Ricette Vegetariane e Vegane

Thank You for Everything – Hisaishi (Hana-Bi)

Per le polpettine di gamberi con salsa di yogurt e menta ne parliamo un’altra volta che mi sono un po’ commossa, per favore?

E poi venne il giorno che il Nippotorinese compì gli anni. Saltuariamente gli ho dedicato parole “vere”. Il blog di maghettastreghetta, esclusivamente rivolto alla mia vita in versione fumetto, è nato nel 2004 e una delle prime pseudovignette rappresentava proprio lei di spalle che guardava il cielo e un aereo che volava via. Corrispondeva al nostro primo incontro. Non c’è stata vignetta da allora, qualsiasi tipo di tratto intendo, che non sia stata dedicata a Pier. La difficoltà di chiamarlo così in tutta la sua essenza e interezza è sempre grande. Istintivamente le dita ticchettano Nippotorinese e non è voluto o studiato ma quando esce fuori Pier. Lo lascio. Non torno indietro ma mi fermo e. Sospirando ripeto “Pier”.

Ricordo tutti i pochi post in cui l’ho chiamato Pier. Ne ricordo uno in particolare dove ci amiamo nei secoli vestiti da Rivoluzione francese sino ad arrivare a tute di amianto nel 2231. Ricordo quello in cui siamo seduti su una mano in mezzo a un oceano. Ricordo la vignetta di Lullaby dei Cure mentre un ragno mostruoso mi uccide e lui. Lui mi salva. Ma quello che è stato espresso e che ora è ricordo è una percentuale bassissima dell’essenza di Pier; che chiaramente umano non è.

Chi ha avuto l’incredibile fortuna di averci a che fare non ha potuto che innamorarsene e rimanere abbagliato dalla sua personalità eterea, irreale, sovraumana. Pier si muove lentamente. Quello che lo stolto visivamente può identificare come delicatezza eccessiva è in realtà una presenza regale. I suoi movimenti lunghi sembrano il rallentatore di un direttore di orchestra pronto a fare un solfeggio difficilissimo. Una danza nipponica quando il vento è forte e soffia su petali di fiori di pesco e un colore irreale dai tratti rosa, verde, viola, azzurro, bianco, mare, terra, aria e sangue ti pervade. Pier non danza perché non smette di farlo tra le musiche di Hisaishi e ti fissa. Ti fissa con quei due pianeti luccicanti che nascondono alieni marcianti tutti con gli occhi a mandorla.

Il suo viso incredibilmente lineare e spigoloso sembra un vulcano maestoso su un paese piccolo. Una testa enorme che sovrasta il resto. Dentro ci sono nozioni, filastrocche, ricordi e danze di conoscenze. Non concede perlustrazioni a nessuno, neanche a se stesso.

Quello che non ho mai detto di Pier, seppur velatamente, è in realtà la realtà. Ho nascosto, trasformato, rielaborato e inventato in altro modo quello che lui è stato in questi anni. Per non dare in pasto al qualunquismo il concetto dell’amore nell’accezione più profonda. Per rispettare la sua voglia di discrezione che contrasta fortemente con le mie velleità artistiche ed egocentriche. Quello che ho sempre nascosto, pur essendo lampante, è che la mia vita dipende da Pier.

Sono nata il 4 Novembre del 2004 quando l’ho visto per la prima volta. Sono morta il 4 Maggio del 2010 quando l’ho visto per l’ultima volta.

Sono resuscitata il 17 Aprile del 2007 e nella fine di Maggio di quel 2010 quando mi è venuto a riprendere da terra, ossa, sangue, morte e putrefazione. Pier mi ha dato la vita. Mi ha perdonato quando me la sono tolta sputando su quello che di più bello potessi sperare, ovvero lui, e mi ha permesso di rinascere quando il verbo “permettere” lui non lo direbbe. Perché Pier è immobile lì accanto. Che mi incoraggia senza prendere i meriti che sono chiaramente suoi. E’ seduto su una pietra nell’oceano che guarda le mie incessanti danze sulla riva del mare. Mentre lotto con i pinguini freddi che mi beccano. Mentre mi tuffo nuotando con i delfini sorridenti. Mentre guardo in giù e vedo la mia pancia penzolante e grido di dolore.

