Ricette Vegetariane e Vegane

Curd di Avocado

E che cos’è un curd ???? ( si udì a fondo sale).

Un curd è un’accozzaglia. Ah no. Ricomincio.

Un curd è un’accozzaglia di. Mannaggia no. Ricomincio.

Un curd è un curd. E qui ne avevamo aaaaaaa aaaampiamente parlato ma in sostanza (odio dire “in sostanza” ma devo farlo perché non ho tempo di trovare qualcosa che somigli a “in sostanza”) è un delizioso intruglio da fare in casa servito generalmente con il pane o con gli scones nell’ora del tè ( sì proprio in quel mondo parallelo dove si ha tempo per sedersi, bere il tè, spettegolare e spalmare curd. Lo stesso mondo dove si va dal parrucchiere senza essere importunati e dove la ragazza insiste per farti lo shampoo con i cubetti ghiaccio. Lo stesso dove le donne hanno i peli ma FORSE sto divagando).

Questo accadeva, ad onore del vero tra il XIX e il XX secolo naturalmente in Inghilterra e quindi tra torte e pasticcini spiccava questo cosino cremoso qui che da semplice “marmellatina” estemporanea fatta velocemente diventava anche ripieno per torte, crostate e pasticcini. Certo l’inconveniente del curd è che non si mantiene bene come la marmellata ma è possibile prolungarne la conservazione ricorrendo alla refrigerazione (il caso dei conservanti mi rifiuto categoricamente anche solo di prenderlo in considerazione. Al massimo freezer e viaaaaaaaa)

Il Curd è rimasto nella cultura inglese da sempre e ancora oggi si spalma sui toast e si mette sui muffin. Si aromatizzano i diversi yogurt o compostine di panna e si fanno pure torte meringate al limone perché il più strafamoso in assoluto è proprio il lemon curd che fa da base non solo a questa meraviglia meringosa ( che poi a mio parere chenonimportaanessuno la meringa è esteticamente meravigliosa quanto orrendamenteorrenda al palato ma vabbè che c’entra? stamo a parlà di curd!)
( e io do prova delle mie lezioni di romano quando posso. Spero che Max sia orgoglioso sempre di me, lo confesso)

Da quando è esplosa la Food Mania il curd tra i blog, ricettari e riviste ha avuto, come tantissimi altri alimenti quali i cupcake e i muffin in polposiscion, una bella rinvigorita.

Del resto è davvero una cremina deliziosa facile da preparare. Stupisce poi il fatto che qualora non si sapesse cosa fare con un frutto troppo maturo per essere consumato il curd rimane sempre e comunque una soluzione.

A patto che non sia fatto in quantità industriali proprio perché come farfugliavo qualche riga fa non è una vera e propria marmellata e contiene per la maggior parte delle volte il burro ( nel lemon curd ci sono diverse declinazioni e molte anche senza burro).

La Ricetta

Per questo curd, che non ho dosato in alcun modo ho adoperato

  • un avocado molto (troppo) maturo
  • la scorza di un cedro non trattato
  • il succo di mezzo lime
  • 2 noci di burro piuttosto abbondante
  • 1 tuorlo di un uovo (molto grande. Quindi se le uova sono medie o piccole senza alcuna esitazione adoperarne due)

Sul fuoco dolce e non violento schiacciando e rimestando un po’ fino ad ottenere questa cremina che è stata spalmata su un semplicissimo pan di spagna che sto adoperando per varie prove su Halloween ( COSAAAAAAAAAAAAAAA?!?!? HALLLOWEEEEEEEEEEEEEEEEN?!?!?!)

Ahem sì. Halloween*disse fischiettando.

Perché ve l’ho detto io che ci saranno tantizzzzzzzzzzzzime sorprese. E.

Quando leggo in giro circa la comunicazione delle notizie. C’è sempre quel ” fremo dalla voglia di dirvelo. Non vedo l’ora di potervi dire qualcosa. Sono così felice che non vedo l’ora di dirvelo”.

Ecco. Avrò sicuramente qualche (risate registrate su qualche, grazie regia) problema ma io no. Non è che non mi faccia piacere condividere. Anzi. Tutt’altro ed è lapalissiano. Ma.

Ma sono letteralmente terrorizzata e sin quando non riuscirò a scrollarmi di dosso questa sensazione non potrò in alcun modo sperare di “essere normale” e dire “fremo dalla voglia di dirvelo”.

Ecco però ad Halloween ci saranno tantisssssime (con più s) sorprese. Ecco questo sì.

