Ricette Vegetariane e Vegane

Il Polpettone Vegetariano con Videoricetta

Nel Calendario era prevista una Ricetta SuperSpecialissimAssai (ma proprio assai) al mese ( anche se confesso vorrei farne una a settimana, al giorno, all’ora con la mia cognatina).

In quel pasticcio di tre righe si riassume un po’ l’universo Piola e l’universo Iaia. A sinistra un amore di ragazza nelle grinfie di una pazza psicolabile esaltata (apprezzo sempre più il dono della sintesi).

Sottolineare che avrei voluto proprio fisicamente confezionare questo polpettone gustosissimo insieme a Piola è superfluo ma al contemplo doveroso. E’ vero però che Pasqua è vicina tanto quanto l’intossicazione alimentare da cioccolato  e questo significa solo una cosa:

PIOLA STA ARRIVANDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.

Sì perché qui si fa Natale con i tuoi e Pasqua con i tuoi e il “chi vuoi” corrisponde ai tuoi (ok mi sto confondendo). Insomma Piola è tuoi e vuoi insieme. Potrei essere più fortunata? (lei sì ma è un altro discorso). Piola atterrerà in terra sicula trattenendosi per le vacanze di Pasqua insieme a DottoressaSuocera e noi *rulloditamburi* registreremo anche qualche VideoRicetta insieme da conservare per i momenti bui e tristi di lontananza; così magari per la seconda Ricetta SuperSpecialissimAssai ci saranno anche le manine di Piola ad affettare, tagliare e creare.

Piola ha selezionato per questo mese una Ricetta non interessante: di più. Scovata sull’ultimo numero di Cucina Italiana ha sin da subito catturato la sua attenzione. Si è messa all’opera ha fornito foto, dettagli su cottura, ingredienti, variazioni e punti deboli e forti. Pragmatica, veloce, sintetica ha centrato il punto ( mi ricorda uno senza capelli che parla giapponese.uhm….?) scegliendo in assoluto la Ricetta migliore proposta nelle pagine di Marzo ; nonostante in questo numero si siano superati in quanto a bellezza. La Cucina Italiana rimane nella pole position delle mie preferite ma questa determinato volume mi ha letteralmente stregato.

Non avevo ancora in mano il numero che già la foto del Polpettone di Piola era sull’I-message e confesso che semmai avessimo dovuto sceglierne una di quelle duecento pagine ad occhi chiusi avrei decretato papabile proprio quella. E questa è un po’ la sintesi del perché io e Piola siamo molto ben sincronizzate ( adesso ci immagino in piscina mentre alziamo le braccia e muoviamo scoordinatamente gli avambracci. E’ normale? Tu Piola hai una cuffia a forma di gatto ed io a Forma di cappello da Nano da Giardino. Sì, direi che è tutto regolare).

Ahimé non c’è Piola nella mia VideoRicetta ma qualcuno che si spaccia per suo fratello (non è possibile. Lei è troppo bella e dolce. E soprattutto ha i capelli più belli che la storia dei capelli ricordi).

Riflessioni sul Polpettone Vegetariano

Inviterei anche chi non è vegetariano a prendere in considerazione l’idea di cibarsi di siffatta meraviglia arrotolata. Inviterei il vegano stesso a non preoccuparsi per l’aggiunta dell’uovo perché la patata se aumentata in quantità non avrà problemi a incollarsi agli altri ingredienti.

Nella mia esecuzione credo ci sia stato un errore clamoroso; ovvero quello di seguire il consiglio di cuocere la zucca prima come scritto su La Cucina Italiana. Essendo entrato a far parte della routine culinaria di questa casa credo proprio che nel mio secondo esperimento la zucca non la cuocerò ma la taglierò a cubetti piccolissimi e al massimo prima di gettarla nell’impasto la farò cuocere a vapore per qualche minuti ( anche al microonde con un aggeggio meraviglioso che amo. Ma ve ne ho parlato? boh. Sono esaurita. Continuiamo ) .