Non si muove Pier da quella pietra. Abbassa lo sguardo dispiaciuto. Lo alza sorridendomi. Muove le mani per incoraggiarmi. Le ferma per. Fermarmi. Ma se non riesco abbassa di nuovo lo sguardo e attende che il grido guardando il mostro si trasformi in una danza sorridente con i delfini.

Non ha influito in nessuna delle mie scelte ma al contrario è stato lì ad osservarle in silenzio. Senza criticarmi e lodarmi ma cercando di fare quello che nessuno mai aveva perso tempo a fare: educandomi. Facendomi scoprire la rinuncia e la gioia di una vittoria dopo il sacrificio.

E’ stato lì a guardarmi strafogare di cibo piangendo. E’ stato lì a fissarmi mentre il cibo lo guardavo ma non lo toccavo. E sta lì girandosi piano. Mangiando in  bellissimi piatti fotografati dopo che i complimenti sono arrivati. Con il tovagliolo in coordinato alla mia destra gira un po’ la testa. E sorride. A volte piange. Ma non si fa vedere Pier che non ha lacrime. Piange semplicemente schiudendo un po’ quei pianeti verdi. Lo fa in silenzio, forse e non lo so.

E’ stato lì ad accarezzarmi la testa mentre un tubo infilato dal naso arrivava alla gola, cambiando una sacca che mi alimentava. Dicendomi che ero bellissima. Che se avessi voluto smettere avrei potuto. Che se avessi voluto cominciare poi avrei potuto. Che se avessi voluto qualsiasi cosa l’avrei ottenuta. E’ stato lì a dosare polase, medicinali, ascoltare medici, correre con me e fermarsi. Tuffarsi all’alba e annegare nell’ombra. Ha rinunciato ai viaggi, ai sogni e alle speranze di quello che tutti volevano per lui. Quello che era giusto per Pier, se un giusto esiste, era una vita di successi in giro per il mondo parlando tutte le lingue e soprattutto la sua, quella che conosce e che si venera, ed invece.

E’ rimasto qui. Per donare la vita a me.

Ha rinunciato e preteso che anche io potessi essere in grado di viaggiare con lui prima. Perché Pier mi sta aspettando. E ogni volta che inciampo e mi spacco un po’ la faccia per terra va lì. Nell’armadietto dove ci sono i suoi medicinali magici e arriva con cotone, disinfettante, cerotto e. E mi guarisce.

Pier merita un libro per la descrizione di Pier e lo avrà. Ma Pier merita anche una persona migliore di me ed è per questo che giornalmente fatico e perseguo l’obiettivo di guarire. Mettendo panda, orsacchiotti e gattini tra un riso al curry e zucchine e delle polpettine con i gamberoni che tanto gli piacciono. Per questo uso queste scatolette di bento originali che provengono dai suoi viaggi. Per questo mi guardo allo specchio con la speranza di poter esser  bella per lui, anche se quello che vede di me non l’ho capito.

Che fossero 140 chili. Che fossero 59. Che potrebbero essere 289. O 29 come nelle mie speranze, Pier riesce a vedere qualcosa per cui giornalmente mi sforzo di cercare anche io.

Il germe dello smisurato senso di colpa di avere troppo è stato alimentato per certi versi avendo avuto l’incredibile opportunità di avere nella mia vita Pier.

Quando ero ad Aviano e Agata era senza capelli con la parrucca poggiata sul comodino siamo entrati. Io e Pier. Con i camici. Dopo esserci lavati le mani. Le sono andata incontro trattenendo le lacrime. E lei lo sapeva. E ho cominciato a dire una serie di assurdità tali da farla scoppiare a ridere fortissimo. E. Quando è arrivato Pier, lei mi ha fissato e ha detto:

“Pier è un dottore. Solo a vederlo ti senti bene. Ti senti guarita. Vero Iaia?”

E’ riuscita a lasciarmi dei messaggi in codice o forse sono solo io che ho li ho trasformati per renderla sempre parte di me. Ma. Agata con la sua morte, dolore e disperazione ha lasciato un testamento che non straccerò ma rileggerò ogni santo giorno. Perché la lotta non abbia fine. Perché la salvezza sia perseguibile anche se poi bang. Muori.

