Ricette Vegetariane e Vegane

E il Sushi Vegano in terrazza per salutare l’Estate?

nontornarepiùgrazie

 

L’estate sta finendo? E perché è iniziata? Non ho fatto un bagno. Non ho fatto un giro in barca (ma un giro in nave purtroppo sì, unica settimana di “vacanza” maneanchetanto). Non ho fatto nulla di prettamente “estivo”, insomma: mi sto lamentando?

No. STO ESULTANDO.  Tolto il fatto che mi dispiaccia non aver fatto neanche un bagno in solitaria con il mio papà, nonostante ce lo fossimo ripromessi tre volte al giorno (faremo un bagno in vasca. Mai demordere!) con relativo tuffo dalla prua del gommone (che misura dodici metri. E a me questa cosa ha fatto parecchio ridere, inciso. DODICI. No dico. DODICI!) insomma troppe parentesi. Dicevo: esulto, sì. Detesto profondamente l’estate e tutta la gente che si riversa incotolettata (si può dire) di sudore e sabbia. Non sopporto la mania degli shorts e delle infradito in città (qualcuno mi spiega come possa essere comodo girare in città con le infradito? Mi arrovello la notte). Non sopporto il sole. Non sopporto i karaoke sul balcone. Non sopporto. Non sopporto. Non sopporto.

Si intuisce quanto io ami la movida, no?

E’ ora di coperte, zuppe e silenzio (che mi è pure arrivato il plaid di The Nightmare before Christmas che ci puoi infilare le mani a mo’ di accappatoio). Sui balconi la notte posso stendere i vestiti senza sentire le urla dei bambini, di gente che canta, di persone che litigano per il burraco, di famiglie che uccidono tre cavalli e li buttano sulla brace. Solo silenzio (non ci avete creduto che stendo i vestiti vero? nemmeno io. In realtà esco fuori a salutare i nani e augurar loro buonanotte).

E allora ci siamo detti che però l’ultimo aperitivo o perlomeno uno dei radi che sarebbero accaduti, si poteva anche fare. E diligentemente ho arrotolato un po’ di sushi. Completamente vegano perché il Nippotorinese grazie al cielo ama seitan, carote, tofu e avocado quindi nessuna discriminazione. Nessun pesce perito per la gloria sushiesca e in cuor mio confesso che quando accade: tiro un sospiro di sollievo.

Mi piace ultimamente aggiungere sempre più wasabi. Non lo amavo così tanto perché mi pizzicava troppo quando scendeva giù per la trachea e ogni volta sentivo una stretta pericolosa e preoccupante. Sensazione che da brava ipocondriaca trasformavo in tragedia portandomi le mani al collo e facendo segno di voler firmare il testamento (sempre in maniera molto razionale, insomma).

Mi piace spalmare TANTTTOOOO wasabi sulle fettine di seitan che ho già tagliato a listarelle per la preparazione del sushi. Così che poi ne possa mettere un altro pizzico sul riso e pocopocopoco sull’avocado. Sul tofu no. Perché poi se ne ho voglia. Di quella voglia di andare a fuoco glielo metto su quando è bello che arrotolato. La carota pur dando una nota creativa visivamente continua a non convincermi. Il risultato finale che le mie papille gustative gradiscono più alla fine è sempre e solo: tofu e avocado. Certo è che seitan, carota, tofu e avocado non lo disdegno affatto. Ho provato in tutti i modi il sushi vegano. Pure con le zucchine. Che siano crude o cotte. Pure con i peperoni. Sì crudi e cotti. Davvero tutte (vabbè con il pomodoro e cipolla di Tropea no eh?).

Mi sono resa conto però di non aver provato con il cavolo che rimane comunque un alimento molto nipponico e avendone trovato uno rosso (a onor del vero il Nippo alla Coop durante una missione speciale in cerca di vermicelli di soia) mi son detta che fosse giunta l’ora; ergo è in programma un sushi vegano con cavolo rosso più qualche idea che mi bazzica in testa. Spero solo di avere il tempo necessario.

 

I lavori in casa procedono e d’inverno questo splendido terrazzo che amo più di qualsiasi cosa si trasformerà in un campo di battaglia. Quando accadrà guarderò queste foto fatte di fretta mentre il telefono squilla e impegni dilagano a macchia d’olio e. Cercherò di inspirare ed espirare. Ho messo anche il cuore che mi ha regalato Ombrella. Che è metà rosso e metà nero. Che mi ricorda il Maggio passato a Torino tra sogni e incubi e mi ricorda lei e la nostra nuova amicizia fiammante che vorrei coltivare. Solo che nonostante sia con l’annaffiatoio in mano. Una volta mi buttano giù il giardino. Una volta c’è un temporale estivo improvviso. Una volta arriva un bulldozer.

Ma Ombrella pare che sia sempre lì. Proprio perché l’acqua non la spaventa. O arriva o meno, lei c’è. Perché è brava e mi ripara dal sole. dalla pioggia. e da tutto quello che non riesco a fare io.