Stessa cosa con i piselli (naturalmente se freschi e non surgelati. E se provassi con le fave? ) . Li lascerò cuocere per pochissimo al vapore lasciandoli ben prima della mezza cottura. Questo perché oggettivamente è un quadro di verdure al taglio e ritrovarsi la zucca molliccia e il pisello un po’ rattrappito certo visivamente bello non è. Forse con il broccolo romano ci sarebbe stata quella consistenza verde che qui è carente . Il radicchio deve scoprire invece se può essere trattato in qualche modo perché in cottura ha sprigionato una nuance sgradevole e non bella come quando era crudo. Insomma considerazioni più che altro da un punto di vista estetico ( del resto non sono una foodddbllogggà ma una pazza più interessata a capire cosa si cela dietro la nuance del radicchio davanti l’obiettivo).

Come si evince dalle immagini il porro di Socia Piola ( finalmente ho un raffronto oggettivo e fotografico per dimostrare che io di cucina ne capisco NULLA. E che è tutto merito delle mie scarse abilità fotografiche se sembra tutto apparentemente appetitoso) è rimasto umido morbido e molto setoso mentre il mio secco, drittocomeunasuoladiscarpe e pure un bel po’ “caramellato-bruciacchiato” dai vapori fuoriusciti durante la cottura. Si consigliava una Modalità “ventilata” per quanto concerne il forno  e così abbiamo fatto entrambe. Abbiamo chiaramente diminuito il tempo di cottura per via della mezza dose (non oso immaginare la difficoltà di arrotolare l’intera dose) eppure la diversità del prodotto finale è ben visibile ( contando pure che il Polpettone di Piola non è scattato con una reflex come nel mio caso ma semplicemente con Iphone. Epppoi dice che non sa fotografare! Era pure sera ma la luce l’ha centrata , eccome. Devo convincerla che sa fotografare, santocielo!)

Questo per dire che la prossima volta vorrei inumidire un po’ l’esterno prima di infilare nel forno a seccare; e inoltre inspessire maggiormente le pareti porrose del polpettone per darne ancor più consistenza. A dirla tutta me ho immaginato uno avvolto nel radicchio lungo trevigiano ma questa è un’altra storia.

E’ perfetto per il Pranzo Pasquale. Perfetto pure da portare nel Cestino per Pasquetta. Ideale da propinare ai bimbi che lo vedranno come un agglomerato divertente e non certamente come una botta di vitamine dalla quale rifugire a gambe levate.

Piola non si smentisce mai : è la Socia più eccezionale che si possa desiderare.

Aneddoto

Non tutti sanno che prima Gikitchen si chiamava LeSocie.com /.it/.net , ovvero dopo annieannieanni di maghettablog.splinder.com quando pasticciavo disegni e sottoforma di fumetti raccontavo le giornate e deliri sono passata a maghettastreghetta.wordpress.com subito dopo il dimagrimento e quindi molto incentrato su di me, la scoperta del mio nuovo corpo e viso ergo foto a go go come una quidicenne labbruta davanti lo specchio , sono passata alla fase: mostro-cibo.

E l’intenzione era quella di aprire una sorta di diario incentrata chiaramente sul sogno: fumetti e cibo: mostro da combattere. E questo è chiaro, si sa e l’ho scritto pure sui bagni dell’autogrill. Quello che però in pochissimi sanno e che.

LeSocie.com era il mio sogno. Perché la mia prima cheesecake l’ho preparata con Piola. Perché i primi passi in cucina li ho mossi proprio con Piola in bikini sul terrazzo( Piola in bikini eh. Non io) . Perché Piola e io siamo due socie in tutto. Poi per via della timidezza sconfinata di Piola nell’esporsi in maniera ” social ” e la mia contraria e assoluta voglia di esibirmi, dopo aver comprato dominio e tutto e aver tentato di postare a latitudini diverse il “progetto” è saltato diventando univoco e quindi : Gikitchen , in quanto cucina di Gi perché per il Nippo non sono mai stata Grazia. Non sono mai stata Giulia. Non sono mai stata Iaia. Ma sono sempre e solo stata Gi. E l’ho scelto appositamente anche perché quando lui parla di me con Piola mi chiamano Gi.

Ecco cosa vuol dire Gikitchen. Sono una Gi per le mie due Pi.

Per dire insomma che tutto è tornato. Che il cerchio si è chiuso. A dimostrazione del fatto che non sempre si ottiene quello che si vuole ma che occorre il tempo. Capire quando è il momento. Coglierlo.

