Ricette Vegetariane e Vegane

Il gelo di Mellone (di Anguria)

Il Mellone è l’Anguria : Sicilian Lesson number one

Gelo ho parlato davvero tantissime volte; Pur non cibandomi di zucchero raffinato a meno che non si tratti di gelato o gelo appunto, faccio sempre una buona scorta che sia di cannella, limone o mellone. Giusto per chiarire mellone nel Palermitano è l’anguria. Ben si sa in Sicilia che l’anguria è quella grande, tonda e rossa e il melone è quello piccolo e di diverse colorazioni. Dal bianco al cantalupo.

Ma nel palermitano l’anguria è il Mellone (proprio con due l) e chi dice Anguria si becca pure un ceffone, giustamente, a pieno volto.

L’anguria o Mellone che dir si voglia ( nel catanese è tradizione chiamarla anguria anche se a dir la verità ancuria con la c è più gettonato. Siamo pazzi, sì) è innegabilmente, insieme al cocco-mango-ananas, il mio frutto preferito. Non la digerisco ( ettepareva) e rantoli di dolori e spasmi mi pigliano nella notte ma anche nel pomeriggio ( Luci amica mia abbracciamoci e soffriamo insieme!) . Me ne cibo in quantità industriali  e semmai dovessi raccogliere i semini di tutte le angurie che riesco a tragurgitare potrei costruire un grattacielo e farci pure la mobilia. Da oggi non farò altro che pensare ad un grattacielo di semini di anguria con poltroncine seminose a trame trecciolose. Ma non è questo il punto.

Il punto è che il gelo, dolce tipicamente siculo della parte occidentale, è buono da far uscire il senno. Quello alla cannella manda in estasi. Quello al limone ti fa ringraziare tutti gli dei greci e penso pure quelli polacchi. Quello all’anguria ti fa capire che il paradiso c’è ed è esattamente lì dentro. Tra la polpa dell’anguria e l’amido. Fatto in casa, il gelo, è ottimo per dosare lo zucchero ( anche senza la presenza di questo risulterà gradevole. A me ad esempio, neanche a dirlo, piace proprio così. Senza zucchero. Ma solo nella versione anguriosa che già di suo lo zucchero lo possiede. Nel caso della versione cannella-caffè – limone anche un pochetto sarebbe preferibile).

I semini di cioccolato sono graziose decorazioni che vogliono essere poi visivamente proprio i semini, che sono stati naturalmente eliminati prima della preparazione. La presenza della zucca candita è un optional mentre l’aromatizzazione alla cannella no. Se piace o meno anche solo un pizzico si dovrebbe. A differenza di quello che si può pensare il gelo non è affatto un dolce tipicamente estivo. Certo a dicembre magari la versione anguriosa sarà di difficile reperimento ma si gusta durante tutto l’anno. E aggiungerei un ” e menomale santocielo!”.

A Palermo ne ho mangiato talmente tanto l’ultima volta da preferirlo addirittura alle cremolate, che è tutto dire. A Siracusa in un bar in particolare lo fanno divinamente. Insieme a quello all’arancia e limone che sono state due scoperte davvero interessante fatte anche di recente. Un dolcetto al cucchiaio siculo da preparare velocemente per stupire un po’ tutti. Un gelsomino ( perché all’interno della preparazione antica e originale in realtà dovrebbero proprio esserci addirittura i petali di gelsomino) ad adornare il tutto.

Ho giusto qualche problema però a decidere quale ricetta lasciare perché ne ho provate davvero tante anche se con mio profondo rammarico nessuna “casalinga” davvero. Non conosco deliziose attempate signore palermitane con la voglia di elargire una ricettina antica. Ma conto a breve di trovarla e sbaciucchiarla per bene.  Lascio quindi quella che ultimamente preparo più spesso anche se confesso ormai non riesco più a procedere seguendo le indicazioni scrupolosamente. Il gelo è un po’ una danza. Devi sentire la consistenza. E’ un dolce antico. Non ha dosi precise se non il cuore, l’occhio e il desiderio che c’è dentro di te. Se è un po’ più morbido e slegato o cremoso e compatto lo puoi sapere solo tu.