Sì Agata. E’ un dottore. Avevi ragione, patata. Pier è un dottore che riesce a guarire. E indossa la tua maglietta “Versace n’artro litro” con il romano che tanto ti faceva  ridere e che lui da buon nordico detesta con moderazione giusto per ridere sui luoghi comuni e sulla funicolare dove Max ci porterà.

Per il compleanno di Pier il mio regalo sarà: sforzarmi di non vedermi come mi vedo io e tentare disperatamente anche solo per 24 ore di vedere una sola parte di quello che vede lui. Per renderlo felice. Per renderlo libero.

Perché è incredibile essere consci del fatto e aver avuto finalmente l’epifania che se Pier non ha mai voluto un regalo era proprio perché desiderava che capissi quale fosse davvero il suo desiderio più grande:

quello di vedermi giusta per lui.

Smetterla di diventare altro credendo di non essere all’altezza. Smetterla di perdere parti di me come se si potessero annientare. Smetterla di punirmi perché non ho colpe se non essermene inventata qualcuna.

Auguri vita mia. La senti?

E’ Thank you for everything di Hisaishi.

Io però, pur sapendo che non è elegante farlo, un sassolino dalla scarpa voglio proprio togliermelo. Semplicemente perché mi va, contravvenendo quindi al mio modus operandi. Giusto per star bene. Lavoro quotidianamente e incessantemente per farlo  e quindi perché non approfittarne con questo piccolo esercizio?

 So purtroppo che inutilità non degne neanche di un mio pensiero mi leggono. C’est la vie. Un piccolissimo prezzo da pagare c’è e il mio è quello di mostrare una parte di me a chi non vorrei. Quelli che  nel reale hanno abusato e violentato il mio io con la loro stupidità, insulsaggine e vergognoso qualunquismo. Quelli che nel reale ho dovuto subire per la mia maledetta educazione ma che ho finalmente potuto mandare in un luogo buio e insulso adatto a loro;  dove posso accendere qualche volta una lucetta, ricordarli e ridere. Guardandoli nella loro piccolezza e prendendoli ad esempio per discussioni su bassa valenza morale, stupidità reiterata e varie ed eventuali.

A quelli che hanno creduto che Pier avesse guardato altro quando ero una ragazza malata e obesa ma ricca adesso va il mio sorriso caritatevole. Poveri inetti destinati a una vita semplice che deriderebbero anche quei dolcissimi e  intelligentissimi cricetini in gabbia sulle ruote.

Pier e io siamo ricchi entrambi. Da sempre. Di:

Cervello e Cuore.

Un  superenalotto non basterebbe per un acconto infinitesimale di uno dei due, per quanto vi riguarda. E ora su, tutti nella stanzetta buia a luci spente che devo festeggiare con gli amici che mi sono scelta e non sono capitati come meteoriti impazziti.

Tutti via su, che i palloncini devono volare, la musica suonare, e le risate devono sentirsi. Fortissimo.

E non le ho pagate quelle risate come è successo con voi che avete un prezzo. Basso e in periodo di saldi.

Sono gratis.

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45 COMMENTS

  1. Giulia, stellina mia… Pier non me ne vorrà se – prima di abbracciarlo fortissimo e di augurargli un meraviglioso compleanno – stringo un po’ anche te e ti dico che è un uomo fortunato ad averti accanto. L’amore salva e dà significato, ma mai in una sola direzione… ed ora VIA CON LA FESTAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! BUON COMPLEANNO NIPPO!!!!!

    • Eccola la mia Luci (perdonamiseancoranontihoscrittocelapossofarepiccolaparentesi).
      ti voglio bene.
      ti voglio bene Luci.
      Grazie.
      Grazie amica mia.
      non è che posso abbracciare solo nove ore te e frugoletto ?

      • SOLO NOVE ORE?! Finchè vuoi stellina, da qui all’eternità! Ti è arrivato sms stamattina? Attenta… arriva valanga di bacetti frugolini…!!!!! Anche per lo zio, eh!