Il cielo è strano in questi giorni. Anzi a dirla tutta in Sicilia è da un po’ che è così. E’ comparsa pure la contessa dei venti che ho mostrato su instagram e facebook. Fotografo il cielo da un po’ perché ho voglia di disegnare sopra le nuvole. E di vederci quello che so ci sia. Un miracolo.

E allora mentre faccio una foto veloce al cielo. Mentre ripenso alla Contessa dei venti. E Ombrella con il suo cuore rosso e nero. Penso pure che di tempo con il Nippotorinese non ne ho più. Non più quel “tanto tempo” inevitabilmente diventato “poco tempo studiato”.

Non sono abituata a non avere tempo con lui. Mi fa male. Mi fa pensare che siamo diventati grandi.

E allora seppur di fretta, male e senza alcun tipo di organizzazione ci ripromettiamo che nelle nostre agende deve esserci un tempo per noi. Senza telefoni. Appuntamenti. Agende. Ritardi. Noquestodevofinirloentromezzanotte.

Ma solo un po’ di silenzio finalmente. Con un po’ di sushi vegano in una terrazza che presto sarà polvere.

Ma noi mai. Noi non saremo mai polvere. Solo nuvole soffici su cui disegnare.

Ah sì. Trovato questo aggeggino (esattamente da Femme Coquette a Catania: luogo che amo) che in teoria dovrebbe agevolare le manovre sushiesche. Bene. A me non ha agevolato affatto e mi ha mandato al manicomio (luogo che a prescindere da tutto dovrei frequentare). Non ci sono riuscita. Il Nippotorinese l’ha trovato comodissimo e ha cominciato ad arrotolare con un’abilità tale da spaventarmi. Io da brava pampinen presen stuoiettan tradizionalen e via.

E’ da giorni che parlo così. Come Torakiki. In un simil teteschen gattosen che mi fa molto rideren.  E dico sempre Herren und Maden proprio come in questo video. Poi comincio a cantare. Solo leggermente peggio.

Insomma sto bene, no?

L’aggeggino lo consiglio? Premesso che consigli non ne do, salvo rari casi e in altri ambiti (ma anche lì faccio cilecca sempre) direi che.

No. Molto meglio la stuoietta. Le aspettative erano troppe. In realtà se si ha familiarità con la classica stuoietta questo plasticume non agevolerà le manovre. Nel caso contrario forsecheforse potrebbe pure tornare utile (visto perché non do consigli? Una strana diplomazia e razionalità si impossessa di me. Fortuna che scompare dopo due secondi).

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28 COMMENTS

  1. uh.. io quest’anno sembro la tua sosia (quella bassa e grassa però 😛 ) in quanto a colorito estivo. Sono andata al mare solo 2 volte, per un totale di sole preso credo..un’ora! io odio il caldo ma adoro avere le guanciotte colorite e..no..quest’anno pallida. Però…aehm.. io tutta l’estate in infradito (ok ti autorizzo a picchiarmi!) ma ammetto che dopo un’intera estate ..quasi quasi comincio a odiarle. In realtà è che quest’anno poche uscite, quindi a che serviva mettere le scarpe? niente vacanza, niente domeniche di relax, niente di niente e mi sta venendo l’orticaria da casa!!!! voglio andare viaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! (ok ok…tra un pò vado 😛 ) . poi tu mi devi spiegare in una foto che hai combinato eh? io occhio vigile *_^ noto tuttotuttissimo 😛 . E ok ora vado a controllare le lenticchie sul fuoco..che oggi c’avevo voglia.

  2. cafolo rosso presen propprio oggi!!!Presentimenten?empatien?Forsen!
    io ti adoren.tanten.

    il simil teteschen gattosen.solotesolotepuoi

  3. nemmeno io sopporto le infradito (e c’è chi ci guida pure, compresa mia sorella e mio cognato)… ma nn picchio Hariel perchè le voglio troppo bene 😀

  4. Anche io non amo l’estate e il caldo soffocante… Poi da me ci sono pure milioni di zanzare e umidità 100% quindi peggio di così… Preferisco il tiepido autunno e il freddo inverno. Un saluto! Felice weeend! 🙂

  5. Prenditi il tempo di avere il tempo per quello che più ami, Iaia. E siediti con lui sulle nuvole. Io per quanto riguarda il silenzio qui ne ho fin troppo ed a volte vorrei solo urlare ed avere meno tempo da passare con lui, ma averne di più bello. Lo vedi, quando siamo ugualmente diverse?! Eppure. Ti abbraccio e ti penso sempre e non faccio che leggere il tuo libro. Sallo.

