Ricette Vegetariane e Vegane

Odi Il tofu? Ti faccio cambiare idea

Di necessità si fa virtù.

A me un po’ viene da dare un mal rovescio fortissimo sulla guancia per poi afferrare il cranio e sbatterlo ripetutamente su uno spigolo leggermente appuntito a chi mi chiede “ma come fai a mangiare il tofu? (troppo violenta? No. Quando ho la febbre sono diplomatica. Si vede? E ce l’ho alta anche oggi, Ho omesso di dire che strapperei i denti con le mie mani e ne farei collanine e che dopo aver rotto a caso gli arti ci giocherei a shangai. Ho voluto mantenermi sobria e stoica soprattutto). Mica te lo chiedo come fai a mangiarti cadaveri nel pentolino e carcasse di animali ammazzati nel peggior dei modi mentre dici “che profumino!!” offendendo (e molto) la mia sensibilità. Taccio. Addirittura cucino. Sto zitta. E siedo alla tua tavola di cadaveri. Fingo. Perché RISPETTO.

Io RISPETTO. Abbi almeno la bontà di non farmi domande idiote.

Il tofu lo mangio prima di tutto perché chi sceglie di vivere come me senza nutrirsi di derivati animali (e non lo fa per moda; che alla prima festa “ehhhh però il cotechino a capodanno me lo sono mangiato eh. Una volta l’anno si può”. Per me è cadavere a Gennaio. Alla Vigilia. Per le feste. Stessa cosa per latte-yogurt e compagnia cantante. Così per precisare) comunque qualcosa la deve mangiare se non fosse molto chiaro e poi perché alla lunga, visto che è sempre tutto questione di abitudine (per questo motivo non mangi il coccodrillo o il gatto. Se fossi nato in Australia o in Cina lo avresti fatto additando chi mangia il Coniglio e il Cavallo come accade qui), ci si abitua e sa di buono. Di alleato. Come il seitan. Che non sia buono come una bella bistecca fumante, lasciatelo dire, è un giudizio chiaramente soggettivo. Perché il sapore sarà pure buono ma se lo fosse anche quello di un bambino di tre anni marinato nella curcuma dubito fortemente che me ne nutrirei (mi sono alzata bene, vero? E’ che a domanda “macomefai. maperché? machesensoha? MA NON NE HAI DA FARE? Mi verrebbe di urlargli contro alitando addosso una ventata di aglio). Fatto sta che non accetto più nessun tipo di contestazione reale nei confronti del gusto del tofu (l’unico che può farlo è il mio amico Daniele; sia chiaro). Si può assaggiare e non provare più. Si può non assaggiare e farlo poi. Si può tacere e rispettare. Proprio come faccio io condividendo la mia vita con persone carnivore. Sempre con il sorriso. La gentilezza. E la cordialità. Sii gentile con me e non dirmi niente sul tofu e le mie meravigliose “schifezze” e io lo sarò con te e non ti parlerò di cadaveri, alto tasso tumorale e pelle rinsecchitabruttavizzaorrida come la Strega di Biancaneve (riè).

(ci voleva proprio tiè, vero Ombrellina?)

Contestazioni del tipo “non lo chiamare latte quello di soia perché il fagiolo non ha le mammelle” a me fanno sorridere. Di quel sorriso che si fa agli esseri poco dotati di intelletto. Quel sorriso caritatevole che ti fa dire: sì certo cucciolo. Hai ragione. Adesso vai a prendere la pallina. Tieni che te la lancio (sì dai sto benissimo oggi. Non sono acida per nulla). Stai lì a perdere tempo e spieghi che “bevanda alimentare  a base di soia senza alcun tipo di derivato animale” è un modo “lento” e obsoleto per comunicare nella tua quotidianità? Che anche tu antipaticaveganavegetariana hai una vita e talvolta per identificare un cerchio composto da soia pressata con verdurine fai prima a dire hamburger anche se sai benissimo che di HAM noncèproprionulla? Che non sono una azienda e quindi non sono tenuta a scrivere “Bevanda a base di soia” ma semplicemente una comune mortale? Vogliamo fare dietrologia pure sulle mammelle della Mandorla e dire a tutti i Siciliani che non devono chiamarlo Latte di Mandorla? Che devono mandare a fanciufolo una tradizione secolare e chiamarla Bevanda Vegetale a base di Mandorle? (sì vieni in Sicilia a spiegarlo al bar storico. Vieni ti aspettiamo così ti ridiamo tutti in faccia e ti offriamo una granita. Magari ti addolcisci e rilassi un po’)

