Ricette Vegetariane e Vegane

Delle penne al salmone lime e menta (con della panna, suvvia)

Con il caldo rallento; a dimostrazione che sono umana e non un robot, dice il Nippotorinese, ma il fatto è che in territorio siculo si è abbattuta un’afa insopportabile. Viviamo in un forno, noi siculi, e pur essendoci abituati e contrastandolo con tuffi al mare e abiti fru fru svolazzanti per qualcuno è più difficile. E quel qualcuno sono io.

Io, che tutto rappresento tranne che il siculo medio. Il siculo medio infatti nasconde sotto il completo (ammesso che lo porti perché viste le temperature è fuorilegge indossarlo quando vigono i quaranta gradi nelle serate di luglio. E sessanta al mattino, sì) come i supereroi un’altra tenuta. Pantaloncini, costume e maglietta (nei peggiori casi la canotta ma è una tipologia che non voglio neanche prendere in considerazione perché se indossi la canotta ti prendo a ceffoni. INTESI? Devo calmarmi, sì).

Nella pausa pranzo qui il siculo medio non si siede e gusta un’insalatina leggera ma acchiappa al volo otto chili di granita e quattro brioche, ci spruzza su un po’ di salutare panna montata che potrebbe coprire la vetta dell’Etna e via tuffo a mare. Ci si potrebbe buttare vestito perché le temperature cocenti lo consentono. Ci si asciugherebbe neanche il tempo di tornare al bagnasciuga. Perché sto parlando di un tipo che fuori dall’ufficio ha mangiato la granita e si è buttato a mare? Non lo so. Ah sì.

Dicevo che essendo io una categoria estranea alla tipologia media non solo mi rifiuto di indossare abiti fru fru e comodi svolazzanti ma indosso pure le calze; perché faccio parte di quella purtroppo estinta fazione babbiona che sostiene fortemente che ” le calze otto denari estive sono obbligatorie dai trent’anni in su” .

Le cinquantenni con shorts, maglietta etnica, collana HM fluo da tribù e infradito sono esseri mitologici che venero appagando la mia sete trash. Sì fa caldo ma un po’ di decoro santo cielo.

Del resto se indossi un paio di jeans e gli stivali caballeros per la spiaggia non verrai a dirmi che otto denari leggerissimi possono infastidirti. La cosa buffa è che d’estate nessuno riesce a togliermi gli occhi di dosso. E non perché sia di rara bellezza ma semplicemente perché le mie gambe sono talmente bianche-pallide-malate che ricoperte da questi 8 denari (e nessuno sa che quelle calze invisibili mi rendono più colorita, tzè) diventano faro nel buio tra queste nuance nordafricane. Mia mamma ad esempio è già bella scuretta di carnagione e pur non amando prendere il sole si ritrova a somigliare a Balotelli dopo otto lampade già a giugno. Quando usciamo insieme è difficile anche solo credere che ci possa essere anche solo un lontano legame sanguigno . Questo per dire (sono molto sintetica sì) che ho ricominciato a indossare le mie otto denari. Ne ho giusto comprato una quantità industriale perché è difficile reperirle a luglio, figuriamoci ad agosto.

Purtroppo la maggior parte della gente non è a conoscenza dei concetti base; uno su tutti che se vai a un matrimonio in qualità di testimone o semplicemente invitata non sei affatto glamour a gambe nude. Mi piacerebbe tanto regalare dei piccoli volumi che riguardano il Galateo dell’abbigliamento a queste “wannabe a fashion girl”. E che quindi le otto denari dovrebbero proprio essere appese ai muri dei ferramenta per essere reperibili in ogni luogo considerando che sono i mesi dei matrimoni.

E no. Se indossi delle scarpe gioiello aperte puoi evitare ma dilungarsi nei meandri delle varie opzioni è cosa assai difficile.

Insomma per farla breve (risate registrate) ho dovuto sentirmi dire dalla commessa dopo la mia educatissima domanda “Buongiorno, mi scusi che tipo di collant sono disponibili?” una cosa raggelante tipo “ahahahaahahha e chi è la pazza che mette i collant adesso?!”.

