Ricette Vegetariane e Vegane

Ledisendgentelmentudais San Patrizio (che io l’inglese, lo so)


Lo scorso anno per il Giorno di San Patrizio (clicca qui) avevo confezionato dopo aver cotto dei tortini bigusto al cioccolato, una tazzina-boccale  di colore sorprendentemente verde. Né la panna bianca e soffice e né il piattino lindo ( su base verde, uff) erano riusciti a placare la mia ancestrale avversione nei confronti di siffatto colore. Solo che a San Patrizio è davvero un obbligo proseguire con il verde ahimè. Il 17 Marzo per me, insomma diventerà il giorno del supplizio visivo.

Mi avevano convinto quei tortini eccome e qualora vi interessasse la ricetta basterà andare al fondo di questo delirio ( clicca qui)  . Per la pasta di zucchero senza glucosio  c’è sempre il solito noiosissimo e tedioso blablabla che se vi siete persi (vi assicuro non aggiungerà nulla di fondamentale all’esistenza e alla preparazione stessa) e  basta cliccare qui per avere la ricetta in formato stampabile. E’ semplicissimo e sì, uso i coloranti in gel o in polvere perché sarà pure un mio limite ma con quelli liquidi faccio pasticci che metà bastano.


Il Tortino di San Patrizio era adorabile. E’ divertente notare come le cose più carine dal vivo perdano poi in foto tantissimo e viceversa; mi capita talvolta di restare diversi minuti perplessa davanti al monitor. Quella che sembrava essere una ricettina esteticamente poco accattivante su video diventa improvvisamente interessante mentre l’altra sulla quale nutrivi e speravi un quid in più visivamente riesce a rendere meno di una patata bollita; che tutte le patate bollite mi perdonino perché si generalizza giusto un po’ nulla togliendo al fascino di uno degli ortaggi più affascinanti fotograficamente che ci siano. E insomma per dire che poi all’obiettivo queste tazzotte verdi mi avevano deluso e non poco tanto da snobbarle durante la scelta di alcune foto e decretare che no. Rimarranno nell’anta buia della dispensa. 

Quest’anno ho fatto, per delle fotografiche alle quali sto lavorando, altre cosucciiiie ( con tante i, mi raccomando) che non so ancora a quale fascia appartengono. Contando però che realmente avevano una resa che definirei “importante” so già che  a monitor mi faranno giusto un attimo imbestialire. Quando mi lamento e sbuffo dicendo “nonèpossibileperòuff” tuttattaccato mamma, nippotorinese o chi ha la sfortuna di vedermi nel quotidiano, non può non suggerirmi ” ma perché non le guardi prima?”. E io le guarderei sì prima ma durante gli scatti regna tutto fuorché la calma apparente che emanano. Ci manca pure che controllo al computer e partono altre due ore di sonno.

 Questi tortini semplicissimi, dei cupcake-pezzotti di torta insomma, sono in realtà il rimasuglio di un impasto tortoso che ha conquistato parecchio la gente che ha stazionato qui. Mi è stato fatto notare dal Nippotorinese e poi da Papà,  che ormai è un intenditore di Cupcake  oltre che di pipoa e quinoa, quanto possa essere diverso l’assaggio di una piccola porzione come può essere il cupcake e quello di una bella fettona dello stesso ma realizzato nella classica forma a torta.

Suppongo, giusto per lanciarmi in una logica che non mi appartiene, che la lievitazione e la cottura ( e il conseguente sapore finale) dipende moltissimo da dove ha stazionato l’impasto . In che forma soprattutto  e grandezza. Perché questo cupcake ( in fondo cosa altro è il cupcake se non un pezzotto di torta? ) nella sua forma monodose risulta più stopposo e consistente mentre in quella tortosa (altro termine tecnico) soffice e aeroso. Sembrerebbe quasi, mettendoli sulla stessa tavola, che siano due impasti completamente diversi. Con la stessa baste certo, perché il gusto poi alla fine non è così dissimile ma certamente diverso. La copertura è giustappunto verde in onore di questa festività che per noi Italiani conta meno di zero ma per una stupida come me che ci lavora con queste cose diventa imprescendibile. Fiorellini e annessi non sono frutto di scelta bensì di semplice riciclo. Avanzandomene un po’ appunto per lavoretti extra fotografici progettosi ho adoperato quello che avevo a disposizione.

Non avendo molta pasta di zucchero colorata  quindi piuttosto che fare dei veri e propri fiorellini ho usato la tecnica (che sarò pazza e lo sono mi ricorda i cerchi di Klimt) inventata di sana pianta ovvero: metti la pallina colorata. mettine un’altra e buca con uno stuzzicadente. E’ carino vederli amalgamare come fossero salvagenti in mezzo a un mare di colore e arcobaleno;  con un po’ di fantasia possono venir fuori davvero delle decorazioni carine senza avere formine o chissà quale attrezzatura. Un semplice stuzzicadente e via: tante meraviglie. Che poi mi viene in mente d’amblè  il Cupcake di Totoro ( clicca qui )

Ingredienti per 8 persone circa della torta Yogurt e Cocco: 120 grammi di cocco fresco a pezzi, 25 grammi di yogurt naturale, 180 grammi di zucchero semolato, 120 grammi di farina OO, 100 grammi di burro, 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci e scagliette di cocco disidratato per decorare.