  2. Mi hai fatto commuovere… Del resto non è la prima volta.
    Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscerti bene, ma nei tuoi post, che leggo quotidianamente(cadesse il mondo!?), ho percepito qualcosa di te… E non mi permetterei mai di dire che vedo in te ciò che vede Pier, non avrei mai una simile presunzione e cmq sarebbe impossibile, ma ti assicuro che vedo in te una persona speciale e unica, che riesce a far ridere, a far commuovere, a far riflettere e a divertire… Imprese non facili
    Complimenti per tutto
    Baci
    Stestè

  3. 🙁 🙁 Ecco cosa vedrebbe qualcuno se passasse di qua un attimo: una ragazza con la maglia di Pucca, i codini, un iphone in mano , con foto di polpette, bento, panda, scimmiotti, che piange come una disperata… Sembrando ovviamente pazza… Ma impapita mia… Ma …ma… No non ho nemmeno una parola… Avrei mille domande da farti, tu apri cosi il cuore ad ognuno di noi…….. Vabbè non so che dire… Auguri al nippo… Gli vogliamo cosi bene 🙂 e un abbraccione a te 🙂

  4. Auguriiiiii Pier!!! Iaia siete due persone veramente fortunate, ognuno di voi ha vicino una persona fantastica e questa è la cosa più bella che possa accadere. Siete troppo forti e vi voglio già bene. Un sacco di bene!!
    E ora fate una festa bellissima, ad averlo saputo vi (anzi gli) avrei mandato una bella birra artiggggianale!! Iaia ormai lo sai che sei una Malta da Legare quindiiiiii….
    Baciiiiiiiiiiiiii

  5. Tu non mi vedi, ma sto piangendo. E capisco cosa vede Pier quando ti vede e son sicura che prima o poi lo vedrai anche te. Sei una persona che emana luce, che si vede che tenti di nascondere, ma sei luce. E lui la vede.

    Pier. Non ci siamo mai visti né sentiti pur sapendo tante cose di te. Tanti tanti tanti auguri. Con tutto il cuore, davvero.

  6. Iaia hai scritto benissimo e sai cosa davvero vuole Pier e cosa vogliamo tutti qui. Voglio anche io quello che vuoi tu, per te, perchè sei una persona bellissima e mi ritengo fortunata di averti conosciuto. Ti meriti di essere amata ogni secondo del giorno e non sarà mai abbastanza. Mai.
    Sforzati, per oggi almeno, di guardarti come ti vediamo tutti, cioè bellissima, incantevole, magica. Non ti nasconderò di aver pensato che sei irraggiungibile per me, come amica, come persona, come fantasia, come libertà, da tutto, ma voglio pensare anche io oggi di poter davvero essere con voi e vivere insieme, accanto, come una bambina. Vi voglio davvero bene, sia a te, sia a Pier. Quel suo sguardo nella foto in bianco e nero non l’ho mai dimenticato, perchè è indimenticabile. Vi voglio bene e sì, basta lacrime, basta ricordi sbagliati in questo momento, basta rimpiangere ciò che non si è, ma apprezziamo la nostra essenza, quella personale di ognuno. Festeggiamo e balliamo, anche goffamente, senza preoccuparcene perchè siamo tutti bellissimi… Vivi questi attimi e abbraccia Pier da parte di tutti noi.

  7. io adoro non fare la corsa al “primo commento” ( oltre al fatto che in questi ultimissimi giorni prima del’esame proprio non potrei!) perchè adoro arrivare qui… sedermi nel tuo divano rosso, e ascoltarti. Si, ti ascolto. Leggendoti è come se tu fossi qui a parlare e.. e mi emoziono sempre quando parli di te, di voi…e poi come spiegarlo a mamma perchè ho gli occhi lucidi?beh avrà capito che sono un pò stressata quindi non ci farà caso…credo! Ora..oltre a dire che non mi piace che nei tuoi sogni c’è 29 come numero sulla bilancia ( giuro che ti strapperei tutti i capelli quando lo dici se potessi!!!) …dico che sei meravigliosa non solo per Pier (oh…lo chiamo Pier pure io oggi occchei?? chiamarlo nippo è troppo virtuale!)..sei meravigliosa perchè Pier è riuscito a far venir fuori quella parte che per anni hai tenuto nascosta. E chissà perchè..credo che c’è ancora molto altro se si guarda bene. Certo..se evitassi di vestirti sempre di nero forse si vedrebbe meglio eh!! 😉 Scherzi a parte… a me non fa strano del perchè Pier ti è stato e ti è accanto. Se certe gente ha sostenuto altro..beh..credo che tu abbia già risposto che meglio non si può! la tua ricchezza Pier l’ha vista dentro te…e proprio per questo è un uomo ricco pure lui. L’essere com’è lo rende ricco per la vita. Io non credo però che la tua vita dipende solo da Pier. Una cosa è certa… quando 2 anime destinate a stare insieme si trovano..allora bisogna fare di tutto perchè restino insieme e si diventi una persona sola…con 2 teste, 2 vite anche diverse nel quotidiano ma che camminano parallele, e un unico, grande, cuore. Auguri al tuo Pier…

