Ricette Vegetariane e Vegane

Ice Cream Tour Torino; ovvero i Gelati e le Granite più buone di Torino secondo una Sicula incompetente

Ero stra-convinta di aver pubblicato questo delirio grammaticale; lo stavo giusto cercando per richiamarlo nel nuovo post che stavo ticchettando allor quando mi sono resa conto che era rimasto “appeso” nell’archivio in cerca di luce. Frullo quindi il tutto tra passato (ma neanche troppo) e presente.  Sarà mia premura nel caso trascrivere le annotazioni in base all’anno. Se risalenti quindi al 2012 o a quello in corso. Perché in effetti qualcosa (ben più) è cambiata. Per dovere di cronaca (?) bisogna stabilire che per 2012 si intende Agosto-Settembre ovvero quando ero in trasferta misteriosa in quel del Nord perché il progetto segretissimo libro era in ballo.

Foto di repertorio Agosto 2012 – A Palazzo Madama tutta spetasciatadicioccolatomarchetti

Io al museo egizio per la 2304920942039.ma volta accaldata che penso solo a una cosa “ma quando mangiamo il gelato?”, con il ventaglio glamour accessorio dell’Estate

Si evince da queste immagini serissime che la redattrice di questo Ice Cream Tour è una persona serissima, inflessibile, cattiva e spietata. Sfrutta pupazzetti, si spiaccica  il cioccolato sulla faccia perché non aveva mai mangiato un cono da dieci anni a questa parte e ha tantissime doppie punte (che fortunatamente con l’effetto earlybird di instagram non si vedono bene. E si appare addirittura, MIRACOLOSAMENTE, venti anni più giovane). Chi si fosse perso le diverse tappe dell’Ice Cream tour non ha che farsi del male e cliccare sui seguenti link:

Metro di valutazione? Orecchie da coniglio da 1 a 3

Essendo una rubrica SERIA (risate registrate) non si poteva che avere una rigorosissima selezione mediante delle orecchie di coniglio. E’ assolutamente da specificare che un orecchio di coniglio è a prescindere da tutto un’ottima valutazione (che poi non valga nulla in quanto mia, è alla base di tutto questo s-ragionamento). Un po’ come una stellamissshhhleeen, insomma (sto esagerando?).

Un orecchio

Gelato con un orecchio di coniglio: Gelato indiscutibilmente buono ma le recensioni e soprattutto  le aspettative promettevano un livello superiore. Dispiacere sì ma con relativa ripromessa di provare nuovamente perché la fiducia non è mai abbastanza e soprattutto la mia incoerenza-incompetenza (forse era solo il giorno in cui non mi andava bene niente. E non sono giorni così sporadici, suvvia).

Due orecchie

Gelato con due orecchie di coniglio: Gelato Super Buono! Aspettative di gran lunga superate. Idillio, ilarità e termini felici e psicolabili a caso. Un luogo dove tornare e ritornare e tornare ancora. E prendere almeno quindici chili. Ma anche venti. Ma anche trenta chisseneimporta.

Gelato con tre orecchie

Gelato con tre orecchie di coniglio: Felicità schizofrenica e voglia di esalare l’ultimo respiro con quello specifico cucchiaino in mano e bocca zozza di gelato. Ottimo con prodotti freschi e naturali. Un luogo non solo dove tornare ma dove chiedere la cittadinanza. E prenderne almeno ottanta di chili. Ma anche cento chisseneimporta (l’ho già detto chisseneimporta, vero?).

Ma chi ha vinto?

Vincitore dell’Ice Cream Tour 2012 con 3 orecchie di coniglio nella categoria Granita: Torreeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Vincitore dell’Ice Cream Tour 2012 con 3 orecchie di coniglio nella categoria Gelato: Ottimo a pari merito con Marchetti!!!

Che i conigli ballino, le trombette esplodano facendo pioggia di fiocchetti e i nani volteggino felici.

Torre, Ottimo, Fiorio, il Siculo e Marchetti i vincitori

Per il 2013 rimane confermato Torre per la Granita (anche se Ottimo fa una granita al pistacchio che attualmente non ha rivali e anche sulla mandorla è convincente a dir poco tanto da ricordarmi la tostatura siracusana), Ottimo per i gelati inusuali e super buoni, Fiorio per la frutta strepitosamente buona (ancor più dello scorso anno) anche se le eccellenze sono in assoluto le creme soprattutto tradizionali piemontesi (marron glacé, gianduia e nocciola) e il Siculo per l’attenzione estrema nei confronti delle persone intolleranti ma.