“Stupida bertuccia io sono la pazza, piacere”.

Stupida bertuccia era sottinteso. Non l’ho detto solo perché un’altra regola base del galateo è sorridere. Quel sorriso un po’ finto che sta per “tenera creatura sprovveduta com’è convivere con un un quarto di neurone mal funzionante?”. 

Dopo averle spiegato che ad agosto si può andare in vacanza anche al Polo Nord o Sud con i pinguini o ritirarsi in un luogo solitario a centomila metri d’altezza in quel del Tibet tra venti gelidi e grandinate impressionanti e dopo averle spiegato il confine labile che esiste tra essere chic ed essere ridicola e che non ero io la seconda, mi sono sentita tanto una vecchia antipatica anziana che posiziona il verso del coltello rivolto verso il piatto. Ma in definitiva moltomamoltomoltomolto orgogliosa di me.

E’ ora che qualcuno spieghi concetti semplici. Se ti chiami Calzedonia, chiedere se ci sono calze anche il 15 d’agosto è lecito. Altrimenti chiamati “Sciattedonia”.

Dopo aver reperito in deposito le mie otto denari e averne prese solo trenta paia, ovvero quelle disponibili, ho destato in lei ( la stupida bertuccia, sì) una curiosità che mi ha fatto ben sperare nel futuro:

“Ma quindi lei in questo momento le indossa?” (passare dal tu al lei senza che nessuno gliel’avesse fatto notare è stata una delicatezza che ho apprezzato tanto da invitarla a continuare con il tu. Apprezzo l’autocoscienza improvvisa).

“Sì. Le indosso”. Il suo “ma non sembra! E la gamba risulta davvero bella anche se non è abbronzata! Complimenti! Proverò”. Ora sono due le cose. O stupida bertuccia si è presa gioco di me, ma occorreva ironia e caratteristiche che sembravano non appartenerle o qualcuno nella solitudine della sua casa tra poster di Justin Bieber e Madonna con il seno di fuori sta riscoprendo un po’ di sano buon gusto. Ed è difficile con il ciuffo di Justin Bieber sul capezzale eh.

Cosa voglio io stamattina con le paturnie da calze? Voglio e pretendo che mi sia riconosciuto il titolo di “Iaia, colei che divulgò il concetto degli otto denari”. E’ davvero importante per me.

(oh fa caldo e sragiono CHE VOLETE?!?!? e tu? eh tu? Bestiabionda indossi le otto denari vero?)

(con bestiabionda è peggio che andar di notte mi sa)

* le immagini egocentriche mostrano come una donna attempata debba convincerci che gli otto denari non siano poi così visibili ergo non impossibili da indossare (nessuno mi contraddica! NESSUNO!). Il vestito verde indossato (paura Iaia del verde! paura!)  ad agosto dello scorso anno era una scommessa. Che ho chiaramente vinto. 

Come tutti i maschietti a cui è stato imposto da questa società malata di detestare il rosa, i fiori e la roba sbirluccicosa, il Nippotorinese è un po’ arrabbiatino con me per l’angolo dalle nuance estremamente parishilton sul terrazzo. Premesso (sta per scapparmi “In primis” ma ho fatto un fioretto e giurato sull’amicizia Panosa e quindi no. Non lo dirò) che il mio rapporto controverso con codesto colore è stato ampiamente studiato e analizzato in questa e altre sedi, sosterrei fortissimamente che di lavoro si tratti. Mi occorreva un angolo shabby total pink per dei set fotografici, indi per cui non potevo esimermi e rimandare ulteriormente.

Una bobina rosa, una fontanella rosa, dei nani con i capelli rosa a pois, un mobiletto rosa, una carriola/fioriera rosa, aiuole rosa e steccato rosa e tutto il set da giardino rosa compreso un vassoio rosa, pentoline rosa, servizio di piatti rosa e tovaglie rosa non mi paiono affatto esagerati.

