Ricette Vegetariane e Vegane

La Cipollata Catanese direttamente dal Brasile (?) è quiiiiiiiiiiii *Carramba Music*

Non poteva mancare la cipollata siciliana a questo punto, considerato il fatto che  da un po’ di giorni pubblico piatti base semplicissimi della mia terra. Non ci sono molte parole da spendere se non un pezzotto di pancetta di maiale freschissima attorcigliata intorno a un porro o un’estremità della cipolletta fresca. Semplicemente arrostite senza un filo di olio perché l’esosa quantità di grasso della pancetta farà da sostituto (ma qui mi becco ceffoni sonori dai veri siculi che l’olio ce lo mettono eccome, ecco).

Generalmente la cipollata è uno stuzzichino (leggeroleggero) che si sgranocchia qui e lì quando si fanno queste allegre scorribande sicule che dovrebbero in teoria rappresentare il concetto di: barbecue. Solo che poi quelle centoventototto tonnellate di carne e novemila chili di cipollata per antipastino leggeroleggero contraddicono un po’ l’idea comune che si ha del barbecue in sè.

Ma sììììììììììì. Al sud è tutta una festa e che bisogno c’è di restare leggeri invece che riversi sotto un albero con lo stomaco gonfio rantolando di dolore per poi dire “ma sìììììì un cannolo non ce lo facciamo?”.

Un giorno prometto di rapire Hariel (se non segui il suo blog vergognati!) e vestite da “intervistatrici sicule infilatrate” ci introdurremo sotto mentite spoglie in una bella scampagnata del genere e vi mostreremo che niente di tutto questo è frutto di una strepitosa fantasia. Tragica realtà, Siore e Siori. Meravigliosa e tragica realtà.

Mi piace sempre il discorso che in molti cercano di portare avanti. Narra di guerre e di costrizioni e del fatto che nel dna vi sia quella voglia di rivalsa e di cibarsi. Lo dicesse mia nonna nata nel venti potrei pure accettarlo come discorso, perché intervallerebbe anche bombe, rifugi, sangue, morte e brodino se andava bene ma quando a farlo è un ragazzo di ventitre anni che potrebbe chiamarmi zia un po’ rimango allibita (ma la maggior parte delle volte mi diverto e pure da matti).

Il concetto di “mangiare fin a star male” è ancora radicato e preoccupante per certi versi, se vogliamo.

La realtà è che bisogna fare un po’ di autocoscienza e asserire senza alcun problema che nella mia terra vi è sì un calore smisurato e un’accoglienza che  talvolta sfocia nell’imbarazzante e  indecoroso e come in quello vi è una predilizione per (oltre sterminare popolazioni di animali felici solo per il gusto di rantolare dal dolore in preda alla pienezza cosmica) esagerare ma proprio vergognosamente nelle porzioni.

La cipollata è a tutti gli effetti un secondo piatto che può essere accompagnato ad un’insalata. Potrebbe certamente aprire un pasto a base di carne se le porzioni fossero ridimensionate a una o al massimo due. Il concetto di “ma è verdura” è interessante sì, ma non corrisponde alla realtà che per quanto difficile credere ha un significato universale e non soggettivo.

Ho assistito basita a moltissime scene del tipo “cinque chili di cipollata come antipasto basteranno?”. I commensali invitati erano sì predisposti ad un allegro barbecue (leggi: abbuffata epocale), al convivio e al bicchiere di vino e alla lavanda gastrica d’urgenza con le sirene spiegate, ma santo cielo il concetto di antipastino con tanto di vezzeggiativo andrebbe giustappunto ridimensionato.

Finita la filippica lamentosa sulla cipollata (uuuufffa!) sosterrei però con assoluta certezza che in quantità decorose e che sia apripasto o secondo rimane un’idea velocissima e pur sempre gustosa per chi ama la carne da realizzare in pochissimi minuti. L’impatto scenico poi a me, francamente, piace. Non che sia rilevante ma fotograficamente convince. Così è deciso, la cipollata è tolta. 

Giusto perché da domani qualcosina di diverso verrà riversato sulla tavola del Gikitchen, farei una carrellata velocissima con tanto di mini riassunto sulle ricette Siciliane base della tradizione che sono state pubblicate in questi giorni:

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26 COMMENTS

  1. E se non poteva mancare la cipollata siciliana ..non potevo mancare io da buona fimmina sicula de panza! aehm…anche di 23 a dirla tutta..però vabbè sorvoliamo! la cipollataaaaaaaaaaaaaa siiiiii….antipasto?anche!!! oddio cotta sulla brace…mangiata presa dalla griglia *_* ustionandosi le mani e la lingua!!! yeahhhh …e poi ovvio che ci sta un bel cannolo con la ricotta!quello ci sta sempre!! ghgghghgh 😀 …
    Non ho capito..che facciamo noi?infiltrate in una scampagnata????? non è meglio farci direttamente la scampagnata???? 😀 giuro che poi faccio il reportage come se non siamo noi le panzare!!!! peTTTTè tante verdure…facciamo la cipollata di soia? (se po ffà????) … io mangio pancetta e tu soia…però poi il cannolo con la ricottaaaaaaaaaaaaaaa…. e se ci ricoverano per indigestione stiamo “vicine vicine” (detto alla topo gigio! eh!) e ci facciamo portare il gelato all’ospedale da chi viene a farci visita! …………uhm….forse meglio aspettare di uscire per il gelato eh? 😀

  2. terzaaaaaa!
    Gnégnegnegnegngngné!
    Facile arrivare primi, ma terzi no! Ci vuole destrezza! (che ridere se nel frattempo commenta qualcun altro…)

  3. Anche io voglio essere rapita e portata nella terra in cui barbecue vuol dire tutt’altro…Noi qui si griglia peperoni per ricoprirli poi di bagna cauda!

  4. Fatto il doveroso preambolo che stabilisce certune gerarchie… vamos a comentar la cipollatas cun la panzétas y la cipola(ta)s.
    Geniale. Lo farò sicuramente. Si dà il caso che forZe proprio sabato avrò oZpiti. E cipollata sicula sia! Olé!
    Grazie Iaia ^_^

  5. quindi anche da voi quei pranzi dove si inizia ad arrostire alle 9 del mattino e si finisce di mangiare alle 9 di sera si chiamano spuntini come qui da noi?

  6. O_O si vede che mi perdo molto del tuo blog… Non mi ricordavo che avessi origini sicule! Se poi questo piatto lo chiami ‘cipollata’, penso tu possa essere delle zone del catanese,entroterra siculo all’incirca. Saprai benissimo che a Palermo noi li facciamo, ma li chiamiamo in altro modo e li facciamo con altro al posto della pancetta! 🙂 che bontà da grigliate in compagnia! Pensa che le cipollate le ho scoperte solo qui a Milano tramite la famiglia di mia moglie, che ha origini sicule proprio dell’entroterra. Però loro oltre alla cipolla, insieme alla pancetta di maiale aggiungono delle strisce di formaggio tipo tuma o primosale. Leggeri leggeri! 🙂

  7. non so se è più forte la curiosità verso piatti di una tradizione sconosciuta. o le risata che monta quando leggo la descrizione della suddetta tradizione. ma è verdura..vado un momento a rotolarmi per terra per scaricare la ridarella poi torno

  8. Io non celapossofarcela… Ma c’è un certo Ingeriminese qui che ne divorerebbe volentieri una “porzioncina” e farebbe sicuramente onore ad una delle scampagnate sicule… Buona giornata a te Giulia! E buona giornata a tutti

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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