  8. Ho questo post aperto da un’ora davanti e… Quando mi emoziono tanto ho sempre paura di scrivere cazzate, più paura di scrivere più cazzate. E banalizzare qualcosa che banale non è. Sai, credo che se riuscissi a vederti anche solo per un minuto come lui vede te, con i suoi stessi occhi, forse sentiresti il rumore assordante di un argine che cede e…dovresti essere forte, tanto tanto forte, per lasciarti sopraffare dalla marea senza paura. Senza paura di guardarla. In quel “renderlo libero” c’è tutto un meraviglioso mondo. Solo vostro. Tenetevelo stretto stretto.

  9. Bhè.
    Ecco.
    Insomma.
    No, non trovo le parole.
    Solo.
    Grazie.
    E auguri.
    🙂
    E ora vado di là a piangere (mentre qualcuno suona il violino sotto la Mole pettè).

  10. …vorrei dire tante cose, magari anche intelligenti e sensate, ma sono troppo toccata ed emozionata dalle tue parole. E dico solo Buon compleanno a Pier e un Buon non compleanno a te, che nasci e cresci ogni giorno di più!!!

  11. a commentare mi sento un po’ a disagio… mi sembra di essere di troppo… ma leggere e non dirti nulla… no non mi piace manco questo.

    mi sono commossa. mi sono commossa per tutto l’amore che si percepisce. l’amore, il cuore ed il cervello sono una gran cosa, muovono il mondo e lo trasformano in qualcosa di bello. Mica è facile, questo no, ma sono gli unici strumenti con cui vale la pena affrontare la vita.

    tantissimi auguri di buon compleanno!!!!!!

    un bacio giulia n.n

  12. Con le lacrime agli occhi, dopo aver letto queste splendide parole, una ad una, anche se so che sono un’estranea, non posso non scrivere almeno qualcosa…
    Auguri Pier!
    E non posso che sottoscrivere tutto quello che qui sopra é già stato detto e poi…io spero tanto che un giorno Iaia tu riesca a pubblicare un libro, di qualsivoglia genere tu voglia, perché scrivendo entri nel cuore delle persone, ecco.
    E un abbraccio.

  13. Uh!
    Forse dovrei dire Uh! di nuovo.
    Oppure potrei continuare a dire Uh! per cinque minuti.
    Ma qualche volta è meglio tacere, non aggiungere altro, riflettere ed essere contenti di quanto si è letto.
    Però un augurio al Nippotorinese va fatto. Lunga vita a Pier!

  14. Iaia sei una persona meravigliosa e lo è sicuramente anche Pier, certi incontri non avvengono per caso e certa gente invidiosa può anche continuare a rosicare, Voi ci sarete sempre,comunque.
    Auguri!!!
    passo sempre in corsa ma ci sono!!
    Abbraccioni

  15. e ora con calma, mentre avrai (spero) finito di spaccare i timpani ai cani con gli ultrasuoni emessi, commento.
    vorrei aggiungere in quella stanzetta dei cretini (si può chiamare così si?) chi non ha capito nulla nel leggerti anche anno fa, quando disegnavi o scrivevi quella falsa realtà su Pier.
    io mi dicevo ma quanto amore ci dev’essere fra loro ? e vi invidiavo.
    e mi viene da ridere a pensate ai quei cretini che se l’amore non lo vedono neppure tra le righe, forse è perché non lo conoscono e non lo potranno mai conoscere.