Quanto tempo si ha da perdere dietro a tutte queste stratosferiche e strabilianti castronerie? Latte di soia. Punto. Identificativo. Che c’entrano le mammelle? Eppure accade anche questo. Con i cuccioli. Quante palline bisogna lanciare prima di un esaurimento nervoso? (fermo restando che io lo faccio venire agli altri *rideva satanicamente tossendo dal suo letto con la febbre a trentotto).  E allora giù. Lanci la pallina. Sorridi. Accarezzi e dici: sì pucci pucci hai ragione tu.

Che pazienza ci vuole? TANTA.

Il Tofu non è buono. Dire che il tofu sia buono e saporito e che ti venga l’acquolina in bocca solo a pensarci è di quelle eresie impronunciabili. Ma è necessario. Può esserlo davvero. Soprattutto per carenze di proteine (sì dai sono conscia che le proteine vegetali si pensa non siano sufficienti. Ma se me lo ricordi tiro fuori la storia che le proteine animali siano cancerogene), di cui una persona che si priva dei derivati animali può essere affetto. E la storia “l’ha voluto lui” è “da pallina” (identifichiamo tutto con la pallina? sì). La sensibilità individuale, come la mia nello specifico, può seriamente turbare l’anima e toccare corde di dolore profondo. Un tempo credevo che se fossi rimasta incinta sotto consiglio medico avrei mangiato al massimo il pesce (alla carne confesso che no. Non ho mai pensato). Adesso l’idea mi rende paranoica, nervosa e instabile. Questo è uno dei motivi appunto perché ho deciso ancora di non essere madre (manca poco per la menopausa ma faccio finta di essere una ragazzina immersa in paranoie adolescenziali). Il problema è che quando si arriva a uno stadio del non ritorno. Anche “solo un po’ di pesce” può essere delirante. Come “anche solo un po’ di latte”. come “anche solo un po’ di uovo”. E le mamme “vegane” sono una razza che mi fa paura e alla quale non mi sento di appartenere per svariate ragioni; solo che a me non piace generalizzare. Tendenzialmente quindi provo paura e timore per il “ragionamento comune”, ma grazie all’intelletto e al cielo vi sono anche posizioni “alternative”: il  tofu e gli alimenti non proprio “buoni-saporiti” per il giudizio sacrosanto della stragrande maggioranza degli umani, mi sono necessari per le mie carenze vitaminiche e proteiche. Per il mio ferro basso e preoccupante. Per il mio sostentamento. Quindi la domanda “come fai a mangiare il tofu?” è delicata quanto “come hai fatto a mangiare tutta quella carne?” a un malato di tumore (perché ribadisco per quanto ce la vogliamo raccontare ormai è scientificamente dimostrato che la correlazione c’è. Senza alcun dubbio).

Quando all’amore della mia vita è stato diagnosticato il tumore al pancreas gli ho chiesto di giurarmi una cosa. “Non mangiare più carne, papà. Ti prego fallo per me”. La sua risposta è stata commossa e profonda: “No Amore mio. A me piace e non voglio privarmene. Ti prometto che ne mangerò di meno. Ma non chiedermelo più”. Se fossi incinta papà non mi chiederebbe mai di mangiare carne o latte, formaggi o uova e di farlo per lui. Mi chiederebbe però di rivolgermi a un buon medico. Il migliore di tutti. Di leggere e informarmi. Di cercare di fare la scelta giusta. Senza soffrire. Questa è stata ancora la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, di quello che sono. Di chi mi ha educato. Rispettare gli altri senza mai dimenticare se stessi.

