E’ proprio brevettata la ricetta della Banana Split eh. Mica bananeecioccolato (perché non riesco a fare un inizio come si deve? e soprattutto: come si deve?). Insomma. Dicevo.
La ricetta della banana split è brevettata agli inizi del novecento da un certo David Evans Strickler che lavorava nel bar del padre in Pennsylvania (c’è bisogno che tedi l’universo con quello che sto per dire? No. E proprio per questo lo faccio. Perché io quando sento Pennsylvania penso sempre alla Transilvania. E mi stupisco ogni santa volta quando mi si dice “in America!” e allora dico ma “Dracula non era mica americano” e parte una serie di misunderstanding travolgenti che fanno girare la testa. Potevo risparmiarla sì?).
Insomma. Banana Split. Dracula Americano. Ah sì.
La brevettò prendendo spunto da un venditore di gelati che ne faceva una versione simile ma per qualche oscura ragione usava banane non sbucciate (ettecredochenonfacevasuccesso!). Nel 2004 il centesimo anniversario della Banana Split non è mica passato inosservato, anzi (perché in America sanno a cosa dare priorità . Abbiamo solo da imparare, noi).
Come in ogni “scoperta-invenzione” sono in molti a reclamarne la paternità . E allora dalla città di Wilmington in Ohio fanno a botte con i Draculesi… ahem no… con i Pennsylvanesi (si dirà così di certo) e tra zuffe a colpi di banana, panna e cioccolato non se ne viene proprio a capo. Pare che il genio e inventore della banana split tagliò semplice longitudinalmente una banana e aggiunse gelato come ripieno e poi via di cioccolato e panna come se non ci fosse un domani e un colesterolo da preservare.
Ormai si trova un po’ ovunque ed è davvero difficile non conoscerla come dolce. La Banana Split dagli anni ottanta in poi, proprio perché un bombardamento visivo c’è stato nei serial e in tv in generale, è un simbolo culinario inattaccabile.
Premesso che la banana è in assoluto il frutto che detesto di più e che preferirei essere travolta da una mandria di cinghiali piuttosto che assaggiarne un pezzetto, confesso che nei momenti di allenamento pedana-mattino-fosforo-blablabla qualche volta con il naso tappato e dopo una serie di vergognosi capricci, in età adulta (quale età adulta?) l’ho (ri)assaggiata.
Per confermare che: meglio i cinghiali.
Certo la granita di banana da Torre in quel di Torino brutta non è ma. Non mi fa peeeeeeeeeeeeeeeeeeeeerrrrrrrrrrrr nulla simpatia. Ma proprio per nulla per nulla. Oggi, contravvenendo ad ogni regola che vuole la Banana Split un dolce godurioso, ipercalorico, devastantemente (?) meraviglioso per le papille gustative ne faccio una versione: light.
Perché qui si è trasformato in light pure la finanziera e il fritto misto piemontese. Si è trasformato in light pure il fritto di calamari nonfacendolofritto. Si è fatto di tutto (forse troppo) e quindi perché non la versione light della Banana Split? A maggior ragione quando la rubrichetta yogurtosa che ne è venuta fuori in questo ultimo periodo si è fatta davvero corposa e interessante (non è vero ma tutti elogiano il proprio lavoro e devo farlo pure io. Anche se non mi piace. E vabbè ma dicevo?).
Complice come sempre quel pacchettodirobainscadenza che perisce lì tra scaffali, dispense e cassetti, comincio giusto dagli amaretti. Sono amaretti semplicissimi acquistati alla Metro in un tristissimo pomeriggio in quel di Catania. Perché non è mica sempre festa e c’è la spesa fescion in quel di Eataly a Torino. Senza sminuire la mia terra di lava e cenere, of course (of course è antipaticissimo ma qualche volta è giusto adoperarlo).
E’ il classico dolcetto di quando “non ho voglia di fare un dolcetto e perdere tempo ma ho voglia di un dolcetto”.