Il televisore per il terrazzo in fondo l’ho scelto bianco, mica rosa. Di rosa c’era solo quello di Barbie. L’avrei preso perché la nuance era perfetta ma il facciotto biondo da quando hanno cambiato il restyling fisiognomico della stangona non mi convince affatto. Non si tratta certamente della mia vecchia amica.

Tutto questo per dire che anche se il Nippotorinese odia il rosa si ritrova la sera a dover mangiare in un tavolino rosa davanti a una bobina rosa con un servizio di piatti e bicchieri e tovaglioli e soloilcielosacosa rosa. E lo deve fare per rispettare il lavoro dell’amata.

Allo stesso modo deve farsi piacere il salmone, nonostante non lo apprezzi moltissimo, perché sempre per il suddetto rispetto qualcuno deve pur mangiare le prove culinarie. Ecco svelato il mistero del perché uno che detesta fortemente il rosa e moderatamente il salmone abbia dovuto mangiare in dei piatti rosa delle pennette con panna, lime, salmone e menta (e lo so che la panna da cucina una vera fudbloggà come il cioccolato bianco non dovrebbe usarla machisenefreganonsonounafudblogghè).

In realtà non ho voluto cuocere il salmone e renderlo sashimi perché innanzitutto (si poteva dire anche qui in primis, uff) è  un mio tratto distintivo (non rilevante) e mi ricorda tanto il cous cous di Iaia della scorsa estate servito con un sashimi di freschissimo tonno di Portopalo (clicca qui per la ricetta se ne hai voglia) e non in ultimo perchè trovo che la nota croccante in questo “mollume” di pasta e panna dia una nota interessante. A patto che il salmone non sia roba decongelata o schifezze varie. Freschissimo deve essere. Freschissimo.

La presenza del lime è un po’ ovunque e in tutte le elaborazioni “moderne”. Ce lo “impone” Nigella così come Donna Hay sino ad arrivare a Ramsay e Bourdain. Se prima si poteva guardare un po’ con diffidenza a questo abuso di limetta adesso confesso di esserne diventata adepta anche io.

In pratica si fa cuocere la pasta, del formato che si preferisce, e si scola un po’ prima della fine del processo di cottura. In una padella si fa riscaldare un po’ di panna ma se non piace si potrebbe pure usare del mascarpone con pochissimo olio extra vergine d’oliva (a chi piace l’aglio o il peperoncino li può tranquillamente aggiungere). La panna sarà pronta ad accogliere la pasta che verrà allungata con pochissima acqua di cottura. Girare per bene amalgamando pasta e panna e sfumando con abbondantissimo succo di lime. Aggiungere la menta freschissima lavata e tagliata a pezzetti senza averne troppo cura e via. Tocchetti di salmone freschissimo a completare il tutto servendo immediamente. Tra l’altro il calore della pasta cuocerà naturalmente il salmone. Qualora non piacesse la nota cruda del pesce, basterà far saltare i pezzotti di pesce durante la fase del riscaldamento olio-panna e poi procedere secondo manuale.

Per chi se lo stesse chiedendo ahem no. Ho cambiato il piatto della pasta al salmone solo per le foto. Il rosa e l’arancione insieme non erano assolutamente adatta alla circostanza.

Il Nippotorinese con somma ilarità l’ha proprio degustata lì. Nell’orrendo servizio da femminuccia da terrazzo.

E’ un’arte la cattiveria.

Se ti piace questo genere di piatto e hai voglia di sfogliare un po’ di ricettine veloci, estive e fresche come questa ecco cosa potrebbe (spero) interessarti:

Il Cous Cous con verdure croccanti e sashimi di tonno rosso freschissimo (clicca qui per la ricetta)

Gnocchetti di Farro con spada, pachino e olive nere (clicca qui per la ricetta)

Spaghettoni ai tre tonni con la Buzzonaglia (clicca qui per la ricetta)

Rigatoni con melanzane, datterini, olive nere e spada (clicca qui per la ricetta)

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81 COMMENTS

  1. Prendimi a ceffoni ma il vestito verde ti sta ‘na favola…io devo ancora capire in realtà il mio rapporto controverso col collant: la gamba nuda, a meno che non si cammini sul lungomare in località rivierasche, mi fa sentire nuda ma nuda proprio, sfacciata come non indossassi nemmeno il necessaire a coprire le vergogne, ma il collant e le temperature over 30 scatenano l’apocalisse sulle mie gambe…so’ problemi!