Io distrutta da Montersino. È finito troppo presto il dolcetto. 

Ma procediamo con calma

Ma procediamo con calma perché bisogna fare dei distinguo; tra l’altro avendo assolutamente eliminato qualsiasi derivato animale per quanto mi riguarda la scelta e la valutazione entra in un range ancora più “nicchioso” (secondo me si può dire) fermo restando che il Nippo si presta a valutazioni di ogni tipo e sorta (ha mangiato la zebra. Potrebbe assaggiare pure il gelato di ornitorinco mantecato con panna di cirneco, per dire). Lo scorso anno seppur intollerante al lattosio mi lanciavo nelle creme sottoponendomi a dolori addominali chenonaugurereineanchealmiopeggiornemico (fermo restando che a me i nemici piacciono e pure parecchio) ergo qualche volta ricche cucchiaiate scendevano allegre nelle trachea. Da diversi mesi invece, avendo intrapreso questa scelta di non ingerire nessun derivato animale mi ritrovo a dover rivalutare tutto sotto un’altra ottica e soprattutto arrendermi all’evidenza che sarò molto limitata nei giudizi.

Mi specializzerò nelle granite. E’ un duro lavoro, me ne rendo conto.

Che Grom sia solo un ricordo?

Di Ottimo ho parlato svariate volte. A onor del vero bisogna ribadire che già due anni fa il Nippotorinese aveva sentenziato “Ottimo è il migliore in assoluto con Marchetti”. Io da brava psicolabile e anche un po’ fissata Grom-iana mi ero dedicata molto più al sorbetto extra noir che al resto (ho scoperto che non solo ci sono tracce di uovo ma addirittura è lavorato con il tuorlo. La cosa mi ha fatto inalberare un pochetto. Pochettopochetto eh. Del tipo che volevo prendere il cartellone con il settantesimo compleanno del Piccolo Principe e andarlo a spaccare in testa a Grom e compagno. Perché santo cielo NON CHIAMARLO SORBETTO! ). Mi spiace e duole tantissimo avere trovato conferma a  tristi voci di corridoio che volevano Grom improvvisamente cambiato. In effetti il pistacchio (non è più quello di Bronte ma Siriano – piccolo inciso) è cambiato moltissimo. La granita è inqualificabile (soprattutto quella alla mandorla. Eccessivamente dolce. E io sono sicula quindi. Puntini di sospensione. Che dica dolce io. La fine del mondo è vicina, sì) e su quella al caffè sono rimasta allibita (soprattutto a Roma. Piazza Navona) tanto che ho temuto di non riprendermi più. Ormai sono “preparati” e il gusto dovrebbe quanto meno essere “simile”. Così non mi è sembrato. La granita al caffè giusto per dire in quel di Torino è meno peggio che a Roma. Il sorbetto extranoir a Treviso era meno buono di quello a Torino. La fragola è in assoluto una delle migliori in circolazione, però (ma non la migliore. Gne gne gne gne).

Ma non è di Grom che vorrei parlare (sì. Ce l’ho ancora per il tuorlo nel sorbetto. Mi passerà tra minimo un decennio. Forse).

Ottimo a Torino è incredibile

Lo scorso anno avevo parlato di Ottimo per via del limone e menta che mi aveva mandato al delirio gustativo. Proprio perché tornavo da Palma de Maiorca e Barcellona dove l’accoppiata era pressoché invincibile. Ad accogliermi quindi è stata la granita lime e menta quest’anno. Trovare parole adatte per descrivere questa prelibatezza è ardua. Ottimo è riuscito nell’epica impresa di farmi piacere la fragola, gusto che aborro con tutta me stessa (e che prendo sempre come “esempio” per valutare un po’ il tutto). Non solo. Ma è riuscito nell’altrettanto epica impresa di propinarmelo con le gocce di cioccolato. Una delle infinite cose che mi infastidisce, perché fondamentalmente sono viziata nel cibo e insopportabile, è ritrovarmi tra i denti oggetti non identificati quando mangio il gelato. Semplice perché quando decido di mangiare un gelato gradisco sia cremoso, vellutato e morbido. E’ una nuvola ghiacciata di sogno e non voglio trovarci dentro assurdità. Che siano noccioline, croccantini, pistacchietti e pezzetti di bontà che sì saranno pure buoni ma decido io se accoppiarli. Voglio il gelato. Amen (mi detesto anche io quando faccio così, tranquillo/a).