Ho sproloquiato moltissimo sul Curd. Sulla preparazione. Sulle tovagliette stranamente verdi. E. E insomma qui:

Per il Curd Kiwi e Lime clicca qui

 

 

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21 COMMENTS

      • Buongiorno CHemical!
        Come stai?
        Confesso di non amare particolarmente l’avocado anche se ho scoperto che con lo dressing di yogurt ( anche di soia) e la rucola malaccio proprio non è. Con i piselli , fave e menta è pazzescamente buono !
        Da solo proprio non ce la faccio 🙁

  1. Tuorli, burro, avocado troppo maturo, lime…sai che non riesco ad immaginare che sapore abbia? Sono diventata davvero arida di fantasia! Ho giusto un paio di avocadi in casa! Qualora me li dimenticassi (strano!) e li trovassi mollicci mollicci (strano al quadrato!) potrei scoprirlo (qualora non li dimenticassi dovrebbero essere destinati al guacamole della disperazione), ma potrei essere ancora più che disperata settimana prossima, quindi potrei decidere di guardarli ammuffire e di ammuffire insieme a loro, getta in un angolo buio della dispensa.

    • Fave, menta e avocado? zuppetta? meglio cominciare così ?
      GUACAMOLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE mai fatta Iaia !
      Se biancaneveamoremio ha ricetta io faccio Guacamole di Bianca *_*
      la cosa mi piacerebbe assai ( quando hai tempo e soprattutto voglia . Semmai ce l’avessi senza problema)

      Non so come sia il curd perché non l’ho mai assaggiato ( le senti le risate registrate dalla regia?) ma secondo i miei ultimi sondaggi pare che proprio una schifezza come appare non sia *_*
      la nostra cavia è il nippo.
      è vivo (suppongo ancora per poco) e pur odiando l’avocado ha opposto poca resistenza ( ho dovuto solo sedarlo con 3 litri di lexotan ma è andata bene)
      ora possiamo baciarci?

      • Ma che scherzi???Ma certo che ti do la ricetta!!!Ma con piacere infinito! Te la scriverò qui asap (volevo farlo subito ma mi rendo conto di non connettere moltissimo, è stata una dura giornata, durissima e ti racconterei pure quella, la mia infernale giornata ma forse è meglio di no, soprattutto qui ma, tornando al g********* , che chiamerò così per sicurezza, per sua privacy, per non infangare i g********** rispettabili, è semplicissimo, è un pasticcio, non può non venire bene e se domani non ci riuscissi, lunedì, facciamo lunedì e se me la dimentico pure lunedì vieni a prendermi a calci e ricordamelo. Dirai “ma tra tutte ‘ste cavolate non potevi aggiungerci anche la ricetta?”Sì, ma siccome (ma siccome eh, che finezza) ho scritte cavolaie 4 volte prima di imbroccare cavolate (e stavolta ho scritto valvolate) chiudo che è meglio. Buonanotte, baciamoci come non ci fosse un domani [possibilità non trascurabile, peraltro (che peraltro, peraltro, mi piace un sacco)] :*

        • Ti dirò, Bella Mora, che sono un po’ combattuta. Perché non so se riuscirò a scriverti 2 ricette in 10 giorni, perché è veramente un periodo assurdo e non so se riesco a pensare e lavorare su qualcosa di buono e farlo bene. Perché l’idea c’era ma non so se riuscirò a realizzarla, quindi vorrei, non vorrei ma se vuoi. Sì, dovresti leggermi nel pensiero per capirci qualcosa.

          • Eccomi! Pensavi mi fossi dimenticata, vero?Certo, è martedì, non lunedì, ma questo è normale; dico alle 3 arrivo alle 4 quindi sono proprio una brutta persona! Ma ma ma, come promesso [un po’ di suspense] IL G********!

            Il GuakaGuaka di Bianca.

