Ricette Vegetariane e Vegane

L’hamburger Cuoricioso imbottito tra la Sfoglia e la Focacciacuore per San Valentino

Pur avendo in mente solo i progetti di Phobialand ( una visione pubblicata oggi) e Sushiland che assorbono gran parte delle mie visioni, con fatica respingo personaggi e vite che mi vengono a trovare.

Ary sta compromettendo gran parte del lavoro che mi ero prefissata per questo periodo. E’ venuta una sera e in maniera insistente si è seduta accanto a me raccontandomi della sua morte e della nuova vita che sta conducendo all’interno di un cimitero che sembra essere più un parco giochi dalle sue descrizioni. E no. Non c’è nulla da piangere. Si muore. Normale amministrazione.

Questo fa sì che Vam ne soffra e non poco. Non credevo che potessero nascere gelosie tra di loro che appartengono a mondi e colori diversi. E allora mi ritrovo ad accontentare Ary giusto con qualche riga alle 17:17 e dovrò fare lo stesso alle 13:13 con Vam o forse alle 11:11. Non ci siamo messe bene d’accordo. Questo per dire che Hanbun, le due righe di ieri insomma, non  è stato programmato e voluto e potrebbe non vedere un seguito. O al contrario potrei fare solo quello. Ho capito, e ce ne è voluto di tempo, che io appartengo a loro e non il contrario. Nel frattempo però visto che si stanno azzuffando e se ne dicono di tutti i colori, io proseguirei con degli appunti veloci (ma non troppo) in cucina anche quest’oggi prima che mi dedichi completamente alle mie avventure mentali e grazie al cielo anche a quelle di qualcun altro. Dove il numero 208 mi piace sempre di più.

Durante i programmi pomeridiani, appositamente studiati per far sì che le massaie e le anziane possano rifocillare quei tre neuroni stanchi, in questo periodo spopolano i maestri della seduzione. Perchè se l’Italia impone alle trentenni e over quarantenni di rimboccarsi le guepiere e far strage di cuori con il burlesque, vi è anche la fazione tradizionalista che vuole rinvigorire i rapporti già collaudati da decenni con novità stuzzicanti per la notte del quattordici febbraio. Non mancano quindi cenni a lingerie e pizzi ricercati come anche a giochi di seduzione talmente sobri per le quattro del pomeriggio che si potrebbe pure mandare in onda un kolossal della compianta Moana.

E allora via con i consigli per gli uomini, che è risaputo alle cinque del pomeriggio sono incollati al televisore a guardare Barbara D’Urso mica in ufficio a bramare di slacciarsi la cravatta e strozzarci la moglie che continua a tartassarli di messaggi “e porta il pane”, “e non dimenticare l’acqua nel portabagagli”, “e tua madre la odio perchè mi telefona in modalità anonima e mi fa le pernacchie”.

I consigli però sono utili e tocca ricordarne qualcuno. Uno su tutti che i fiori vanno lasciati in macchina. Non bisogna accogliere la donzella con i fiori in mano bensì lasciarli sul sedile della macchina per poi incrociare teneramente gli sguardi lontano da occhi indiscreti e assaporare ogni istante di questo gesto così romantico. Stupirla con un mazzo di rose rosse che nel linguaggio dell’ammmmore con quattro emme significa passione. Uhhh che novità.

Lui quindi dovrà accoglierla sotto il portone con un sorriso smagliante e in completo riprendendo le orme di Richard Gere in Shall We Dance. Dovrà aprirle lo sportello e magari sussurrarle all’orecchio un “si accomodi Madame” cercando di farsi venire un accento francese parigino e poi prima di partire guardarla negli occhi e porgerle il primo sorprendente cadeau poggiato, come il maestro di seduzione televisivo docet, sul sedile della macchina.



Frasi del tipo “sei meravigliosa stasera “, “Santo cielo quanto sei bella amore mio”, “Sono l’uomo più fortunato perchè ho te” e “senza di te sono nulla” rientrano nella top ten delle più richieste a patto che si specifichi, e questo ve lo dico io e non l’esperto di seduzione, che “sei meravigliosa stasera” sì ma aggiungendo “come tutte le sere”. Si sa che alle donne piace essere precise, giusto per non usare un altro termine ben più consono, e potrebbe pure partire un simpatico teatrino di incomprensione prima di arrivare al mazzo di rose.

Se fossi uomo però direi semplicemente “uh ma hai perso almeno tre chili dall’ultima volta che ti ho vista!” pur avendola vista il pomeriggio stesso. E’ una tecnica che funziona sempre. Abbandonerei tranquillamente il passaggio del completo, rose sul sedile, portiera e cena a base di pesce con regalino davanti al lume di candela. Eviterei pure di mettersi d’accordo con il cameriere per farle trovare un braccialetto nelle lasagne o un ciondolo nella coppa di champagne.

A meno che non vogliate vederla morta stecchita e soffocata con il braccialetto nella trachea, intendo.

