Ricette Vegetariane e Vegane

La tovaglia è con il nano da giardino e penne con zucchine e zenzero

Ieri ho dato prova ancora una volta di quanto io sia bravissima (sarcasmo estremo, sì) nella realizzazione dei primi piatti giusto? I pizzoccheri, giusto? Bene. Oggi invece mostro alla Nazione, anche piuttosto soddisfatta, le mie famosissime penne con la zucchina e il pomodorino che lego con un pesto leggerissimo senza olio fatto solo di acqua e basilico (perché sono pazza è la risposta qualora la domanda “perché mai?” vi attanagliasse). Nonostante debba mangiarli il Nippotorinese mi piace sempre adoperarlo come cavia. E quindi metto dentro il bicchierozzo del frullatore a immersione un po’ di basilico fresco, acqua, pinoli e parmigiano grattugiato e faccio un pesto leggerissimo. Che ha anche una certa età ormai ed è giusto che si tenga leggero (cosa sto dicendo esattamente non lo so ma l’intenzione era quello di farlo sentire vecchio pieno di problematiche legate agli acciacchi dell’età che avanza inesorabile).

Dalle foto sembra tutto davvero moltomenopeggio di quello che nella realtà è. Questa cosa mi permette da sempre di distorcere il pensiero altrui e far credere che io sia esagerata e iper critica. La verità è un’altra e il giorno che preparerò un primo piatto per voi non vedrò l’ora di udire quelle parole semplicisemplicisemplici “avevi ragione. Dicevi la verità”.

L’unica a buttar giù un primo piatto e un caffè senza mostrare segni di cedimento è stata BestiaBionda che tornata in patria è in partenza nuovamente per la ridente Trinacria dove sarà ospite del mio divano e avrà a disposizione la doccia sul terrazzo (tutti i comfort qui eh. Tra muratori cantanti ed elettricisti psicolabili). Verrà accolta con banda di pistacchi e come anticipavo ieri una moka fiammante che è già in azione con i primi “cicli di caffè a vuoto”. Sto cercando insomma di rendere il suo soggiorno orrendo e ai limiti della decenza in modo da eliminarla una volta per tutte. Perché con lei è un po’ come Survivor. La metto alla prova testandola e catapultandola in situazioni surreali al fine di capire e carpirne la vera essenza. Del tipo che in un pomeriggio le ho propinato 23 tutorial di make up per testarne la resistenza visiva. Lei ha chiesto il ventiquattresimo fissandomi con i suoi occhi belli, gelidi e coraggiosi.

Non molla la biondina. Neanche dopo la quarta ciotola di insalata russa. Mi sfida continuamente. Avrà pasta e caffè per i suoi denti a sufficienza in quello che si preannuncia un lunghissimo week end di fuoco e di duro lavoro. Infatti in tutto il delirio pasta-caffè-nanidagiardino-giochi-visite Sicilia-abbuffata di granite e pistacchi, io e lei dovremmo pure fare una cosa che non riusciamo mai a fare: ovvero lavorare. A dei progetti. Al sito. A delle cose che in effetti, a ben pensarci, non sappiamo neanche noi. Quattro giorni che dovrebbero avere minimo 400 ore cadauno per riuscire a portare a termine almeno il depennamento di un obiettivo.

E’ chiaro sin da adesso che non ce la possiamo fare tanto quanto il fatto che io debba seriamente smettere di preparare primi piatti.

Non riesco a legarli. Non riesco a insaporirli. Il Nippo per incoraggiarmi dice che il primo va assaggiato e che una come me che da sempre detesta la pasta non può riuscire proprio perché manca la sacra passione per il carboidrato.

In effetti da sempre, da che ho memoria, idolatro il riso. E con i risotti diciamo che va moltomamoltomamolto meglio (no Bionda. Il risotto con fragole e pistacchi non te lo faccio).

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15 COMMENTS

  1. Ma pensa che la tovaglietta coi nani l’avevo vista l’anno scorso in un negozio, quando avevo appena iniziato a leggere il tuo blog, e mi aveva fatto subito pensare a te e te l’avrei voluta regalare ma poi, non sapendo come fare a fartela arrivare senza sembrare una stalker, l’ho lasciata lì… ^_^ buona giornata!!! :***

  2. No ma la fame, la fame che mi è venuta vedendo quelle foto!!! MAMMA MIA!!!
    Comunque è ufficiale: sei adorabile!!
    A presto! 🙂
    Lulu
    lifelaughloveandlulu.blogspot.it

  3. Ma si che ce la potete farcela!!!!!Riuscirete a lavorare mangiare divertire e divertirvi, tutto in 4gg!xil legame al carboidrato…o lo ami o lo odi, io ne necessito sempre sempre prima di andare a correre, e per legare..olio evo,della mia terra..solo lui, a crudo!baseti!

  4. l’unica volta che ho fatto scuocere la pasta di kamut (da quando non mangio più l’altra) mi era venuto quasi da piangere…

  5. SE NON MI FAI IL RISOTTO MI RIPRENDO QUELLA TOVAGLIA. CHE TE L’HO REGALATA IO ME LO RICORDO BENISSIMO.
    non cederò nemmeno stavolta.
    ricordatelo u.u
    hai trovato nani per i tuoi denti.
    tzk

  6. il pesto con l’acqua??????????????????? lo voglio fare pure iooooooooooooooooooo *_*
    Santocielo dopo una notizia del genere ti sbaciucchierei per 24 ore no stop!!!! appena ho del basilico sottomano lo provo!!!! *_* che meraviglia mangiare pesto senza sentirsi in colpa!!! Cmq la bionda è una tipa dura mi sa…yeahhhhhh!

  7. Le foto sono belle teaoro, ma la pasta sembra scondita. Sfido io, il povero Nippo appena l’avrà vista avrà tirato un sospirone e l’avrà trangugiata (pure fredda) per amor tuo. Tutta la mia stima a lui! 😉

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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