Il Nippotorinese mi invita a provare la fragola ben sapendo. E lo fa convinto ben sapendo (quante volte ho scritto ben sapendo? Non posso contarle. Perdo il filo) che ci siano gocce di cioccolato. Ho posato il bicchiere di granita. E ho detto. Un altro. E così è stato. Un altro e un altro ancora. Chi si fosse trovato a passare in via San Francesco D’Assisi avrà visto una sicula su una panchina ferma lì per un mese a ingurgitare gelato. Come se fossi il pagliaccio di McDonald’s per capirci. Solo che io non poggiavo il braccio sulla spalliera della panchina e non avevo i pantaloni gialli e un naso rosso. Ero vestita peggio e mi muovevo senza sosta portando alla bocca chili e chili di granite.

Su Trip Advisor, esclusi gli imbecilli e chi gode nel dire assurdità, si può assolutamente valutare il giudizio onesto di quello che è indiscutibilmente il migliore gelato insieme a Marchetti che in questo momento vi è a Torino. Stanco di tutta questa offerta per certi versi il cliente diventa ancor più esigente e pian piano si rende conto e si aspetta un cambio. Una virata. Il Torinese al momento è letteralmente bombardato da nuovi marchi, proposte e siculinità. Perché sì la cosa che colpisce è un’aria sicula, di cui è sempre stata pervasa per motivi non troppo ignoti, per cui la Madama italiana  trabocca (anche)  quest’anno di brioche sicule con gelato. Con brioche. Con sorbetti. Formule pure di yogurt con gelato e di granita mischiata a gelato. Io che sicula sono, mi sono un po’ sentita sovraccaricata da tutta questa trinacriacità che neanche nel luogo dove il culto siculo è più osannato vi è.

Gusti inusuali e indimenticabili

 

Ottimo è una ricerca appassionante e propone un abbinamento inusuale. Non sono sempre e solo gli stessi gusti. Non vi è un gusto del mese soltanto e neanche della settimana. C’è estro, creatività e ricerca che garantiscono una varietà tale da non deludere. La formula adottata sinora, oltre a risultare vincente, pare, sempre a mio modestissimo avviso, l’unica capace di premiare con fedeltà assoluta.  Arancia e basilico come granita (ma certe volte anche nella versione gelato)  rimane nel cuore e ti invoglia a fare un biglietto di sola andata. Cioccolato Pietra fondente Torino è puro idillio e qui il tuorlo non c’è TIE’! (non so se mi passerà mai a questo punto Signor Grom). E ti si spiaccica sui denti ma non te ne importa nulla se poi sorridi e sembri Rocky Balboa con il paracolpi in silicone nero.

Vanilla

Due anni fa osannavo Vanilla, proprio vicino a Palazzo Madama girando a sinistra dopo aver trovato Palazzo Reale di fronte. Mi piace molto il fatto che sia gestito da personale ultrasimpaticissimo ma mi dispiace ammettere che la granita ha qualcosa di diverso. Meno “naturale” dei primi anni. O forse semplicemente intorno tutto è cambiato e migliorato. C’è chi si è fermato. Chi è andato avanti e sembra che qualcuno sia andato indietro ma così non è. Forse ha solo smesso di superarsi. E’ buonissimo da Vanilla il gusto mela cotta e cannella e non aveva assolutamente rivali. Poi è arrivato il Mango di Rivareno che rispetto a tutti gli altri pare avere una manghitudine in più (mango e zenzero da Ottimo? Una dura lotta ma avendo io un problema con lo zenzero confesso di preferirlo senza. Chi ama la radice mi contraddirà giustamente).  E alla mela cotta e cannella ho sostituto il mango e ho attraversato via Lagrange fino in fondo piuttosto che virare per la stradina a sinistra da Palazzo Reale. Anzi se proprio dovevo “fermarmi” allora indiscutibilmente Fiorio (3 orecchie da coniglio senza dubbio) che oltre ad avere il gusto yogurt più amaro e buono (mi sono maledetta per la scelta di eliminare il latte solo quelle volte che leggevo “yogurt” da Fiorio. E pure gianduja e marron glacé a onore del vero). Fiorio quest’anno (2013) mi ha lasciato piacevolmente interdetta con i suoi Frutti di Bosco. Se fate un salto vi prego acchiappatene una coppetta da cinque euro senza indugio e buttatevela giù in vena, che il sangue non potrà che ringraziare di questo rave party di zuccheri e frutta buonissima (peccato non aver provato il Melone perché ci tenevo moltissimo ad assaggiarlo e paragonarlo a quello di Grom che ho sempre trovato perfetto).

