Fatta qualche mese fa questa crostata aveva ricevuto approvazione da parte di molti. Sono particolarmente legata a queste foto perché gli attrezzi adoperati sono tutti ricordi importanti. La tovaglietta è un prezioso ricamo sardo, regalo di Cri e Ale mentre l’alzata un dono speciale della mia bellissima zia Luciana. Il coltello un arnese scovato con il Nippotorinese durante una gita romantica. Quel giorno c’era il sole anche se il momento era particolarmente complicato e difficile e proprio per questo i sorrisi nei volti dopo l’assaggio ha reso tutto speciale.
Ne esiste una versione completamente gluten free che presto pubblicherò (trovassi le foto sarebbe davvero semplice anche farlo adesso). Nonostante alcune torte interamente realizzate con l’uso del grano saraceno possano non essere di gradimento ai più, va detto che ve ne sono altrettante valide e saporite. Lo sforzo di accendere il forno con queste temperature verrà davvero ricompensato al primo morso.
E al primo sorriso.
( qui il forno è acceso da tre settimane. noncelafacciopiù. Sto quasi per finire le foto delsecondolibro. Dove “stoquasiperfinire” significa: mi servono ancora 12 anni. Tutto torna no? Ah. E ho la febbre. Ah. E ho bestiabionda in casa. Ah e sono di cattivo umore. Ah. E ho la sindrome del nonsopportopiulestatevogliolautunno. Ah. E ho sbalzi d’umore. AH e sono emozionataperiillibro. Ah. SONOESAURITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA)
( ah)
200 grammi di farina 00, 90 grammi di grano saraceno, 1 uovo, 135 grammi di burro a temperatura ambiente, 125 grammi di zucchero  a velo, 50 grammi di cacao amaro,  1 pizzico di lievito per dolci, pizzico di sale.
Setaccia le farine e il lievito. Crea la fontana. Aggiungi lo zucchero e il sale. Versa dentro il burro morbido (non troppo liquido nel caso eh. Fuori dal frigo. No micro) e comincia a lavorare. Prima la sabbiatura picchiettando e poi amalgamando per bene. Aiutati nel caso con un altro po’ di farina se dovesse risultare troppo “liquido” e viceversa con un po’ di burro se troppo “compatto”. Avvolgi in pellicola e lascia riposare per almeno un’ora.
Potresti adoperare anche del cioccolato fondente tritato finemente al posto del cacao. Potrebbe variare la quantità di burro in quel caso. Passato il tempo estrai la frolla dal frigo. Falla riposare un po’ a temperatura ambiente e poi stendila con l’aiuto di un mattarello. Costruiscila come preferisci e ricoprila come la fantasia ti suggerisce (nel mio caso dovevo far fuori una marmellata biologica di arance amare in scadenza).
Perfetta questa frolla anche per essere ricoperta da ricotta lavorata dolce con cioccolato e pistacchi (ma anche mandorle) o per una variante golosa con un’ottima ganache al cioccolato magari aromatizzata al cardamomo, perché no?!
Nulla vieta di tagliare inoltre della frutta freschissima e rendere tutto fresco, leggero e vitamico (per i più golosi con un po’ di panna montata a parte).