Ricette Vegetariane e Vegane

Aparagi, Avocado e Mandorle

Confesso che devo farne di più di queste addizioni. Mi è piaciuto e anche molto questo stile matematico che mal mi si addice. Avrò avuto tre ma in questo tipo di calcolo posso avere qualche chance, vero? (mentiamo tutti, d’accordo?). Il fatto è che sono esaurita (ah, dico sempre la stessa cosa?). Digito da una sala vuota. I divani li hanno portati giù (o scesi come idioma locale pretende) con un muletto belli che imballati e avvolti che manco Dexter ha consumato così tanto pluriball e cellophane. I dvd sono tutti inscatolati. Stessa cosa per i libri. Separarci dai nostri figli messi stipati alla meno peggio e categorizzati per noi è un duro colpo. E’ arrivato infatti il momento più drammatico se vogliamo. Quella via di mezzo dove non sai cosa succederà ma sei conscia del fatto che qualunque cosa cercherai.

Non la troverai.

Va detto che noi i dvd li avevamo sistemati in ordine alfabetico. Li avevamo trascritti in un foglio excel. Sapevamo la quasi esatta posizione. Poi certo già da un po’ la situazione era cambiata e non era tutto perfettamente allineato e sistemato come un tempo ma.
Ma adesso siamo agli scatoloni. Il Nippotorinese mi ha guardato con aria affranta e mi ha detto “possiamo tenere ugualmente il televisore del salotto così quando c’è la partita la guardo in quello grande?”. La mia risposta da mamma preoccupata è stata “ma non ci sono i divani? la guardi in piedi?”:

“prendo una sedia. Come si faceva un tempo”.

E mi è apparsa mia nonna che seduta su una sedia (prima che arrivasse il moderno divano incredibile e pazzesco per quei tempi) guardava Leonela. Il Nippotorinese in un ambiente-cantiere completamente privo di qualsiasi mobilio al centro. Seduto ritto su una sedia. In territorio straniero. A esultare per il suo Toro mentre i catanesi inveiscono e urlano per la loro squadra. Una tristezza cosmica mi ha assalito. In realtà non sappiamo neanche quanto tempo dovremmo stare così. Niente è certo. Ieri, riguardo a questo, sorridevo leggendo il quesito della Bestia Bionda nazionale “ma allora come siete organizzati? dormite già su? dormite già giù?”.

Nella migliore delle ipotesi vivremo così per altri dieci anni. Con tutto inscatolato. Mio figlio vedrà i cartoni seduto sulla sedia in mezzo a una stanza vuota e si darà il turno con suo papà la domenica. Io in piedi o al massimo buttata in un angolo per terra guarderò come da routine la mia puntata di Uomini e Donne. I miei dodici minuti sacrosanti di vuoto neuronale. Questo lo dico per convincermene davvero. Semmai dovessimo riuscirci prima di dieci anni, allora sì che avrò ricevuto una bella e gradita sorpresa. Sono felice perché l’esperienza di cucinare con i muratori, che adesso dovranno restaurare il piano attico dove vivo, sarà allo stesso modo indimenticabile. Se prima dovevano fare un piano o due per venirmi a trovare, adesso convivremo tutti insieme. Mamma e Papà volevano che mi trasferissi da loro (ci separano dodici metri al massimo) in modo da ritrovare una fantomatica tranquillità. Solo che a me la strada intelligente non piace mai. Non sono dotata di buon senso. Preferisco restare qui fosse solo per una pressione psicologica maggiore (dite che la scena di me buttata in un angolo che guardo dodici minuti di Uomini e Donne li muoverà a pietà?).

Ho il tapis roulant nel bagno così quando mi alleno posso pure scendere e lavarmi i denti. Potrei pure scendere e buttarmi in doccia. O farmi lo shampoo mentre corro. A ben pensarci posso mettere pure il tapis roulant sotto la doccia. O il letto sopra il tapis roulant o meglio ancora fare la cucina dentro il bagno e le foto sul letto. Ho diverse opzioni per diventare completamente pazza. Ammesso che io già non sia su un’evidente soglia. Preoccupante.

Il fatto è che sono molto ottimista. Voglio tenermi il peggio del peggio del peggio per dopo. Quando poi verrà modificata la cucina. La mia isola verrà trasformata. La mia lavanderia non sarà più una lavanderia. Il mio salotto sarà cucina. Il mio terrazzo sarà il mio terrazzo ma coperto. Diciamo insomma che il termine “siamo in mezzo a una strada” per indicare l’abbandono totale sull’asfalto (e un tir a 200 km/h senza freni che ti viene contro. UNICA CORSIA) è quantomeno esaustiva.

A me l’avocado fa gonfiare come una zampogna. Ma proprio tanto. Prima piangevo. Mi lamentavo. Giuravo che non l’avrei mangiato mai mai mai mai mai più. Poi mi sono detta molto sinteticamente:

MAMANCOAMMAZZATANONMELOMANGIOPIU’ (che è un bel momento, a prescindere).