(Grom lo metti pure lì il tuorlo?)

(ok . Non mi passa più. E’ come un litigio tra fidanzati ventennali. E come sempre mi ritrovo a litigare da sola. E per giunta con due torinesi. E’ il mio destino)

Torre a Torino: 3 orecchie da coniglio e lode (la lode è la coda Pompom del coniglio 

Torre, che con 3 orecchie da coniglio si porta a casa il prestigioso (risate registrate) titolo di Miglior Granita insieme al Siculo (voglio parlarvi del Sedano del Siculooooooooooooooooooooooo. E pure del cocco con il latte di soia! E pure di quanto siano STRATOSFERICAMENTE Adorabili tutte le Ragazze e Signore che lavorano lì. E ti chiamano ” tesoro!” . VI AMO TUTTE. VI AMO . EVVIVA IL SICULO A TORINO! *sedatemi* ) è un’istituzione. Non fare fila da Torre è un po’ come vincere il superenalotto. A qualsiasi ora della notte e del giorno (è l’unico tra l’altro, o meglio è uno dei pochi, a far orari “non troppo Torinesi” e quindi a mezzanotte se avete voglia di gelato durante la settimana, e non solo venerdì-sabato, trovate aperto. Perché i Torinesi alle dieci chiudono le cucine e a mezzanotte massimo l’una il sabato per il rotto della cuffia non ti danno neanche più un gelatino. E per una che viene dalla terra dove alle quattro del mattino è normale trovare anguria, cannoli e pizzette risulta un po’ difficile gestire la sopravvivenza).

Il Signor torre e il mio amore imperituro

Adoro il Signor Torre. L’ho monitorato sia nel 2012 che in queste due settimane torinesi. Sempre in completo con quell’aria sicula (ora si scopre essere di Firenze e io faccio come sempre una bella figura) dietro la cassa con il piglio del “padrone” e di chi sa quel che fa. Sempre gentile e pronto mi ha pure dato una granita all’orario di chiusura (cosa che non è avvenuta da Fiorio dove si registra un alto tasso di scortesia se proprio dobbiamo dirle tutte tutte. Ed è strano perché generalmente il Torinese è sempre davvero MOLTO cortese. Da Fiorio… ahem. No. Alle 00.30 ti dicono già che il gelato non c’è più perché stanno ripulendo tutto. Trovo che sia scortese oltre che assurdo essendo l’una indicata come orario di chiusura). 

Questo atteggiamento conviviale, gentile e spontaneo ha fatto del Signor Torre per me una vera e propria istituzione. In pratica lo osanno e idolatro come fosse una divinità in formato granitoso. Ha un murales di Messina nel locale come a voler evocare quel mare che gli manca. Uno spaccato struggente e romantico che mi ha fatto letteralmente perdere la testa. Un po’ come quando ho affondato il cucchiaino nella granita al cocco. Ora una sicula, soprattutto catanese, che invoca la granita al cocco come buona è solo da prendere a ceffoni perché dovrei attenermi alle strette tradizioni secolari della mia terra ma.

Ma è così buona che sfido chiunque.

E il latte e il tuorlo non c’è TIE’.

(sì Grom ce l’ho sempre con te. Vorrei bucarti le ruote della macchina in questo momento!)

