Classico esempio (ennesimo) di ricettina veloce in preda a raptus di schizofrenia che poi quando vengono assaggiate ti vien voglia solo di prendere il silicio e colpirti fortissimamente. Fortuna  o sfortuna, dipende dai masochistici punti di vista, il silicio si reperisce con non non troppa facile difficoltà . In pratica avevo delle amarene in scadenze e una triste confezione da 500 grammi di ricotta. Ho buttato dentro zucchero, uova, cannella freschissima e amarene. Girato per bene il tutto e infilato in forno. Quella che doveva essere un dolcetto veloce giusto per far fuori due o tre prodotti che non riuscivo a smaltire come risultato ha ottenuto al contrario delle più rosee aspettative tanto ma proprio tanto consenso. Non ho abusato di zucchero e questo piace al Nippotorinese anche perché già le ciliegie classiche, quelle nello sciroppo caramellatissime per intenderci, hanno un sapore che definirlo lezioso è non esagerare.
Essendo una fuddblogghè chenonè unafuddblogghè ma più una che ama farfugliare e fotografare non mi sono pentita eccessivamente di non aver preso appunti o bla bla bla ( sto cercando di mentirmi spudoratamente senza riuscirci) e sono passata alla fase due ( inventandomela di sana pianta anche perché per quanto mi riguarda non credo ci sia una fase 1) : nasce la rubrica ” Pasticcia e fotografa!”. Nel senso che si butta roba a caso random giusto perché ormai si è fotografata e perché non esporla?
Un po’ come avviene negli album di facebook quando posti 2904290348209428 scatti e sei sempre nello stesso luogo. Solo che in una hai l’occhio storto e nell’altra ti è entrata un moscerino negli occhi. Per proseguire con tuo cugino dietro che si gratta la pancia e tua zia ha le dita infilate nel naso in cerca di nuovi fantasmagorici tesori manco fosse in cerca del vascello di Goonies ( è un’immagine orrenda. Perché ? dico perché  devo venire proprio a me?)
La selezione questa sconosciuta e allora perché non lasciarmi travolgere anche io da questa smania di pubblicare qualsiasi cosa anche che non abbia alcun nesso logico. Senza ricetta, indicazioni, fotograficamente imperfetto e con luci sbagliate. Foto ritrovate senza un perché. Così. Nella meravigliosa tecnica dell’ ammuzzum. Che voglio scrivere così proprio per essere ancora più ammuzzum di quell’ammuzzum.
Ahhhhhhhhh. Mi sento finalmente una donna libera. Fortuna che durerà poco ma è lunedì. Generalmente il Lunedì non si contraddice nessuno.
Pena due ceffoni e tre calci sugli stinchi; così giusto per cominciare.
Sono sicura però che semmai si volesse riprodurre codesta tortina fruttosa leggera poco zuccherata non ci voglia proprio quella bestia di Gikitchen a dare le dosi. Per 500 grammi di ricotta basteranno due uova se sono di dimensioni abbastanza ragguardevoli. Qualche cucchiaiata di zucchero che potrà essere indicativamente quella di due-tre cucchiai colmi e abbondanti meglio se muscovado e di canna. Cannella e un cucchiaino ma solo uno raso di lievito e un bel barattolone ricolmo di almeno 300 grammi di amarene tagliate almeno a metà perché al contrario della frutta fresca non faranno letteralmente ” esplodere” il composto come generalmente avviene.
In forno a 180 per una quarantina di minuti ma sempre controllando con lo stecchino di legno ( che dovrà fuoriuscire asciutto) e via. Sfornare, raffreddare e servire con zucchero a velo ma proprio un velo e  una bella pallottola di gelato. Ecco quella potrebbe essere davvero un’idea freschissima visto il periodo nettamente estivo.
Alle 21. 21 una versione fresca veloce e vegana di una pasta davvero deliziosa.