Ricette Vegetariane e Vegane

Gud monning. Ai spik inglisci veri uell end aim ev en epp on de eppol stor. Cupcake agli agrumi, già.

Prima del consueto delirio da “appunto in cucina” ricapitolerei. Più per me perchè sto cominciando seriamente a confondermi e mentre ticchetto, cucino, fotografo e scrivo oggi è pure la giornata dell’impacchettamento selvaggio. Pur avendo eliminato la marmaglia di inutilità a cui donare pensieri e amore i regali sembrano essersi centuplicati.

Emozionatissima e con la grande responsabilità di essere sul  vostro Iphone, Ipad ( litigherò con le altre icone già lo so) mi attende una full immersion per la versione Inglese. Vorrei che Santo Max da Romamoremio fosse qui. Io potrei limarmi le unghie e preparargli tanti buoni manicaretti e lui capirci qualcosa di più tra cup, grammi, teaspoon e solo il cielo sa cosa.

Ci sarebbe poi pure il Giveaway Natalizio. Vi sto leggendo di corsa corsissima ( e rido come  una matta. Ma quanto siete adorabilmente folli?)e  dovessi pure impiegarci otto anni risponderò e ringrazierò come è giusto che sia. Il termine è previsto per domani alle 12.12 e per parteciparvi basta lasciare ottomilioni di messaggi a questo post ( clicca qui) 

Avrei voluto partecipare molto più attivamente questa volta ma non credevo che la Apple approvasse  immediatamente l’Applicazione Gikitchen come non credevo che una serie di eventi si sarebbero accavallati proprio questa settimana (dovevo prevederlo. Murphy docet)

Meno 5 giorni al Natale. Dico solo questo. E l’immagine riassume perfettamente.

Il bastoncino Natalizio. Ummamma quanto mi piace il bastoncino Natalizio ( umamma ne ha parlato pure Katia ! Voi lo leggete il Blog “Idee di Natale ” di Katia , vero?!) . Lo scorso anno avevo pure invaso l’albero con questo adorabile stecchetto e messo caramelle della stessa forma ovunque. Le stesse che continuo a trovare solo in rosa-bianco e mai rosso-bianco. Vorrei proprio parlare con il responsabile colore stecco natalizio caramelle di questa azienda per mollargli un ceffone, imbavagliarlo e poi con calma farmi spiegare le sue assurde ragioni per la scelta di questa ridicola nuance che mal si sposa con il periodo natalizio.

In questo periodo io posso tranquillamente ingurgitare colazione-pranzo-merenda-cena-dopocena-mezzanottespuntino due chili di mandarini, otto chili di arance e novemilachili di cedri.

Mi piace da impazzire il cedro come altrettanto il limone con il bicarbonato e sale. Non tutti apprezzano questo friccicorio del bicarbonato con il sale sul limone. Io continuo a trovarlo un sapore meravigliosamente e antipaticamente esilarante.

Mi ricorda però più l’estate il limone con il bicarbonato e il sale, mentre giustamente al contrario il mandarino queste notti davanti al forno di mamma e al camino. Perchè sì a casa mia, quella dove abitavo con i miei, oltre ad esserci un forno a legno dove quest’anno vorrei sfornare qualcosa come 342 tonnellate di biscotti che assumeranno di certo un altro sapore, vi è un camino bellissimo. Acceso troppe poche volte perchè Mamma ha  un rapporto con il camino un po’ simile a quello che ha con il freezer (chiunque si sia perso fortunatamente uno dei tanti deliri a riguardo e volesse però rovinarsi il Natale può trovare giusto qualcosina cliccando qui).

Il tappeto avrebbe potuto prendere fuoco e ci saremmo potuti addormentare bruciando vivi. Un lapillo feroce avrebbe potuto perforare la mia pupilla ed io cieca per sempre non avrei più potuto disegnare. Era necessario mantenere una distanza di sicurezza tale da garantire alle folte chiome di non incendiarsi al passaggio quando noncuranti tra una fetta di panettone e una di pandoro si sa, i capelli finiscono sempre nel camino per poi ustionare cranio e corpo del malcapitato che era meglio si fosse diretto vicino al tavolo delle noccioline, vicino la finestra.

Insomma mamma ci ha messo davvero tutta se stessa per convincere me e papà a non accendere il camino. Ricordo che una volta l’eroe paposo si avventurò in un’accensione fugace. Ce la ridevamo di gusto pensando pure di farla franca. Ricordo solo che balzò dal letto al grido “evoiduenonmifatefesssaaaaaa”.

Finì che poi sì lo abbiamo acceso e fissato come tre baccalà a una distanza di sicurezza. Nessuno si è mosso da lì però fin quando il fuoco non è finito. Mamma avrebbe pure buttato dell’acqua, raccolto le ceneri e passato a setaccio la canna fumaria per sincerarsi che fosse spento davvero ( perchè mamma è un po’ diffidente eh. UN PO’) ma in quattro ore scarse ci siamo goduti quel nanosecondo di normalità con il nostro camino.

