Ricette Vegetariane e Vegane

Un Frappè di Caffè uotels?

Lontani i tempi di biscotti, arrosti e tisane calde dove affondare esaurimenti giornalieri vari, è tempo di bibitoni ghiacciati che fanno vibrare l’ugola con sferzate di energie. Pronti per ripartire e continuare a proferire idiozie giornaliere, impegni, cataclismi in arrivo e varie ed eventuali. E’ anche il periodo in cui uso di più il Bimby. Come ho avuto modo di sproloquiare (a sufficienza direi) a riguardo, non appartengo alla setta malvagia del sacro elettrodomestico osannato e idolatrato come una divinità.

L’ho acquistato quando ancora non mi importava nulla della cucina in generale, e quindi due-tre anni fa abbondanti, senza alcun tipo di aspettativa a riguardo. Mi interessava più il fatto che potessi racchiudere in un elemento varie ed diverse funzioni. Il fatto che cucinasse mi aveva attratto poco anche allora. In definitiva io in quel Bimby ho fatto una volta il ragù e quando ho visto la consistenza ho riso sadicamente urlando “mai più”, e due volte il purè. Non male certo, ma a schiacciare due patate bollite ce la si fa anche senza l’aiuto dell’aggeggio.

Trovo eccezionale però il Bimby per gli impasti dei dolci. Eviti di pesare e blablabla e vai di mix. Ma anche qui il discorso cade, perché oh prendere la bilancia e lavare tre recipienti non ha mai ucciso nessuno. Mi diverto meno senza Bimby, insomma.

Insomma a cosa mi serve il Bimby? A farci i sorbetti, frappè, granite e gelati. E no. Non  sarebbe meglio per me una gelateria perché primo occupa il triplo dello spazio e nello stesso piazzo priorità come nani da giardino e poi perché ormai ce l’ho e l’incauto acquisto doveva essere ammortizzato per certi versi.

Uso quindi moltissimo il Bimby in queste stagioni primaverili ed estive. Quando generalmente sono tutti a riposo e attendono i tempi duri da settembre in poi, tra biscottamenti, risotti e soloilcielosacosa, il mio poveretto lavora come un pazzo. Ho un’abilità a spaccare poi le lame non del tutto indifferente. Quando vado al centro assistenza per comprare le lame (ne compro pacchi da due ogni volta) scoppiano tutti a ridere “Ma davvero ne ha rotte altre?”. Credono che io sminuzzi dell’acciaio dentro il mio bimby. In realtà è che se non si trita il ghiaccio opportunamente pian pianino a velocità ridotta per poi aumentarla, si rischia di mandare in corto tutto.

Lascio sempre della frutta in freezer tagliata a pezzi. Ananas, melone bianco, melone cantalupo, anguria (senza semini santo cielo), ciliegie e fragole. Così poi arrivo lì davanti lo sportellino del freezer e decido “Uhm…oggi ananas!”. Ficco nel bicchierozzo del fidato amico Bimby tutti i pezzotti di ananas (è meglio sempre tagliarli piccoli ma detto da una che spacca almeno tre lame a stagione mi rendo conto è una parentesi che si poteva saltare a piè pari), un po’ d’acqua e via. Non adopero zucchero e al massimo (ma proprio massimo massimo) se proprio è la giornata “è tutto amaro” vado di dolcificante mapocopocopocopoco. Non dovrei usarlo e arrendermi saggiamente allo zucchero di canna integrale ma in cuor mio quelle calorie, confesso, mi pesano un po’.

Oltre alla vastissima varietà di sorbetti, granite e gelati (impiego due minuti a prepararmene di buonissimi con il latte di riso senza usare alcun tipo di proteina animale sicché neanche il latte), preparo chiaramente frappè ghiacciati e quello al caffè è ultimamente uno dei miei preferiti. Certo se contenesse panna, zucchero, blablablabla potrebbe piacere di più (ma solo ai comuni mortali eh. Mica a me). Il mio frappè personalissimo di Caffè nel Bimby da sorseggiare leggiucchiando un fumetto è invece semplice e ai limiti del vergognoso. Non vi sarà quindi bisogno alcuno di trascrivere la ricetta in quanto è solo ghiaccio e poco caffè. Una spruzzatina immancabile di cannella sopra; ecco quella sì.

Lo stesso ottimo risultato si può ottenere anche con l’orzo e perché no spruzzando leggermente con del cacao amaro.

C’è da dire poi che con l’arrivo della Nespressouotels? si è aumentata la dose giornaliera raggiungendo limiti preoccupanti. Pure io riesco con queste capsuline a servire un caffè decoroso perché non devo intervenire su lunghezza, acqua, decalcificazione, soloilcielosacosa.

Infilo capsula e premo il bottone. Se il Nippotorinese continua ad odiarmi per avergli tolto la macchinetta-vera-professionale-per-intenditori-di-caffè, confesso di aver cambiato radicalmente la mia esistenza possedendo suddetto aggeggio.

Fa antipatia anche a me, per carità eh. Mi ricorda George che detesto quanto un piatto di spaghetti con il ragù ma.

Ma mi dà l’opportunità di non avvelenare nessuno. Né con la moka né con dosaggi sbagliati di acqua-caffè nella macchinetta, ergo: Uotels? (è che dico troppe volte uotels e la cosa francamente sta diventando ridicola e ripetitiva).