E qui un defilé di tutte le tonnellate di granita che ho fatto fuori da Torre e mi sono anche molto limitata ma la realtà è che quando scrivevano “granite finite” ero passata io (li ho presi così questi 45 chili, insomma. Bombardandomi di zuccheri). Lampone? amara e dolce e follemente buona. Anguria? goduriosa, fresca e senza semini (sì perché in Sicilia ci mettono pure i semini. Ma è una triste storia di cui parlerò). Cioccolato? come quella che faceva mia nonna. Mandorla? Uhm no ecco. Mandorla da Ottimo e basta perché quella di Torre è buona sì ma sa di “panetto” (c’è qualche siculo in sala che capiscecosavogliodire? premesso che a prescindere non lo capisce nessuno. Nemmeno io).

E il gelato da Torre?

Il gelato da Torre? uhm no. Salterei. Buono per carità ma la granita. La vera protagonista è la granita. Tre orecchie da coniglio per la granita. Del Gelato ne riparliamo perché ero troppo impegnata a non farmi distrarre dalle mega coppe granitose maxi.

Silvano

Nel 2012 ho provato anche Silvano. Eeeeeeeeeeeeeee. Non ne sapevo mica nulla di Silvano io. A Silvano vanno ben  2 orecchie di coniglio. Ho provato solo una volta (è un po’ fuori dal centro) ed è una gelateria completamente diversa da quelle che si intravedono tra palazzo Madama, palazzo Reale, via Garibaldi, via Cernaia e via dicendo. Ha un sapore più antico e il gelato è buono da far paura. Ricordo di aver provato diverse cucchiaiate di molti gusti (io frutta e il nippo creme) ma lo yogurt mi era rimasto nel cuore. Non alla stregua di Fiorio ma ci andava proprio vicino. Ma lo yogurt di Fiorio credo sia imbattibile anche da un punto di vista affettivo. Scusami Silvano.

io e il Nippotorinese che beviamo bicerin estivi senza vergogna

Pepino

Provo una simpatia folle nei confronti di Pepino e mi piace anche molto prendermi un caffè dopo essere stata per l’ennesima volta al Museo Egizio. Dopo aver fatto un giro a Palazzo Carignano. Dopo aver mangiato un’insalata o le verdure allo Sfashion e dopo aver fatto semplicemente un giro in via Lagrange (in quel caso ho fatto fuori già due degustazioni di extra bitter da Gobino e pure un salto per far fuori del Ginseng alla Vergnano da Eataly).

Ma.

Ma i gelati confezionati firmati Pepino no. E la cosa che mi ha reso triste a dir poco è stato scoprire che la violetta non mi abbia colpito tanto. Buona per carità ma un pochino industriale. Mi piange il cuore a dirlo sai?

Amo questo gusto. L’ho apprezzato grazie a Pastiglie Leone. Non credevo che un gusto così “florealmente lezioso” potesse intrigarmi e invece è avvenuto l’esatto contrario. Solo che da Pepino mi aspettavo qualcosa di sconvolgente. Afferrato il vasettone confezionato in un Carrefour Express proprio dietro Palazzo Carignano mi sono diretta velocissimamente per la via affondando il cucchiaino e.

Dramma. Eccessivamente zuccherato e poco violettoso. Ricordo (uhm vediamo se trovo il link) che alla  Reggia di Venaria c’erano dei confezionati (sorbetti e ghiacciolini di frutta fresca) sempre firmati Pepino che mi erano piaciuti e pure moltissimo. Roba da tre orecchie di coniglio1  L’aspettativa era troppa in questo caso e un secondo assaggio deve essere ripetuto per cercare di essere “più obiettiva”. Lo segno sul taccuino, ecco.


L’essenza del gelato

 è una delle tantissime nuove neonate gelaterie. Provata nel settembre 2012, ricordo mi aveva conquistato per il gusto anice che è difficilissimo da trovare. Ricordo inoltre di aver preso diversi appunti che ho saggiamente perso. Come ricordo di esserci andata con BestiaBionda ormai stanca del mio ice cream tour (si stanca sempre. E’ una a cui non piace lavorare seriamente, insomma *seguono ridolini). Insommaaaaaaaaaa. Ricordo che due orecchie ci stavano tutte nonostante un singolo assaggio ma proprio per questa incertezza mi riservo di parlarne ancora (e mi tocca riprovare otto chili di anice mi sa *bava alla bocca).