  16. voglio nomi e cognomi degli stronzini che blaterano nel silenzio delle loro camerette tristi. dai forza. ci penso io che ho parecchi sacchi di pannolini da smaltire.

    auguri pier!!
    chiari&zelda

  17. Ogni volta che impugno la D70S le mani accarezzano l’obbiettivo, scorrono tra il cruscotto delle funzioni, l’occhio scruta ogni cosa possa essere messa a fuoco scorrendo tra luci e ombre mille ricordi e pensieri affiorano. Quella D70S è speciale, non è come le altre Nikon. Questa D70S è un’emozione, un dono. Giulia sa, sa di aver regalato un sogno, non sa però quanto sorridono i miei occhi nel ricordare pochi sporadici momenti che Lei e Pier nel loro universo vulcanico e misterioso, nell’interpretare una lacrima nascosta da un sorriso e un sorriso che valeva più di ogni abbraccio. L’orgoglio di aver sfiorato due pianeti emozionali come loro e di portarli nei cassetti dei miei momenti migliori affiora ogni volta che la D70S va in “On”.
    Ho conosciuto Giulia o meglio Giulia mi ha concesso come sua natura di esplorare tanti piccoli pezzetti della sua realtà, l’ha fatto senza vergogna esternando quello che definirei innocenza, quella pura quella che perdiamo crescendo insudiciandoci di perbenismo (spesso falso), Giulia no lei non lo ha perso. Leggendo ho rivissuto un film, uno di quei film che si guardano dietro le quinte che conosci ma non integralmente ma che ti lasciano dentro un emozione indelebile, e come essere li, seduti nel terrazzo a chiaccherare di tutto e di nulla ma un nulla fatto di tutto quello che ti circonda e come essere li a sognare, perchè piaccia o non piaccia Giulia e Pier sono un sogno da fare piano per ricordarlo più a lungo possibile.
    La D70s è speciale e Giulia lo sa.
    Max

    • Mi manchi Max.
      Mi manca la tua risata. Le nostre chiacchiere. I nostri voli pindarici e i tuoi ferma tempo. Le nostre similitudini, mostri e fantasie.
      Non sei nella stanza buia.
      Sei sempre stato luce accecante e non vi è un ricordo di noi dove non si sentono risate vere, abbracci sinceri e parole importanti.
      Non sapevo e credevo che mi leggessi.

      E’ stato solo il tempo a catapultarci in altri pianeti apparentemente lontani e un misto di angoscia e terrore che mi ha costretto ad allontanarmi: fisicamente (purtroppo) da pochi e mentalmente (grazie al cielo) da altri.
      Tu sei sempre stato e sarai nella prima categoria.

      Avere un amico come te per me è un onore grandissimo. Nel mio cuore, sangue e testa continui ad esserlo e l’ultimo abbraccio non è poi così lontano.

      Leggerti mi ha straziato e commosso e catapultato sulla terrazza. Quando hai sciolto i capelli, i ricordi e mi hai regalato una delle emozioni e confidenze più importanti della mia esistenza.
      So che sai anche tu.
      Lo so.
      Che per te ci sono. E ci sarò.

      Vorrei chiederti tutto quello che.
      Ma so che accadrà.

      Smetto quindi di piangere e cerco di trovare il tuo numero per scriverti quello che ho sempre tardato a fare.
      Che ti voglio bene.
      ( lo anticipo perché appunto . Mi conosci e sai che da allora ho cambiato solo 2034802348230482034820348234 telefoni e 2930482034820348209348290482302484 numeri. Nel caso chiedo al torinese)

      E’ stato il regalo più bello che potessi ricevere.
      ( chi se ne importa che era il compleanno del pelato? )

      • Vedi ci troviamo anche nei numeri hehe. Vorrei presentarti un pezzo di luce in più (anche se oggi ci ha fatto correre in ospedale per una irritazione cutanea che ci ha un pochino preoccupato, poi giustamente ci hanno vanniato perchè non si danno le pesche e le albicocche ai pulcini di 9 mesi 😉 ) che si chiama Greta, è un vulcano con gli occhi grigioazzuroblu, non mi chiedere da chi li ha ricevuti in dono sto ancora cercando il colpevole :P. Mi manchi tanto anche tu e non ci crederai ma anche Pier. Be ascolta 12 progetti (quelli ufficialmente noti) un app e google che ormai ti sponsorizza, diciamo che è difficile non trovarti. Ma sono rimasto a bocca spalancata quando ho visto 1/10 di quello che fai, è come aver visitato le fondamenta di un castello e di colpo scoprire che è un imponente regno di sogni. Ti mando il numero via mail? L’ultimo abbraccio e chi lo dimentica, Decathlon con Pier e Vale. E’ passato un po tropo tempo e che tu non mi hai voluto insegnare come riesci a fermarlo.

