Ricette Vegetariane e Vegane

Maghetta Streghetta per 1FaceWatch

Non faccio parte della nutrita schiera che ritiene quello del  Blogger  un mestiere, piuttosto di quella nicchia che crede ancora nella feroce passione. Che poi si può  trasformare in qualcosa di altro. Senza che te lo aspettassi o addirittura lo sperassi.

A me il Blog ha cambiato la vita ed è innegabile. E’ stata ed è una vetrina delle mie incapacità, debolezze ed errori rivelatasi fatale per l’esatto contrario. Catapultandomi poi nel mestiere che ho sempre sognato sin da quando sono nata. Quello per il quale non ho basi, studi e ricerche.

Piccola tediosa e non approfondita introduzione per dire che al Blogger ormai si dà un credito quasi maniacale. Per molti versi la faccenda mi turba e non poco. Non volendo appunto approfondire una questione che andrebbe analizzata ( non certo da me perché vi sono persone molto capaci e competenti pronte a farlo. E non sono io il caso) vorrei focalizzarmi su un risvolto che è quello che poi mi interessa di più.

Divulgare notizie davvero interessanti.

Il fatto che io (giuro non so  come) riesca a veicolare immagini e sogni  a centinaia di migliaia di persone ( e  pare di dare i numeri pure a me. Perché è pazzesco e non ci credo neanche io) è importantissimo, chiaramente, da un punto di vista comunicativo. Giornalmente scarto (pardon per il termine orrendo) offerte, proposte e collaborazioni non per reincarnarmi in Crudelia Demon e fare quella che “snobba” determinati contesti. Molte volte veicolerei anche  volentieri senza nessun tornaconto ma mi manca il tempo, lavoro moltissimo e nella stragrande maggioranza dei casi sono situazioni poco interessanti  rispetto a quello che io voglio davvero comunicare. Non mi permetterei mai di sminuire  i diversi contesti ma a me ne interessano altri ( e no. Non sono Santa Maria Goretti).

Il progetto 1FaceWatch supportato da colossi della comunicazione ne è un fulgido esempio. Quando ho ricevuto l’email che mi proponeva di ricevere l’orologio in maniera gratuita e mostrarlo ho immediatamente rifiutato. L’orologio, al contrario della proposta offertami, è stato comprato da me ( e pure dal Nippo e tuttituttituttiimieipuffi).

Rimango sempre sbalordita davanti a dei ringraziamenti che mi vengono rivolti quando è l’esatto contrario che dovrebbe avvenire. Scegliere me come testimonial per veicolare su instagram un messaggio così importante, mi si conceda, è ai limiti del pazzesco.

Per questo motivo molto spesso si vedrà questo orologio accanto a Maghetta Streghetta. Lo scrivo per chiarezza considerato che purtroppo visto come funzionano le cose in rete tutto potrebbe essere (giustamente) equivocato (ancora c’è gente che pensa che io venga pagata da Pan di Stelle giusto per dirne una. La vera domanda che si dovrebbero fare questi geni dell’intuizione è solo una: Se un colosso come Barilla dà credito ai pasticci di una pazza – considerato che non ha bisogno di veicolare un bel niente sulla rete perché è BARILLA- chi è che ci guadagna in termini di visibilità la pazza o Barilla? la vita è così semplice talvolta da essere struggente nevvero?) 

Non che debba spiegazioni ma la chiarezza è uno dei miei rarissimi pregi. Mi piace mettere le cose in chiaro sin da subito. Amen.

Sul sito trovi tutte le indicazioni. Guarda il video del progetto cliccando qui >>>>

Scegli il colore nero per lottare contro il cancro. Il colore rosso per lottare contro l’AIDS. Il colore rosa per il cancro al seno. Offri acqua e cibo a chi è meno fortunato di te.

Puoi scegliere la taglia della donazione. Indossare il tempo. Cambiarlo e trasformarlo.

A me non sono ancora arrivati ma non vedo l’ora di sfoggiarli e indossarli. Sotto l’albero poi direi che rimane un’ottima idea no?

Maghetta Streghetta indossa solo 1FaceWatch!

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36 COMMENTS

  1. Che bello essere il piccione viaggiatore di cose così, Iaia.
    Se potessi ne comprerei subito uno per tutti quelli che conosco! Rigorosamente viola o fucxia, ovviamente.