La Gelateria popolare

 viene definita su Trip Advisor la migliore in assoluto a Torino per gli utenti. Certo è che la posizione la rende simpatica e “giovane” proprio come la struttura in sé. Fosse per il Nippo sarebbero scattate anche le quattro orecchie ma anche qui mi riservo di riprovare  perché solo una volta non basta, a meno che sia una delusione tale da dire mai più.

Per quel pochissimo che ho potuto vedere e assaggiare (mi riferisco a settembre 2012) rimane una fortissima simpatia per come è collocata e gestita. Per il gelato ne riparliamo poi.

Ehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh Gobino Gobino Gobino. Via Lagrange. La granita al cioccolato è buona da star male ma si fa fatica a finirla perché è troppo cioccolatosa. Detto da una che inietterebbe in vena massa di cacao potrebbe apparire come un controsenso ma. La verità è che da Gobino la sfida è trovare qualcosa che non sia buono. Sul Bicerin estivo ho fatto post, foto, video, qualsiasi cosa e mandato pure in psicanalisi BestiaBionda che ogni volta che tocca il suolo sabaudo con le lacrime agli occhi invoca “bicerin estivo Gobino”. Per sedarla dobbiamo infilarle la cannuccia nell’aorta principale altrimenti non se ne viene fuori. Io purtroppo dovrò rinunciare al bicerin estivo perché contiene latte (IO FORSE CI RIPENSO EH. Cosa sto dicendo?) ma il ricordo di quel sapore mi accompagnerà per il resto dei miei giorni in un turbine di passione (sì dai ci ripenso).

Il gelato confesso non mi ha fatto impazzire ma due orecchie da coniglio ci stanno tutte eccome. Sulla granita al cioccolato ho giusto qualche riserva solo perché la quantità di cioccolato è molto generosa ed è dissimile da quello che si intende comunemente per granita (io l’avrei chiamata ganache fredda o in qualsiasi altro modo ma granita al cioccolato proprio no. Che San Gobino mi perdoni) ma.

Ma ribadisco qualsiasi cosa (QUALSIASI. A me ogni volta vien voglia pure di mangiare il sapone per le mani al cioccolato nel bagno che rimane essere il più bello e pulito in assoluto mai visto) da Gobino è indimenticabile ed eccezionale.

(vi prego provate la degustazione extra bitter. Pure le scorze di limone ricoperte di cioccolato, che generalmente mi fan girare la testa perché detesto anche solo sentirle nominare, sono buone da star male)

Sotto la Mole un bar offriva un aperitivo interessante (per il Nippo perché per me aperitivo folle significa Coca Zero e olive verdi o se proprio voglio trasgredire Mojito analcolico con due mandorle. Cioè roba che mi sballo di brutto) e c’era questo cartello che pubblicizzava un ottimo sorbetto extranoir  senza latte e senza uova (CAPITO GROM? ok la smetto. Devo prendere un ansiolitico) e quindi: siamo entrati.

Il Nippo sorseggia il suo Pelaverga mangiando vitel tonnè, insalata russa e mini insalata di riso e io ordino questo sorbetto extranoir solo per far dispetto a Grom (sto diventando ripetitiva o sbaglio?). Vedermi arrivare una coppetta già pronta mi ha destabilizzato tanto che ho dovuto buttar giù un sorso d’acqua prima di collassare perché non me l’aspettavo proprio.

Presidio slow food. Frizzi e lazzi. Mi aspettavo qualcosa di diverso e. E le aspettative in effetti sono state deluse anche in fatto di gusto. Certo cattivo non era ed era anzi molto cremoso per essere un sorbetto ma. Uhm non mi sentirei di parlare di orecchie, ecco.

E Ciacci che ne parlano tutti. Pure su La Stampa come uno dei dieci migliori gelati a Torino (oh mancavano Ottimo e il Siculo VERGOGNATEVI!). Solo che io mal di testa epocale e arrabbiatissima perché messobiscottinosenzaconsenso (sì perdo la testa. E allora? Sono pazza!) quindi ci baseremo sul giudizio del Nippo che.

Sentenzia un laconico mah, “forse un orecchio” ma non ne siamo mica tanto sicuri. Tocca riprovare Ciacci, insomma.