Elimina la buccia scura dal cocco, taglialo a pezzetti e tritalo nel mixer. Aggiungi lo yogurt e frullalo insieme al cocco per almeno un minuto poi unisci lo zucchero, la farina e la fecola che devono essere state precedentemente setacciate. Taglia a dadini il burro che hai fatto ammorbidire a temperatura ambiente e che per nessuna ragione deve essere liquido. Aggiungilo quindi al composto insieme alle uova sbattute e incorpora infine il lievito per dolci. Fai amalgamare bene il tutto e metti negli stampi da torta simili a quelli del plumcake lunghi almeno 15-18 centimetri o in una rotonda in silicone massimo da 20 ( o nei pirottini, va) a 160 gradi già caldo per un’ora almeno. Quando tutto si sarà raffreddato allora decora a piacere con scaglie di cocco disidratat o decora come preferisci, Una colata di cioccolato fondente e scaglie di cocco sopra? Perfetto. Anche imbottito con il cioccolato perché no?

E con l’augurio per tutti i PatrizioPatriziaPatrizini del mondotutto direi pure di fiondarsi nella preparazione dei macaron. Ebbene sì. La Regina dei Macaron Flosci ci riprova quest’oggi ma senza l’ausilio della malefica teglia in silicone sulla quale dovrò disquisire (leggi:inveire) qualche quarto d’ora (ma anche “ora”) appena avrò due minutini due (non compratela per l’amore di tutti i nani da giardino!) 

E alle 12:12 il delirio odierno con ricetta annessa, perché sono una persona malvagia e non risparmio nessuno neppure nel week end. Crudelia Demon? tzè. Principiante ( bei capelli, però).

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21 COMMENTS

    • io ti amo e devo parlarti e devo sapere come stai e devo un sacco di cose.
      sonosommersa.
      noncelhofatta 🙁 scusami.
      dimmi che stai bene e che.
      *_*
      e.

      • Ciao Ammoremio dolcissimo! Sono a casa da ieri sera, non sto esattamente bene ma. Meglio, ecco, diciamo che sto meglio 🙂 C’ho in testa un senso di musica ma. Visto com’è andata non mi voglio lamentare, sono rientrata in soli due giorni a casa mia!
        E sono stracontenta che posso postare finalmente tutte le mie cretinate, che in questi giorni sono rimasta troooppo indietro!! 😀

    • TITTIII!!!!!!!!!!….eccola scattante in rush…per conquistare il podio….e ancora e ancora…e vai!…Titti…presto ci sentiremo a costo di pubblicare il mio n.di cellulare…qui nel mondo! Dallo che ti voglio bene!

    • Gridiamo perfavore tutti insieme a Angy ” sei bellissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa” ?!?!!?

      e cantiamo pure ?!?!?!

      Anzi datemi un microfono che canto con chiaro accento bertè ! ( se non mi hai sentito cantare penserai che sia una cosa bellissima ma. ahimè. però tu menti e incoraggiami ti prego )

      *_*
      ma santocielo.
      sei bellissima.

      • Ehm ehm grazie 🙂 eh che oggi mi sono alzata davvero allegra 🙂 e questo influenza tutto 🙂 grazie iaia 🙂 mai quanto te iaia bella!!!! 😉

        • amore no eh.
          ti prego no.
          io sono fotogenica lo giuro.
          non diremaiquantote perché ti becchi la filippica di otto ore sulla fotogenia. Confermerà chi mi ha visto dal vivo e mi ha confuso con la signora di sessanta anni bassa e pacioccosa con le buste delle spesa accanto.
          Fortuna che avevo il coniglio nella borsa *_*

          bestiabiondaaaaaaaaaa diglielo che all’aeroporto mi hai confuso per il parcheggiatore!!!!

          • ok ok (disse compiancendola facendo si si con la testa:)) guarda mi trovi toooooooooooootalmente d’accordo con il discorso della fotogenia, perché io , ad esempio mi fotografo il meno possibile perchè vengo bene ad una foto su sei…ma voglio dire, qualcosa sotto ci dev’essere? la sostanza da rendere fotogenica ci dev’essere :)?
            comunque Iaia mia dolcissima mi prendo e i complimenti e ti stritolo fortissimo in un abbraccio e sbaciucchiandoti tutta…perchè ti adoro nella maniera più sincera!!!! 🙂 +++++++++++++

  1. la titti è tornata in gran forma! Prima assoluta con un bel Aaaaaaaaahhhhhh.

    Contando però che realmente avevano una resa che definirei “importante”

    Questo mi fa ridere. Da almeno un paio d’anni si sta diffondendo anche questo modo di dire che non so se sia giuso o sbagliato. E quando ho indagato ho perfino scoperto, con mio disappunto, che fosse giusto. Voglio dire: io importante l’ho sempre usato per sottolineare che un appuntamento è, una persona è. NOn l’ho mai usato quantitativamente. Invece adesso si usa dire: sono cifre importanti, un valore importante…

    E ora, dopo il mio delirio, vogliamo tutti sentire Sei Bellissima con voce Bertezzata

  2. amo San Patrizio! purtroppo quest’anno sarò costretta alla clausura causa esame imminente… meno male che ci sono le tue creazioni che mi tengono allegra 😉 chussss

  3. Ciao giuliaaaaaa! Cof Cof…senti gia’….agh…sto entrando in crisi d’astinenza! Bellissimo questo tortino!….ma quando ci inviti?…

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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