Ricette Vegetariane e Vegane

Lasagne Croque Monsieur (crockmessièueu. Mi sa che si scrive così)

 

Il Nippotorinese non ama molto fotografare ed aggiungerei “grazie al cielo”, considerato che quando fa, una volta l’anno, foto riesce nella sua schematicità a dare angoli di visione strepitosi. E mi innervosisco perchè non riesco mai a farne di così “razionali”.

Qualche volta però, ben meno di una volta l’anno, mi coglie alla sprovvista (fulgido esempio numero 1). Mi fotografa quando scrivo, disegno e “penso”, ovvero quando non vivo qui ma in altri mondi.

La forzatura di mostrarmi, in qualsiasi veste, soprattutto due anni fa quando il mio corpo e volto nuovo richiedevano uno studio accurato da parte mia, mi ha sempre fatto sostenere con fermezza una cosa. Una soltanto: brutta. In qualsiasi foto, scatto o veste l’aggettivo era quello. La pubblicazione: la sfida con me.

Solo  pochissime volte mi sono fermata a guardare senza riuscire a offendermi e dilaniarmi. Quali? Quelle viste con gli occhi di lui. Dove sono incredibilmente naturale (e non sono abituata) e le preoccupazioni di non essere perfetta svaniscono.

Ho scattato tante/troppe foto alla Iaia nuova, perchè quella vecchia non le possiede  ma. Ma nel cuore io ho solo quelle che ha scattato lui. E questa è una di quelle. Mentre fissando le nuvole che si vedono dalla vetrata, proprio davanti alla mia scrivania, vedo quello che accade ai miei personaggi. Sopravvivono tra nuvole e muoiono tra spazi di cielo.

(“maledetto! potevi dirmelo che mi sistemavo i capelli!”, è stato comunque proferito; giusto per dovere di cronaca)

E’ imbarazzante poi, me ne rendo conto: non è solo la fiera della vanità, ma ringraziare chi impiega del tempo per me. Dopo Ipad Advice, Ipad Italia e Ispazio, esce una nuova recensione per la mia App Gikitchen su Iphone Italia (c’era stato un precedente qui). Già ieri manifestavo la difficoltà di proferire parola. Non sapere come ringraziare per l’attenzione e la gentilezza che mi viene costantemente riservata mi infastidisce non poco. Non è falsa modestia o petulante cerimonia ma.

Ma io davvero non immaginavo neanche lontanamente di meritare questo. Grazie infinite.

(Per leggere l’articolo clicca qui >>>>)

 

Sono, tra l’altro, in contatto con un programmatore per la realizzazione della versione Android; ieri tra l’altro ho ceduto (non che ci sia voluto molto) al Galaxy Note, giusto perchè non posso non avere qualsiasi gingillo dove poter disegnare in ogni modo e forma. Il Galaxy Tab all’uscita mi aveva entusiasmato e molto, seppur sconfitto dal confronto con il mio inseparabile Ipad. Sta di fatto che ieri ho dovuto cedere all’evidenza e sostenere (stevetipregoperdonami) che: meraviglia. Davvero meraviglia e stupore. “Voglio” al più presto Gikitchen anche lì per rovinare l’esistenza a gran parte dei miei amici androidiani. Su twitter ieri si disquisiva sul fatto che dovrei al più presto organizzare un post con “simil recensioni” di questa ciurma di apparecchi per disegnare in maniera multimediale, possedendoli vergognosamente tutti. Non che mi si addica molto la figura di “tecnicarecensitricetecnologica” ma neanche quella di fuddblogghè e quindi: perchè no? Mi cimenterò giusto per ricevere qualche pernacchia.

35.000 su Instagram (scioccante)

Infine, cheoggilabbiamoportataperlelunghequandomai, prima di lasciare qualche appunto odierno in cucina, direi proprio di segnalare la nuova fiammante sezione in costruzione “Dicono” (clicca qui). Mi mancava proprio l’inquietante teca di vetro (c’era già ma offline*bottadicoraggio*) dove mostrare statuette, premi e targhette da spolverare. Pare però che occorra per essere credibili ed io, che non lo sono ed è evidente, la farò a modo mio. Ah *disse soffiandosi sulle unghie con fare davvvvip (no! non è affatto la fiera della vanità) Su Instagram si festeggiano anche i 35.000 (pazzidalegare). Lo dico perchè questo a quanto pare mi dà il diritto di fregiarmi del titolo “Unachenesaapacchi”. Rifiutare di essere intervistata (quanto è fescion?)  su “come essere popular su Instagram celospiegagiuliadigikitchen” è stata una delle cose più imbarazzanti/divertenti di tutta la mia esistenza.