E finiscono qui le prime considerazioni frullate tra settembre 2012 e maggio 2013; dovendo vivere poi nei prossimi mesi parecchie trasferte nella mia magica Torino certo non mancheranno rettifiche e aggiornamenti. Ora devo anche molto seriamente dedicarmi ai luoghi siculi perché sono stata affettuosamente rimproverata (e saggiamente) dai miei conterranei. Spero che non passi come snobismo il fatto che non mi dedichi alla mia terra.

Il fatto è che avrei un progettino in ballo (che non sa ballare perché scoordinato più di me. Anche se già solo pensarlo è difficile) e per questo rimandato più volte.

Sarà un’Estate all’insegna delle orecchie (e pure all’insegna del tapis roulant se non voglio ritornare 140 chili entro settembre. Ma anche Agosto, va).

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41 COMMENTS

  1. Io prenderei tutti i giorni il treno per andare a Torino seguendo le tappe dell’ice cream tour ma.Ma ad Asti bisogna accontentarsi e io restò fedele (ad Asti eh) a Grommini mio.Pebsa che l’uovo (le tracce,pardon)le tollero solo più nell’extranoir di Grom.Lo amo.Martinetti:sposami,così rivediamo la formula dell’extranoir e facciamo contenti tutti:)Ma.A settembre scappiamo a To e facciamo un ice cream tour completo…dove vuoi.Andiamo dove vuoi,ballando zumba con Baldo.<3

    • (Sono dal cell uff e non va nulla ). Io connnnnnnnn grommmmmmmm ciiiii ho bisticccccccccciiiiatttooo *faccia arrabbiatissima ❤

      • Comunque sposerò Martinetti (quello carino, insomma) e gli farò rivedere la formula dell’extranoir. Cosìèdecisol’udienzaètolta. <3 Per il momento per me resta the top ma solo (sottolineo il solo)perchè non è che posso fare tutti i giorni Asti-To in pausa pranzo. Cmq c'è amore. Mi perdoni???????????????????????????????? <3 <3 <3

        • ❤ brandina mia ( ti piace ? *____*) anche io se nel raggio di pochi metri non ci fosse fiorii torre ottimo e siculo correrei velocissima da grom perché il gelato rimane assolutamente eccezionale ( torno seria per tre secondi . Torno? Vabbe. Seria ? Io ? Vabbeeee).

          Tolta la granita ( che giuro non comprendo per consistenza e sapore ) il gelato rimane strabuono . Solo che con tutta questa concorrenza sfrenata è rimasto fermo in un ” limbo di certezza” ( sempre gli stessi gusti ) che non so quanto gli possa giovare ( soprattutto nel contesto torinese dove ogni quattro metri c è un gelataio bravo ).

          Su martinetti santocieloooooo non dico nulla . È fidanzato con criiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

          Io lo ammazzo !!!! È fidanzato pure con te ?

          Io lo ammmmmaZzzzzzoooo

          ( dammi una tastiera ti prego )

          ( buongiorno ❤ )

        • Brandina mi fa tanto “piccola sedia su cui stravaccarsi” o, in alternativa “sorella minore di Brandon&Brenda 90210. La sorella che non sapevano di avere. carrambaaaaaaaaaaaaaaaa) <3 Come come come??????????????????? Guido con chi è sposato?????????????????? perchè non so queste cose ? io non voglio fare la seconda , capitttttttttttttttttto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! <3 P.S ma non eri tu che eri sposata con Cri? e con me? io e te cosa siamo?????

  2. mi spiaggio qui. (abbisogno di granita. bbisogno di limone&basilico. abbisogno di avere tra le mani il bastardo che ci ha fregato le ultime spatolate e tu eri in macchina e io ho dovuto ripiegare su qualcosa di alcoolico che ora non mi ricordo.)

    • Tutti arrivavano prima di noi . Perché ? Parliamone ( ho pensato di aprire un ristorante ombrella and go. Una versione di soup and go per quando piove . Che ne pensi ?)

        • Direi di fare il triangolo Torino Gravina roccadipapa che dopo Torino nera e bianca possiamo fare la Torino rossa noi ( cuoricino). Tutto torna no? Altro che Lione Praga e San Francisco e Londra.

          Un franciassssingz . Scritto così ?

          ( ciottolata di riso ❤? Faccio video ?)

