Ricette Vegetariane e Vegane

Soup & Go – Torino

Update 2019*durante il trasferimento del sito a un nuovo dominio sono andate perse molte immagini; che presto verranno reintegrate***

Di Soup & Go ho parlato un po’ ovunque ma mai nel dettaglio. Deliravo circa la sua meravigliosità già due anni fa e poi lo scorso anno quando mi dirigevo durante il ferragosto a Torino, dopo la tappa troppo breve a Roma. Situato vicino a una delle vie che più amo, via Barbaroux, (esattamente in via san dalmazzo 8/a) e nel pieno centro di Torino, questo luogo incantato mi ha conquistato sin dalla prima volta. E’ la mia casa. Il mio ritrovo. Quello dove sono riuscita a mangiare anche da sola. Andando da sola. Tornando da sola. E per una come me, abituata come me, abitudinaria e spaventata “dagli altri” come me  è.

Assurdo.

Quest’anno è stato diverso dagli altri. Ho potuto portare moltissime persone che amo. Condividere questa sensazione e con un pizzico di gelosia “condividere” il mio amore smisurato per questo angolo di paradiso. E lo avevo sempre immaginato e sognato. Tutto realizzato. Come il pranzo insieme a Francesca, Estella, Antonia, Paola e Giulia, che mai dimenticherò. Mentre grido mangiando fagioli “ho dimenticato OMBRELLLAAAAAAAAA!!!!!”. Con Enrica ammirando Matisse all’interno. Con Ombrella, poi. Che non ho più dimenticato.

Da Soup & Go il menu sembra costruito appositamente per me. Tantissime verdure. Tutte scondite. Zuppe nella quasi totalità vegetariane e se c’è pesce o carne poca paura: non manca mai la versione vegetariana. Riso bianco bollito. Cous Cous con verdure. Succhi di frutta biologici e per le grandi occasioni quando si ha voglia di brindare: coca cola zero. Il farro perlato e l’orzo. Il rinforzino nella ciotolina e il ciotolone enorme di insalata e verdure. Immancabili broccoli buonissimi e le mie amate barbabietole tagliate con la griglietta che le fa somigliare a delle chips. Le inondo di aceto balsamico e mi sento felice.

Da Soup & Go ho portato mamma, papà e cuore. Ho incontrato Flo per caso subito dopo averla conosciuta. Ho fatto amicizia con tantissime persone. Mi sono sentita  a casa quando per quattro giorni di fila ci siamo sorrisi con la ragazza dagli occhi azzurri che lavora in un ufficio poco distante. Non ho visto l’ingegnere con lo Yorkshire (da qualche parte c’è pure un disegno. Non riesco a trovarlo) e la cosa mi ha intristito parecchio perché non vorrei che gli fosse accaduto qualcosa. E mi chiamano da dietro il bancone con il mio nome.

Fausto, Ida, Andrea e Costanza.

Mentre ti accolgono. Ti porgono sorridendo la tua zuppa dopo averla riscaldata e asciugata con un canovaccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non c’è stato un giorno in cui io non abbia mangiato e pranzato da Soup & Go durante il Salone del Libro quest’anno. E se è accaduto il contrario era chiaramente contro la mia volontà. Estella stessa mi ha organizzato la “super cena soup & go” (che vi avevo mostrato qui), la stessa che anche a casa emulo quando la nostalgia mi fa sentire quella morsa fortissima all’imbocco dell’autostrada stomacale. Iscriversi alla Newsletter di Soup & Go è un’esperienza che dovrebbero far tutti. Anticonvenzionale, geniale e divertente. Come tutto quello che riguarda chi la firma. Scoprire dove la SouperApe porta le zuppe (nei dintorni del Parco Valentino ad esempio) e cosa proporrà il cuoco nel calendario culinario mensile, sino ad arrivare alle strepitose fermatempo e immagini delle ricette.

A breve qui sul blog vorrei postare un intero menu con tanto di videoricette ispirate da Soup &o. Ma nel frattempo seppur in strepitoso ritardo un infinito grazie.

Perché la cordialità, l’eleganza e lo stile di tale luogo francamente solo a Torino si potevano trovare.