    • Parliamone. Anche io mi sento. ecco sì. Non avrei saputo descrivere meglio. E’ come se sentissi un vuoto. Come se non fossi completamente vestita. Come se fossi uscita in costume e dovessi andare ad una riunione importante.
      come.

      come che ci dobbiamo ricoverare.
      insieme, grazie.

  2. io muore di fame.
    non è che ci vedo proprio bene. però le calze se non le facevi notare non le vedevo. anyway, mi hai molto incuriosito, le vorrei provare codeste calze….piùppiù foto di te per piacere. mi piace guardarti *-*
    (“non è che ci vedo proprio bene” è un eufemismo. non avevo manco notato il vestito verde, per poco non mi cappotto quando ho ricontrollato)

    • non ho giustamente premesso che io non scopro le gambe MAI. a ferragosto, a Roma, jeans, al più pantaloni. quelli che indosso anche di inverno. al 90% neri. non esistono stagioni nel mio armadio.. al massimo della sofferenza causacaldo oso mettermi una gonna lunga (il che, data la mia statura, è davvero incriminante)

    • c’è stato un periodo in cui mi sono fotografata eccessivamente e santo cielo me ne vergogno. In verità adesso non è che mi piaccia molto la mia immagine ma in privato posso fornirti pure fermatempo di me che faccio la frittata ( e senza mascara e luci giusti non mi riconosci. telodicoio)
      detto questo.
      ma santo cielo perché le gambe no?
      ussantapizzetta.
      Nondirmicheseiunachesifaproblemiperlegambeoipiedi che mi incacchio.
      Ma hai visto le mie? *_*
      sono storte da morire ( solo che mi metto in posizioni strategiche per non farlo notare. dimmichesonofubbatiprego)
      :*

      • hai causato un picco di curiosità irrefrenabile che sarà difficile colmare *-* voglio foto di te che spari frittate dalla padella e gli fai fare il triplo salto mortale!!!! (ok, è solo un mio sogno. quello di spadellare la frittata e farla roteare in aria. demordo per terrore delle ustioni.)
        le gambe perché non lo so se sono storte. però necessiterebbero di qualche pezzo in meno ecco. la cosa che davvero non reggo è il colore che varia dalle gambe pallide (e fin qui mi piace) per continuare con braccia aranciomuratore e viso scottato. dovrei riconsiderare i miei rapporti con la crema solare.
        per finire: o le tue gambe sono talmente storte e i miei occhi talmente storti che le due forze si azzerano e vedo le tue gambe chiarelunghemagnifiche (e ho una predilizione rasente l’ossessione riguardo la pelle chiara.) o non so che opporre come termine di paragone perché mi sono confusa di parole.
        in ogni caso here non si hanno dubbi sulla tu fubbbbbizzia.
        e quanto sono puntuale eh. sciaguraammmé :*

    • Quell’uomo ha 2093482084023840384234820 magliette tutte sulla birra.
      L’altra sera mi ha detto “Malti da legare sarebbero orgogliosi di me ”
      APpena ho 3 minuti giuro che fotografo tutte le sue birrose magliette

  3. Questa ricetta mi ispira molto… però io i pezzotti di salmone prima li salto un pochino perchè se tu metti le calze 8 denari anche ad Agosto io non mangerei mai pesce crudo neppure se me lo pescassero davanti agli occhi… ognuno ha le sue, no?! E poi, diciamocelo… cosa ci sarebbe di scandaloso nel portare le calze anche nei mesi estivi? Se non è un problema per te, perchè dovrebbe esserlo per chi ti guarda? Vogliamo parlare di ciò che veramente non si guarda, eh, vogliamo?! Qui da noi è tutto un circo, soprattutto in estate… ragazzine travestite da cinquantenni arzille e cinquantenni travestite da ragazzine… Qualche giorno fa eravamo a passeggio in centro e ad un certo punto l’Ingeriminese mi ha detto: “Per fortuna abbiamo un figlio maschio…” Non dico che non si debba aver cura del proprio aspetto, per carità. Ma ci vuole DECENZA, ad ogni età. Evvai, ecco che ho sparato il predicozzo della giornata… sono “antica”, lo sapete… baci stellina, con quel vestitino verde sulla poltrona arancione sei uno schianto!