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22 COMMENTS

  1. Santa carusa!!!!!!!! aehm…. buongiorno Gyuiuzza!!!! anche io odio quell’aggeggio per cucinare…non ce l’ho, non so se un giorno a casa mia ( quale??? ah si..quella del pazzo che se si inginocchia con la grande proposta diventa pure mia..ecco si!) lo avrò..ma di certo non lo userò per cucinare. Per fare creme frullati sorbetti gelati liquori..siiiiiiiiiiiiiii! certo che 1000 eurini son tanti però..allora lo metto in lista nozze? (che nozze?????ah si…sempre quelle dopo che il pazzo s’è inginocchiato!)
    Bono il frappè al caffè…certo esaurita come sei non peggiora le cose??? ( ho detto esaurita? a te?? nooooooo errore ci fu!!!!)
    aehm…
    ok sto fuori come un balcone.
    Delirio.
    Parlo col picccccì da solo minacciandolo di tirarlo da una finestra che non ho….sbatto il mouse ottico sul piano di lavoro maledicendo autocad..insomma sto messa male…sappilo!
    Detto ciò ti bacio…e me ne vò!!!
    (ma il pazzo secondo te si dovrebbe inginocchiare sui ceci per l’occasione????)

  2. Quelle capsule le terrei lì, da esposizione, giammai ci farei il caffé che poi mi si rovinerebbe la nuancedegradé! Qui ci sono i faccioni di Sgiorg che campeggiano ovunque, perchè caffè=nespresso e questi negozi sono enormissimi, con i buttafuori all’ingresso come nelle boutique di dolce&gabbana…è inquietante…il clunei poi che ti guarda dall’alto in basso col fumettone “uotels” ti fa pensare immediatamente “… avrai da guardà?…”…e se scrivo ancora un po’ mi conquisto la maglia nera prima ancora di inviare!Annamo, va!

  3. Anche io come Bianca non toccherei la valigetta..la lascierei completamente intonsa, per non rovinare la nuans 😉
    Il frappè di caffè è buonissimo..somiglia al caffè shekerato che faccio io a casa, ma senza il Bimbi, io sbatto il tutto a mano 🙂

  4. Abbasso il Bimbi. Ho mangiato un purè, a capodanno, preparato con quello e da allora non ho più avuto il coraggio di mangiare il purè.
    E poi no, tu non sei MAI ridicola.

  5. “Due pacchi di lame per il Bimby”
    “Ma davvero ne ha rotte altre?”
    “Eccerto! I muratori sono duri da triturare. Già che ci siamo, non ha delle lame al titanio diamantate?”
    “Eccole! Uotels?”
    “Altro”.

    Mia mamma, mia nonna, le donne in genere, quando andavano a bottega rispondevano sempre così quando il bottegaio diceva:
    “E dopo?”
    “Altro”.

    E io ogni volta mi dicevo: “Ma altro che?”

  6. Ma quindi si congela frutta a go-go proprio, poi si aggiunge acqua e si trita il tutto? Ma allora gnam! Più semplice che mai! Ma poi ci aggiungi pure del ghiaccio? Devo farlo pure io cavolo! Perchè, perchè non c’ho pensato? E sai, ti sussurrerò un segreto: anche a me pesano le calorie del miele, del malto, dello zucchero di canna e quindi spesso e volentieri vado di dolcificante (aspartame, mica naturale…). Ti posso capire benissimo. Ma io sono ying dentro e quindi ho bisogno di tanta dolcezza e se assecondassi questa vena non riuscirei più a controllarmi! Giuli, un abbraccio e mi rendo sempre più conto che siamo molto simili! Grazie di questa ricetta. La userò senz’altro soprattutto con l’orzo, sicché il caffé non devo berlo, altrimenti divento pazza e agitata (non voleva essere un’offesa!). Ti voglio bene!!!

  7. Dici che uotels sta diventando una mania? Beh non è questo che mi preoccupa, personalmente. Mi preoccupa piuttosto quella frase “l’incauto acquisto doveva essere ammortizzato per certi versi”… Ma siam passi? Siam mica qui ad metter gli ammortizzatori alle biciclette! Se la prossima volta dici che ti preoccupi del bilancio familiare e tieni un quaderno delle entrate e delle uscite vengo lì e ti uccido tutti i muratori!!! Che non ti venga neanche l’idea nell’anticamera del cervello! Chiamo l’esorcista, eh? 😀 😀 😀

  8. Gli spaghetti al ragù mi terrorizzano più di qualsiasi altra cosa. Brrr.
    Uh, vuoi dire che hai imparato anche a fare il caffè? Devo provare per credere u.u

  9. Mettendo a congelare il melone ieri sera, stamattina mi sono fatta un frullato freschissimo. L’ho bevuto insieme a del riso semi integrale con té verde, molto giappy. Ti ho menzionata, perchè grazie a te, un frullato per colazione non mancherà mai. C’è dell’altro melone e pure un kiwi in freezer. Sono felice oggi!

Rispondi a E poi è stato Giugno | GiKitchen – Una Cucina Psicola(va)bileAnnulla risposta

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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