Ricette Vegetariane e Vegane

Chutney Indiano di Pera e Cipolla

E’ tempo di Chutney!

No davvero, a me esalta l’idea di fare Chutney come se non ci fosse un 2013.  E stando ai Maya tutto torna.

Ricapitoliamo?

Qui si sono presentati i seguenti Chutney:

E oggi si va di Chutney con Pera e Cipolla. Lo so che con sguardo ad ics state indicando il monitor e dicendo “ma-stupida-gia-lo-hai-fatto”. Lo so. Rimango comunque una stupida giusto per cominciare dandovi ragione ma no. Non è lo stesso Chutney. E’ un po’ più piccantino. Non c’è il peperone e la presenza del cumino ne ringiovanisce il sapore (ringiovanisce è chiaramente un termine a caso privo di significato come piace a me).

Se la domanda che vi assilla al momento è “ma che diavolo è il Chutney?” , la risposta è:

Il chutney 

( che in hindi चटनी, caṭnī, significa “leccare”  . E da quando su Instagram ho amici che mi scrivono in hindi e io faccio finta di capire ormai posso a pieno titolo fregiarmi del titolo ” La sicula che non sapeva scrivere in Hindi ma ci provava”) altro non è che un condimento per i piatti principali della cucina Indiana. Perchè insomma il cannolo sta ai siciliani come il chutney sta all’indiano. Adoro adoperare le mie scarse conoscenze matematiche a queste inezie. E’ come se il liceo scientifico avesse avuto un senso (sefaperdì).

Generalmente questi chutney accompagnano carne e riso ma è pur vero che non sono niente male con il pesce e le verdure. Io ad esempio “puccio” (termine che adoro) carote dentro composti chutneschi perecipollose. Dopo aver coniato “chutneschi” oltre a vergognarmi di me dovrei pure aggiungere che generalmente il chutney presenta degli ingredienti base : zucchero e aceto e che quindi è tipicamente agrodolce.

Detestando le noti agrodolci come poche cose al mondo  posso però sostenere con fermezza che non è affatto un agrodolce fastidioso e che comunque di aceto e zucchero se ne possono  adoperare davvero  quantità  ridotte senza rischiare di compromettere il risultato.

I chutney poi non sono affatto solo nella versione salata bensì dolce e molti possiedono le note del Mango. Il Mango infatti è onnipresente in entrambe le versioni . Che sia salato o dolce il Mango cisssssta!

Frutto tra l’altro che mi sta conquistando lentamente. Sarà per la senape al Mango di produzione tedesca su cui disquisirò fino allo sfinimento  a breve o sarà che con gli spinacini ci sta davvero bene, questo frutto esotico entra a pieno titolo (e a sorpresa ) nelle nuove scoperte di quest’anno.

E lo scorso era stato caratterizzato dal Litchi ( non voglio neanche proferire parola sulla mia droga-fico-secco) questo è indiscutibilmente l’anno del Mango (sì. Non riesco a non canticchiare “bella d’estateeeeeeeee” . Ho davvero un problema).

L’invasettamento, è opinione comune, richiede tantiiiiiiiiissssimo tempo. Qualsiasi essere vivente faccia una conserva, una marmellata o un chutney oltre a passare alla storia come uno scansafatiche che ha tanto tempo da perdere in cucina, diventa eroe dei nostri giorni. In realtà è davvero semplicissimo invasettare e basta osservare poche regole. Per i chutney poi non occorre affatto la lunga conservazione e possono essere adoperati instantaneamente. Insomma non ha nulla di dissimile dalla preparazione classica di un sughetto, per intenderci.

E’ dannatamente rilassante poi vedere impappettare ogni singolo ingrediente.

Come l’anno scorso avevo servito il chutney con il litchi insieme al roastbeef anche quest’anno ho proposto l’abbinamento che risulta vincente. La pera da una nota sconosciuta a quanto pare e non è facilmente riconducibile come sapore mentre la presenza del cumino e peperoncino prendono esplodono nel  palato.

Il primo pranzo con Cey tra l’altro è stato proprio “Roastbeef con Chutney Pera e Cipolla e Roastbeef con Ananas e Zenzero”. Non era propriamento questo ma una versione non agrodolce e piccante;  non è mi stato sputacchiato in faccia e già è tanto. Cey, stoica ha sostenuto che “Pera e Cipolla sì e Ananas e Zenzero no”. Per questo motivo le foto del Chutney Ananas e Zenzero le ho bruciate, giusto per non sbagliare, e ho catalogato l’intruglio alla voce “nonciprovaremaipiù”.

Durante le feste sarebbe carino  preparare anche cinque giorni prima un po’ di barattolini di diverso gusto.

Oltre che regalarli, magari come valida alternativa salata ai biscotti e confetture, si potranno adoperare con qualsivoglia avanzo di carne o verdura. Ecco; perchè mi sa che dopo le feste di verdure se ne dovrà mangiare davvero tanta. Ma proprio tanta-tanta-tanta.

Chutney di Pera e cipolla:

750 grammi di pera, 350 grammi di cipolla, 220 grammi di pomodori ( io ho usato i datterini perchè il mio mitico Fruttivendolo li aveva ed erano anche succosi e buoni, santo cielo!), 2 cucchiai abbondanti di uva passa, 1 cucchiaio di zucchero semolato, 1 cucchiaino di sale, 1 presa di chiodi di garofano in polvere, 1/2 cucchiaino scarso di cannella, pepe grattugiato sul momento, 1 cucchiaino di aceto di mele, 1 cucchiaino di cumino, una spolveratina di pepe rosso in polvere.