    • Oh ma sai che io non l’avevo riconosciuta?! Per me è così impossibile l’accostamento verde-Giulia che non l’ho riconosciuta 😀

    • Santo Ingeriminese ( che è il Nippotorinese romagnolo diciamolo) perché dice sempre esattamente le stesse cose.
      E le ragazzine di 12 anni con la speedy di vuitton vogliamo parlarne ?
      E le signore di 55 anni con gli shorts e la maglia fluo gialla senza reggiseno?
      hovistocosechefrugolettonondevevedere.
      Santo cielo.
      che vergogna.

      • Nippotorinese e Ingeriminese devono incontrarsi, al più presto… Così anche noi ne approfittiamo, scappiamo con Frugolino… Alla faccia delle cinquantenni senza reggiseno!!!!

  4. Allora sulla storia delle calze mi hai convinto 🙂 voglio dire si usano i pantacollant che sono calze 150danari… Mo’ davvero 8denqri non sono nulla e davvero danno un aspetto sano alla pelle delle gambe 🙂 ma io tanto vado di gonne lunghe e jeans… Senza stivali eh ma solo e soltanto ballerine 🙂 che non me la sento di infilare ciabattine e ciabattine infradito che mi sento nuda e germofobica 🙂 🙂 ai piedi 🙂 eh lo so… Ma se ti amo e sono sul tuo blog un motivo c’è no?!
    *.* angolo shabby … I❤you!!!

    P.s. Come promesso… Di hollo che si sa ? 😀 ah ah ah ti faccio esasperare 🙂

    • Angyamoremio2904823948baci prima di tutto e perdono per il compleanno.
      Faccioschifosonovergognosaspaccamilafaccia. Sono davvero vergognosa tanto che ho perso le speranze.
      Detto questo ( sono vergognosa. lo devo ripetere) ti voglio bene.
      Giuro che non si sentono neanche le otto denari e santocielo tu sei troppo giovane per usarle.
      Si parlava di vecchie babbione come me.
      Detto questo.
      Hanno fatto pure le otto denari ma fino alla caviglia (ok rido come una pazza ma è vero) in modo da poter mettere infrandito o gioiello ma le trovo ridicole ( anche se le ho comprate giusto perché sono pazza)

      Ora parliamo dei piedi nudi.
      ecco.
      anche io ultimamente ho piccoli problemucci ad esporli.
      ( Hollo la prossima settimana svelo tutto tutto tutto purtroppo sono sommersa e non sono arrivata ahime’ 🙁 )
      e ora amiamoci *_*

  5. Bimba, però te lo devo dire: a me, più che le calze 8 denari, quello che più inquieta è il coprispalle. E questa è una. Due: il vestitino verde è bellissimo e ti sta d’incanto. Tre: anche le scarpine basse sono stupende *__* come si chiamano, dove si trovano? Quattro: parliamone, nelle tue meravigliose ricette c’è sempre qualcosa che mi fa allergia. Lo so, è colpa mia che sono allergica “a tutto il mondo”, come ama ricordarmi la mia dolce metà. Però: i salmone mi allergizza. La panna non la digerisco né posso sostituirla con quella di soia perché la soia mi allergizza. Il lime sì, il lime va bene ma lamenta non mi piaze… dici che non mi resta che un piatto di pennette in bianco aromatizzate al lime? :-)))

