Ricette Vegetariane e Vegane

Un’insalata di Radicchio, Tofu e Avocado con Crackers sbriciolati

Cinquanta giorni capisci? Ne mancano tanti al Natale. Ho già il planning pronto e pure il Calendario dell’avvento. Ho già il cavalletto montato per le Rubriche video e  i glitterini. Ieri Alessandro e Seby mi hanno pure trovato le mollette per fare il presepe (sì farò il presepe con le mollette) e moltissime proposte che mi gira anche un po’ la testa, tante sono.

Sono così felice che l’idea della collana di arance sia finita su CasaFacile di Novembre (hai visto?) a dimostrazione del fatto che.

Il passato torna e quello che hai fatto i frutti li dà. E se non li dà è inutile perder tempo a crogiolarsi nei perché. Sono ovvi e semplici. Una cosa stupida come la collana di arance può diventare nel tempo una porta di accesso a meraviglie. Una mancanza, un’assenza e una dimenticanza o la poca voglia di fare può essere il passaporto per l’inferno.

Fortuna che in mano ho chiavi solo per un Natale dove la parola (chiave *tuttotorna) è solo una: Sorrisi. Progetti Nuovi e non dimenticarsi di quello che si può fare.

Per tempo.

Mai dopo.

Visto che oggi è una giornata piena, fitta di impegni e. La faccio breve e lascio questo appunto insalatoso velocissimo.

Un’insalata velocissima che se non ami particolarmente il tofu puoi pure pensare di adoperare la feta. Semplicemente lavando e tagliando radicchio, avocado e sbriciolando il formaggio; che sia vegano o meno. Per gli appassionati di wasabi se ne può aggiungere una puntina alla salsa di soia che condirà il tutto e per i più tradizionalisti si andrà di olio extra vergine d’oliva ricordandosi comunque che l’avocado è già sin troppo grasso (beh a questo punto allora si potrebbe pensare direttamente all’olio di avocado; soprattutto sui capelli che fa miracoli).

Sbriciolare i crackers nell’insalata, come arricchire la zuppetta con i crostini di pane saltati o meno, tanto sistematico non è; eppure i crackers all’interno dell’insalata creano un contrasto, per certi versi inusuale nella sua vergognosa semplicità, che difficilmente riesce a passare inosservato.

A me piace immaginare che nessuno si dimentichi di spruzzare sempre l’avocado con il lime o limone che sia. Ma è sempre bene ricordarlo al fine di non trovarsi nel piatto un avocado nero e ossidato dalle sembianze inquietanti e soprattutto un frutto non esaltante come dovrebbe essere. L’avocado in mix con l’agrume e tanto sale diventa una bomba di sapore idilliaco. A me piace moltissimo mangiarlo anche semplicemente pucciandolo nella salsa di soia, perché in effetti se c’è qualcosa di succulento a mio modestissimo avviso è l’abbinamento:

  • avocado-limone-sale
  • avocado-wasabi in crema-salsa di soia
  • avocado-salsa di soia

E sai che anche con il pompelmo rosa non è mica così brutto l’avocado?

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13 COMMENTS

  1. Riuscirò a farmi piacere l’avocado?!
    Tanti sorrisi per questo Natale (manca tantissimoooooooo!!) e tanti bacetti silenziosi.

  2. Scusa la latitanza di questi giorni, ho una settimana piena ed impegnativa. Ma ti penso,eh, sempre. Pensami un po’ anche tu, ne avrò bisogno. E speriamo che quello che arriverà sia davvero un Natale sereno e pieno di luce. Non vedo l’ora di aspettarlo, decorarlo, colorarlo, cucinarlo…viverlo con te. <3<3<3<3<3

  3. sto sbavando.

    (e sto registrando. tutto. perché me lo riprogrammo davvero il cervello, a costo di formattarlo a mazzate e riassemblarlo alla meno peggio con calce di avocadoewasabi che secondo me può pure funzionare bene. non mi serve una un ambiente illuminato a giorno. quest’anno mi basta una candelina. e non la faccio spegnere. porcopazzo.)

    (porcopazzo è una parola preoccupante comunque.)

    (ti voglio bene.)

  4. Mi viene l’angoscia. Odio il Natale, il casino, l’obbligo di andare dai parenti, le indigestioni. Sono il Grinch in questo…

Rispondi a Ho paura del colore verde ma me ne cibo continuamente – La Cucina Psicola(va)bile di Iaia & Maghetta StreghettaAnnulla risposta

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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