E il Lunedì 25 Giugno e non so proprio quindi se Domenica 1 Luglio avrò potuto fare assaggiare a Giulia, bestiabionda, quella prelibatezza. Lo scorso anno aveva apprezzato  e non poco il consiglio di far fuori otto chili di cannolo di Nonna Vincenza. Quest’Estate vorrei che portasse con sé il gusto del gelo. Di questa frescura sicula che sa un po’ di paura fredda ma di calore estremo e avvolgente. Semmai non fossi riuscita a farglielo assaggiare però non devo mica preoccuparmi perché Giulia è indiscutibile fa ormai parte della mia vita e il tempo per il gelo e tutto il resto ci sarà.

Sempre. Ma come si fa ? Niente di più facile amicici! Carta e penna o copia e incolla e via!

La Ricetta

Per 12 porzioni medio piccole: 500 ml di succo di anguria (frullata e privata dei semi), mezzo cucchiaino di cannella, 60 grammi di zucchero, 45 grammi di amido di grano o mais, cioccolato fondente a scaglie per decorare o se si ha voglia di emulare i semini dell’anguria delle gocciole di cioccolato ( io a volte adopero anche qualche foglia di gelatina altrimenti agar agar se devo mangiarla in assenza della zuccata che è un igrediente fondamentale ma difficile da reperire qui . Figuriamoci lì)

Ricava una polpa di anguria dopo averla privata dei semi. Miscela lo zucchero e l’amido e unisci in una casseruola il succo di anguria. Porta a ebollizione fino a completo addensamento ( in questo preciso istante nel caso tuffa la gelatina ammollata e strizzata. quattro fogli per 500 ml sono più che sufficienti). Aggiungi la zuccata ( se per miracolo ce l’hai) e la cannella Versa negli stampi e poi decora. Se ti piace il cioccolato in mezzo mettilo insieme alla cannella ( è una versione che non gradisco né per sapore né esteticamente qualora possa interessare)

In frigo per almeno due ore e via. Con riccioli di cioccolato e se si hanno fiori di gelsomino. Una bontà spaventosamente gustosa.

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47 COMMENTS

  1. zuccata? un colpo di zucca? una testata insomma?
    sto ancora fantasticando su “siracusa”. è un nome che mi piace moltissimo. e il gelo è da provare. i gelsomini si sono seccati ma magari riesco a reperirne qualcuno da qualchepparte.. per il Mellone (un grande Mello. uhm.) razzierò qualche fruttivendolo.

    • santocielo appena ho una tastiera giuro che faccio un trattato sulla zuccata (vabbè due righe perché non è che ne sappia molto)

      *_*
      e ora baciamoci santocielo.
      e balotelli non lo stanno ammonendo.
      e stiamo perdendo.
      e il nippo mi ammazza *_*
      e aiuto
      e cosa sto dicendo?
      vadooooooooooooo
      mi chiamano *_*

      ( sul grande Mello . ecco riderò fino a domani. si metta a verbale)

      • sono del tutto stordita!
        in ogni caso baci a raffica.
        (ma il nippo ti ammazza per la sconfitta? effettivamente tutto torna)
        fondamentale: voglio scoprire cos’è un Mello. detto così sembra un po’ un coso gelloso. vagamente traslucido e trasparente..ah ecco, mi vengono in mente queste cose perché la parola mi fa pensare alle caramelle. sono così banale

  2. io sono piuttosto ortodosso. Ci sono frutti che vanno mangiati così come sono, senza aggiunta o modificazioni e quasi sempre sono rossi: l’anguria e la fragola. Ecco, il gelato alla fragola ha un vago sentore di fragola ma il gusto è diverso. E pure il sorbetto, le creme e via discorrendo all’anguria. Perché certi frutti hanno il proprio sapore incorporato nella sostanza, nell’azione, nel morso. Mordi, sbrana, divora o pilucca una fetta d’anguria…e del tutto diverso dal mangiarla mescolata nella macedonia o gelatificata.

    • Il gelato alla fragola? LO ODIO
      La granita alla fragola? LA ODIO
      ma a ben pensarci il fragolossssivevolmente ( non so scriverlo ) In una gelateria famosissima sicula multipremiata è buona assai e sa di fragola.
      ti porterò lì.