Ecco per dire che questa Rubrica con Piola per me non rappresenta una sciocchezza ma tutto. Ritorna al punto di partenza mostrandomi tutto il percorso che abbiamo fatto e faremo insieme. E per quanto io possa ironizzare moltissimo sul fatto che lei si vergogni ad avere una cognata stramba come me. E per quanto io possa delirare quotidianamente su tante idiozie so per certo una cosa che è quella considerazione poi che spontaneamente è venuta poche righe lassù:

io e Piola siamo davvero una Società. Vincente.

Ed è davvero impossibile che tutto questo non ci porterà esattamente dove noi vogliamo andare. Verso la vittoria.

E che siccome io lo so che mi leggi silente e stai annullando il volo per venire da me io quasi quasi ti faccio vergognare ancora di più ( è una tecnica che adopero con tuo fratello quando snocciolo romanticherie e lui diventa fucsia, abbassa gli occhi e comincia ad agitare la testa come per chiedersi perchèperchèperchèlofa)

Ti voglio bene Socia. E prometto di non tirarla per le lunghe da ora in poi ma :

Ma santocielo è la prima Ricetta! Il Polpettone d’ammmmore! Doveva esserci la musica struggente in sottofondo del nostro amore tormentato dalla presenza di quell’infido essere.

E polpettone sia !

Polpettone Vegetariano

( da La Cucina Italiana di Marzo 2013)

500 grammi di patate
500 grammi di radicchio
350 grammi di zucca
300 grammi di broccolo romano o piselli
2 uova
1 porro grosso
 2 cucchiai generosi di parmigiano e grano grattugiato
Noce moscata
Sale
Pepe
Lessa le patate. Lessa i piselli o il broccolo romano. Affetta la zucca e distribuiscila su carta da forno a 200 per 30 minuti.
Pulisci il porro e incidilo per il lungo . Separa le guaine e scottale in acqua bollente per pochi minuti . Massimo tre minuti.
Sbuccia le patate a schiacciale. Taglia per bene il radicchio . Taglia la zucca. In un recipiente raccogli le patate schiacciate, il radicchio, i piselli o il broccolo romano, la zucca e lavora il tutto con le uova, parmigiano e grana , noce moscata, sale e pepe.prendi un foglio di carta forno , stendilo e ungilo con Dell’olio extra vergine d’oliva.
Stendi le foglie del porro cercando di rinforzare le parti più molli. Stendi l’impasto per bene lungo i fogli di porro e con l’aiuto della carta forno avvolgi per bene fino ad ottenere un polpettone . Chiudi per bene e pressa un po’. Con la stessa carta forno avvolgi per bene e forma un caramella. Rinforza con l’alluminio e inforna a 200 per un’ ora . Fallo riposare e raffreddare prima di affettar lo.

Quello che si vede in foto è metà dose giusto per farvi capire quanto le dosi originale indicate siano abbondanti a dir poco. E’ calcolato per dieci persone ( nelle dosi intere) e nonostante il caso umano Nippotorinese che ho io in esame e che l’ha fatto fuori in due giorni, direi che orientativamente se servito solo come antipasto o contorno la metà dose può essere considerata per quattro persone in maniera del tutto abbondante.

Quindi ricapitolerei in

Dose intera: 8 persone

Mezza Dose: 4 persone ( che corrispondo a Un Nippotorinese). Tutto torna, sì.

L’ho detto che amo Piola, sì? E che sto con suo fratello da dieci anni solo per averla come cognata e sorella, sì?

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33 COMMENTS

  1. ma è bellissimo questo polpettone
    e anche tutto il resto, come sempre.

    quando ho letto delle due pi ho pensato alle mie due “d” ovvero mio marito e mio figlio…e al fatto che due D una sopra l’altra formano una B

    Lo vedi, da quando ti conosco faccio queste elucubrazioni, dici che è normale? 😉

    Ho letto di una torta che vorresti farmi assaggiare. E insomma, non provocarmi che prenoto il teletrasporto in 3 secondi ok???

