Ricette Vegetariane e Vegane

Crema di avocado, piselli e menta con Gamberoni

E’ il periodo dei gamberoni qui in casa. Il Nippotorinese li ama particolarmente al contrario dei calamari ed io ne sono francamente felice. Certo l’abuso di deodorante per la casa mi provoca una feroce allergia e interi camion di oust non bastano ma se devo proprio perire tra l’odore di pesce preferisco avere  i capelli che odorano di gamberone piuttosto che di calamaro (E’ una lunga storia. Dovrei raccontarvi di Elllisa e BestiaBionda che vogliono commerciare uno shampoo al calamaro con me come testimonial ma vi risparmio gli sconvolgenti dettagli. Basti sapere che vi è un motivo serissimo dietro. Del resto quando si parla di shampoo al calamaro l’aggettivo serio è senza ombra di dubbio alcuna: appropriato).

Per questo motivo non smetto di sperimentare un po’ questi poveri gamberoni tormentati dalle grinfie e dall’appetito del nordico. Li abbiamo fatti glassati con il mirin e con la soia e pure fritti con il sesamo. In pastella e in tenpura (con la n santominiroll!). Arrotolati con l’alga nori e ridotti a pesto. Qui al Gikitchen i gamberoni sono periti sempre in maniera diversa. Oggi senza alcuna pretesa moriranno semplicemente sbollentati con poco sale nero grosso di Eataly e poggiati in una zuppetta fredda succulentissima estiva.

La zuppetta è una semplice poltiglia gustosissima di piselli, avocado, fave, menta e lime. Questi quattro ingredienti verdi pur possedendo il colore che più mi fa paura e detesto, insieme riescono a raggiungere un’armonia senza eguali. Basta lessare semplicemente le fave e i piselli in acqua bollente e salata e tagliare a pezzi l’avocado. Infilare in un recipiente (il classico bicchierone del frullatore ad immersione andrà benissimo) fave, piselli, avocado a pezzi e menta freschissima, un po’ di olio e sale e un giro di pepe freschissimo e via.

E’ ottima nella versione calda ma pazzesca in quella fredda. Chi ama mantenersi in forma e non abusare di grassi non dovrà far altro che omettere l’olio perché sicuramente sarà saporita di suo. Gli amanti del piccante potranno dedicarsi ad una buona giratina di peperoncino fresco addirittura durante il “frullamento” (termine tecnico) e questo piatto unico certamente farà raccogliere plausi e consensi.

L’avocado è un frutto che detesto. Così senza tanti giri di parole. Ha un gusto nauseabondo, inutile e insulso. Se lo potessi a prendere a ceffoni lo farei senza problemi. In più, cosa da non sottovalutare, ha una consistenza antipatica, molle e. E lo odio. Basta. Nessuna chance per lui in nessun contesto. Un’antipatia feroce che mi aveva portato a non adoperarlo neanche se l’intento era quello di somministrarlo a terzi. Poi l’epifania di abbinarlo ai piselli o fave e. E l’avocado ha subito un’impennata di apprezzamento insospettabile. Non essendo il periodo delle fave non c’è da preoccuparsi. Quelle surgelate per chi proprio non sa resistere (sottotitolo: come me) andranno più che bene altrimenti in assenza non verranno comunque rimpiante (ammesso che non le si rimpianga sistematicamente ogni giorno *disse la favista incallita).

L’alternativa di oggi è la crema con piselli e avocado al sapore di lime da spalmare sul pane caldo e tostato o per condire friselle. A dirla tutta si può pure usare come pesto. E come salsetta da mangiare a cucchiaiate. E. Tutto. Ci si può fare davvero tutto (confesso che è una delle ricette che sull’App Store ha riscosso più successo).

 

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54 COMMENTS

  1. sullo sciampo al calamaro mi sono fatta la pipì addosso. nel video dell’estrazione del givuei avevo 20 anni, bei tempi andati. ora ne ho 25 e va tutto bene.
    celastaifacendobenissimo. (se mi rispondi a due essemmesse ti ho fatto proposte che non puoi rifiutare. non puoi semplicemente perchè io sono la manager E DECIDO IO.) CIAO.

  2. l’avocado è sopravvalutato, sì. Meno male che l’hai detto pure tu. E’ meglio mangiare un piatto di polistirolo mescolato a plastilina colorata.

