Ricette Vegetariane e Vegane

‘U Muccu


Mamma insiste dicendo che sono buonissimi. Io stoica e impavida riesco sempre a fingere benissimo che. Ma stavolta santocielo con tanto di occhi e. E non ce la faccio. Ma visto che Nanda è bravissima e imbattibile negli antipasti siculi e nella preparazione delle “polpette di muccu” che non sono altro che polpettine con il Neonato (come lo chiamiamo qui) o Bianchetto (come lo chiamano al Nord), ecco un’idea super veloce per gli amanti del pesce e del crudo.

(come lo chiamate nel resto di Italia? vi va di dirmelo?)

In Sicilia questo è un must. Si tratta di lavare bene il pesce, lasciarlo marinare in abbondante olio extra vergine d’oliva e succo di limone e via di sale e pepe nero macinato sul momento altrimenti peperoncino. La fazione del peperoncino pare essere la più numerosa.

Mi dissocio da tutto questo e mi faccio portavoce della Chef Nanda (che quando ha detto “ma il mio capretto? vuoi fotografarlo?” si è beccata uno sguardo che neanche Jack Torrance in Shining nella scena del labirinto) per la quale mi sono immolata solo in qualità di “fotografa”.

Ma ve l’ho raccontato di quando Nanda, fresca sposina, ha tolto gli occhi dal “muccu” per far bella figura davanti all’aitante elettricista maratoneta Turi? No perché questa è esilarante *disse fischiettando*.


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52 COMMENTS

  1. ecco.
    e ora?

    come la mettiamoooooooo?
    hai messo pure gli occhiettiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
    gli occhietti che ti guardano supplicanti.
    dai la colpa a Nanda si si.
    (stasera andiamo a sgozzare qualche essere vivente insieme amore per favore?)

  2. Posto che solo vedere pesce crudo mi da voltastomaco (dunque immagina quanto fatico nel cucinarlo…)… Qui questi pescetti li chiamiamo “bianchetti” o “omini nudi”, ma anche “pesce del gatto”. Non si mangiano se non fritti, come patatine. :-*

      • Frugolino è stato messo a dura prova dall’otite, ma sta divorando biscotti a coniglietto che abbiamo preparato insieme stamattina! Io sono influenzatissima, nonostante questo sto sfornando colombe e ciambelle alle mandorle di Vefa (quella che ha postato Francy!!!) per amici e parenti! Ti amo anch’io stellina… E “omini nudi” è un nome magnifico, hai ragione!!! :-**************

        • 🙁 ma uffa però.
          è stato un inverno pazzesco pieno di bacilli. Il prossimo ( lo passiamo insieme vero? o devo dare di MATTO ADESSO?!) massimo una febbre. Sarebbe meglio zero ma. uff. Una. Una al massimo soltanto !
          Coniglietti? Il mio piccolo Monterfrugoletto ( possiamo chiamarlo così?) non lo ferma nessuno
          (FRANCYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY.devo leggerla. non mi sono fermata un attimo . a me piace leggere gli amici bella spaparacccchiataspaparanzata nel divano ma. ma sta arrivando dottoressa suoceraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa)
          amiamoci sempre *_*

      • Certo che lo passeremo insieme il prossimo inverno…e tutte le altre stagioni!!! Sempre sempre sempre sempre!!! Monterfrugolino va benissimo, ma per te resterà sempre Frugolino: sei o non sei la zia Iaia?!?! Un abbraccio grande e saluta da parte nostra tutta la tua meravigliosa famiglia! :-*

  3. Bleah!!!!scusami ma non mi sovviene niente di meglio.che senso mi fanno.saranno anche prelibati.anche buoni.anche.ma proprio no.no grazie.

    • Semplicità sempre.
      Umamma Palma . Grazie. Davvero grazie infinite.
      Piacere io sono Iaia *disse timidamente allungando la mano

      • Piacere mio 😉 … no davvero, complimentoni! Io amo l’arte in generale (cucino, dipingo, scrivo), ma di internet non ci capisco molto quindi il mio blog neonato è più che altro un’accozzaglia di ricette 😀 … Migliorerò 😉

  4. Bianchetti, sempre chiamati così. Devo riprovarli. Son stati una di quelle cose che mi proponeva mamma quando mi schifava il pesce. Ora son grande e mi son cambiati i sapori un sacco XD tipo che le chiedo spesso di farmi le chiangarelle con le cime di rapa :Q___

  5. allucinante. e agghiacciante al contempo. (le foto “più lontane” non riuscivo proprio a decifrarle.) li conosco come lattarini. li ho incontrati fritti. crudi sono decisamente da incubi ricorrenti.

  6. Oh e poi tutta la mia stima a Nanda. E le foto del capretto francamente le vorrei. E magari pure la ricetta. 😀
    Lo so sono una brutta persona. Mangio anche Bambi, Tippete e tutto il Libro della Giungla, compresi Bagheera, Ka e Baloo. E’ che mi disegnano così.

  7. Sembra invitante, così come è preparato. Anche se non ci vado matto. Ricordo che dovevo mangiarlo, per forza, ogni tanto. Essendo si sangue calabro, ricordo la denominazione che gli davano i miei: “biancomangiare”.
    Buona Pasqua

    • Biancomangiare uhhhhhhhhhhhh grazie.
      Questa denominazione mi mancava.
      Scusa per il vergognoso ritardo ma leggo solo adesso e per quanto possano valere gli auguri retroattivi beh: auguri .
      Sinceri.
      Grazie per essere passato di qui.
      ( calabrese come la mia mammmma! evviva i bocconotti ! )

      • Grazie a te..ricambiando retroattivamente gli auguri
        (solo x pignoleria: io sono, ahimè, partenopeo figlio di calabresi DOC: insomma una sorta di oriundo!)
        Evviva i bocconotti!
        Alla prossima

  8. […] Quando ho postato ‘U Muccu sapevo che ci sarebbe stato uno shock generale. Non voglio tanto inoltrarmi in quello che penso perché il mio “veganesimo” è un po’ come la religione. Fa parte di una sfera che non divulgo ben volentieri. E’ pieno, infatti di controsensi, carenze, allucinazioni e problematiche troppo complesse per essere analizzate in uno spazio che tutto è sempre voluto essere piuttosto che: pesante. Cero schegge di dolore partono a volte ma in linea definitiva, proprio perché tutto molto poco costruito, si tende a sognare e sorridere. […]

  9. […] Quando ho postato ‘U Muccu sapevo che ci sarebbe stato uno shock generale. Non voglio tanto inoltrarmi in quello che penso perché il mio “veganesimo” è un po’ come la religione. Fa parte di una sfera che non divulgo volentieri. E’ pieno infatti di controsensi, carenze, allucinazioni e problematiche troppo complesse per essere analizzate in uno spazio che tutto è sempre voluto essere piuttosto che: pesante. Certo schegge di dolore partono a volte ma in linea definitiva, proprio perché tutto molto poco costruito, si tende a sognare e sorridere. […]

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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