    • ahahah ti amo ! come stai? portami al parchetto !
      Allora procediamo con calma.
      1) questione coprispalla. Ok allora. uhm. outing. dopo il dimagrimento chiaramente le bracciotte non essendo giovanissime hanno subito un piccolo tracollo. Nonostante una perdita di 80 chili potesse lasciare presagire un magico effetto pipistrello pendente grazie al cielo non è andata così ma non sono perfette, ecco. E nonostante tutti mi dicano “manonsivedeneancheeeeeeeeeeeeesonomagrissimeeee!” io non riesco e indosso il coprispalle anche a ferragosto o mai canotte. Tutti mi odiano e cercano di. Ma non ce la faccio ancora.
      2) Il vestitino verde me lo ha comprato il nippotorinese e pur essendo comodissimo devo ammetterlo desta in me una paura smisurata. ;Ma è stata una scommessa e quindi l’ho indossato per vincerla. Una serata assurdamente fastidiosa. Avevo paura continuamente davvero e non mi guardavo neanche in giù. Un dramma.
      3) le scarpette basse sono della Le Lolitas acquistate in quel di Torino ma in diverse parti di Italia si trovano quindi figuriamoci a Roma ci sara’ sicuro. Al massimo nello shopping online. Sono resistentissime comodissime ed è praticamente l’unica marca a prezzi vantaggiosi che uso perché pur non avendo prezzi alti la qualità è alta assai.
      4) io ti amo perché come me riesci a fare del piatto aiooiopeperoncino un piatto senza aiooioepeperoncino e pure senza pasta. La panna di soia credo abbia un sapore dicacca ma se proprio volessi amalgamarla pocopoco con qualcosa allora sì senza indugio. Ne ricordo pero’ una vegana che non era a base di soia davvero buonissima.Mannaggia non ricordo la marca ma indago e spero di farti sapere al piu’ presto .
      Ora sei in dovere di dirmi (peffozza!) le cose che ti piacciono e a cui non sei allergica perché voglio peffozza fare una ricetta pettè.-
      e ora andiamo al parchetto e spacchiamo la faccia ac hisaitu!
      (dai un bacio alla puffa da parte mia? )

  6. Sister adorata…tu avrai anche ragione (no! non ti contraddico!!!) ma Bea con le calze in estate (per quanto ottodenari) inizia a sudare come un maiale esquimese trapiantato in Kenya. Con tutto il rispetto per i maiali esquimesi. Ed ora non dirmi che ascella pezzata, mani fradice e fronte gocciolante sono più fashion della gamba nuda!!!
    No. Nun je la posso fa’!!!

    Detto ciò, ti amo a prescindere e adoro i tuoi coprispalla. E il verde ti sta d’incanto!!! E basta.

    Love a quintali da noi.

    • ahaahhaha amore sorelloso come dicevo a Paola proprio quassù il coprispalla è solo un modo per .
      Uhm. Doloroso. Perché non riesco a credere di poter stare senza. Non sono messe proprio male male ma gli strascichi e i dolori del dimagrimento si riflettono anche sull’abbigliamento.
      Forse anche per le calze un po’ ed esorcizzo con il galateo.
      Nanda è venuta a casa mia e mi ha detto ” Bea microonde ! è d’accordo con me! si suda troppo con le calze ! ”
      Quando ha detto Bea microonde ho sputato il caffè ridendo per 15 minuti.

      ti amo.
      e lov a quintali.
      al diavolo le calze e i coprispalle *_*

      ( ma all’eletto piacero’ anche con le calze? mentimi)

  7. Beaaa anche qui in culonia c’abbiamo i nostri bei problemucci di afa..e ti posso dire che si, Catania è una città calda, come del resto tutta la Sicilia, ma il loro caldo è secco pertanto è facile tollerare anche le calze… Da me e da te invece impera lo sciroccomaledetto e quindi l’afa che non si tollera affatto e io ti gggiuro cara Iaia che se potessi andrei in bikini anche in ufficio (e questo soltanto perchè il costume adamitico in ufficio non è bello!).
    Ad ogni buon conto, al matrimonio cui io parteciperò in quel di Catania a metà luglio, indosserò le famosissime otto denari perchè li si che hanno un senso. 😉
    Il salmone mi piace e questi piannini estivi stuzzicanti li vorrei provare, se riesco a farlo, sabato e domenica <3