Rispondere “eccheneso io? fotografo pupazzetti, bevo caffè e metto qualche broncio quando sono in fase di lamento” non sarebbe stato molto professionale ma io non avrei potuto fare certamente di meglio.

Aleggia questa leggenda che è “bello perchè sei disarmante e sincera” a dimostrazione del fatto che si vuole vedere solo quello che si è disposti a vedere. La realtà è che sono cretina. Basta solo farsene una ragione.

prontipartenzavia!

Su Kodomoland, l’angolo per i più piccini, avevo realizzato tempo fa queste semplicissime lasagne di toast. Insomma far diventare dei panini una sorta di lasagne è diventata una mania; a quanto pare non solo mia. Non che mi fregiassi di “averleinventateio” perchè santo cielo non siamo ridicoli su, ma.

Poi vedo Nigella che fa le lasagne alla Croque Monsieur e mi dico, oltre a “santocielolaamo”, “e allora vabbè facciamo lasagne di panini come non ci fosse un domani!”.

Bramo di fare lasagne di Club Sandwich ad esempio (e qui si è anche cucinato il classico Club Sandwich nella rubrica Cinema e Cibo in onore di Harry ti presento Sally >>> clicca qui per il post e il delirio).

E’ semplicissimo realizzare questi mallopponi imbottiti e sbattuti al forno e sono davvero un’idea semplicissima e veloce qualora qualcuno vi invadesse casa o qualche “giovane” dovesse bazzicarvi tra i piedi. Perchè e a me questi malloppotti panosi lasagnosi mi sanno proprio di “cibo ggggiovane” e non vecchio come piace a me tipo “zuppa di zucca e passato di fave”. Vuoi mettere “ti faccio delle lasagne alla croque monsieur?”; che fa anche chic e sembra una cosa elaboratissima. Come tutte le cose francesi, insomma.

( io so dire solo sciesuicatrindenev, ma fa lo stesso)

Certo l’uovo alla coque è stato purtroppo inflazionato dalla popolarità ma è assurdo non ammettere che tra “alla coque” e “bollito e con un po’ di coso giallo che cola” c’è una netta differenza.

Lasagne alla Croque Monsieur che poi non sono altro che “lasagne con senape, prosciutto e formaggio e tanti saluti”, potrebbero avere un appeal inaspettato a costo zero e soprattutto a tempo zero. Si possono preparare con netto anticipo e non guasta mai perchè ritrovarsi in frigo una cosa da infilare nel forno ed essere pronti in meno di trenta minuti, beh.

Oggi quindi in questo Fast Post ultrafastvelocissimo questa proposta lasagnosa alternativa che qui, lo confesso, è stata inaspettatamente apprezzata ( lo so. Lo dico di tutte le ricette ma è la duraleggedelfuddbloggghè). Il Nippotorinese non apprezza molto i magheggi e l’industrialità nigelliana ma stavolta con il naso un po’ sollevato ha detto “Uhm. Non male dai”.

C’è da dire poi che ormai mi asseconda per paura che lo riproponga una seconda volta. E’ fubbbbo il ragazzo.

La Ricetta

Ingredienti per 4 persone circa: 12 fette di pane integrale ai cereali (io ho usato il classico pan bauletto), senape, 6 fette di gruviera, 6 fette di prosciutto cotto, 3 uova (Nigella ne mette 6), sale, 80 ml di latte intero (si può sostituire con la besciamella), 6 cucchiai abbondanti di gruviera o emmental grattugiato (in assenza il parmigiano va benissimo).

Spalma della senape su ogni fetta di pane e imbottisci con fette di gruviera e prosciutto per un totale di sei panini. Sistemali su una teglia imburrata. Sbatti in una ciotolina le uova, il latte (o la besciamella) e aggiusta di sale. Versa le uova sbattute sopra i panini-lasagna e cospargi con gruviera (oppure emmental o parmigiano) grattugiato.

Inforna a 200 già caldo per 20 minuti circa.

Oltre a queste lasagne insolite qui si sono preparate le Lasagne con il pane Carasau e le Lasagne alle Castagne

QUESTO POST È STATO PUBBLICATO IL: 

Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

Seguimi anche su Runlovers

Tutte le settimane mi trovi con una ricetta nuova dedicata a chi fa sport

MUST TRY