuto in mente il vetrino di Dexter e quelle caramelle durissime verdi/azzurre che mi hai regalato. E ho capito tutto. Tu quando le hai prese forse ci avevi giá pensato.
    Dicono che la polvere di stelle aiuta i sogni a realizzarsi, ma io credo che ora non farò altro che immaginare un cielo pieno di caramelle e nuvole di cannellini.
    E dubito che davvero ci sia qualcosa di più bello 🙂

  4. Fantastici! Li farò sicuramente! Resta da determinare se si aggiungeranno agli 11 tipi di biscotti natalizi che ho già fatto o se riuscirò a pazientare fino all’anno prossimo… mumble muble…
    Ad ogni modo grazie mille per la supercaramellosissima idea!!!

    • Spiesssllllli sono davvero facilissimi da realizzare ma santapizzetta poi a Natale anche io impazzisco perché ne vorrei fare almeno 2048039482948298492482942 milioni di tipi e non ci si arriva ( chissà perché)

      Insomma sono felice che ti siano piaciuti.
      e che la polvere di caramella sia con noi !
      Baci !

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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