    • Ecco è verissimo. C’è chi lo tollera e chi meno. Io a 140 chili andavo a maniche corte il 31 dicembre . Adesso ho sempre freddo e non soffro il caldo. Certo non è che mi diverta a 45 ma davvero lo patisco meno. Titti ha assolutamente ragione perché santocielo ricordo un’estate a Firenze e altro che otto denari *_* ma stoica ho resistito e ce l’ho fatta ( non so come)
      detto questo:
      Titti amore a Catania a Luglio lascia perdere le otto denari se è giorno ti prego.
      *_*
      e ora dimmi che mi ami e parliamo dei cavatelli si è mangiato oggi il Nippo dicendo ” il cielo benedica Titti ! ” <3

      • Ma santocieloooo quando vengo a catania gliene porto un vagone almeno!!!! Diglielo, Pier tranquillo…a te ci penso io! Cavatelli ed orecchiette come se piovesse
        😀

  8. E dimenticavo di aggiungere che si, scommessa vinta, però sappi che il verde sul tuo incarnato dona moltissimo perciò forse è il caso che cominci a fartelo piacere tesoruccio 🙂

  9. “Le calze otto denari estive sono obbligatorie dai trent’anni in su”.
    Ma tu non hai trent’anni!

    Meno male che ti sei trattenuta dallo scrivere In primis. Sì, è vero, l’hai scritto e l’hai anche pensato. L’hai sottilmente pronunciato ma diciamo che l’hai proferito a tua insaputa.

    • Mi sto tanto esercitando. Giuro che mi sto tanto esercitando per dimenticare queste due orrende parole insieme.

      Ma tu non hai 30 anni è la cosa più.

      sei un gentiluomo amico mio.
      ti abbraccio fortissimo.

  10. Io vorrei solo dire che abbiamo le stesse scarpe: quelle nere basse con i due laccetti. Sapevatelo.
    E che sabato andrò ad un matrimonio senza calze,,,potrai mai peddonarmi?!

    • Amore ti perdono. In nome dell’amore *disse lanciandosi addosso e baciandola per otto ore.
      Le lolitas anche tu? via Po?
      io prese lì.
      Cielo non vedo l’ora di venire a Torino per far fuori tutta via po *_*
      ( e tu dovrai fermarmi santo cielo)

      ora voglio e pretendo l’outfit del matrimonio o comincio a gridare!

      • Si!!! Les Lolitas in via Po!!! Il mondo è proprio piccino picciò! Che bella cosa…ma dimmi un pò, dopo un pò fanno anche a te un male dannato ai talloni?!?!?
        Farò tante tante foto al matrimonio che di più non si può e andiamo a mangiare nella Granda, quindi figurati come starò appanzata dopo!!!! E ti penserò, ad ogni passo, e andremo a far fuori tutta via Po, anche nei negozi dove non entra mai nessuno.
        Ti amo, sallo.

  11. Gyuiuzza… io ..aehm..non porto collant manco d’inverno…pensa d’estate!!!!!!!!!! le odio..quelle cose che stringono (la mia ciccia) e mi portano un prurito infernale O_o ..le indosso solo nei pochi, rarissimi eventi in cui, per la gioia del pazzo, non porto i pantaloni..ovvero 4…5 volte all’anno..di cui 3 su 5 sono in estate. ma come le sopporti?????????? misteri iaialosi!!!! 😛 la scommessa del vestitino verde non c’erano dubbi che la vincevi eh!
    Uhm..non mangio salmone….passo al cous cous occchei????????
    Sbaciucchiamento in corso peTTTTTTTTTTTTè,,,,,,,,,,

    • Cous Coussssss sììììììììììì :*
      2049029424932’0492′ baci giusto per cominciare.
      Amore non lo so.
      Francamente non lo so come ce la faccio ma mi sento più protetta. Credo che sia piu’ un cunotto ( ecco con te posso usare cunotto ahahaha e mi sento a casa)
      E’ un cunotto sì.
      Mi sento che tiene tutto insieme. Che la cicciapenzolantinachec’è viene trattenuta ( soprattutto dalla panciotta) . E’ un po’ come i coprispalle.
      copricalze ma.
      Ma giuro che ho esasperato un po’ perché è il mio modo di scrivere lo sai.
      In fin dei conti chiseneimportadellecalze !
      E poi santo cielo tu 30 anni mica ce l’hai ancora su !
      etttechieromucio.