Mangio il tofu. Ce la faccio perché devo. E in cuor mio spero pure che quel devo diventi forza semmai un giorno sarò costretta ad adoperare sostentamenti di proteine animali per far nascere un cucciolo dentro di me. Razionalmente mi rifiuto. Irrazionalmente credo che poi davanti a una vera scelta dovrò “arrendermi” e sperare che il corpo sia correlato alla mente nella misura sufficiente per una buona riuscita di collegamento. Il tofu (come il seitan, latte di soia e l’allegra banda vegana) ormai fa parte di me e della mia vita (e non è che ne faccia un uso quotidiano. Anzi. Sono rare le occasioni. Prediligo i legumi, in generale. Mia passione). E di chi mi sta accanto. Proprio come per me   lo è la fetta di pollo nel frigo. Chiudo gli occhi e vado avanti. Cucino. Preparo. Gli altri chiudono gli occhi sul tofu e vanno avanti insieme a me. Mamma non è più così ostile e anche se lo detesta qualche volta lo assaggia, a patto che non glielo serva come lo mangio io: ovvero semplice in insalata o con la salsa di soia. Io, si sa, non è che prepari per me particolari piatti elaborati. Sono fantasiosa e creativa con gli altri.

Con me. E’ solo: pochi ingredienti, poco cucinati, poco elaborati, senza condimento (giuro di non diventare crudista *risatinaisterica. Ma solo per l’amore sconfinato nei confronti dei legumi).

Uno dei modi che piace molto a mamma e papà e io ne sono felice (anche se mentono e buttano giù per farmi felice) è quello del Tofu con le verdurine in sfoglia. Vedere mangiare il tofu da mamma e papà è per me un regalo paragonabile a quello che potrebbe essere per loro vedermi mangiare un sarago al cartoccio. E’ inutile negare che non riescono in alcun modo ad accettare la mia scelta pur rispettandola. Perché non sono mai stati “persone da pallina”. Anzi. Tutt’altro. Geniali, corretti e rispettosi dei pensieri altrui. Educati e profondi. Caratteristiche di certo poco comuni.

La sfoglia con il tofu e le verdure però piace loro davvero. Mamma poi se ne esce dicendo “ma se c’era la salsiccia dentro sai che buona?”. Tutti scoppiamo a ridere e il momento di difficoltà svanisce. Nell’ironia, rispetto e amore.

Alla domanda “ma allora come farai se rimarrai incinta?” sto sempre in silenzio. E lancio la pallina. Nell’intimità a chi devo solo questa risposta dico altro. La verità è che non c’è niente di davvero buono o brutto. Giusto o sbagliato. A Tavola. C’è quello che si è. Che si sente. Che c’è stato. E quello che ci deve essere è solo ed esclusivamente rispetto. Fossi appartenuta alla fazione delle persone vegane che vanno in giro urlando e additando avrei “meritato” domande inopportune e “ragionamenti”.

Ma sono una persona che in silenzio mangia quello che deve mangiare. In silenzio cucina quello che deve cucinare. Nel rispetto mio e di chi amo. E quindi pretendo  (ma proprio lo pretendo, eh) che se poi lancio la pallina e ti accarezzo i capelli almeno tu non ti senta preso in giro. Perché sei stato tu a essere inopportuno e stupido.

Di certo non io. E la sfoglia con il tofu e le verdure è la dimostrazione che alla domanda “ma come fai a mangiare il tofu?” ci può essere una risposta alternativa. Che non è “perché devo e col tempo mi piaciucchia anche un bel po’”.

Ma “perché è buono”.

In una padella devi far saltare un po’ di cipollina fresca in olio extra vergine di oliva caldissimo. Dopo averla fatto rosolare aggiungi quadrettini piccoli di verdure a tuo piacimento (zucchine, melanzane ecc.ecc.). Puoi metterci anche qualche datterino o ciliegino ben tagliato. Dopo aver fatto cuocere le verdure aggiungi sempre a tocchetti piccolini il tofu e lascia cuocere sfumando con un po’ di acqua non troppo fredda quando serve. Non aggiungere mai dell’olio, anche perché non va mai fatto a prescindere. Quando tutte le verdure risulteranno cotte togli dal fuoco. Decidi se adoperare una sfoglia fatta in casa o pronta. Ritaglia come preferisci. Cerchi, triangoli o strisciolini (puoi fare anche una torta intera certo ma il contenuto si dissolverà ancor più velocemente perché di certo “legato” non sarà. Anzi adopererei l’esatto contrario come termine). Ungi leggermente la sfoglia. Aggiungi di sale. E infila in forno a 180 finché è tutto dorato e pronto da sfornare e mangiare.

