Ricette Vegetariane e Vegane

La Festa del Ringraziamento – Il Tacchino Graziato tratto dal libro “Le Ricette di Maghetta Streghetta”

Il quarto giovedì di Novembre si festeggia il Ringraziamento. In segno di gratitudine per la fine del raccolto. Ci sono aneddoti, ricette tradizionali, leggende, sentimento e confusione. Tanta confusione. Chi pensa che sia il “Natale Americano”. Chi crede che poi il “Natale” in America non si festeggi. Ma c’è una vera sola unica verità. Tanti tacchini, in questo determinato periodo, vengono massacrati a ritmi ancor più violenti. Qualcuno si salva e finisce in un libro.

Sono legatissima a questo Tacchino graziato. L’ho fotografato in un giorno di pioggia e vento (quasi la totalità di tutte le foto è stata scattata così). Con un  cappello che aveva un pon pon. Con un cuore che aveva un dolore lacerante. Con una macchina fotografica che piangeva. Assemblarlo non è stato neanche così tanto facile. Quando assembli ali, occhi, cioccolato, carta, ribes, fiori e orchidee per creare qualcosa di bello. Inventare un mondo. E la voglia è solo: distruggere tutto quello che vi è nel circondario-vicinato. Paese. Mondo tutto.

Questo Tacchino graziato per me rappresenta il concetto di: non perdere la calma nelle situazioni più difficili che la vita ci riserva. In silenzio ho messo ala rossa – ala gialla – ala rossa. Caparbia ho attaccato gli occhi e non mi sono lasciata abbattere se al primo tacchino è saltato il naso. Al secondo l’ala. E il terzo è finito dritto per terra durante il tragitto cucina-terrazzo (fuori 6 gradi). Ho stirato il tovagliolo, ricamato da nonna, in silenzio. Ho pregato di avere la forza.

Il risultato è stato questo. Un tacchino sopravvissuto. Quasi come il mio cuore.

Sul Libro Le Ricette di Maghetta Streghetta (il mio ricavato andrà devoluto all’Associazione Italiana Ricerca Cancro) a pagina 140 ti racconto storie strampalate e divertenti circa altri tacchini graziati che viaggiano in prima classe (non ho bevuto. Sono astemia) e di come si possa realizzare, in alternativa alla Pumpkin Pie – torta tipica del ringraziamento – un bel cupcake alla zucca speziato. Un cupcake tra l’altro che ha riscosso moltissimo successo. Coda, testa, occhi, becco e ugola sono realizzati con dei biscotti al cioccolato e ricoperti da glassa. In un’unica ricetta insomma ti trovi:

  • cupcake (strepitosamente buono) alla zucca speziato.
  • biscotti al cioccolato
  • ganache al cioccolato (per ricoprire il cupcake)
  • glassa (per ricoprire i biscotti)

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7 COMMENTS

  1. Bellissimo . Lui è l’ ulnico sopravvisuto , ha deciso di sopravvivere e ce l’ ha fatta sperò che tu non lo uccida è molto bello e carino Davvero molto bello questo tacchino .

  2. mi è rimasto impresso quando l’ho visto sul libro. perché è così. ordinato e preciso. le piume perfette. un tacchino, inequivocabilmente. la foto sembra fatta quasi da lontano.

    ( <3 sempre.)

  3. Che bella la storia del tacchino. A quanto pare non sono l’unica a cercare di non perdere il controllo e a continuare, con caparbietà, sulla mia strada. Mi fa piacere <3
    E spero ti faccia piacere sapere che incartato sotto l'albero (eh sì, qui già si è fatto l'albero) c'è un pacchettino a forma rettangolare tutto per me ma da scartare a natale. Chissà cosa ci sarà, forse maghetta streghetta ne sa qualcosa 😉

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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