    Ti bacio, e buona serata sisteruzz

  2. il polpettone è da rifare… vsto che martedì sera ho una cena vegetariana da amici e io sono una dele cuoche…

  3. Iaia.
    Tu non ci crederai ma.
    Ho iniziato a leggere e ho pensato “perché non fare una torta salata con le foglie di radicchio, o di cavolo cappuccio viola, al posto della sfoglia?”
    E tu, poche righe dopo, mi dici radicchio.
    E.
    Abbracciamociiiiiiiiii!
    E QUORI.
    [chiedo l’intervento di kuroko per spiegare l’utilizzo della Q evriuer]

  4. (totorooooooooooooo totoro non delude mai.)
    (sto pensando di togliere il parmigiano e l’uovo. e cuocerlo al vapore. e sono abbastanza insopportabile, è così.)

    la nuance. la nuance! è fantastico. (è Piola non conta se sa o pensa di non saper fotografare perché è meglio che faccia fotografie e basta. senza troppo pensarci. ché io sono molto avida. e rompicoglioni.)

    (e le Q. comearia mi passa questi testimoni troppo importanti! allora Iaia, ascoltami bene che non voglio rischiare di andare per le lunghe. le Q sono perfette. analogamente alle O. perché sono rotonde. perché sono quelle da lasciare per ultime quando annerisci gli spazi delle lettere. sui libri di scuola ma sorvolo questo. perché la Q ha il beccuccio quindi è una teiera. e la q è un cucchiaino. la C e la tazza, è perdonabile solo perché è una O incompleta. e la O è un piattino. ma i QUORI sono più rotondi. e hanno più spazi da annerire. e fa rima con liQUORI ma questo è un problema mio. nelle O si annidano gli Ombromini. nelle Q hanno pure lo schienale. e poi il suono. non lo puoi pronunciare senza la U. e con la U e grave. QUPO. è abbastanza? per rinchiudermi a vita intendo. penso che basti. mi sono impegnata.)

  5. Polpette polpettoni, li adoro perché dentro ci sta un mondo, bello stretto, amalgamato, unendo tutti i sapori, i colori, in quello che sembra caos e invece è armonia. E credo che sia così che vorrei la mia vita: un polpettone, un caos armonico in cui sentirmi parte di un tutto. Perché è bello sentirsi parte di qualcosa, che sia una famiglia, che sia un polpettone.

  6. […] La presentazione timballosa poi, come si è ribadito più volte, risulta vincente sotto ogni punto di vista. Nessuno rimane indenne dalla montagnola di bontà. Se il tutto è ben strutturato e soprattutto gli ingredienti non sono troppo umidi (come in questo caso, aggiungerei) la probabilità di creare delle fette monoporzione coreografiche è altissima. Infatti l’anello tagliato a fetta crea un contrasto geometrico visivo molto interessante. La sezione delle verdure, anche. Un po’ come è accaduto nel polpettone vegetale (ricordi?). […]

  7. […] A Natale è arrivata Piola, ovvero la sorella del Nippotorinese unita a me nell’incessante lotta volta a distruggerlo. Non per niente ci chiamiamo socie da un decennio. Non siamo ancora riuscite a portare a termine la missione ma è apprezzabile l’entusiasmo che mai affievolisce. Piola e io siamo però anche molto legate dall’amore per il food e lei è davvero una cuoca provetta (ti sei perso il nostro polpettone vegetariano? Se ti fa piacere puoi rimediare cliccando qui). Quando siamo insieme -soprattutto per le feste- sfogliamo libri, guardiamo masterchef e ci raccontiamo cosa abbiamo cucinato e quello che abbiamo in progetto. Atterrata da Torino con il suo strepitoso panettone gastronomico al formaggio che manda in delirio Nanda (prima o poi lo farò) mi ha sin da subito aperto un mondo. Ora io lo so che da me ci si aspetterebbe sempre un mood “al passo coi tempi”. Dovrei stare sul pezzo lato vegan food (ho sempre sognato scrivere “dovrei stare sul pezzo”. Comincio il 2016 davvero bene) ma tra una cosa e l’altra è chiaro che molte chicche sfuggano. Confesso poi che da più di un anno mi diletto più in letture raw-crudiste. Qui mi immaginano già abbracciare alberi e ingurgitare solo semi di canapa. […]

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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