            Ingredienti x 2:
            1 avocado
            1 cipollotto o 1/2 cipolla
            1 lime
            1 jalapeno
            1 pomodoro
            1 pizzico di sale
            coriandolo fresco

            Prendi un bell’avocado (che è sempre un buon partito – no, vabbè, era una parentesi seria: io preferisco i sudamericani agli israeliani, i primi hanno la buccia più sottile e la polpa più morbida, i secondi sono generalmente più piccoli con una buccia molto più dura e spessa, quasi rigida): quando è al punto giusto di maturazione per il g**** al tatto dovrebbe risultare morbido ma non troppo cedevole e l’epicarpo (eeeeeehhhhh :D) dovrebbe essere di un verde intenso scuro, a me viene “verde profondo” ma non capisco se renda bene in italiano e quello che rimane del picciolo dovrebbe essere ancora attaccato al frutto ma staccarsi facilmente. Un sudamericano (non un avocado, non so cosa facesse nella vita – sì, sono davvero insopportabile – mi ha suggerito di farli maturare velocemente tenendoli dietro il frigorifero, ma non ho mai provato, avrei dovuto sterilizzare il retro del frigorifero e non sarebbe stato semplicissimo!) o.O
            Tagli l’avocado in due (ahia) e togli il seme. La polpa dovrebbe essere morbida e potersi schiacciare con una forchetta. Ridotta ad una purea la irrori di lime (dovrebbe evitare di farla scurire, credo), poi assaggiala e salala a piacere ed eventualmente (eventualmente perché io non l’ho quasi mai trovato) aggiungi il coriandolo fresco sminuzzato. Poi a parte riduci in cubotti il pomodoro (di solito cerco di fargli scolare quanto più acqua possibile perché non rovini il risultato finale) e a rondelle sottili il cipollotto (lo preferisco alla cipolla perché lo trovo più delicato e digeribile ma è una questione di gusti^^). L’jalapeno, dopo averlo aperto e privato accuratamente dei semi, lo riduco a pezzetti minuscoli perché risulti meno invadente con la sua piccantezza. Io a volte il g**** lo tengo scomposto, mettendo tutto in ciotoline diverse e mischiando i vari ingredienti con la polpa di avocado a piacere, oppure unisco tutto in una sola ciotola e servo con tortillas di mais (che si possono fare tranquillamente in casa mischiando farina di mais da polenta ad un po’ d’acqua e un pizzico di sale e schiacciando piccole porzioni di impasto in una padella antiaderente finché non si sollevano da sole).

            Spero sia comprensibile! Pensami però se lo prepari *

  2. amo il curd!!
    di limone, di kiwi… lo amo sempre e in ogni circostanza!
    poi a colazione spalmato su del pane caldo! ecco potrei quasi fare pace con il mondo!
    bacio cucciola mia!!

    :*

  3. ahhhh! il Cactus verde!
    Un mio prof diceva “in buona sostanza”, che è molto peggio.
    Un altro invece diceva “In ultima analisi”, che è peggio ancora.
    Che facciamo, diciamo: “dunque…”?

    • uhm.
      in primi grazie al cielo non lo dico più e quando mi vienedidirlo penso sempre a te.
      E sorrido.

      dunque?
      dici che devo usare dunque?
      lo uso poco in effetti.
      Vado a riflettere*disse toccandosi i capelli e rigirandoli

  4. Poi me lo spieghi come fai a resistere a 15 minuti di Uomini&Donne… 😉 !!! Oggi sono un po’ di fretta, domani sarà peggio ancora… Ti abbraccio al volo e ti mando quei 234456673635683575577941355 bacetti!

    • e se Lunedì ce ne guardassimo anche solo 4 minuti insieme e spettegolassimo ?
      eh?
      ce la puoi fare? *disse con facciotto supplichevole mandandole dei bacini

  5. e comunque stai calma e prenditi del tempo per te.
    dovresti andare dal parrucchiere. è un posto per rilassarsi.
    o dall’estetista

    XD

  6. Io voglio lasciarmi i capelli lunghi. E’ deciso. Quindi niente parrucchiere da qui a.. Farò in qualche altro modo. 40-50 euro non li spendo di certo per ora. Mio padre è stato licenziato proprio ieri. E’ proprio una brutta situazione.

  7. mhhh. avevo come la sensazione che sarebbe spuntata fuori. qualcosa riguardo al correre e al tempo. e io non mi ricordo un cazzo di quello che scrivo ma “capisco” quello che stai scrivendo e, non so spiegare perché, mi veniva da sorridere mentre leggevo. (a parte il pezzo sul parrucchieri, lì stavo piegata in due) insomma, stavo proprio aspettando che un segnale simile venisse fuori.
    (adesso puoi picchiarmi che non so più cosa sto dicendo.).
    comunque per dimostrarti la mia contentezza ti arispedisco la mail. per aggiungerti un delirio in più.
    e la prossima volta che vado dal parrucchiere saprò a chi andrà il mio ultimo pensiero prima che perda il controllo e faccia fuori in un colpo solo parrucchiere vecchiette aiutoforbici phon caschicotonanti.

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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