Ricette Vegetariane e Vegane

Il Gelo di caffè

 

 

Non sapevo cosa sarebbe accaduto oggi quando prima di partire proprio dalla mia terrazza strapiena di nani organizzavo i post con le ricette che sarebbero state pubblicate, dopo organizzazione tra timer e orari, all’interno del mio blog. Il fatto che oggi avessi messo in coda questa preparazione, foto e soggetto la dice lunga su quello che ho imparato durante questo “viaggio”. Che non è mai un caso. O che perlomeno può esserlo ma occorre anche aprire la finestra di casa se si vuole vedere arrivare una farfalla.

Nel momento in cui verranno pubblicati  questi  miei vaneggiamenti con i fermatempo del  terrazzo che è in assoluto il luogo  che mi manca di più sono nell’iperuranio.

In un posto dove dovrò trasformare l’idea stessa delle mie idee. Cavalcando il cavallo bianco e nero tentando un equilibrio pericoloso tra scendere vorticosamente giù e risalire velocemente su. E oltre.

Il 30 Agosto del 2012 sarà IL giorno che racconterò ai miei figli. Poggiando il dito su una foto fatta su una scala. Dicendo ” e poi ho deciso di indossare un paio di fuseaux non stirati, un paio di stivali sgualciti e solo me stessa. Lasciando da parte tacchi, vestitini e fondotinta passati con il pennello”.

L’ho detto io che sono una polpetta. 

( troverò il tempo per ringraziarvi delle parole, abbracci e. Perché senza di voi sarei solo del ragù spiaccicato in un banco frigo di un’orrenda macelleria. Sola. di terzo taglio e abbandonata. Vi voglio infinitamente bene).

 

 

Ho una voglia matta di preparare quello al Limone di gelo. Inventarmene uno al mandarino per farmi odiare e detestare da tutta la Trinacria ed essere il disonore della mia terra e programmare e progettare qualsiasi alimento sotto forma di gelo. Ho davvero perso la testa ( testa? quale testa? gobba? quale gobba? cit.) per il gelo. E l’opportunità di poterlo fare in casa e dosare lo zucchero, o addirittura non metterlo, mi entusiasma come poche cose in vita mia. E’ paragonabile insomma all’arrivo di un nuovo nano da giardino in terrazza.

Dopo il Gelo di Mellone (con due L sì e non è manco Melone*colpo di scena*) che se ti sei perso ( vieni qui che ti prendo a colpi di nano da giardino sui denti) puoi trovare semplicemente cliccando qui  ( e puoi trovare qui , qui e qui ) è la volta di quello classico al caffè prima di cimentarci nell’idilliaco al gusto di cannella.

La preparazione del gelo nonostante sia semplicissima nasconde proprio per questo insidie e non è proprio detto che al primo colpo venga saporito come dovrebbe. Naturalmente si tratterà di un mio limite ma avendolo fatto più volte, pur dosando le stesse quantità ed elaborando lo stesso svolgimento… (odio i puntini di sospensione ma non sono in me e quindi li uso, ecco) è migliorato con il tempo. Come se avesse bisogno di carezze diverse e ci si prendesse confidenza dopo un po’. E’ per questo che mi piace il gelo. Nella sua semplicità e rito nasconde proprio la sua essenza. Una forza oscura, oltre quella dolce del palato intendo, mi invoglia a prepararlo ancora e ancora. Ne ho preparati diversi al caffè proprio come è avvenuto per il Mellone e pian piano conto di trascriverle tutte le ricette; sin quando spero ( è un sogno) di averne una tutta mia. Con appunti, variazioni e ricordi.

Quella che trascrivo oggi è tratta dalla Bibbia Sicula ” Profumi di Sicilia ” di Curia di cui ho parlato spessissimo credo a partire da qui ( vi è moltissimo qui di questo splendido capolavoro letterario culinario tradizionale capace di raccontare filosofie, terra e vita) ma che merita assolutamente un capitolo a parte ed essere introdotto a gran diritto nella Libreria di Iaia.

Jèlu di Cafè

Prepara mezzo litro di caffè forte e nero e diluiscici mezzo litro di acqua, 200 grammi di zucchero e 50 grammi di amido. Metti in un tegame e unisci la buccia di un limone intero che però poi verrà eliminato e cuoci a fiamma bassa finché si addensi ( il passaggio del limone, sono il disonore della mia terra ma confido che se si salta è anche meglio)., Versa nei bicchieri o forme che preferisci e tieni in frigo almeno due ore prima di servire.