Dai. Smettila di farti lanciare la pallina. Pensa un po’ di più. Prendi coscienza che la ragione non ce l’hai solo tu. E che il diverso va accettato. SEMPRE. Perché anche tu lo sei agli occhi di qualcun altro.

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64 COMMENTS

      • Elloso. Ma io me so magnato pure Bambi. Pure Tippete. Paperino, Qui Quo Qua, e tutta la banda Disney. Tutto me magno. Tranne il cavallo e le rane. Ah no. Anche le lumache. Per il resto, hai presente Tazmanian? Ecco. Roar. 😀

        • ahahahhahah <3 come il mio papà !!!!
          Appena sente RANE dice NOOOOOOOCOMESIFFFAAAA? ( e in bocca ha un ornitorinco *_*)

          ridocomeunascema.
          Ma con che cosa era il coccodrillo santocielo?!?

          • Era fritto. Bocconcini di alligatore fritti. Buooooooooooooooni…. Ci vado con tuo papà in Texas, lo porto a mangiare il coccodrillo e in un posto dove ti puoi sfinire di ostriche come se non ci fosse un domani! Lo sanno in pochi, ma il golfo del Messico è RICCHISSIMO di ostriche! Ah e lo porto anche in un “all you can eat” di aragoste… continuano a portarti aragoste sinché non dici basta… lo so, sono una brutta persona. 😀

          • La vera libidine non è quella. La vera libidine è ordinare una fortyeight ounces T-bone, and when the waiter asks “How would you like it sir? well done, rear, blue?” (blue significa come la mangi tu, per capirsi, che è come la mangio io…), ecco la vera libidine è rispondere “Please, just walk the cow besides the grill, thanks”.
            E vedere arrivare questa montagna di bistecca, 48 once è una roba pa-zze-sca, e scoprire che si scioglie in bocca. Ecco. E chiedo scusa ai vegani. E ai vegetariani. E ai crudisti. E anche ai respiriani, via.

  1. E GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

    Grazie
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    Ecco, volevo dirti grazie. 🙂

    • dopo pranzo ti scrivo <3

      grazie solo io a te :*
      è niente.
      ( mo' aspetta che voglio farlo pure io )

      Grazie
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  2. Però un commento serio lo voglio lasciare.
    Io ho una carissima amica vegetariana. Non vegana. Mangia latte e uova, per capirsi. Lei è come te. Rispettosa. E io sono rispettoso. E mentre io mangio l’ornitorinco, lei mangia mozzarella. E lo facciamo insieme. Senza contestare ma accettando. Ciascuno accetta la scelta dell’altro. Senza comprenderla. Ma questo è amicizia. E tu, invece di lanciare la pallina, la prossima volta fai questo discorso, a chi ti fa certe domande. Te la scrivo in forma di dialogo.

    “Iaia ma come fai a mangiare quella roba?”
    “Uhm, ora ti spiego una cosa. Hai a casa un grosso tegame?”
    “Ehm sì, ma…”
    “Ecco, quando vai a casa prendi quel tegame. Hai dell’aglio?”
    “Sì, certo”
    “Metti due o tre spicchi d’aglio, scegli tu se in camicia o pelati”
    “Ok, poi?”
    “Poi metti abbondante olio, e peperoncino, e metti a fuoco basso”
    “Ok, chiaro. E poi?”
    “E POI FATTE ‘NA PADELLATA DE CAZZI TUAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!”

  3. Maghettastreghetta, come ti capisco! Anch’io lotto contro questi pregiudizi!!! Non sanno quante idiozie dicono… Ma lasciamoli al loro destino…. Peggio per oro…
    Io oramai ho smesso di controbattere alle loro osservazioni!!!!

    Questa sfoglia mi fa venire l’acquolina in bocca….. 🙂

    Milioni di abbracci 😀

    P.S. Evvvvivvvaaaa il tofu, seitan e tempeh…. 😉

  4. Ho assaggiato il tofu, non mi è piaciuto affatto, ma si può riprovare…. però ho affrontato una gravidanza complicata aborrendo la carne, con il medico che voleva impalarmi, ma ho tenuto duro e (alla faccia della carne) mio figlio è nato bellissimo, sano e con 3 chili e 9 di spavalderia, tiè! E continuo a divorare legumi e verdura….
    Un abbraccio!