        • Quindi vuoi dirmi che finalmente ho una modella seria bellissima per delle foto che devo fare a pappe per bimbetti nanosi?

          Eqqquuuuuativolevo!
          La cosa incredibile è che sono in ritardo con email, commenti, frizzi e lazzi e generalmente perdo moltissimo per poi tentare di recuperare e il più delle volte mi sa che non recupero affatto.
          Ma come dicevo tre minuti fa a Pier ( che ti saluta, ringrazia e se avesse un cuore. bacia 😀 ) è stato incredibile perché mentre bevevo il caffè e pensavo ad una cosa importantassai (tuttattaccato) ho notato questo Massimo non loggato tra i commenti . E ho letto 70.
          Giuro che ho subito pensato a te. Non lo so perché.
          Ma subito. Immediatamente.
          E in quel nanosecondo ho sperato fossi tu.
          Ed eri tu.

          Sapevo della tua meraviglia perché la sicilia è piccola, la gente mormora ed anche se io non ascolto nessuno questa notizia non me l’ero certamente persa. Felicissima a dir poco. Non sapevo però che si chiamasse Greta . Non è difficile immaginarla vista la bellezza di entrambi i genitori ( non è che dai un bacio a Vale? di quelli che durano tipo 20934802348230482034820438 ore, per piacere? )
          Attendo l’email e procedo allo sbaciucchiamento privato.
          E santo cielo ” vanniato ” da un veneto non ha prezzo*disse ridacchiando fortissimo.

          ( Iaia molto felice. davvero molto molto molto felice)

          Tutti da Decathlonnnnnnnnnnnnn ad abbracciarciiiiiiiiiiiii *_*

  18. Pian pianino io ce la faccio a rispondere tuttituttitutttituttititutitititit.
    Ma come sempre i grazie non bastano.
    e.
    niente.
    qui non basta niente.
    piango continuamente santocielo.
    ecco perché i muratori non vanno mai via!
    allago sempre tuttooooooooooooooooooooo

  19. CIao,
    ti ho trovata per caso, tra le pieghe di Fb, un paio di settimane fa. Qualcosa mi ha parlato al cuore e, istintivamente, senza sapere bene perchè, ho cliccato “mi piace”. Stamattina, quando ho cominciato a leggere questo post, non pensavo che qualche riga dopo il titolo mi si sarebbe rivelato all’improvviso il motore profondo di quel “mi piace”. Sembra quasi che io abbia un “istinto guida”, un “radar di affinità”, quando decido (come ho fatto nell’e-mail che ti ho inviato ieri) di avvicinarmi di più, su un piano meno virtuale, intendo) a qualche blogger (e sono pochissimi) tra i mille che da anni, per diletto o per lavoro visito e leggo. Esprimi l’energia e la positività (contro tutte le apparenze) che solo chi ha molto sofferto e ha molto lottato (e lo sta ancora facendo) riesce a catalizzare e a restituire, amplificata, all’universo. Anch’io ho vissuto una rinascita, e ora lotto contro le conseguenze del periodo buio precedente allo squarcio delle nubi e al ritorno del sole. Nell’ironia e nell’energia totale che scaturisce dall’avere accanto una persona che, semplicemente e concretamente, mi ama, trovo la forza di affrontare la vita e le sue difficoltà. Ti sento incredibilmente vicina e ti auguro ogni bene. Auguri sinceri a Pier per il suo compleanno e a te per tutto quello che desideri.

  20. Sto piangendo come una fontana t.t (Ho letto solo a distanza di un anno e mezzo questo post, sì. Quindi? u.u) La mia speranza è di trovare qualcuno che significhi tutto questo e per cui significare tutto questo. Siete L’Amore.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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