Sbuccia le pere ed elimina i torsoli. Taglia la polpa a dadini piccoli. Sbuccia le cipolle e affetta sottilmente. Pela quindi i pomodori e tritali. Versa tutte le verdure in una casseruola a fuoco ridottissimo per circa mezzora aggiungando pochissima acqua. Quando si saranno amorbidite aggiungi l’uva passa che sarà stata in ammollo per almeno 15 minudi insieme allo zucchero, il sale, i chiodi di garofano, la cannella, il pepe e l’aceto, il cumino e il peperoncino. Porta a ebollizione a fuoco vivace adesso e rimasta con un cucchiaio di legno accertandoti che lo zucchero si sia completamente sciolto. A questo punto abbassa la fiamma e lascia sobbollire per circa un’ora aggiungendo di tanto in tanto qualche goccina di acqua se necessariio. Mescola il tutto e aspetta che si riduca e addensi il tutto. Versa in vasetti di vetro sterilizzati e pulitissimi e riempili non troppo per poi chiuderli e  conservarli in un luogo fresco e asciutto. E soprattutto al buio.

Si possono attendere due mesi prima di portare in tavola questo chutney in modo che il sapore si acuisca maggiormente e diventi davvero delizioso ma anche servito immediatamente darà grandissime soddisfazioni. Per quanto riguarda la conservazione nel secondo caso ( che è poi il mio) basterà osservare le classiche regole dell’invasettamento.

Dopo averlo aperto conservare assolutamente in frigo e consumare entro quattro giorni ( è sempre un bene quindi non usare barattoli troppo grandi) e prestare molta attenzione durante la riempitura perchè nessun tipo di umidità deve risiedere all’interno del barattolo
Che sia uno splendido week end per voi.

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33 COMMENTS

    • tu twitter non l’hai mai voluto usare e non ho mai capito perchè. Santo cielo è l’unico social che merita !
      L’unico !
      Spara il nick e il link e tuttotutto che ti aggiungo subito.

      La cipolla neanche cotta ti piace?

      • assolutamente no! la scarto categoricamente, fino all’ultimo pezzettino….quindi ricordatelo!! il giorno che ci inviterai a casa….non farmi trovare la pizza tonno e cipolla (cosa peraltro già successami in passato) :-/

  1. in ultimo (prolissicamente come solo tu sai fare)

    ma che diamine è il chutney??? non so manco come si legge….. mi fai lo spelling per favore??? 🙂

    • CIATNI
      è una sorta di marmellatina sia in versione dolce che salata.
      Puoi metterla sul riso bianco , pesce e carne ma anche verdure.
      Se ne fanno diverse in India e sono centinaia le combinazioni frutta-verdura-spezie.
      Sono davvero ottime.
      Dovresti provare santapizzetta!
      e ce ne sono tante senza cipolla, ecco :*

      • in verità, la cucina indiana mi rievoca un capodanno rovinato a Palermo per chissà quale motivo (scarsa igiene forse?!?) e quindi non ne vado pazzo….

        P.S. twittato in questo momento 🙂

  2. Passavo di qua…così sabatamente dopo aver mangiato saccottino marmellata di arance e cioccolato che dovresti seriamente provare a fare okkei?
    Bene.
    Cià

    XD

  3. Io con i semi di litchi vorrei fare un braccialetto o una collana. Ma andrebbe bene anche una cintura, un Rosario, un orecchino, un pendaglio. Ci sono, riempio la zucca vuota e faccio le maracas

    • Hai visto che quando si aprono sembrano la corazza di un tirannosauro nano? O anche di un armadillo formato mignon?
      In effetti la corazza dinosaurescarmadillosa dei litchi si presta benissimo alla realizzazione di monili come bracciali e collane.
      Credo che dovremmo parlarne in privato e aprire un merrrrcciandaising (scritto così però)

      (maracas! geniale !)

  4. come sempre mi stupisci.
    sul non raccontare nulla di te e di cey.
    sull’aspettare il natale e le sorprese.
    su questo cacchio di CIATNI che adesso andrò su google a cercare…
    santa pizzetta! una cosa nuova *__*

    • Umammaaaaaaa abbracciamoci !!!!!!
      Impazzirai per i chutney( altrimenti mi picchi , ecco) perché sono davvero pazzeschi e si prestano benissimo per svariate occasioni. Quello dell’anno scorso con i litchi ricordo lo hanno provato in tanti e ne sono rimasti tutti estasiati ma anche questo con pera e cipolla ha riscosso un discreto successo ( ce ne sono tantissimi con la cipolla e menta e in rete una miriade. Io adopero un adorabile libro indiano scovato non ricordo dove)
      e insomma baciamociiiie a amiamociiiiiiiiiii

  5. non ho un sacco di cose e l’uvetta mi piace solo nel pane (sono strana si sa ma checcevogliamofà)
    ma pera e cipolla s’ha da fà

    • amore ti prego sì. Pera cipolla senza uvetta ma da provare. Anche Turi ha detto sì *_*
      anche ilcosopelatoantipatico ha detto sì.
      e non in ultimo per importanza Cey ha detto che sì.
      sepppoofffffààààà
      e ti amo.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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