  5. C’è una parola sola a sintetizzare il tutto: MALEDUCAZIONE. E pure tanta ignoranza, che al giorno d’oggi, viste tutte le possibilità di scambio e confronto che esistono, è ancora più grave. Fossi in te non perderei tempo neppure a tirare le palline… 😉 piuttosto riguardati! Pioggia di bacetti!!!

  6. Solo cuori. Io lo mangio il tofu…e il seitan…e il latte di soia e di riso e compagnia bella. Ammetto che il tofu non mi piace granchè, ma qualcosa devo pur mangiare oltre a quintalate di verdura e frutta (legumi pochi perchè bibi al pancino), ergo me lo faccio piacere. Il latte di soia, invece, mi piace molto e secondo me è questione di abitudine. d’altronde anche io sono iper fantasiosa col cibo degli altri, mentre io mi nutrirei solo di verdure lesse, mele, shirataki e cioccolato. Io e te, insieme, staremmo bene <3 Zumbetta mia

  7. Allora a me il tofu piace e pure il seitan: sono matta? 😛
    Premetto però che li condisco…tipo il tofu strapazzato con tanto curry olio e cipollina in padella! gnam! E il tofu croccante con salsa di soia e condito con pesto di mandorle, menta, prezzemolo e peperoncino? è piaciuto (e tanto) anche a mamma. E no, non sono vegetariana, non ancora, ma adoro assaggiare tutto.
    Il seitan me lo faccio da sola, lo bollo con carotine, cipolla, sedano e alloro e ci preparo scaloppine al limone e arrosto con patate ed è proprio buono.
    Quindi preparo la pallina da tirare pure io e mi metto in fila, ok? 😀

    • Mi avete fatto venire una voglia di provare tutte queste cose… 🙂 il seitan ogni tanto lo mangio in polpetta verdurosa, il tofu non l’ho mai assaggiato…

  8. ma avete scritto in tantissimi!
    e io sono senza piccì perchè non si accendeva e il capo ha deciso di smontarlo, così ora non si spegne più, ma non da manco l’input ai monitor quindi ecco.
    arrivo ora.
    e bacio tutti e poi leggo

  9. Simo una volta, assaggiando la mia bistecca, mi ha chiesto se stavo facendo le prove per quando ci sarà l’apocalisse zombie. Questo per dire la mia cottura in fatto di bistecche.

    Però quando avevo l’amica vegana che veniva a pranzo da me mi sono impegnata come una matta a prepararle manicaretti che fossero stati buoni e in linea con quello che mangiava. A farle anche un dolcetto ma senza derivati animali. Senza star là a far domande tipo “ma il prosciutto almeno lo mangi?”

    Il tofu l’ho assaggiato. La prima volta così, a secco con la salsa di soia. E’ stato uno choc. Urendo. Poi ho capito che ci sono diversi tipi e se trovi quello che lo fa come si deve farlo allora ha anche un buon sapore. E ci puoi fare il curry e viene buono buonissimo :3
    Il latte di soia o di mandorle però ‘gna fo. così come il caffè d’orzo. NAH XD Però dall’amica ho scoperto un latte di soia aromatizzato alla vaniglia che mi ha reso le colazioni meno drammatiche quando ero da lei per la tua presentazione del libro senza libro 😀

    Alla fine di rispetto si parla: io non spacco le bolas a te e te non le spacchi a me e vissero tutti felici e contenti <3 Io vedo di trovare un buon compromesso di prendere prodotti bio e controllati e tu di non urlare nelle orecchie che mangio cadaveri 🙂

    (e poi senza l'amica non avrei mai assaggiato e amato l'hummus :9 )

    Ps: l'"amica" nel commento è sempre la stessa 😀

  10. ho un polverone nel cervello.
    è talmente difficile per me parlare di questo. confrontarmi a volte mi fa crescere una stanchezza o un fastidio che scelgo il silenzio. perché ho la costante sensazione di non poter esprimere quello che intendo. e l’idea di suonare ottusa fissata presuntuosa mi preoccupa ad ogni parola.
    il modo in cui ti esprimi mi fa sentire al sicuro pure quando si trattano questi argomenti. e non avrei quasi più paura di parlare con te. perché mi vengono in mente così tante cose. mi sembrano urgenti e allo stesso tempo lontane ma non posso schiacciare tutto in un intervallo di tempo minimo.

    ma ora mi sedo eh.

