Ricette Vegetariane e Vegane

Segnaposto Portauovo Coniglio

E dopo le mie tediose considerazioni  circa il Menù di Pasqua parte la filippica circa i segnaposto portauovo conigliosi. Non sono difficili da realizzare e occorre pochissimo materiale. Un pezzo di cartoncino, anche colorato secondo come si preferisce la nuance conigliosa, qualche colore non importa se pennarello o matita, delle forbici, fiocchetti vari ed eventuali per decori se piace arricchire e un pezzetto di porta uovo di cartone; sì proprio quelli che contengono le uova al supermercato. Basterà ritagliarne un pezzetto per attaccarlo al coniglietto di cartone confezionato con le nostre sante manine. In pratica si dà la forma conigliosa che più si preferisce. Quella che ho eseguito io è davvero semplicissima. Tondeggiante e con due orecchie, si fa prestissimo a realizzarla. Si disegna la forma conigliosa sul cartoncino magari usando la matita se non si è proprio del tutto sicuri del proprio tratto e poi si ritaglia. Indifferentemente si può colorare prima o dopo e adoperare qualsivoglia tecnica. Anche i glitterini o la polvere colorata potrebbero essere un’idea. Non so se lo avete mai fatto a scuola ma quel metodo semplicissimo di spalmare la colla (tipo la pritt comune) in stick e poi cospargere la superficie con la polverina. Uh quanti ricordi (e capisco pure perché mamma si arrabbiava quando soffiavo sulla polverina. Lo facesse mai la mia nanetta per punizione le farei spiegare la teoria della relatività dal Nippotorinese. In lingua cinese).

Del resto se vanno le glitter lip alla Katy Perry pure il portauovo Pasquale per essere in tinta e alla moda potrebbe esserlo, tzè. Che non stiamo mica qui a pettinar code tonde dolcissime di conigli noi.

 

E insomma dopo aver ritagliato dal portauovo in cartone facilmente reperibile in commercio, con la colla o anche con la pinzatrice (ma di quelle piccole eh) si assemblano le due parti e poi come la fantasia suggerisce si prosegue. Si può scrivere il nome sul guscio dell’uovo usando un pennarello indelebile. Si può scrivere sopra il coniglio stesso il nominativo del commensale e metterlo a mò di segnaposto o semplicemente servire un uovo in tavola usando un modo un po’ più particolare. Che sia sodo con il guscio colorato o che sia crudo e messo lì giusto per o. Insomma davvero infinite sono le possibilità per adoperare questa forma conigliosa uovosa.

Gli occhietti possono essere sostituiti con quelli di plastica e a pupilla mobile che trovo, santocielo, adorabili e versatili per le più disparate occasioni. Ne ho sempre un pacchetto nel cassetto. Credo proprio che non potrei sopravvivere senza un pacchetto di occhietti di scorta. Basta poggiarli su qualsivoglia oggetto o superficie e tutto si anima. E poi dietro questi occhietti c’ è una storia. La stessa credo che mi abbia portato immensamente fortuna. Non che ci creda alla fortuna io, ma.

E’ bello anche sognare e credere in certi momenti a tutto quello che purtroppo si sa non esiste. E allora perché non sognare che uno zompettante coniglietto con portauovo nel panciotto venga dritto dritto filato verso di te sorridendoti per offrirti un ovetto?

QUESTO POST È STATO PUBBLICATO IL: 

19 COMMENTS

    • Concordo… mi immagino già Frugolino che mi guarda con quegli occhioni tipo Gatto dagli Stivali di Shrek e mi dice “è stato solo un piccolo incidente”… oggi pomeriggio ritagliamo le sagomine dei conigliotti, deciso!

  1. Anche se il mio piccino non è più tanto piccolo, ma un gigante io li voglio prepararglieli lo stesso a Pasqua!
    Questo prossimo uichend che sarò libera da impegni pseudolavorativi mi voglio proprio dedicare a disegnare e ritagliare, colorare e decorare. Adoro fare piccoli lavori manuali da sempre, ho imparato il decoupage, il craquelè, il patchwork, l’incisione su fogli di rame, i gioielli, il punto a croce, il mosaico a vetri e mille altre cose puntualmente messe da parte una volta memorizzata la tecnica…ma ultimamente ho un pò perso l’entusiasmo, complice poi la continua mancanza di fritaim 😉
    Con l’avvento della primavera però mi si riaccendono gli ormoni, i neuroni si moltiplicano e si rimettono in circolo, ritrovo l’energia perduta e quel briciolo di entusiasmo che non avevo più. Quindi, meglio approfittare subito! Mi metto al lavoro, compro oggi stesso i cartoncini colorati e via, nel mondo delle meraviglie!

Rispondi a Riassunto di Aprile | GiKitchen – Una Cucina Psicola(va)bileAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

Seguimi anche su Runlovers

Tutte le settimane mi trovi con una ricetta nuova dedicata a chi fa sport

MUST TRY