Mi perdoni il maestro di seduzione di pomeriggio cinque e mi si faccia spendere giusto due paroline a riguardo, quest’oggi,

A certe donne importa sì tutta la manfrina romantica ma è il peso quello che determinerà non solo la serata, ma il rapporto stesso. Il peso influisce su tutto. Un po’ di preoccupazione non guasterà mica.

Partendo da quella semplicissima frase si potranno poi diramare una serie di avvenimenti che oscureranno il maestro di seduzione.

Mi ergo quindi a guru di San Valentino, promettendovi un San Valentino da urlo a costo zero , uomini! 

Avete dimenticato le rose? non fa niente. Non avete il completo stirato perchè vostra mamma doveva guardare Sara Musella in Io Canto? non fa niente. Avete preferito pagare le rate della macchina piuttosto che comprarle la Limited Edition di Miu Miu? Non fa niente.

Sono a vostra completa disposizione.

Assodato che dalla frase “Uh ma hai perso almeno tre chili dall’ultima volta che ti ho vista” potrà scaturire il più bel San Valentino della vostra vita, dovrete proseguire su questa direzione.

Come? Semplice.

Qualora lei avesse messo su quindici chili nell’ultimo anno e soprattutto nella settimana antecendente al San Valentino si fosse lasciata prendere la mano con la scusa di “assaggiamo tutti i cioccolatini prima di decidere quale regalargli”, cercate di convincerla con argomentazioni del tipo “no amore, sul serio. Ieri eri molto più gonfia. Anche se il peso della bilancia è lo stesso ti assicuro che sei MOLTO meno gonfia”.

Perchè usare “meno gonfia” o “più sgonfia” quando lei vi metterà di fronte al fatto compiuto che non ha perso un etto ma anzi lo ha guadagnato con tanti interessi, è una tecnica vincente. Da lì infatti la discussione si può diramare in “massa muscolare” e “massa grassa” e voi potrete blaterare all’infinito su come sia scientificamente provato che il peso non conta nulla ma importa la massa e che lei dannazione deve convincersi che è moooooooooooooooooooooolto più sgonfia. Ma molto eh.

Qualora lei non avesse potuto indossare i pantaloni di “quando ci siamo conosciuti. Ricordi come mi stavano bene?” non fatela andare oltre. Depistatela. Fingete di ricordarvi quei pantaloni anche se non avete la minima idea di cosa diavolo stia parlando e specificate immediatamente che i vostri preferiti sono i pantaloni che indossa al momento! (oh mi raccomando concentriamoci. Se indossa una gonna dite: quella gonna. Prendiamo appunti suvvia che le nozioni e indicazioni sono tante me ne rendo conto).

Spostate la sua attenzione su quello che indossa la sera stessa e buttate fango (MA CON GARBO, altrimenti anche lì può degenerare tutto) su quello che lei credeva essere migliore. Ribadite che quel colore si associa meglio al suo incarnato. Ritornate al discorso della massa grassa e magra e di come sia: SGONFIA e meravigliosa con QUEL VESTITO che indossa. Aggiungete pure qualche frase del tipo “se avessi dovuto immaginarti nel mio sogno più bello saresti stata esattamente così. Forse un po’ meno meravigliosa perchè la mia immaginazione, dannazione, non è lontanamente capace di immaginare siffatta meraviglia”.

Non spaventatevi. Esagerate. E soprattutto cercate il più possibile di esser seri e di farle capire che credete moltissimo a quello che state dicendo. E’ difficile ma nel bagno dell’ufficio allenatevi con i vostri colleghi. Diffondente il verbo del ” meno gonfia” e ci saranno più partite di calcetto e uscite con rutto libero per tutti. Ve lo prometto.

Qualora lei, sia che siate a casa o al ristorante, si senta a disagio davanti alle portate a tavola, rassicuratela dicendo che voi avete una fame da lupo e aggiungendo frasi del tipo “amore tu sei un uccellino e mangi pochissimo. Io stasera voglio divorare l’impossibile”.

Perchè il segreto per una donna a tavola è mangiare meno rispetto ai commensali. Solo così non si sente in colpa. Solo così può tranquillizzarsi. Sapendo che è lei a comandare su se stessa e avendo il controllo di tutti e tutto. Per questo motivo vedervi mangiare come cani inferociti davanti a una ciotola dopo aver attraversato il deserto, potrà farle mangiare quel cacchio di piatto di pasta senza pensare alla palestra, all’amica taglia trentotto, alla ritenzione idrica e solo il cielo sa cosa. Andate incontro a una congestione e contorsione intestinale ma mangiate tanto dannazione! TANTO! Non vi rischiate a dire che “basta. sono pieno”. VOI NON DOVRETE MAI ESSERE PIENI. E soprattutto MAI essere pieni prima di lei. MAI , dannazione. SONO LE BASI !

Lei non se ne fa nulla del mazzo di rose poggiato sul sedile (occorre pure quello eh. Altrimenti salta tutto!). Lei vuole sentirsi: magra, sgonfia, bella, eterea e affascinante. E soprattutto desiderata.

