E poi alla fine l’ho fatto. Buttare tanto riso bianco con un po’ di acqua di cottura e andare giù di frullatore a immersione. Insaporire con olio al tartufo e servire con una fogliolina di tartufo essiccato. Lo stesso che ho adoperato molto spesso qui. Nero però e non bianco di Alba come piace al Nippo. (Tra l’altro domani terminerà la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, approfittatene voi che non siete relegati nelle isole!)
L’umidità della crema di riso lo farà amalgamare profumandolo e insaporendolo di quella particolare e unica essenza. Fotograficamente più intrigante in versione minimalista, il tartufo, ma al palato chiaramente no. Quindi abbondare nel caso si apprezzi (lo dico perché io preferirei una randellata sulle gengive. Già l’odore mi fa gridare aiutobastanoncelafacciopiù).Questa cremina di riso è davvero un toccasana perché oltre a essere buona, nutriente e totalmente vegana, quindi ottima per la depurazione e l’autococcolamento (appena coniato), si presta a infinite declinazioni. Può essere servita anche con gamberi croccanti magari inondati da una pioggia di sesamo e diventa perfetta come entrée per un piatto di carne che potrebbe seguire, senza dimenticare delle deliziose polpettine di tofu. A volerla fare total vegan o gluten free si potrebbe pensare a delle micro polpette di riso e carote o perché no di lenticchie!
prima!
vellutata di rido. con tartufo nero. dovevo essere la prima.
di rido. annamo bene. nella corsa ho bruciato più neuroni del previsto.
Un giorno mi inviti a pranzo e mi prepari la vellutata di rido. Davvero.
XDDD
sto già a ride. per l’appunto. di nuovo col sonoro.
Che anfatti l’idea era quella 😆
Ohsssssssiiiiiiigggnorre. Io per questa potrei uccidere, lo sai vero????????? Comunque domani la Fiera del tartufo toccherà anche Asti, ma fa troppo freddo perchè riesca a mettere il naso fuori di casa. P.S. oggi ho fatto ciòchetusai…se viene mangiabile e presentabile, lo posto sul blog^_^ Incrocia i diti <3
ok. so come sopravviverò all’inverno.
Non so cosa mi sia preso ma “Fotograficamente più intrigante in versione minimalista, il tartufo, ma al palato chiaramente no.” ho letto per due volte “pelato”.
E polpette di carote, piselli, ceci, lenticchie, zucca…io ormai acchiappo, impolpetto e divoro -____-
è raro che leggendo qualcosa che mi susciti del riso, la risata sia accompagnata da suoni riconoscibili. in questo caso ho fatto proprio ah ah ah. questo commento è vergognoso *-*
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Tu ne sai una più del diavolo!
Anzi..ne sai 12 più del diavolo!!! 😀
deve essere molto buona..
La penultima foto è Il Capolavoro.
Santissimo cielo, ridammi un cervello che mi permetta di mangiare questa cosa divina.
quel cucchiaino è di un’eleganza aironica. Ma una volta non si diceva di rubare i cucchiaini al bar e in ognidove ?
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