    • Sai che facciamo?!?! Organizziamo una tombola per anziani con l’orologio ?*_*
      Un bacio Katia. Sono molto felice di leggerti.
      Grazie per essere qui

  2. uhm…io come Bibi ho pronunciato la mia indipendenza dal tempo più di dieci anni fa. Però, parlando con un collega, abbiamo convenuto entrambi che l’orologio è uno dei pochi accessori rimasti agli uomini.
    E questo ha una squadratura arrotondata, mica male. Ci si possono fare strani pensiei

    • ahem io non porto mai l’orologio. Mai portato. Solo che devo qualche volta perché ho preso quello di totoro e di hello kitty e qualche volta.
      soprattutto totoro.
      ma questo sì. Mi sembra un motivo per cominciare a possederlo.
      Mio papà lo porta al contrario senza guardarlo.

      Io farò lo stesso *_*

  3. io mi stupisco del perchè tu ti stupisci!
    meno male che c’è il nippo che sono certa pensa “io l’ho sempre saput ochi è la mia Gi!” 🙂
    Bella questa iniziativa… l’orologio è bello in termine di valore..e il suo valore è la bellezza del progetti, più che il suo aspetto. Ammetto che al posto tuo però avrei accettato l’offerta. 😛 … però non capisco come la gente possa fare di un blog un lavoro. A meno che esistano collaborazioni che vanno oltre il semplice regalo della ditta (??) credo che sia assurdo pensare che questo possa essere un lavoro…o no? boh!
    Di che colore ha preso l’orologio? rosa???? a me piace nero! ( e che novità però…io sto quasi sempre tutta di nero però!) ….ok anche rosso è molto bello 😛 ..e anche bianco..si! 🙂

    • Harielmia (spetta fatti baciare) basta fare un giro nel mondo dei fashion blog per capire esattamente la deriva e quello che per blog si intende mestiere. Il mondo del food è un pochetto più indietro ma sta volgendo inesorabilmente a quel cammino lì.
      Esistono eccome collaborazioni che vanno oltre il semplice regalo. Oltre ai banner vi sono delle vere e proprie patnersssshhhiiiccccp (che si scrivono così) e si viene pagati a click per l’esposizione di banner frizzi e lazzi. Se dichiari le visite giornaliere di un blog e si va oltre le 5.000 giusto per dirne una le aziende si prendono a cazzotti per farti mettere un banner e cominciano a proporti di tutto.
      Può diventare un mestiere sì. Più la vetrina è vista e più le aziende vorranno essere lì esposte.
      Detto questo maanoichecefrega?
      Noi ci abbiamo le tombole per anziani, gli abbracci, i consigli , le lontananze che rendono gli abbracci più speciali e altre 2904823904290348293482934839 motivazioni diverse.

      Tipo che io ho letto su facebook il tuo messaggio solo sabato e devo risponderti.
      ti dico solo che ho pianto.
      e grazie voglio anticipartelo qui.
      insomma.
      volemosebene *_*
      e vai di orologispecialllliiiiiiiiiii e pioggia di cuori

  4. E’ una bellissima iniziativa… non porto l’orologio, ma mi è venuta una voglia incredibile di indossarlo!

  5. Cara Iaia,
    fin dai miei primi interventi sulla tua pagina di FB, ed ancor prima che conoscessi la mia amata Titti, ti ho sempre chiamata “La Dispensatrice di Sogni”. Ho sempre pensato che sia una definizione che ti calzi a pennello. Perché credo fermamente che donare sogni sia la tua vera attività principale, e quella che ti riesce meglio. Non voglio dire con ciò che non sai cucinare, o che non sai disegnare o fare foto o raccontare la tua storia. Al contrario: voglio dire che il fine ultimo di queste cose che fai è quello di dispensare sogni a chi ha il buongusto di seguirti. La cucina, la penna, la matita, la macchina fotografica, i nani da giardino, i pan di stelle, le Pastiglie Leone, persino i fantomatici muratori sono i tuoi strumenti, sono i colori della tavolozza che usi per dipingere i tuoi sogni. Ne consegue, che per riuscire nell’intento finale occorra che tu sia brava nell’uso di tutti questi “strumenti”.
    E mi conquista la nobiltà con cui porti avanti la tua personale “missione”, senza scendere a compromessi, senza lucrare su di essa. Hai un rispetto sacrale per i sogni che confezioni, forse perché senti che non sono solo “roba tua”, ma nostra. Ed io non posso fare a meno che essere pieno di ammirazione per te. E mi sembra doveroso dirlo.
    Tutto qui.
    Un abbraccio

    Lemm

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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