E quindi che si fa? Si fa che:
Si prende. Ah no prima di cominciare. Visto che non ho visto (vistovisto) suddetto scempio culinario in versione light da nessuna parte ma che è un parto culinario improvvisato, come sempre non ho preso appunti frizzi e lazzi. Perdo tempo a disegnare, fotografare, dire stupidate ma le cose importanti non le faccio mai (è proprio una religione la mia) quindi come sempre mi scuso per l’approssimazione (ma tanto ci capiamo no?).
E allora.
La Ricetta
Per due persone circa:
250 grammi di yogurt naturale non zuccherato (per chi non è intollerante io direi quello intero naturale della Stuffer che santocielo è buonissimo. Se non morissi dopo un cucchiaino giuro che farei fuori il barattolo da 500 grammi in un sol colpo)
una manciata di amaretti dipende dalla golosità ( 3 chili vanno bene?)
50 grammi di cioccolato fondente nero (io uso sempre quello della Lindt con la carta argentata, ecco. E 50 grammi è metà tavoletta ma se si è nella fase “chisenefregadelladietaipocalorica” cento grammi e tanti saluti. Crepi l’avarizia!)
2 banane
per dolcificare lo yogurt andrà benissimo del miele leggermente sciolto per far sì che si amalgami meglio (che conosco una che mi somiglia che l’ha messo nel frigo e ora ha un mattone per cementare la casa del nano da giardino) oppure un generoso cucchiaio di zucchero di canna integrale (vabbè pure bianco sì) per ogni porzione. O anche solo un cucchiaio. O anche senza. O insomma. Viene troppo dolce e nnnamoci piano! (quanto sono professionale)
Adesso potrei dire: sbatti tutto nel bicchiere e ciao. Ma mi impegno e faccio “quella che ne capisce di elaborazioni culinarie ” (non posso riuscirci)
In una ciotolina raccogli lo yogurt e l’ingrediente che hai scelto per zuccherare. Sbricioli mettendo al fondo del bicchiere o del vasetto (o del contenitore che hai scelto di utilizzare) qualche amaretto e poi versi sopra lo yogurt. Spezzetta la banana e fai colare sopra il cioccolato fondente caldissimo. Ma fallo solo prima di servire altrimenti diventerà una lastra dura e si spaccheranno i denti del commensale. E non è una bella cosa (o forse sì?).
Insomma. Poi la storia di “metti il cucchiaino e spargi il cioccolato sopra così quando togli il cucchiaino rimane la forma del cucchiaino” (devo trovare un modo tecnico di chiamare ‘sta cosa) rimane sempre affascinante.
E colpisce.
A chi piace il genere banana-cioccolato-dolcetto avevo pure preparato lo scorso anno questo Frozen Smoothie con i biscottini sbriciolati e se ti fa piacere sbirciare foto, ricetta e delirio devi solo cliccare qui.
Successone insperato a dimostrazione che con lo yogurt si possono davvero proporre moltissimi dolcetti non troppo calorici ma perfetti per le pause e i dopo pranzo-cena. Non occorre del tempo o chissà quali ingredienti e basta solo servire in un modo carino (che carino sta per: basta un calice e il gioco è fatto).
(ma anche una deliziosa coppetta. ma anche un delizio… vabbè è tardi vado)
Ci siete cascati eh? Machiseneva?
Allora. Alternative a questo dolcetto se proprio come me fai parte della fazione “no bananasplitmancomorta!” …uhm… vediamo un po’.
Lo Yogurt stellato ( clicca qui per la ricetta)Â
E la coppa yogurt, mascarpone, basilico e fragole? Clicca qui per la ricetta (oh questa farà riscuotere un successone davvero eh*disse fischiettando). La nostra Impavida BestiaBionda ne aveva fatto anche una versione molto bellassai (se solo fosse operativa avrebbe un post o un album fotografico di riferimento ma ahimè dobbiamo arrenderci all’evidenza che è BIONDA. Mica è colpa sua).
(zitta maledetta! non dire a nessuno che sono nata bionda! Soprattutto a Pani che è sensibile all’argomento. Dicevo?)
Ah sì. Ricetta interesssantissima davvero (non si è capito bene perché ma piace davvero a tutti).