Tutto questo non vale per il forno. Mamma è meno apprensiva (si fa per dire). Lo accende sempre con un po’ di riserve (un po’ è un eufemismo) ma tutti devono rispettare delle regole che lei trascrive nel manualetto di “come fronteggiare e affrontare il forno pericolosissimo durante le feste natalizie”.

Non so quindi se avrò il suo benestare nel cuocere biscotti lì dentro. Non è mai stato fatto e sono sicura che potrei venire  a conoscenza di  mirabolanti assurdità  semmai dovessi cuocere qualcosa dentro. Com’è che dicono i giuovani? Stay tuned!

E diciamolo va, che non l’ho mai fatto.

La ricetta della pasta di zucchero la trovi cliccando qui >>> Generalmente uso coloranti in gel e confesso pure le manidimiamamma che ultimamente adora impastricciarsele. Prepara pallottole di un chilo cadauno monocolore per poi creare qualsivoglia forma quando ne abbiamo voglia.

Mi lamentavo un po’ del fatto che il colorante rosso mi sporcasse le unghie e da brava schiavista ho concesso a mamma di sfoggiare lei qualche nuance alternativa sul metacarpo.

Deliziosi bocconcini al sapore di agrumi interamente ricoperti  di glassa (Glassa reale: 100 grammi di albumi e 600 grammi di zucchero a velo) con la decorazione in pasta di zucchero.

Davvero ottimi per le più disparate occasioni. Qui si sta prendendo seriamente in considerazione l’idea di farne dei veri e propri segnaposto. Perchè basterà appoggiare vicino un bigliettino con il nome del commensale o delicatamente avvolgerlo con del raso e poggiarlo su un piattino come benvenuto a tavola.

Davvero infinite sono le ipotesi per l’utilizzo di questo tipo di Cupcake durante il periodo natalizio e sorprendentemente risultano essere tutte valide.

Cupcake agli agrumi:

3 uova, 230 grammi di zucchero semolato finissimo, 3 cucchiaini di scorza di mandarino grattugiata finemente, 3 cucchiaini di scorza di limone grattugiata finemente, 3 cucchiaini di scorza di arancia grattugiata finemente, 185 ml di olio d’oliva, 310 grammi di farina autolievitante o in assenza della farina OO con una bustina di lievito, 80 ml di latte, 80 ml di succo di arancia.

Preriscalda il forno a 180 gradi e sistema i pirottini di carta. Con la frusta sbatti le uova con lo zucchero in una ciotola capiente fino ad amalgamare bene il tutto, Unisci le scorze di limone e di arancia e mandarino e quindi incorpora l’olio di oliva. Setaccia quindi la farina nel composto alternandola al latte e al succo di arancia freschissima e mescola per bene con un cucchiaio  di legno per almeno trenta secondi. Distribuisci quindi l’impasto e inforna per 15 minuti circa (dipende dalla grandezza del tuo pirottino). Controlla infilando uno stecchino e quando uscirà asciutto sforna e lascia raffreddare prima di decorare.

Per la pasta di zucchero se non hai una tua ricetta adopera questa (clicca qui per la versione stampabile).

Qualora non volessi adoperare la pasta di zucchero questi deliziosi dolcetti possono essere ricoperti da uno sciroppo agli agrumi semplicissimo da realizzare: 230 grammi di zucchero finissimo, la scorza di 1 limone tagliata a listarelle, la scorza di 1 mandarino e la scorza di un’arancia.

Per fare lo sciroppo raccogli 200 ml di acqua e lo zucchero in una pentola a fuoco basso. Mescola finchè lo zucchero si scioglie. Unisci le scorze e porta a ebollizione. Fai sobbollire per dieci minuti e mescola di tanto in tanto finchè il liquido diventa dorato e sciropposo. Filtra lo sciroppo tenendo da parte le scorze e decora ciascuna tortina irrorando con lo sciroppo. Puoi anche posizionare qualche scorzetta sopra come decorazione ( e non solo perchè il gusto sarà ottimo).

Dopo aver lasciato raffreddare il cupcake ricoprilo con la glassa reale. Altro non è che albume e zucchero a velo lavorato con il frustino elettrico; le dosi sono quelle indicate prima.

Il bastoncino realizzato con la pasta di zucchero dovrà essere appoggiato solo dopo che la glassa si sarà completamente asciugata. Per far questo però ne occorrerà dell’altra che servirà da collante al bastoncino sul foglio di glassa stessa.

Se si vuole giocare di anticipo il cupcake potrà essere preparato molto tempo prima e congelato. Dopo aver provveduto allo scongelamento si procederà soltanto alla decorazione. E’ ovvio che il gusto ne risentirà ma certo è che in questo periodo, vista la frenesia e la mancanza di tempo un po’ per tutti, a qualcosa bisogna purtroppo rinunciare.