 

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34 COMMENTS

  1. “occorre anche aprire la finestra di casa se si vuole vedere arrivare una farfalla” è una cosa che ho twittato stamattina…c’è qualcosa di paranormale tra di noi? o.0 E poi, aspetta, io non ho capito!!! (e odiami follemente per i puntini di sospensione di cui abuso)

  2. in bacchissima al lupissimo per oggi maghetta e….sappi che con la citazione filmica intranascosta nel post hai appena preso, se possibile, altri millepunti….un abbraccio

  3. Senti, tesoro mio, non so bene cosa ma.
    Ho in mente una terzina di possibilità.
    Per le prime due, spacca sorella!!! Sei la mejo 😉
    Per la terza, tienimi presente, sempre con te, e in bocca al lupo! 😀

    • E, tanto perchè tu lo sappia e sia chiaro a tutti, io chiamo “polpetta” solo la manciata di persone che mi sono davvero care e di cui tu fai parte <3

  4. e il gelo io l’ho amato al primo cucchiaino. al limone. alla cannella. al mellllllllllone. e no, il caffè non l’abbiamo mica provato, ma quando tonno (si potrà fare anche al tonno?) ne prendiamo uno e ce lo dividiamo. come sempre.
    ti voglio bene iaiaaaaaaaa

  5. Siamo un sacco di gente, tutti là.

    (tipo la vecchia pubblicità del tizio che faceva l’amore e la gente si affacciava alla sua finestra e gli gridava bravo e applaudiva)

  6. mi sono un po’ persa tra polpette e caffè ma facciamo così: qualunque cosa sia che bolle in pentola (e in testa) io ti penso forte forte e mando bacini a pioggia sparsa, che non fanno mai male :*

    • ecco appunto, sottoscrivo in pieno. baci, abbracci e cuoricini glitterati a go go, poi magari, aiutando il mio povero neurone, dai indizi più specifici (certo dovrei frequentare di più il tuo blog ma ti giuro che dal mio cellulare non è possibile e dunque dalla prossima settimana giuri giurello sarò più presente). Ecco.

  7. Io non ho capito granchè… Se non che -qualsiasi cosa tu stia facendo e in qualsiasi luogo tu sia – io sono lì con te e Frugolino ti stringe forte la mano…

  8. Il tuo post di ieri l’ho letto ed ero così commossa che non avevo parole per commentare. Ma è ancora lì, nelle schede bloccate di Chrome, in attesa di un mio farfugliamento.
    E oggi proprio scrivo senza pensare quello che mi viene in mente perché sennò non dico nulla mentre invece vorrei dire tanto.
    [le virgole ce le siamo dimenticate da qualche parte evvabbè]
    Il gelo. Ho passato l’estate a nutrirmi di gelo di Mellone. [io e kuroko abbiamo brevettato il Mellone con la emme maiuscola e non riesco a scriverlo con la minuscola proprio no]
    Comunque. Sto farfugliando niente male anche qui.
    Caffè + gelo posso amarti? Devo provarlo. Anche se quei 200 g di zucchero mi lasciano un po’ mweh [chiaro, no?]. Non si addensa proprio senza, vero? Perché con l’anguria ci sono riuscita, a mettere solo un kg di cannella e zero zucchero.

    iaia sto blaterando mentre quello che volevo dirti era semplicemente che ecco sì sorrido nel leggerti così.
    grazie.

    e il fondotinta col pennello. secondo me è una leggenda metropolitana inventata per vendere pennelli da fondotinta. sai, la creazione dei bisogni, quelle cose lì, insomma.

  9. qualsiasi cosa dovesse accadere oggi ( o dovrà accadere) sono sicura che sarà una cosa che un giorno ci racconterai con i lacrimoni agli occhi, seduti nel terrazzo con te..a mangiare…queste delizioso gelo???? …e poi rido, come una scema…perchè tu odi i puntini di sospensione e io invece li amo.Ma amo anche te e quindi tutto torna.E siccome so che poco poco poco mi ami pure tu ( siamo così tante/i da amare che un cuore solo non ti basta mi sa!) e allora rido..perchè i diversi si attraggono…è proprio vero.
    oooooooooooooooooh vabbè me sto a emozionà..stop.
    Abbraccio immenso per te… che quella scala su cui ossi sarai (o sei) possa essere quella che tu sognavi quando scrivevi questo post.
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    ………………………..Gyuiuzza mia…ma non è che oggi sti sposi? O_______o
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    …no no..non può essere..non ti sposeresti mai senza tacchi e vestitino…vero???????????????? 😛

  10. A ci’ semo n’esercito, tutti a fa’ er tifo pe’ una che te somija… 😆
    E stamo a regge ‘no striscione dove c’è scritto:

    DAICAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    (quanno ce vo’ ce vo’. e abbasta.) 😆

  11. arrivo tardi ma

    daniele ha incrociato le zampe a tutti i suoi pupazzetti (topolino incluso)

    e prima o poi ci dirai eh?

    sono fiera, soprattutto per i fuseaux NON STIRATI!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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