Ricette Vegetariane e Vegane

Bavette con vongole, prezzemolo e aglio. Si salvi chi può.

Non è estate senza gli spaghetti (o bavette come in questo caso) con le vongole (io le ho pure rovinate in un’insolita versione con l’arancia. Se non la ricordi – che è meglio a prescindere- clicca qui) e se io sto alla pasta come sto alla matematica (ma le proporzioni le ricordo però iaia : pasta = iaia : matematica oppure iaia : pasta = iaia : caffè) c’è da dire che in famiglia habemus maestram pastorum (avevo tre in matematica e tre in latino, sì). Trattasi chiaramente di Nanda.

Ella rifiuta qualsiasi innovazione culinaria mantenendo alta la bandiera della tradizione e può permetterselo. Perché dando a Nanda quel che è di Nanda va assolutamente asserito che è davvero brava nella realizzazione dei primi. Uno dei suoi piatti forti rimane, a prescindere da tutto, il risotto alla Marinara (mi ha promesso che si farà filmare durante la realizzazione) che confeziona adoperando solo ed esclusivamente pesce freschissimo ma anche sui primi di pesce risulta essere incredibile e imbattibile. Per questo motivo il Nippotorinese pur non amando moltissimo la cucina Nandosa, che reputa buona sì ma un tantino pesante, si fionda a capofitto quando di pasta si tratta. Una tantum non fa male (non fa male detto alla Rocky Balboa ovviamente).

Mi sono voluta cimentare nella realizzazione di uno dei piatti preferiti del Nippotorinese, giustappunto la pasta con le vongole, innanzitutto perché si è comportato male e quindi andava punito (non ha voluto montarmi la lavagnetta di Ikea e non ha voluto che comprassi il baldacchino a forma di tenda da circo da Ikea per il nostro lettone. E’ un pazzo insensibile!) ed è venuto: *RULLODITAMBURI*

una vera e adorabile schifezza.

Niente a che vedere con la versione Nandosa. Supervisionata ho eseguito passo passo tutto quello che mi veniva detto. L’acqua bolle. Il prezzemolo fresco. L’aglio messo e poi tolto. L’acqua di cottura. I minuti. L’assaggio chiaramente non lo faccio perché io ho detto NOALLAPASTA SI’AVALSOIA (cosa sto dicendo?). E.
E non ci credo che tutto possa dipendere dall’assaggio! Qualcosa di oscuro e malvagio si impossessa dell’ambiente circostante quando decido di preparare un primo piatto e l’intersecazione delle onde e delle energie negative si impossessa di tutti i carboidrati presenti che sballano tutto. Sapore. Odore. Tutto. Non c’è altra spiegazione razionale e logica. La pensate come me, giusto? (sguardo perplesso e inebetito)

Impavida continuo a mostrare i miei scarsi risultati in fatto di primi piatti. E se in foto appare tutto “meno peggio” vi assicuro che. Peggiononsipuò.

Lava per bene le vongole (Nanda le lava così bene che riesce a togliere il colore stesso naturale delle vongole). Fai soffriggere in abbondante olio extra vergine d’oliva uno spicchio d’aglio che poi toglierai. Butta le vongole (stai attento agli schizzi santocielo!) e sfuma tutto con un buon vino bianco siciliano (vabbè oggi faccio l’integralista, va). Fai cuocere ma non troppo perché non devono essere collaappiccicosaschifezzaimmonda. E lascia il mitilo bello croccante e saporito. Prepara la pasta (tu che sai farla) e termina la cottura (e non dimenticare di togliere l’aglio) lì nella padella vongolosa facendo unire sapori e umori lasciati. Prezzemolo freschissimo e via in tavola.

Ora però ditemi dove sbaglio.

(faccio videoricetta senza tagliare fotogrammi. Proprio live? e mi dite? Aiutatemi. Ne ho davvero bisogno. Vengo derisa continuamente! Occorre una rivincita!)

Ancora Vongole?

Pappardelle con Vongole e Arancia

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13 COMMENTS

  1. il genio della lampada mi dice che può esaudire tre desideri. Il primo: conoscere Giulia di persona, fare due chiacchiere, due passi, un trilione di foto… e assaggiare il suo caffè 😀

  2. io al fatto dell’assaggio ci credo …però…però a onor di cronaca io non mangio insaccati e formaggi (a crudo)..ragion per cui se cucino qualcosa con insaccati non assaggio..quindi capisco che può essere problematico. Però santo cielo.. io quel piatto me lo magnerei. Perchè non apprezzano???perchèèèèèèèèèèèèèèè? mi metto in macchina e vengo e magno tutto io…tuttoooooooooooo! anche il piatto mi spolvero…nel senso che siccome è bellissimo tra una forchettata e l’altra con molta noscialanssssss (si scrive così giusto???) me lo infilo in borsa! ( non quella mini che mi hanno regalato le cognate per il compleanno…santocieloooooooo non ci entra nulla!!!) 😛
    Mi sbaciucchi lo stesso se mi spolvero il piatto???? 😀

  3. Per i primi sono come te. Sono scarsissima. Peró ci proviamo ed é questo quello che conta. Non mi fa impazzire la pasta all’uovo, ecco e le volgole, riecco. Ma la pasta la adoro. Il baldacchino stile circo. Ma come ti é venuto in mente? Bellissima idea.

  4. Oddio, ti prego, voglio assolutamente la ricetta del risotto alla marinara di Nanda!!!! Io purtroppo, pur vivendo praticamente in riva al mare, sono un disastro nel cucinare il pesce… forse perché mi fa impressione quando me lo trovo davanti, forse l’odore, non so. Con la ciccia me la cavo benissimo, col pesce proprio no…ok, quel che faccio si mangia e l’Ingeriminese dice che i calamari ripieni mi vengono benissimo, ma faccio una gran fatica. Mia mamma e mia suocera adorano il risotto alla marinara, forse se vedessi Nanda in azione potrei realizzarne uno decente pure io e stupirle un po’! Hai provato a mettere un pochino di peperoncino oltre all’aglio e al prezzemolo?! Con le vongole lo utilizzo sempre…

  5. i piatti che io non amo ma mi trovo a preparare per altri non li assaggio e qui si tratta di primi o secondi a base di pesce o piccanti (e se nel primo c’è anche la pasta di grano)… non so, ci avrò fatto la mano ma mi vengono lo stesso perfetti (e chi li mangia non me lo dice per farmi un piacere, vuole anche il bis!)

  6. Te ne dico 4! VOGLIO-ASSAGGIARE-QUESTI-SPAGHETTI! 😉
    Complimenti perchè il tuo non è solo un blog di cucina, ma ti racconti anche tanto e questo fa diventare il tutto meno noioso e più interessante!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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