Ricette Vegetariane e Vegane

Come realizzare la torta con i Minion? Aspetta che te lo spiego male io.


Realizzare la Torta Minion è facile e veloce. Se non la fai con me, intendo. Nel caso contrario invece è complicata, priva di logica e improvvisata. Questo che segue non è, e soprattutto non vuole essere, un fantomatico tutorial; che già la parola stessa mi mette un’ansia che neanche otto anni di fiori di bach e ansiolitici vari ed eventuali potrebbero placare. Fortuna vuole che io non prenda niente di tutto ciò, compresi psicofarmaci (anche se potrei/dovrei forse cominciare), e che nel caso servisse dell’ansia la regalo a pacchetti (con confezione natalizia? sì anche. Basta specificarlo). Ne produco talmente tanta che non vale la pena neanche venderla a sacchi su ebay. Sono generosa.

Non so come siamo arrivati alla vendita di ansia su ebay ma so che la pasta di zucchero, certo che sì, si può realizzare comodamente a casa (e qui ti spiego come. Pure sul libro eh *pubblicità non troppo occulta) ma vuoi mettere scegliere il colore dal pacchetto confezionato, aprirlo e ciao. Si comincia?

Comodo, no? E infatti ho proprio fatto così questa volta. Niente zucchero. Bimby. Gelatina e. Pasta di zucchero già pronta.

Occorreranno:

  • 1 panettino classico di pasta di zucchero di colore giallo (cielo quanto è noioso fare gli elenchi, vero? Tanto con le foto è tutto inutile. Basta guardare e via)
  • 1 panettino classico di pasta di zucchero di colore blu (sì lo so non dovrei più metterle le parentesi. Sono adulta. Dovrei essere sintetica)
  • 1 panettino classico di pasta di zucchero nera e bianca. Per il grigio nera e bianca insieme, comodo, no? (facciamola breve, sì)
  • Attrezzini vari ed eventuali per la lavorazione della pasta di zucchero. Non per forza “professionali”; alla fine coltellini, forchettine e utensili facilmente reperibili in cucina vanno più che bene.

Ce ne sono diversi di Minion e pare che tutti abbiano addirittura un nome specifico. Una sorta di wikipediaminion ne stila addirittura i tratti caratteriali e le preferenze. A Dave piace giocare ai videogiochi e poi c’è Kevin e. Chi ha un occhio. Chi ne ha due. Chi è più alto chi più basso. Chi ha tre capelli di lato e chi all’insù. Nessun Minion insomma è lasciato al caso ed è inutile anche solo specificarlo qui ci sarà una vera e propria sezione Minionologica perché la cultura prima di tutto. Ma la farò poi con calma un’altra volta perché adesso mentre scrivo guardo Possession. Una storia allegra di una bambina posseduta da un’entità malvagia che parla in ebraico. Una novella Regan versione moderna fin troppo credibile per i miei gusti.

(Ecco spiegato il mio dono dell’ubiquità. Faccio Minion guardando Possession e trascrivo sul blog idiozie. Nel frattempo sbuccio le mandorle. Non chiedetemi come faccia. Lo faccio e basta).

Quello che però è comune ai Minion è indiscutibilmente la forma. Che sia leggermente allungata o pacioccosa tonda, basta ricavare una pallina gialla e ovalizzarla leggermente. Mettere davanti una foto del Minion che più ispira simpatia (scelta ardua me ne rendo conto) e avere SEMPRE davanti quello che si vuole emulare.

Continuo a ribadire che i Minion sono le sorpresine Kinder. Come continuo a ribadire che devo smetterla di ribadire cose che non c’entrano nulla (toh guarda la dolce bambina ha nell’ugola una mano insanguinata!) Allora dicevo? Ah sì. Forma ovale leggermente allungata a seconda di quale Minion si è scelto di realizzare. Se l’ambiente è freddo naturalmente la pasta di zucchero sarà meno lavorabile (oppure uno spirito malvagio si è impossessato dello zucchero a velo). Se, come nel mio caso, avete però sempre le mani abbastanza calde sarà facile come tagliare il burro con un coltello arroventato. Il calore delle mani infatti consentirà che la pasta non formi quelle fastidiose (e bruttarelle) crepature.

Ho deciso di mettere prima le braccia (poggiando un serpentino lungo la schiena e “limandolo” per amalgamarlo. Tra l’altro tutto si allinea perfettamente alla visione visto che la bambina ha appena girato le braccia amorevolmente a velocità extraterrestre come se stesse facendo una vasca -a rana- in tre nano secondi di andata. E in 2 nanosecondi – stilelibero). La scelta si è rivelata poi non troppo felice perché con l’inserimento della salopette e le varie manipolazioni la parte di giuntura è risultata un po’ troppo logorata.