    (minchia se ci voleva. mi brucia la gola.)

  11. *dlin dlon!
    cccccccch cccccccccccch prova prova
    Ecco vorrei dire che grazie alla qui presente malaticcia ma sempre amorevole e della giusta acidità, Iaia, ho imparato a mangiare il tofu, a piccoli morsi.
    Anche perchè tendo ad assaggiare le cose nella loro naturalezza (ovvero appena tolto dalla confezione). Da non rifare mai più.
    Ma frullato con le lenticchie e poi frullato con la barbabietola.
    Quindi ecco, nulla al mondo può essere classificato come “non è buono”.
    Tutto è buono, se fatto nel modo giusto

    dopo la paternale da vecchia sputacchiante con la dentiera che salta fuori ogni 3 parole e del “ai miei tempi, mangiavamo anche i sassi!” vi saluto <3

  12. io dico sì al seitan. sì al tofu. però. NO. all’oliva ascolana col tofu. me la concedi vero? °_°
    comunque a me il seitan piace davvero e anche questo tofu come lo hai fatto tu pare buono. proveremo anche questa.
    cuori
    e ricorda
    no all’oliva ascolana tofata okkey?
    molto bene

  13. Io purtroppo sono carnivora. E anche di brutto. Carnivora nata in una famiglia di carnivori fidanzata con un ragazzo più carnivoro di me. E sai cosa penso delle persone come te? Le ammiro. Le guardo con gli occhi che brillano, in religioso silenzio. Il massimo del rumore che faccio è battendo le manine in segno di approvazione.
    Quando in casa, magari a tavola, dico “a me piacerebbe davvero diventare vegetariana” scoppia una fragorosa risata generale. Ho avuto la brillante idea di dirlo a pranzo a Natale, a tavola con altri 14 carnivori che per poco non si strozzavano, tra risa e esclamazioni di stupore e “matantononcelafaraimai”.
    Dicono così perché mi conoscono e sanno quanto amo mangiare. Pormi dei limiti così definiti sarebbe davvero difficoltoso. Sanno anche che ho un amore immenso verso gli animali, che piango guardando i servizi di Stoppa a Striscia la Notizia (che si tratti di cani, uccellini, cavalli o mucche non importa) o vedendo le pellicce nei negozi.. Mi piacerebbe dimostrare che è più forte quell’amore rispetto a quello per il cibo e al mio stomaco. Ma è davvero una grande guerra.
    Grazie per questo post, mi è piaciuto tanto e mi ha dato una bella spinta. So che me ne serviranno altre e che sarà comunque un bel casotto. Intanto però proverò questa ricetta, che farà sicuramente bene a tutti (che se non faccio qualcosa di vegetariano io in casa non lo fa mai nessuno, regolatevi voi!).
    Un bacione

  14. E’ un bellissimo post, era moltissimo che leggevo senza commentare ma le tue parole stavolta mi hanno davvero colpita. Per fortuna la gravidanza va avanti che è una bellezza anche senza alcun derivato animale, te lo dico per esperienza personale diretta ed indiretta. Per fortuna non dovrai fare i conti con la tua coscienza ma solo trovare qualcuno di molto capace che ti dia una mano 🙂

  15. ogni volta.giuro ogni volta.
    che colleghi carne/malattia (iononriesconemmenoascriverlalaparola) ho un sussulto, per tutti i cadaveri che mi hanno abituata a mangiare e che continuo ostinatamente a cucinare,e ingurgitare, perché io e il maritozzo, solo di verdure nunjafamo!
    Ma.Ma alle mie bimbe ci penso, e ne cucino di meno, e compro “polpette di miglio”, “hamburger di soia”, “spezzatino di seitan” e ci provo.ci provo.
    Le bimbe sputacchiano e il maritozzo mi lancia sguardi omicidi della serie “tira fuori una coscia di pollo con patate altrimenti me te magno a te!!!”Ma continuo, più torte salate/meno carne, più timballi/meno carne, tutto sta nell’abituarsi.
    e non giudico te, o chi come te, io giudico me!
    Io ti ammiro per la tua forza di volontà!Per come sei nei confronti del cibo e soprattutto della vita.Io ti ammiro.Riuscissi ad assorbire anche solo una Nanoparticella (con te solo Nanoparticelle no?) del tuo essere, sarebbe meraviglioso.
    iotivogliobenedavvero

