Ricette Vegetariane e Vegane

La liberazione di fare un Dolcetto Facilissimo, ultraveloce e ipocalorico? Giàgià

E ti pareva che il 25 Aprile c’era pure la Liberazione da quella invasata di Gikitchen, vero? Ed eccomi qui puntuale, fastidiosa e fiscale come una tassa. Alle ore 12.12 con perfidia e furore dalla Sicilia. Giusto tre paroline veloci veloci su un dolcetto davvero intrigante (Luci mi adorerà e se non lo farà sarà costretta, uffa) per gli amanti della ricotta. Un dolcetto sicilianissimo che alla mia mamma hanno servito in un ristorantino nel Catanese ultimamente. Avendolo riesumato verbalmente mi è proprio venuta voglia di riproporlo durante un pranzetto insieme ed eccolo.

In fondo nel cannolo c’è zucchero e ricotta. In moltissimi, non siciliani, rimangono stupiti dalla differenza che il cannolo siciliano ha nelle diverse parti della trinacria. Se non ami particolarmente i sapori forti e provi il cannolo nelle provincie più piccole difficilmente crederai che il cannolo alla ricotta sia un dolce che fa per te. Al contrario, se lo provi in una famosa pasticceria non sarà difficile vedersi servito un vero e proprio prodotto di pasticceria che di selvaggio proprio non ha nulla. Se non il prezzo, mi verrebbe da dire in rarissimi casi.

Le varietà e i gusti e le consistenze del cannolo sono infinite e ci si potrebbe disquisire su non tanto quanto ho fatto io (che potrebbe pure bastare vista la mia incompetenza)  ma fino all’infinito e oltre. Per annunciare insomma che questa cremina non ha poi così nulla di innovativo nè richiede chissà quale elaborazione ma può essere un’idea veloce, carina e sfiziosa per chi vuole servire un dolcetto e ha poco tempo.

Un dolcetto tra l’altro con mille sfaccettature ed è per questo che lo trovo interessante. In primis è veloce da fare e per una cena organizzata magari all’ultimo momento si può pensare di chiudere con un dolce fatto in casa che non guasta mai. Non in ultimo la quantità di zucchero può essere ridotta a piacimento in modo da trasformarlo anche in un dolce ipocalorico. In effetti grassissimo questo dolce a prescindere dall’elemento zuccherino proprio non è.

In pratica si deve lavorare della ricotta freschissima con lo zucchero a velo ma di quel velo fatto in casa. Nell’antichità bastava olio di gomito e un bel cucchiaione di legno e via veloci veloci ad amalgamare ma adesso che siamo tutti stanchi anche per mettere l’alimentazione alla presa e premere velocità 3, basterà lo sbattitore elettrico, sì. Poi ci si deve grattugiare dentro abbondante scorza di limone non trattato e arancia. Amalgamare per bene ma proprio bene e servire con foglie di limone lavate accuratamente.

A me piaceva l’idea di servire questo dolcetto con delle piccole cialde di cannolo a fare da contorno. E l’idea continua a piacermi ed entusiasmarmi parecchio ma è il tempo che manca. Mi riservo quindi questa preparazione destrutturata, giusto per darmi un tono, per un futuro assai prossimo. E via.

E che sia un giorno di riposo per tutti. Io con somma sorpresa (sarcasmo portami via) lavorerò come un’ossessa. Yuppidu!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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