      • eccerto con Virna la biondabellissima *_*

        sono moltoooooo felice. Speriamo ci porti dei souvernir, Luci mia, o lo prendiamo a randellate sulle gengive.
        Io voglio la palla con la neve sulla costa del gargano *_* con 3 nani da giardino

        • Che sorriso Virna…. Vediamo un po’ cosa ci porta il nostro fascinoso ingegnere… I nani da giardino dal Gargano per te sono d’obbligo! 😉

  12. Persona trista, nominata e vista! Sono qui a rosolarmi al sole, oggi intiera (quanto mi oiace intiero con la i, fa così retró e acculturato…) giornata in barca lungo la costa garganica alla scoperta delle grotte, come ampiamente documentato su instagram tuitter e faccialibro. Ritorno tragico in quanto assaliti dall’afa, credo ci fossero on meno di 38 gradi intorno alle 5. Considerando poi che oggi è solstizio, il sole sta oraticamente tramontando ora. Un pochino di ristoro iniziamo ad averlo. Sono praticamente un morto che cammina, a pranzo (sic!) 800 g di albicocche e basta… E cena come da programma dietesco. Tra minuti tre credo che crollerò sull’aipad.

  13. Iaia… sei un mitooo!!!! Te l’ho mai detto per caso che ti adoro?!?
    Oltre al piatto al salmone che spero di fare quanto prima, ci tenevo a dirti che seguo sempre i tuoi consigli e ieri sera ho (ri)scoperto il fascino degli 8 denari…. e ti adoro ancora di più!!!
    Cascata di bacini…e buona giornata!!

  14. Premesso che anch’io ai matrimoni estivi di solito metto le calze otto denari con pianta antiscivolo e piede “nudo” nei sandali (tiè) e che l’unica volta che non l’ho fatto me ne sono pentita (che con i miei prosciuttini pallidi sono venuta malissimo sulle foto..grrrrrrr) e premesso che il VERDE ti sta benissimo (mioddio potrebbe essere il tuo colore ideale) *__* e premesso che ti amo….e non mi ricordo che volevo dire dopo le premesse quindi ti sbaciucchio e via: compriamo calze insieme sì?

  15. Ma Giuli sei bellissima! Anche io ho le manie. I vestiti stile impero non li metto perchè mi fanno il culone secondo me (ma solo a me non lo nasconde, che tutte sto stile impero lo esaltano?), i tacchi non li riesco a portarli e mia sorella è stata così gentile dicendomelo, i pantaloni chiari mai mai mai, i jeans aderenti quando mi sento in forma, le magliette aderenti no e potrei continuare così all’infinito. Però lasciatelo dire: hai le gambe belle e sei tu che le vedi brutte! Sei bellissima, molto più bella di tante altre ragazze… E noi che corriamo, azzarderò, possiamo scoprirle. Io da quando corro, la mamma mi ha detto, che ho le gambe più belle della famiglia (evvai, ho battuto la nonna! anche lei correva…) e non mi sento più tanto in colpa quando mi metto una gonna o un vestito senza calze. Correndo 3-4 volte a settimana nel parco grandissimo dove corrono tutti (non ho altro luogo, credimi e non mi posso permettere un tapis roulant) affronto la paura tutti i giorni ed è un po’ difficile quando passo accanto a ragazze più in forma di me o che riescono a correre più velocemente.. Però non mollo e voglio cambiare il mio modo di vedermi e il mio atteggiamento verso il mio corpo. Voglio migliorare…
    Un abbraccio!

  16. руд Сизифов не кажется адом, Чтоб до цели конечной дойти. Я прошел где-то с истиной рядом, Но, увы, разминулся в пути.

    http://adf.ly/rhNLs

    Неустанные поиски братьев по разуму заканчиваются, как правило, на дядьках по стакану!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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