      All’aeroporto mentre lasciavamo bestiabionda due giapponesi mangiavano fettone enormi di anguria sbrodolandosiesputandosemini. Ridendo. Buttate per terra. Con valigie aperte e giornali e.

      E mi è quasi venuta voglia di buttarmi a terra pure io

      • ecco, adesso ci vorrebbe una belle fresca anguria, un bagno dentro ad un cocomero gigante, con i semini a fare da tavolette salvagente. Ma la bestia bionda è già partita? Niente più sole, niente più abbronzatura?

  3. u’ mellone si dice anche a Taranto (poi non so se è in tutta Puglia), quindi mi sentirò come a casa questo settembre XD

      • Santocielo cucciola ma quando ? *_*
        Tralasciando il matrimonio in quel di Torino a metà settembre del migliore amico del Nippotorinese testimone e i muratori che mi hanno buttato giù casa certo che in qualche modo riusciamo a vederci, santapizzetta!
        Hai già le date?
        *_*
        ( segno sul taccuino che Taranto è gemellata con Palermo)

        • DAMN! metà settembre? io vengo dal 15 al 22 settembre T__T lo sapevo che ero sfigata da far schifo T__T (dall’8 al 15 sono a Patti….)

        • E più o meno sapevo già le date dai primi di marzo, ti mandai dei messaggi poco velati XD Venivo una settimana a Catania quasi apposta

  4. Eccomi qui stellina… Rantoliamo pure insieme,questi bicchierini sono qualcosa di meraviglioso!!! E poi il gelsomino, il fiore che in assoluto preferisco assieme alle fresie… In questo momento, con questo caldo, gradirei pure il gelo al limone, rigorosamente SENZA zucchero… Ma non disdegnerei neppure quello al caffè… Facciamo così, mollo tutto e vengo a dare il cambio a PezzodiStellaBellissima, ok?! Buona domenica a te, a lei e a tutta la famiglia! Baciiiii!!!!

    • ahahahahah
      la zuccata amò lasciala perdere e ti amopureiosantocielo *_*
      metti la gelatina in fogli e chi si è visto si è visto !
      (ma l’eletto non chiede piu’ di me? perché zia iaia ha pure la maglietta di superman e . potremmo fare un duetto)

  5. Tra zuccata, cannella, scaglie di cioccolato, melloni, agar agar e fiori di gelsomino ammetto di sentirmi un tantinello confusa…comunque mi metto d’impegno e ci provo, tanto non può scoppiare nulla, vero? o.0 E poi sono così bbelli, mammamia, sono delle meraviglie quei bicchieri pieni di morbido rosa con quei gelsomini galleggianti…<3

    • rileggo il post.
      vedo che ho scritto ( idiozie è una certezza)
      e ricomincio a scrivere meglio. Mi pare di capire che al mio solito ho fatto strafalcioni.
      Giuro che appena ho una tastiera mi do da fare *_*

      ( e baci tanti. ecco)

  6. Ciao, che meraviglia il Gelo devo farlo assolutamente.non mi posso esimere!!!!e poi i cioccolatosi semini e il gelsomino che profuma le notti!!!!

  7. Ma vi rendete conto? Ha vinto la Spagna 4 a 0! E voi non ne parlate?! Parlatene! Parliamone! A questo punto farei partire una settimana di cucina spagnola, giusto per infierire!

    E poi, ecco Torres non doveva entrare.
    Proprio no.
    Umiliazione.
    Voi che dite al riguardo?
    Non sarò l’unica ad averla guardata sta benedetta finale, no?

  8. questo gelo io non l’ho mai mangiato…che fimmina sicula sono?????????????? eh???????
    cmq i miei l’anguria la chiamano melone -.-” e non solo i miei…mi sa che in quel di Giarre imitano un pò Palermo!!!! U muluni è l’anguria! e il melone ??? “u muluni di sciauru!!” …è inutile spiegare che quella si chiama anguria…è “u muluni!”
    😀
    buon lunedi Gy…. spero tanto la bestia bionda abbia assaggiato questa prelibatezza 😛 (oltre a granite cannoli arancini ecc ecce 😀 ehehehe)

  9. “A Siracusa in un bar in particolare lo fanno divinamente”

    sono capitato per caso… per favore dimmi dove lo facevano perchè a siracusa non l’ho trovato da nessuna parte…

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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