  16. io adesso che ho la febbre moltobassassai.
    mi siedo
    vi leggo.
    e rispondounoaduno perché stavolta è importantissimo.
    Lo sono tutte le volte, certo.
    Eilcielosaquantoiomiimpegnima. Non arrivo 🙁
    ma oggi. Che pare ci sia anche un po’ più di calma sul fronte muratore-architetto-impegni.
    Mi siedo con un tazzone di tè e vi rovino la giornata con i miei sragionamenti.
    :*

    grazie.
    Sempre.

  17. Amore come stai, che hai? Io la febbre ce l ho dalla sera di Natale. Sono al secondo ciclo di antibiotico. Non so più che pensare 🙁
    Spero tu stia meglio. Tofu o non tofu…mi manchi!

  18. Io il tofu lo adoro, l’ho provato al ristorante cinese tipo 15 anni fa e da allora almeno una volta al mese ci torno solo x quello. Tofu con funghi e bambù. La fine del mondo! Nn puoi capire come sono felice che sia diventato pure una moda, così adesso lo trovo anche al supermercato e me lo cucino a casa!
    Il seitan invece no, proprio nn mi piace, ho provato quello del super, quello fatto da me, quello fatto da amica vegana espertissima ma, no, non fa per me.

  19. ciao 🙂 mi piace molto il tuo blog e soprattutto questo post…
    io devo ritenermi fortunata perchè, pur essendo vegana, domande del genere non me ne sono mai state fatte (o quasi mai) e oltretutto adoro il tofu (certo, bisogna un po’ trovare le marche giuste) sia al naturale che in tutte le varianti e ricette 😉 appena avrò un po’ di tempo a disposizione voglio provare la tua sfoglia!!
    penso comunque che l’atto di mangiare, ben lontano dall’essere ‘istintivo’, sia frutto di una stratificazione di abitudini e insegnamenti ricevuti…così ci si abitua anche a considerare buono ciò che un tempo non ci piaceva…e viceversa…io comunque credo che sia di gran lunga meglio mangiare tofu ‘perchè di deve’ piuttosto che andare contro alle proprie convinzioni e mangiare derivati animali perchè si ‘deve’ (?) 🙂
    francesca

  20. Che bella ricettina, la voglio assolutamente provare!
    Vorrei cambiare “stile”, passare dall’altra parte della barricata… Anche perché non sono certo verdure, legumi e compagnia cantante a dare dei problemi di salute. Semmai è la carne/pesce che tra epatiti, gotta e vermicellini vari rischiano di lasciarti un “bel” ricordo.
    E in più poveri animali sono maltrattati, passano una breve esistenza (perché non si può parlare di vita) terribile. 🙁
    Mi sto informando su come costruire bene una dieta (nell’accezione reale del termine ossia di alimentazione) vegetariana corretta, senza farsi mancare i giusti nutrienti.

  21. come hai ragioneeeee!!!! io divento una IENA, giuro mi trasformo, quando la gente continua a domandare “cosa mangi?” “cos’è quella cosa lì?” ” ma se non mangi carne allora cosa mangi??”….
    ho provato a far finta di niente, ma non ci riesco, alla 3° volta esplodo….anche perchè io rispetto te, e tu dovresti rispettare me….ma non funziona mai con certa gente (diciamo la maggior parte degli esseri onnivori).

  22. […] vecchiaia è davvero una Brutta Bestia-Non Bionda (anzi devo -leggi voglio fortissimamente voglio- ritornare sui commenti della Sfoglia con tofu e verdure qui, per rispondere a voi che mi siete sempre così tanto vicini. A tal proposito mi cospargo il capo di […]

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Iaia
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Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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