  6. Il tempo per stare insieme sono certa riuscirete a trovarlo. Questione di organizzarsi un tantino. Quando ci sono cambiamenti nella propria vita è sempre caotico..all’inizio. Poi, piano piano, la confusione si placa e si crea un nuovo assetto ed equilibrio. Basta volerlo, volerlo tanto. Neanche noi abbiamo visto il mare, mi spiace più per le Princy (le mie bimbe) che per noi adulti. Non amo molto mettermi a “nudo”, pasticciarmi….però sai per “le cucciole” si fa anche quello. Ma non quest’anno, il nostro primo anno senza la nostra Cefalù…In compenso hanno frequentato un corso di nuoto, siamo tra le montagne qui…uffi!
    Loro si sono accontentate..e che altro potevano fare…!
    Che curiosità mi hai messo (ed io non lo sono mai…cioè la curiosità intricusa..intendo)..di vedere il tuo bel terrazzo, i nani…e il resto. Per dire, casa di mia cugina l’ho vista dopo qualche anno dal suo matrimonio..si siamo molto legate..si fa per dire! Cioè ero atterrata qui per un motivo specifico e me ne sono scordata..si volevo ringraziarti. da un paio di settimane porto avanti (a lascia e prendi) una ricerca sulle date importanti su scala Internazionale, le ricorrenze più importanti…..beh ogni volta era il caos..ogni sito ometteva o aggiungeva qualcosa. Il tuo libro mi ha aiutata, anche a correggere. Mia culpa per essermi allontanata da “te”, ma mi allontanai anche da me….va beh sorvoliamo. E si l’estate è finita….rintaniamoci sotto ai piumoni…Un saluto, Ale

  7. Premesso che. Er sushi to ‘o magni te, er nippo, e quelli da ‘a palazzina tua. Tanto premesso, mi piace che hai parlato del wasabi. Perché Wasabi era il nick di un amico motociclista. A cui ho voluto bene. E ogni tanto mi fa bene ricordare la sua grossa e pelosa anima gentile. Che non è polvere, ma una nuvola.

        • Ok, la carne ci sta se ti piace, ma sono stupita dal fatto che l’oriente non ti abbia stregato. La prima volta che ho mangiato sushi non mi é piaciuto per niente! Ora invece se non lo mangio ogni tot giorni soffro. Ma qui a Rimini ci sono solo due posti dove lo fanno decente. Mi mancano da provare un sacco di tipi! Quante volte l’hai mangiato? Ti ricordi?

          • Fondamentalmente sono onnivoro, diciamo che non mi appassiona particolarmente l’idea del pesce crudo. Non ricordo quante volte l’ho mangiato, meno di 10 sicuramente. E non mi ha particolarmente impressionato né in positivo né in negativo.

            • Adoro le zuppe, anche. Le mangerei tutti i giorni, come il sushi. Hai notato che piú si va verso Oriente e piú si mangiano cose zuppe? Non me lo spiego. Comunque ho incontrato gente a cui non piaceva la pizza, quindi é tutto ok. Pensavo la pizza piacesse a tutti e invece no.

  8. Bello e sicuramente buonissimo. Ho provato a farlo con cetriolo e l’avocado ma bleah. Il pesce lo mangio solo raramente e quando lo mangio é sicuramente nel sushi. Io e il seitan comunque non andiamo d’accordo. Mi gonfia da morire.

      • Si ma le altre cose con il glutine tipo grano e cose cosí mi gonfiano pochissimo e penso sia normale, penso che succeda a tutte le persone.

        • te lo dico perchè sono una nutrizionista… a naso secondo me hai una sensibilità al glutine (che non significa celiachia sicura)… devi pensare che il seitan è solo glutine mentre nel grano oltre a quello ci sono anche altre proteine e zuccheri, quindi l’esposizione dei tuoi villi a quel complesso antipatico (glutine) è maggiore col seitan…

  9. galeotto fu il uaifai.
    ero indietro di quattro post.
    e ora mi strozzo.

    quelle foto e quella luce. (e il sushivegano. il riso. quel quore.)
    temo di essere un po’ troppo smandrappata per proteggere da pioggia o sole. però mi piace che mi piova e nevichi addosso. e mi ustiono facilmente. per cui posso sempre risultare utile.

    (non passa giorno che non pensi a. la fatidica data passata. e quella imminente. incamero ansia d’attesa.)

    (e continuo a sconvolgermi. ti voglio bene.)

  10. scriverò qualcosa che ti farà inorridire ma….é tanto buono il sushi col pesce!!! E dai mangiane un pezzettino ino ino, piccolino ino ino…ok la smetto non picchiarmi…comunque il wasabi non è quello piccante …verde? Stai facendo pace col verde? tra l’altro é il mio colore preferito…brava! E fu così che chiuse l’accesso del blog a Nuvola Rossa…

  11. take your time,
    diceva qualcuno non mi ricordo chi.
    ognuno deve avere un po’ di tempo per se, me lo hai insegnato tu. quindi.
    prenditelo.
    con le unghie e con i denti se necessario. ma. prenditelo.

  12. […] Esistono in commercio anche dei “pressa-riso”  nelle più disparate forme. Io non mi vergogno ad ammettere che ne possiedo decinedecinedecine. A partire da Hello Kitty, Winnie The Pooh, stellina, cuoricino e solo il cielo sa cosa. Ve ne sono anche in commercio appositamente realizzati per creare il roll nella forma tradizionale e ne ho parlato in maniera non troppo entusiasta qui>>>. […]

Rispondi a Cotoletta di Seitan con patate lesse ed Edamame (e tanto Wasabiiiiiiiiiiiiii) – La Cucina Psicola(va)bile di Iaia & Maghetta StreghettaAnnulla risposta

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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