Ricette Vegetariane e Vegane

L’ho detto che odio l’Estate mentre preparo bicchierini di mascarpone e kiwi?

Se mangiassi il mascarpone mi inietterei per endovena quindici bicchierini di questi cosi qui ma siccome sono una cretina, giusto per non tirarla per le lunghe, e intolleranza a parte non mi nutro di alimenti che non siano esclusivamente vegetali, un giorno di questi me ne invento una versione con qualcosa di soia-riso-plastica-stoffa e via. Pure io potrò farne fuori otto quintali. E’ il classico dolcetto insieme ai tartufini (ricordi? quelli al tè matcha? la scorsa settimana? e la smetto di fare domande sì) adatto al periodo. E’ snervante e stancante anche solo sbattere le uova me ne rendo conto ma un minimo sforzo si può anche fare (no. se non hai lo sbattitore elettrico ma solo il frustino a mano conserva le energie per passarti la crema cinquanta in viso. Le rughe sono in agguato).

Il Nippotorinese è proprio contento di vedere un dolcetto a fine pasto. Lo sarei anche io se mangiassi come Tazmania e dimagrissi, ergo suppongo che anche io se mi ritrovassi davanti tre quintali di sacher torte e sapessi che subito dopo le mie cosce si rinvigorissero e la mia pancia si scolpisse ancor più sarei felice di mangiarne e chiederne impavida “ancora”. L’alieno pelato affonda i cucchiaini come fosse un bambino e tra uno gnam e uno slurp quando dice “grazie amore” colpisce e affonda. Non capisco più nulla e sono proprio felice di aver sprecato tre movimenti per confezionare il dolcetto. La mia iperattività insomma sta volgendo lentamente a termine. Rallento in qualsiasi attività. Sbuffo più che respirare e per la prima volta in vita mia sto prendendo in seria considerazione l’idea di rasarmi i capelli a zero. Non vi è coda, chignon, treccia altabassadestrasinistra e neanche annaffiatoio gelato sulla cute che tenga. Queste docce scozzesi freddo-caldo che si fanno tra macchina-negozi-casa-ufficio-palestra-luogoacaso oltre a devastare la mia otite già ben compromessa influiscono su tutta la mia esistenza visiva. Non riesco a scrivere. A disegnare. A fare nulla. Il bicchierino di mascarpone dato il periodo pare una torta multistrato a dodici piani con diverse ganache aromatizzate per ogni fila di pandispagna impilata con copertura di glassa. Se la ridicola preparazione mi farebbe vergognare di me stessa nel mese di Ottobre, codesto cosetto cremoso mi fa sentire degna di una vera e propria competizione internazionale culinaria.  La base è sempre la stessa e richiede tre minuti netti. Qualora non si volessero adoperare le uova si potrebbe aggiungere un po’ di yogurt e gelatina in fogli per una consistenza collosa e corposa o per i vegani l’agar agar. Aromatizzarla con qualsiasi cosa senza problemi è l’apice della goduria. Quello che si ha in casa o di cui si ha voglia. Dagli sciroppi che si possono confezionare in casa soltanto con acqua e frutta fresca senza dover ricorrere necessariamente allo zucchero sino ad arrivare a macedonie vere e proprie che si possono addolcire con lo sciroppo d’acero (e la memoria volge alla buonissima insalata di frutta fatta lo scorso anno).

Per la crema al mascarpone orientativamente per 4 persone occorrono 250 grammi di mascarpone, 3 uova, 130 grammi di zucchero di canna, 1 limone non trattato, kiwi o frutta  a scelta e menta se piace (per una versione alcolica si può adoperare anche un po’ di limoncello).

In una terrina sbatti i tuorli con lo zucchero e aggiungi sempre il famoso pizzico di sale fino a rendere tutto spumoso e gonfio. Unisci il mascarpone, il limoncello se vuoi e la scorza di un limone biologico non trattato (lavalo bene ti prego!). Monta gli albumi a neve e uniscili delicatamente al composto. Versa la crema nelle coppette monoporzione e metti in frigo per fare rassodare. Basterà un’oretta ma se sono due mica fa male eh. Condisci con la frutta che preferisci. In questo caso si tratta di kiwi tagliato sottile e lasciato leggermente marinare in un po’ di succo di limone e menta freschissima. Riponi nuovamente in frigo e lascia riposare ancora per un po’ finché non è bello fresco.

L’alternativa di oggi è il dolcetto al mascarpone, basilico e fragole (la ricetta se hai piacere la puoi trovare qui) che oltre a legarmi a Bestiabionda per una serie di motivazioni astruse e sconosciute ma una su tutte che la fragola è il suo frutto preferito e che c’è dentro un mix di verde paura e bianco candore, è finita pure nel libro Fornelli in Rete di Francesca Martinengo. L’introduzione del basilico è fondamentale (a mio modestisssssssimo parere) tanto quanto la presenza della menta con il kiwi. L’erbetta aromatica grazie al cielo ha ormai un posto di rilievo nelle preparazioni dolciarie. Ricordate il gelato con la salvia di Ottimo in quel di Torino durante l’Ice Cream Tour? E Palma di Maiorca? Ecco. Non vedo l’ora di mangiarne altre otto vaschette da quindici chili. 

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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