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52 COMMENTS

    • te lo posso proporre io il giro che farete (faremo. ok mi ci ficco voglio essere INVADENTE)?
      Soup & Go, poi gelato da Ottimo e granita da Torre.
      Poi mi portate a prendere un Bicerin estivo da Gobino e voi potreste azzardare con un Ginsengtazzagrande da eataly. e mmmm poi un gelato da Fiorio, ma prima delle 23 che se no sono cazzi.
      Grom è bandito per il momento, ma possiamo rifletterci.
      ok? 🙂
      (so tutti i nomi dei posti e mi perdo per le strade =_= eeeeh.)

      • <3 E il Gelato amico, che hanno appena messo e fa gelati vegani????????????? io ho provato per voi, capite??? mi sono sacrificata per voi :-)))

  1. da soup & go la prima volta mi sono sentita un po’ a casa perché mi ricorda un posto dove andavo a pranzo all’università (un po’ più triste quello di Ferrara perché piazzato in un centro commerciale, ma.)
    Ha le grolle sui tavoli e mi ricorda quando ero piccola, quando volevo giocare con quella di legno dei miei genitori che avevano preso durante qualche viaggio (forse canazei, non ricordo precisamente.)
    E insomma ora anche per me, dopo due volte, quando vengo a Torino e mi ci porti <3 è un po' casa.

  2. Ci andrò e ti penserò così tanto da sentirti con me.
    Ogni tanto ripenso al nostro incontro e risuonano le tue parole la tua voce. È una bellissima sensazione <3

    • Promettimi che però andremo anche insieme ❤ non sai quanto io sia stata felicemente sconvolta di trovarti li. Non lo dimenticherò mai e mai basteranno i grazie

  3. e comunque io sto facendo una lista delle cose che non ho visto/dei posti dove non sono andata/delle cose che non ho fatto
    poi penso me la dimenticherò a casa, ovvio

  4. come sempre brava…….vorrei farti conoscere mia moglie e mia figlia…….sarò dalle tue parti dal 23 luglio…..tel 3383057951

    • Andreaaaaaaaaaaaaa ❤
      come stai? che piacere !
      mi segno tutto tutto.
      Spero di essere a Catania e di poterti abbracciare. Sei diventato papà ! *_*
      umamma Auguriiiiiiiiiiiii :*
      e grazie infinite per esserti ricordato di me

    • davvero incantevole .
      un luogo speciale e magico. Ogni volta non vedo l’ora di ritornare . E ne sento l’assenza in maniera preoccupante

    • perché tu non mi hai amato e mi hai abbandonato lì.
      con la testa spaccata e i neuroni fluttuanti nell’aria tra schizzi di sangue 🙁

      • ma non è veroooo, ti ho lasciato nelle mani della biondaaaa, in ottime man…ehm, ok, forse hai ragione. me lo merito. sig sob

        • APPUNTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

          hai visto cosa ha fattooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo?!?!?!?!?!?!?!?!?!??!?!?!?!?!?!?

          mi ha fatto le foto pure appena alzataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa senza il fondotintaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ( e senza che avessi fatto la ceretta ai baffi. HA MESSO IL MACROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO)
          ma che ti ho fattoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo?!?!??!?!?!?!!?!??!!?!??!?!?!?!?!!

          • e lo so. ma io non potevo immaginare, non potevo arrivasse a tanto. credimiiiiiiiiiiii
            io MAAAAAAAI, lo giuuuuro. ( e adesso giura )
            come potrò mai farmi perdonare, come?????
            (la lasciamo in mezzo alle meduse per un po’, è vero?)

  5. me l’ero segnato a fuoco Soup&go quando avevo letto il post su doveandareatorino. prima ancora del salone del libro senzalibro, prima di un sacco di cose.

    poi mi sono persa e ho pensato “niente suppengo, ci tornerò la prossima volta. quando tornerò. mi perderò di nuovo. e troverò suppengo.”

    e invece poi. quell’ultimo giorno.
    (non potrei credere che è tutto vero. però i ricordi così intensi fanno male. e fanno anche bene. e li senti sulla pelle. non serve neanche pizzicarsi. non stavo sognando eh. e quel pranzo. e la cena al golden palace. ritorno lì così tanto spesso. poi sorrido a testa bassa perché non posso spiegarlo quello che provo. e sono così felice. grazie. ah, quanto mancavi. non solo in questo luogo, non solo in questo periodo. da quanto tempo mi mancavi.)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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