Per la salopette ho adoperato l’infallibile tecnica “allacomevieneviene” mentre il Nippo studiava con fogli excel e scale 1:100 l’esatta collocazione. Infatti il Nippotorinese (neanche costretto con una pistola alla tempia; che ha dell’incredibile a ben pensarci) era lì tutto carino e organizzato a realizzare il suo Minion. Una lotta impari e due tecniche a confronto.

  • Una: allacomevieneviene, per l’appunto.
  • L’altra: devevenireprecisodopoaccuratistudifisiognomiciminionosi.

Fatta base spiaccicata sul piano blu (quanto sono professionale?) ho poi rialzato la pasta blu e sigillato con un po’ di acqua. E ciao. Che devo vedermi le pupille uscire fuori dalle orbite. Il momento va gustato e assaporato.

Ricavato un piccolo quadratino ho proceduto alla pattina. Questo prevede la tecnica allacomevienevieneviene. La tecnica del Nordico è stata invece quella di adoperare il mattarello. Disegnare meticolosamente la forma della salopette e renderla poco spessa in modo che non influisca sulle giuste proporzioni e sigillare il tutto con acqua e gelatina, come si deve fare in queste determinate occasioni (ha chiaramente tempo da perdere, il tipo).


Ho messo due stuzzicadenti perché l’intenzione era quella di fare anche i piedini al mio povero Minion. Scelta poi cambiata in corso “d’opera”. Non saprei neanche il perché.


L’immancabile fascia nera ho deciso di metterla prima dell’occhio (e giusto per conferma: il Nippotorinese ovviamente l’ha messa alla fine).

Il grigio che sta intorno agli occhi l’ho realizzato aggiungendo una punta di pasta di zucchero nera a quella bianca. Niente di eclatante, insomma.

Mi sono sempre aiutata con gli stuzzicadenti (sono malfidata io eh. Sarebbe bastata l’acqua con la gelatina. O addirittura acqua soltanto).

Le pupille inizialmente troppo grandi sono state poi tolte e messe in versione più piccola. Lo sguardo infatti non mi convinceva affatto. E poi quando le ho viste piccole. Le ho rifatte grandi. L’infallibile tecnica allacomevieneviene si evince che permetta tantissimi colpi di scena.

Il serpentino grigio è stato girato intorno agli occhi.

Il Nippotorinese nel frattempo mostra orgoglioso le nostre Banane Chiquita firmate Minion; le stesse con le quali è stata realizzata la torta che in realtà era un Chocolate Banana Bread. Quella che pubblicherò in seguito a questo delirio (con un altro delirio).



Con dei piccoli serpentini neri e l’aiuto di uno stuzzicadenti, infilzando leggermente un po’ ho sistemato i capelli.

Qui mostro orgogliosa il Minion dell’Happy Meal fingendo che sia quello realizzato da me in pasta di zucchero perché sono la regina della fuffa e della truffa.




Nel frattempo (ero già al secondo Minion, io) il Nippo decideva quale fosse la tecnica giusta e infallibile per vestire il suo Minion.

  • Tempo impiegato per i miei due Minion: 20 minuti
  • Tempo impiegato per il Minion del Nippotorinese: 2 ore e mezza







Questo il mio secondo Minion in versione extra large, senza corpo. Perché la pasta di zucchero gialla era finita e la  bimba si agitava nel letto facendo schizzare sangue dagli occhi ai presenti. E avevo poco tempo per farne altra; ovvero aggiungendo il giallo in gel al bianco come logica imponeva.

E insomma Nove cuori. Nove anni. E Torte work in progress.

Per un post dolce e struggente e strappalacrime e vergognosamente privo di senso (e di esistere) che verrà. Dove vi racconterò di come il Nippo al tramonto mi abbia chiesto di sposarlo sfoderando un anello di diamanti.

Ah no. Quello è il vero film dell’orrore. VERO.

Noi facciamo Torta Minion e guardiamo possessioni demoniache. Siamo questo. E ci piacciamo da impazzire.

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12 COMMENTS

  1. noveeeeeeeeeeeeeeeee!!!!
    9 di tutto oggi per voi!…9 abbracci, 9 baci,9 sorrisi…tutto moltiplicato per 900000000000000!!!!!!!!!!..occhei? ^_^
    Evviva i minion…evviva l’amore <3

  2. non vedo l’ora di vedere il 10 e poi l’11 fino al 624° anno. (perché impareremo a vivere fino a mille anni. Lo so!)

  3. Ma quanto siete belli (ok tu molto di più).
    ma ti immagini le maestre che dovevano sopportare il piccolo nippo?
    Poverine.

  4. ma mi sono persa la torta di halloween????cmq questa è uno spettacolo! brava! e bravi voi che vi amate così tanto!

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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