Non voltatevi dannazione! Voltatevi per insultare le altre donne e denigrarle. Fissate quelle in sovrappeso e poi guardate lei e ditele “uhhh quanto sei magra amore mio”. Mortificate le altre donne per la vostra salvezza. Siate spietati!

Detto questo abbiamo gettato le basi per trascorrere davvero un bel San Valentino. Durante questa settimana insieme potremmo disquisire sui diversi sipari che ci potremo trovare davanti.

L’uomo, si sa, è sempre un po’ spaventato da questa pioggia cuoriciosa di romanticismo. Fortuna che quest’anno (fingiamo occhei?) non siete davanti alla televisione a seguire i maestri di seduzione dei meravigliosi (?) salotti televisivi italiani. Ci sono io! Tadan!

Comodamente in ufficio potrete prendere appunti e con semplicissime mosse far trascorrere alla vostra lei il San Valentino che si merita (se ne meriterebbe uno in una clinica psichiatrica se corrispondesse ai tratti che le ho attribuito pocanzi ma diciamocelo: chi se ne importa!?)

Ieri si è fatto un primo velocissimo, ovvero dei ravioloni fatti in casa con il salmone sfumati allo spumante. Che detta così potrebbe sembrare un’elaborazione complicatissima. In realtà bastano davvero pochi minuti ed ingredienti. Proprio come per questi stuzzichini che richiedono pochissimo tempo. Riusciranno a stupire in rapidissime mosse a costo e fatica zero. Perchè certamente la pasta sfoglia si potrà preparare in casa come il pane per la focaccia ma non dimentichiamoci che vi è anche la fazione “il banco frigo è amico mio” che butta nel carrello rotoli di pasta sfoglia e brisè e pasta di pane gia’ pronti e non ha nulla da rimproverarsi.

A me piaceva l’idea del mini hamburger cuoricioso. Sono mesi che mi riprometto di organizzare una mini hamburgerata per il Nippotorinese al ritorno da lavoro.  A lui piace spizzicare e spilluzzicare tante cosine piccole diverse e amando particolarmente gli hamburger (solo se fatti in casa) e i panini d’autore (quelli un po’ elaborati con prodotti ricercati per intenderci) si meritava proprio uno snack pieno di bontà diverse.

Ho colto l’occasione innanzitutto per cominciare con qualcosa davvero base base e che tornasse utile anche per la settimana cuoriciosa. E’ venuto fuori quindi questo mini hamburgerino partorito dal nulla e nato nel mio work in progress tra i fornelli. Altro non è che una polpettina piccina picciuò resa cuoriciosa grazie a una scarsissima dose di manualità. Non crediate che sia difficile fare una polpettina cuoriciosa eh! Che già vi vedo demotivati. E’ semplicissimo !

Dopo aver fatto una classica polpettina o hamburger basterà formarle una punta e schiacchiare un po’ sopra formando la classica forma a cuoricino. Verrà benissimo, suvvia.
Per poi infilarla tra due cuoricini di pasta sfoglia o anche due fette di pancarrè intagliate con una classica formina da biscotti, qualora non si avesse la voglia o il tempo di fare la sfoglia o comprarla. Si può servire un tripudio di hamburgerini cuoriciosi con tante patatine o fare perchè no anche delle patatine chips tagliate sottilissime con forma cuoriciosa anch’esse.

Con il ketchup poi fare una bella spruzzatina cuoriciosa. E’ facilissimo disegnare con il tubetto, del resto. Perchè non cimentarsi?!

Una semplice focaccina a forma di cuore che potrà diventare pizza, composta da pasta di pane comprata al panificio o preparata in casa, sarà ugualmente un dolcissimo pensiero che tu sia un lui o una lei.

E’ vero anche che questo tripudio di carboidrati cozza un po’ con il discorso “meno gonfia” ma anche lì: tirate fuori l’asso nella manica, nel caso.

Guardatela negli occhi e ditele “amore non voglio forzarti con i carboidrati anche se ne potresti mangiare quintali visto che sei in formissima” e cominciate a mangiare voi.

Disperatamente. Convulsamente.

Vedrete che la frase “un pezzettino me lo dai per favore?” non tarderà ad arrivare. Anche il vostro odio latente nei confronti di quella ***********, ma mantenete la calma, cacchio.

E’ San Valentino e non potete gonfiarla di botte come vorreste.

Gonfiate voi e basta. In tutti i sensi.

 Nell’App Gikitchen ho inserito diverse ricettine per San Valentino; una delle quali è lo Spaghettino romanticissimo di Lilly e il Vagabondo.

La sezione Pappamondo poi si sta rifocillando e tra Moussaka, Gazpacho e Madeleine sta prendendo un po’ più consistenza.

La nuova sezione Smoothie e frullati e quella vegetariana e vegana e non lo so .

Santo cielo non lo so quello che sto facendo. So solo che è una grandissim aconfusione santocielo.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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