E una lunga giornata British mi attende. God save the Queen !

E pure un po’ me, per carità.

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30 COMMENTS

  1. AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!
    Tu non puoi farmi prendere questi colpi,non lo sai che forse(e diciamo forse)sono cardiopatica!!???!!!!!
    Eccheminomini così a sorpresa ed io mi sciolgo in un brodo di giuggiole(ma ste giuggiole io non le ho mai assaggiate)per la felicità!!!!
    Grazie amica bella!!!

  2. Io non sono per il troppo dolce. Questi agli agrumi li mangerei.
    Siccome non potrei mai preparli da me, posso chiedere un assaggio di cupcake da Giulia in una scatola ed essere recapitata a casa?
    O non so dopo l’app potresti organizzare una puntata in streaming stile Mengacci, e chiamarla una domenica in piazza Iaia e farci provare i tupoi fantastici piatti. Mentre tu, ovviamente, spieghi in streaming la ricetta.

    Invece che attendere gli altri, fallo tu un Raduno in Iaialand.
    Si forse non ho ancora lasciato nel cassetto la mia precedente vita di organizzatrice di raduni (già perchè avevo un club di auto ebbene …detto confessato).
    Bacio acio acio arancio.

    Amo gli agrumi e si li amo con il sale. E si in fondo mamma è di Licata.

  3. Maghetta Streghetta, hai mai provato a mettere lo zucchero sul cedro? Yummy yummy…. secondomeèpiùbuono ^_^

  4. Noi in casa siamo tutti dei potenziali maniaci incendiari.
    Mio babbo accende il caminetto mettendo tutta (e dico tutta) la legna che trova. La ruba anche dai vicini secondo me.
    E mia mamma passa il tempo a sbuffare, rossa in faccia e incazzata come una iena perchè fa troppo caldo.
    Sono dei meravigliosi natale a 350° gradi C

  5. if iu uont mi tu help iu aut uid de recipis, giast tell mi. ai uill bi heppi tu lend iu e hend tu translate caps and spuns. plis let mi no samting.

    Il camino nella mia vita matrimoniale è stato fondamentale. Sposi novelli, andammo a vivere nella ex-casa del mare dei suoceri, opportunamente riadattata, in quel di Focene, ridente località marina immediatamente alle spalle dell’aeroporto di Fiumicino. Se qualcuno è mai partito da Fiumicino in aereo, c’è una pista che va dritta verso il mare, in decollo si passa proprio sopra casa mia.
    Questa casa, nonostante fosse stata previdentemente dotata di riscaldamento, non era evidentemente strutturata intrinsecamente per l’inverno, per cui faceva un freddo becco. Basti dire che d’inverno bruciavamo 1.000 litri al mese di gasolio e in casa non si superavano mai i 18, max 19 gradi.
    Tutto questo non era un grosso problema sin quando siamo stati in due, ricordo che quando venivano a trovarci i genitori non si toglievano il cappotto… Il problema è sorto quando sono nate le bambine, però. E lì il camino è stato usato come utilissimo integratore del riscaldamento. Mediamente andavano via 40 quintali di legna per ciascun inverno, in due cariche da 20 ciascuna, fatte venire di sabato in modo da avere la giornata per accatastarla per bene. Ci volevano 3-4 ore per fare un lavoro come si deve.
    Si accendeva la mattina con il residuo di brace della sera precedente, un po’ di giornale e legna fresca. E si continuava a farlo andare fino a sera. Però in questo modo le bambine potevano giocare in salone senza prendersi malanni.
    A un certo punto abbiamo ricevuto in regalo un treppiede con una griglia, e cuocevamo carne e bruschette quando veniva gente a cena.
    E oggi, che la casa è stata ristrutturata con gli infissi con doppio vetro, il camino si usa ancora, spesso in sostituzione del riscaldamento (a gas). Perché il calore del camino non è solo termico.

  6. Noi abbiamo scelto la nostra prima casa sopratutto perchè c’era il camino. E non vediamo l’ora la sera di accenderlo e accocolarci sul divano a guardare la tivvù.

  7. Devo andare per punti se no mi dimentico.
    Selz sale e limone d’ora in poi mi ricorderà sempre e solo: iaia,nanda,ciospi di catania e forse pure la statua del cavallo.
    Lo stecchetto di natale l’ho sempre amato perdutamente e no. ROsa no.

    E poi con la versione inglese dell’app viene pure separato l’about spero o.O mh? Si vero?

    Camino per me uguale nonna. Nonno. Natale. Senza dubbio 🙂

    Bacettiiiii

  8. Ciao Laia

    I love your app!! Its really nice and creative

    Nice to discover you in instagram, i follow your pics!

    Buon natale

  9. Bellissimo il tuo post, sei simpaticcissima!!!!!!! Golosi e molto ben presentati questi cupcake, compimenti, è un piacere seguirti, baci!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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