Ricette Vegetariane e Vegane

A Facci ‘i vecchia

Il ferro da stiro è della mia bisnonna calabrese e l’opera di volerlo dipingere e piazzarci su una margherita opera di Fernanda in preda a schizofrenia infantile. Strepitosto no? Si trova sul forno a pietra che adorna la meravigliosa cucina di mamma e sta lì immobile tra stirature, pieghe, ricordi e famiglia. Io, voglio disegnarci su un nano da giardino ma mamma non pare essere molto d’accordo. Perché mai?

Questa focaccia l’ho scovata in archivio. Papà ( e tutti i siculi in effetti) la chiama  “Facci ‘i vecchia”; in Sicilia si chiama così, Faccia di vecchia, quella focaccia senza nulla sopra se on un buonissimo olio extra vergine d’oliva. Nella versione più classica e antica addirittura andrebbe del buon prezzemolo tritato freschissimo sopra. Le declinazioni sono diverse a secondo della Trinacria come sempre.

Mi affascina e non poco la derivazione di questo nome data nell’antichità alla Focaccia che in realtà nulla aveva se non tutto. L’impasto. E semplicemente del sale. Che poi ci potesse mettere su del pepato fresco siciliano o del pepe nero era un’altra storia. Gli ingredienti principi rimangono comunque l’aglio (il pepe in alcuni casi) e il prezzemolo freschissimo tritato finemente messo dopo la cottura ( rigorosamente nel forno a pietra; che non si pensi nemmeno di farla nel forno normale o ci si becca un ceffone a pieno volto)

Questa elaborazione focacciosa era stata fatta giusto qualche mese fa (moltimesifaerainvernovabbè) nel forno a pietra di mamma. Finita nel dimenticatoio dell’archivio di WordPress la pubblico giusto perché non rimanga lì. Sola. Oltre a non meritarlo, al contrario ha un posto di rilievo.

Che poi mi sia persa nell’archivio la versione prezzemolosa è un’altra storia.

Il Post è chiaramente programmato ed io dopo la disavventura di ieri con i peperoncini, che documenterò perché sul web santocielo nessuno ha esattamente descritto l’agonia e di conseguenza i reali rimedi, sono a spasso con il Nippotorinese a prendere un po’d’aria.

( e speriamo a prendere pure un po’ di granitine che di solo aria, com’è che si dice, non si vive).

Che sia una Domenica splendida per voi. Inutile dirvi che vi vorrei tutti tutti tutti tutti infilati in macchina a scorazzare con noi.



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14 COMMENTS

  1. gnam gnam…buona a facci i vecchia 😛
    Gyuiuzzi (tu&lui…ovvio..perchè mica il povero nippo on va considerato eh!) io non voglio sapere dove stai passeggiando..ma io pomeriggio mangio fragole!!!!! e ho detto tutto! (che nn si sa mai nella vita…eh!) 😀
    buona domenica a voi
    :-**********************

  2. Ma… è aglio quello?? O_o
    Tipo che poi stenderei il Nosferatu in persona con un colpo di tosse!
    …pensavo… potrei anche accanirsi ferocemente sul muso della mia vicina a colpi di alitate! Ottimo! Il delitto perfetto!

    Muahahahauuuuahahah!

    Ok è fatta. Vada per la focaccia, così piglio due godurie al prezzo di un po’ di farina e due o tre (facciamo 5, tanto per andare sul sicuro) spicchi d’aglio.

    Vi richiamo per il garden-party celebrativo.

  3. devo costruirmi un forno di pietra perchè non posso vivere senza questa focaccia. maipppiù. devo. ecco. manchi. bestia. pf. prrr. (oggi faccio dei punti, perchè oggi mi piacciono i punti. e allora.? punto.)

  4. bellissimo il ferro da stiro,sembra il vagone di un treno graffittato da qualche giovane artista.
    E faccia da vecchia è proprio il nome più giusto del giusto. Pare proprio che abbia dei lipomi sulla faccia

  5. Io adoro la focaccia bianca! Qui da noi in Puglia, e soprattutto a Bari (infatti è chiamata “focaccia barese”), è una vera specialità. Viene preparata in bianco con solo sale e rosmarino oppure con pomodorini a fettine. Slurp. 🙂

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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