        • Per stivgiobssssss ciottolata é ciotolina ( ciotolina di cioccolata ? )

          Ciiiiiiocccccollllatta detto alla slotty di goonies of corse

            • Ciotolinaaaaaaaa di riso . La pregooooooooo unaaaaaaa ciotoliiiiiinaaaaaaaaaa di risssssssooooo (riso rosso ? Ciotolina rossa ?)

              • riso rosso riso selvatico (ci sono solo andata in fissa visiva ma non l’ho mai mangiato)

                (e da piccola avevo una ciotolina rossa dove mangiavo la pappamiadime, come diceva mia nonna. e non ho mai più mangiato qualcosa di tanto buono. credo fosse qualcosa della plasmon. l’ho anche ricomprata ma. non è la stessa cosa.)

                (dov’è la mia ciotolinarosssssa?!?!?????)

  3. bicerin estivo O.O CHI HA DETTO BICERIN ESTIVO GOBINO?
    ahem dicevo.
    Torre: non mi ci hai portato stavolta. soffro. quella granita al coccoooooo *___*
    Grom bocciato anche da parte mia (a me in realtà non ha mai fatto impazzire).
    Su Torre non dico nulla. solo che lo venero. limone e salvia SBAVO COPIOSAMENTE (nonostante il freddo pazzesco me lo sono ingurgitato rischiando la congestione e ne è valsa la pena)
    l’Essenza del gelato me lo ricordo. ghiacciolo lime e zenzero buonissssimo e gelato mango e anice. mango buono, anice mh. due orecchie ci stavano tutte 🙂

  4. questo è un vero delirio gelatoso.
    Tuttavia, io alla parola sorbetto ci sono affezionato. Sarà perché da piccolo l’avevo letta su un Topolino.
    E un giorno, entrai in una gelateria della città, la più famosa, chiedendo un sorbetto, senza avere l’idea precisa di cosa fosse.
    ‘Sorbetto’ è meno scivoloso di ‘gelato’. E quasi un nastro antiscivolo, una carta spuntiglio, una carta vetrata fine fine.

  5. Leggendo questo post mi è venuta una gran voglia di gelato…come direbbe l’Ingeriminese: “E ci credo, tu hai SEMPRE voglia di gelato!!!” 🙂 Poi ho pensato che mi tocca proprio un giro di ricognizione nelle gelaterie della mia città, così, quando mi verrai a trovare, saremo pronte! Peccato che qui la qualità sia piuttosto scadente, pensa che c’era una piccola Grom e l’hanno chiusa… A proposito di Grom… la scorsa estate ho portato lì Frugolino a prendere un gelato. Davanti a noi c’era una signora che ha chiesto di poter provare un cucchiaino di mango. La commessa gliel’ha passato, Frugolino l’ha guardato e ha detto – chiaramente ad alta voce, in modo che lo sentissero tutti i millemila che erano in fila – “ma quello è il gusto “passatodiverdure”?!?!” L’Ingeriminese ancora si sbellica dalle risate ripensando al boato delle risate e agli applausi, mentre io cercavo di nascondermi sotto il bancone dei gelati… 🙂

  6. prima di tutto ti arriverà a breve notizia dal mio avvocato (che ovviamente è Francy e quindi non può essere anche la tua gnègnè) perché non si è mai visto che le orecchie di coniglio vadano in giro singolarmente.
    non esiste propriooooooo.
    o due o quattro o sei o otto o dieci (continuo?)

    si, sono arrabbiata perché hai rigato la macchina di Grom.
    lo sai che.

    e comunque io mi ricordo solo che la granita che abbiamo mangiato il sabato sera da Estella la vorrei tutti i giorni ma se mi chiedi che gusto era ciao.

  7. Comunque lo so. Leggerò questo post 2340585 volte e. E andrò a Torino a prenotare l’ice cream tour per quando tornerai. Comunque (disse fischiettando) prova l’albicocca di grom (gnegnegne) <3

  8. Da Torinese super appassionata di granite concordo su Torre, Siculo (granite e sorbetti da 10 e lode) e Ottimo (granita Melone e menta!!!!) ..I migliori. Gromm Buuuuuuu… non mi pare all’altezza. Se torni devi provare Agrigelateria San Pè ( a Poirino, ma ha uno stand da Eataly Lingotto) e per provare un gelato “diverso” ( solo latte di riso, dolcificante naturale ecc): Il gelato Amici in via mazzini 🙂

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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