  3. ecco ma odiamolo liberamente quest’avocado schifino echeccappero.
    dedichiamoci alle fave invece.
    ti amo.
    ps ti prego voglio vederti in tv a pubblicizzare lo shampo al calamaro. del resto se lo fa elisabrutta canalis che è risaputo ha i capelli sempre sporchi perché non potresti farlo tu che li hai puzzolosi di pesce? u.u

    • e oltre alle fave non ci dimentichiamoci dei luPPPPPPini (in sicilia abbondano con le P pare). ne ho giusto un kg per pranzo per stare vicina a bestiamora. E il calamaro le donava parecchio. lei si che ha classe *sospirando

      • Ci sei riuscita Luci! Bravissima! Epperforza! Abbiamo passato ore interminabili scrivendo commenti seri e non, che se non vincevi facevo causa a Random.org! Bravissima!

  4. oh qui le culone non si smentiscono mai eh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    😀
    evviva Luci!!!

    …ho un’antipatia per l’avocado…eppure li ho in campagna, papà li porta…e io li snobbo! Dici che dovrei provarli????
    il pazzo li mangia…li trasferisco sempre nella sua cucina di solito.
    beh…volendo fare questo piatto…l’avocado lo mangia lui e o gamberoni io 😀 gnam!!!!

  5. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Ok, scusate, torno in me… Sono davvero felicissima!!! Questo è un periodo frenetico e molto pesante per me, questa sorpresa è una boccata d’aria fresca… E il pensiero degli ornitorinchi che ballano insieme a Frugolino per festeggiare mi riempie ancor più di gioia! 😉 Grazie mille Giulia, grazie a tutti!!! E anch’io proprio non lo sopporto l’avocado!!!

  6. in realtà mi sento in dovere di dire che non è colpa di iaia se non c’è il video, ci abbiamo provato 4 volte a caricarlo ma l’ftp non andava. ecco.
    potrei farlo anche io l’avocado *_*

  7. leggere la nota sulla tenpura con la nnnnn mi ha regalato un momento di euforia. (a questo punto voglio una versione deluxe dello shampoo di calamaro ecco. ika tenpura. per favore.)
    che poi leggendo dell’avocado (prima dell’avvocato io penso al numero di avogadro. qualcuno mi sopprima.) mi è venuto in mente che, sebbene non abbia ancora trovato una declinazione che me lo renda apprezzabile, sono riuscita a declinare i finocchi. con le cipolle la salsa di soia e un po’ di zucchero di canna. mi piacciono. (con le arance ancora non li ho declinati.)
    prima di perdermi del tutto. mi ci volevano questi tre post. (quella casa. quella casa. volevo dire qualcosa ma l’ho scordato.)

  8. Uh sì, questa mi intriga parecchio ma proprio parecchio!!! Mi rendo conto che tolti gli ingredienti che non mi piacciono (tipo finocchio e anice) è impossibile stilare una classifica delle ricette più sfiziose. Ce ne sarebbero parecchierrime a pari merito in testa alla classifica che si prenderebbero a mazzate per prevalere e visto che non voglio che cotante stupenderrità si gambizzino a vicenda rinuncio a fare una classifica. Morirò felicemente sommersa dalle tue ricette. Non è bellissimo? Ok, ovviamente farò il possibile affinché (!) cotanta felicità, stupore e meraviglia restino il più possibile terreni, ma sia messo a verbale che.
    Ecco. Adesso vado a leggermi i commenti vah.

    Bella ricetta comunque eh!

  9. Io l’avocado non è che lo odi proprio, ma è un po’… come dire… non sa né del mì né del tì (per dirlo in buon dialetto). Lo uso giusto per il guacamole e stop. Non lo disdegno nell’insalata, anche se non è che apporti poi granché, anzi. Però se ce lo trovo non lo sputo, ecco.

    Detto ciò, io mi propongo come sguattera nel bisness dello sciampoooo al calamaro. Cioè: per fare un prodotto con gli attributi (lo so, il calamaro non ce li ha – credo – ma provvederemo), va presa l’essenza del mollusco con la crapa bislunga, no? Ecco, Iaia te cucina calamari a quintali e piazza un’apposita cappa che assorba completamente l’aroma. Allo smaltimento delle carcasse ghe pensi mì… gnam!

    Bon, questo è quanto.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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