Il gonfiore lo sopporto (lamentandomi certamente) e ho imparato a conviverci. Pare poi che un recente studio abbia scoperto che l’avocado non solo sazia ma è un ottimo alleato per la linea in quanto il grasso contenuto è assolutamente benefico, indi per cui: Avocado tutta la vita. Ho votato la mia vita al verde in fatto di cibo. E ne ho una maledetta paura. I conti tornano.

Tutti.

La Ricetta

Lessa gli asparagi (anche con i fagiolini è buonissimo l’abbinamento con l’Avocado. Anche con i piselli secchi, ho giusto fatto una ricetta domenica scorsa) in abbondante acqua salata. Taglia l’avocado. Ricavane la polpa. Le scelte su come eseguire la zuppetta sono infinite. Generalmente (trovo che sia più comodo ma è chiaramente soggettivo) è molto semplice raccogliere tutto dentro un boccale e andare di frullatore a immersione. Faccio diversi giretti io. Nel senso che al Nippotorinese metto l’olio mentre per me lo faccio a parte. Io esagero con il succo di lime mentre il Nippo preferisce poco succo di limone. Per me che adoro il gusto agrumato aggiungo anche un po’ di scorza grattugiata.

Senza tirarla ulteriormente per le lunghe. Asparagi e Avocado fresco tagliato a pezzi. Succo di limone e lime a seconda dei gusti e della quantità che avete deciso di preparare (assaggiare pian piano è sempre cosa buona e giusta), sale macinato sul momento, pepe se piace e via. Si può mangiare freddo (è buonissimo) e caldo (in quel caso basterà riscaldare. Anche al micro. Chi ce lo impedisce?). Si conserva benissimo.

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12 COMMENTS

  1. Ammetto che l’immagine del Nippo seduto lì da solo mi ha un po’ commossa… 🙂 Dai dai dai dai dai resistete, sono sicura che non saranno proprio 10 anni… e poi, vuoi mettere? Cucinare con i muratori che ti fanno il sottofondo con martelli pneumatici o intonando qualcuno dei loro coretti?!?! Dimmi che farai un video per noi!!! 😉 Quanto mi piace la pappa verde… pisellini, fagiolini, asparagi, insalata, spinaci, bietoline, zucchine chiare e scure come se piovesse!!! <3<3<3<3<3 :************

  2. ho fatto 6 traslochi in meno di due anni e posso un po’ capire [anche se il tuo penso che sia peggio dei miei 6 messi insieme].
    che non troverai niente fino al 2034, che urlerai dicendo “dove hai messo le forchetteeeeeee perché non ci sonooooooo?” fino al 2036.
    è un po’ come stare in purgatorio che però somiglia più all’inferno.
    l’immagine del nippo con sedia davanti alla tv è straziante almeno quanto te che ti fai lo shampoo sul tapirulan (chesiscrivecosì).
    comunque io te l’avevo detto, butta la cucina nel bagno e sei a posto, dormi nella vasca da bagno e non ti serve altro. Era la mia camera quella però pfff.

  3. ah, io lo schifavo l’avocado.
    adesso mi ha creato dipendenza.
    ed è colpatuaaaaaaaaaaaaaaaaa [come sempre x_X].
    e quindi mangio wakameavocadopinoli come non ci fosse un domani e no, un domani non ci sarà continuando per questa strada del verde.

  4. Io questa vellutata la proverò, così è deciso!
    E ho negli occhi l’immagine di mio nonno che guarda la tv in piedi, chino, coi gomiti appoggiati al tavolo. Io e mia nonna sul mini divano a chiedergli se nn fosse più comodo seduto sulla sedia.
    Grazie Iaia❤

  5. Ma noooo il Nippo seduto sulla sedia in mezzo al nulla non si può nemmeno immaginare.
    Togli anche quella. Per favore.

  6. ho gli occhi iniettati di. verde. temo. perché avocadoconqualsiasicosa vellutate e. addizione di avocado più asparagi. se ne sente il bisogno. ma tanto eh.

    quella via di mezzo la conosco un po’. un po’ da troppo. ma ce la fate. voi ce la fate. e ce la fate anche prestooooo (non sto inspirando dal naso. ce la potete fare, sì.)

    (tu nel tuo bagno-tetris, lui seduto in mezzo al nulla. un’altra immagine indelebile.)

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Iaia
Iaia
Grazia Giulia Guardo, ma iaia è più semplice, è nata il 12 12 alle 12. Il suo nome e cognome è formato da 12 lettere ed è la dodicesima nipote. Per quanto incredibile possa sembrare è proprio così. Sicula -di Catania- vive guardando l’Etna fumante e le onde del mare. Per passione disegna, scrive, fotografa, cucina e crea mondi sorseggiando il tè. Per lavoro invece fa l’imprenditrice. Digitale? No. Vende luce, costruisce e distrugge. Ha scritto un libro per Mondadori, articoli per riviste e testate e delira pure su Runlovers, la comunità di Running più famosa d’Italia; perché quando riesce nel tempo libero ama fare pure 12 chilometri. Ha una sua rivista di Cucina, Mag-azine, che è diventato un free press online. È mamma di Koi e Kiki, un labrador color sole e uno color buio, mangia veg da vent’anni, appassionata di cinema orientale e horror trascorre la sua giornata rincorrendo il tempo e moltiplicandolo.

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