Ricette Vegetariane e Vegane

Albero di Bignè con nevicata di Pistacchio

Il periodo dell’anno dove arrendermi al verde, insomma. Quello in cui faccio una fatica sovraumana ma con le lucette intermittenti sembra tutto meno difficile, dai. E allora visto che la pasta choux (sì la sciù) c’era e pure un bel sacchettino di pistacchi di Bronte sgusciati che Orazio ha portato freschi-freschi, mi sono detta che era proprio il caso di fare una bella colata di crema pistacchiosa. Certo è che il cioccolato bianco, come accade con il tè matcha, si sposa benissimo con un’altra polvere verde; giustappunto quella del pistacchio (quanto mi piace mettere punti e virgola a caso. Ma tutta la punteggiatura, eh). Occorre pertanto capire se si è letteralmente drogati di solo-pistacchio e quindi prediligere un gusto univoco oppure questa abbinata. Sarei indiscutibilmente per la prima ipotesi perché oltre a detestare fortissimamente il cioccolato bianco (come si cambia Signora mia! Ero quella che tifava Biancorì alle elementari) c’è da dire che avere la bocca piena di crema al pistacchio – e basta – senza contaminazioni è una di quelle esperienze che ti riconcilia con il mondo. E pure con gli automobilisti arrabbiati che minano alla tua poca instabilità mentale (solo io sembro la protagonista di The Conjuring sul finale quando ha un lenzuolo in faccia e si agita che manco Linda Blair, al primo suono di clacson?).

Ultimamente sono un po’ nervosetta (risate registrate su nervosetta). Sorrido ai bimbi ma appena si muovono leggermente comincio a sentire una sorta di fastidio epidermico come se il fuoco di Sant’Antonio si stesse impossessando di me. Scruto Amazon come farebbe un predatore nella giungla al primo movimento di foglie, segno che lo shopping compulsivo online è peggio di quello “in movimento”. Poi ho scoperto Ronwe che con le calze di Alice, il copri iphone gatto lampeggiante e i leggings della Gioconda con i dettagli dorati ha fatto il resto. Facendomi sentire un revival trash di Cindy Lauper.

Vaneggio su possibile liste regalo. Sogno di avere un Natale che mi manca e che non ho avuto. Poi mi deprimo. Poi compro due regali. Poi faccio due biscotti. Poi vedo un muro cadere giù e uno alzarsi e poi fisso l’accent (perché si chiama così) dorato sulle mie unghie dorate. E ne manca sempre una. E falangetta, ciao.

E’ tutto veramente snervante. E’ rilassante solo immaginare alberelli di pistacchio, neve verde e creme che imbottiscono come onde in piena. Forse che forse sono davvero un po’ stanca e mi servirebbe un viaggetto. Ma devo attendere un po’.

Poi non torno più.

Per un’ottima crema pasticcera al pistacchio (le quantità. Eh. Bella storia. Dipende chiaramente dalla quantità di bignè che adoperate e dalla grandezza. Diciamo che queste dosi sono perfette per imbottirne una bella chilata e più – leggi vagonata. Se non sei sicuro procedi per metà ed eventualmente la prepari una seconda volta)

La Ricetta

Ingredienti: 6 tuorli, 7.5 dl di latte, 140 grammi di zucchero bianco, 50 grammi di farina, 10 grammi di burro, vaniglia per aromatizzare e 50 grammi di pistacchio tritato ridotto in polvere.

In un pentolino metti il latte e la stecca di vaniglia. Porta ad ebollizione. In un recipiente lavora i tuorli e lo zucchero finché tutto risulterà bianco e spumoso. Unisci la farina setacciata lentamente e continua a mescolare bene. Versa a poco poco il latte fumante e mescola in continuazione senza fermarti. Metti nuovamente il composto sul fuoco e mescola di continuo portando nuovamente a bollore. Togli subito dal fuoco non appena il bollore è stato raggiunto e aggiungi il burro e la pioggia di polvere di pistacchio. Gira per bene e lascia raffreddare (si potrebbe aggiungere davvero di tutto. Dal cioccolato alle nocciole al tè matcha. Indicativamente 10 grammi di prodotto per 100 grammi circa di crema è già una proporzione abbondante).

Ho poi imbottito tutti i bignè con la crema al pistacchio e messo gli uni sopra gli altri dando poi una ricca spolverata ancora di pistacchio e lasciando colare qua e là un po’ di cioccolato bianco fuso a bagnomaria per rendere tutto golosamente appiccicoso.

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4 COMMENTS

  1. mi rimane sempre difficile incastrare il verde. quando vedo solo rosso rosso bianco volgliolaneve rosso bianchissimo. qualche contorno ce lo metto eh. posso giocare con l’oro e l’argento ma solo nella fantasia perché luccicano troppo. il verde è difficile, ingombrante, non sta mai al suo posto sul foglio, diamine.

    nella realtà invece va a posarsi su cose che. pistacchi broccoli broccoletti menta basilico avocado. e si bilancia da solo su quelle cimette alberose. si sfuma nel contorno di mezzo pistacchio.

    è davvero indisciplinato.

    (bacini per la falangetta. un abbraccio di dodicioreminimosindacale per te.)

  2. non torni più? manoncredoproprio.
    falangetta <3
    e gli alberelli bignè sono belli, e solopistacchio tutta la vita! [e mi ritorna alla mente la scena del cornetto con la marmellata "ma io lo volevo al pistacchio" che ci ha viste terrorizzate spettatrici in quel di Giardini Naxos e tutta la sua sobrietà. ah, che cose meravigliose *_* ]

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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